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campania
2,020
24
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 6.010,68, derivante da provvedimenti esecutivi \npronunciati dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritti nell’allegato A e nelle schede di \nrilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione n. 299 del 15 giugno 2020, è riconosciuto \nlegittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 \ngiugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi \ndi bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 de lla \nlegge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 \n(Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante \ndisposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle \nRegioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio \n2009, n. 42) e dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 28 \ngiugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche \nsituazioni di crisi – Decreto crescita –).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del d ebito previsto all’articolo 1, pari ad euro 6.010,68, si provvede, in termini \ndi competenza e cassa, a valere sullo stanziamento della Missione 07, Programma 01, Titolo 01 del \nbilancio regionale per l’esercizio finanziario 2020. \n \n \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 144 del 15 Luglio 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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campania
2,020
25
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 117.962,08, derivante da provvedimenti esecutivi \npronunciati dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritti nell’allegato A e nelle schede di \nrilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione n. 300 del 15 giugno 2020, è riconosciuto \nlegittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo \n23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli \nschemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 \ndella legge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 \n(Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante \ndisposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle \nRegioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio \n2009, n. 42) e dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 28 \ngiugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche \nsituazioni di crisi – Decreto crescita –).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al fin anziamento del debito previsto all’articolo 1, pari ad euro 117.962,08, si provvede, in \ntermini di competenza e cassa, a valere sullo stanziamento della Missione 01, Programma 10, Titolo \n01 del bilancio regionale per l’esercizio finanziario 2020. \n2. Il pag amento a favore dei creditori è eseguito con espressa riserva di ripetizione all’esito \ndell’eventuale giudizio di opposizione. \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 144 del 15 Luglio 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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campania
2,020
2
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{'1': "(Finalità) \n1. La presente legge contiene disposizioni finalizzate alla prevenzione e al contrasto di forme di \ndipendenza dal gioco con vincite in denaro, alla prevenzione e al contrasto dell’usura, al trattamento e al recupero delle persone che ne sono affette e al supporto delle loro famiglie, nonché alla tutela dei minori. Regolamenta, inoltre, misure volte ad impedire un crescente impatto delle attività connesse alla pratica legale del gioco con vincite in denaro in concessione sulla sicurezza urbana, sulla viabilità, sull’inquinamento acustico e sul governo del territorio. Disciplina infine le forme di collaborazione istituzionale, le iniziative del terzo settore e la partecipazione degli oper atori di \ngioco regolamentato alle sedi di confronto sulle disposizioni in materia di gioco con vincite in denaro. \n2. La presente legge, ai sensi dell’articolo 1, comma 936 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Disposizioni per la formazione del bilancio an nuale e pluriennale dello Stato. Legge di stabilità \n2016) e dell’articolo 1, comma 1049 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018- 2020- Legge di \nstabilità 2018) attua gli indirizzi contenuti nelle intese intervenute in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano il 7 settembre 2017 e il 6 dicembre 2017, e contiene disposizioni che: \na) contrastano l'esercizio abusivo dell'attività di raccolta di gioco; \nb) favoriscono forme adeguate di prevenzione del Disturbo da gioco d’azzardo (DGA) attraverso gli enti istituzionalmente preposti e, in attuazione del principio di sussidiarietà, il sosteg no di apposite iniziative delle associazioni del terzo settore e di privati; \nc) garantiscono a tutti i consumatori, ai giocatori e ai minori un elevato livello di tutela, inteso a salvaguardare la salute e a contrastare i danni economici che possono deriva re dal gioco \ncompulsivo o eccessivo; \nd) favoriscono l’organizzazione territoriale dell’attività dei punti di raccolta del gioco pubblico anche attraverso l’armonizzazione dei regolamenti comunali relativi. \n3. Gli atti di pianificazione regionale e, in particolare, quelli in materia di salute tengono conto delle finalità di cui alla presente legge. \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020", '2': '(Soggetti attuatori) \n1. Alla realizzazione delle finalità della presente legge secondo gli indirizzi definiti dalla Regione \nconcorrono: \na) gli enti locali, singoli e associati; \nb) le Aziende sanitarie locali (ASL); \nc) gli istituti scolastici di ogni ordine e grado; \nd) i soggetti del terzo settore di cui agli articoli 13 e seguenti della legge regionale 23 ottobre \n2007, n. 11 (Legge per la dignità e la citta dinanza sociale. Attuazione della legge 8 novembre \n2000, n. 328) e gli enti accreditati per i servizi nell’area delle dipendenze; \ne) le associazioni di tutela dei diritti di consumatori e utenti; \nf) le associazioni di categoria dei concessionari e degli es ercenti autorizzati alla raccolta dei \ngiochi regolamentati; \ng) le comunità e i servizi territoriali di accoglienza per persone con problemi di dipendenza \npatologica; \nh) gli altri soggetti che, a qualsiasi titolo, operano negli ambiti e per le finalità di c ui all’articolo \n1, comma 1.', '3': "(Definizioni) \n1. Ai sensi e per gli effetti della presente legge, si intende per: \na) Disturbo da gioco d'azzardo (DGA): la patologia in cui incorrono i soggetti affetti da dipendenza da gioco con vincita in denaro, come definita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS); \nb) apparecchi per il gioco: tutti gli apparecchi ed i congegni di cui all’articolo 110, commi 6 e 7 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica \nsicurezza.); \nc) negozio dedicato: tutti gli esercizi, dotati di autorizzazione ai sensi dell’articolo 88 del regio \ndecreto 773/1931 aventi quale attività prevalente l’offerta di apparecchi per il gioco; \nd) sale da gioco: i locali nei quali si svolgono giochi leciti ai sensi dell’articolo 86 del regio decreto 773/1931; \ne) bingo: i locali, dotati di autorizzazione ai sensi dell’articolo 88 del regio decreto 773/1931, dedicati all’esercizio della concessione per il gioco del bingo: \nf) negozi di scommesse: gli ese rcizi, dotati di autorizzazione ai sensi dell’articolo 88 del regio \ndecreto 773/1931, aventi quale attività prevalente la raccolta e la commercializzazione di scommesse sportive e ippiche in concessione; \ng) corner: gli esercizi nei quali sono insediate attività commerciali non disciplinate dalla presente legge aventi carattere prevalente e, quale attività accessoria, la raccolta e la commercializzazione di scommesse sportive e ippiche in concessione; \nh) spazi per il gioco: gli esercizi pubblici o commerciali, i circoli privati o gli altri spazi aperti al pubblico nei quali sono insediate attività commerciali non disciplinate dalla presente legge aventi carattere prevalente e, quale attività accessoria, l’offerta di apparecchi per il gioco; \ni) nuova apertura: l’avvio con rilascio di una prima autorizzazione amministrativa ai sensi degli \narticoli 86 e 88 del regio decreto 773/1931 di una delle attività di cui alle lettere c), d), e) f), g) e h) in locali precedentemente destinati ad attività prevalenti diverse da quelle disciplinate dalla \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020presente legge. Non costituisce nuova apertura il semplice trasferimento di titolarità delle \nattività regolate dalla presente legge già legittimamente autorizzate alla data di entrata in vigore della stessa; \nl) soggetti vulnera bili: le persone che per particolari tratti di personalità, per fragilità \nsocioculturale, economica o per condizioni di pregresse patologie, hanno maggiori probabilità, se stimolate, di sviluppare DGA; \nm) giocatori problematici: quei soggetti che, pur non manifestando i sintomi della dipendenza, mostrano un comportamento di gioco compulsivo, tale da far prevedere il rischio di una sua evoluzione verso la patologia; \nn) soggetti affetti da dipendenza da gioco d'azzardo patologico: in conformità a quanto definito dall'OMS, i soggetti che presentano sintomi clinicamente rilevanti legati alla perdita di controllo sul proprio comportamento di gioco, con evidente coazione a ripetere e con condotte compulsive tali da arrecare grave deterioramento alla loro persona lità ed alla qualità della vita \npersonale e familiare, assimilabile ad altre dipendenze; \no) regolamento comunale: i regolamenti comunali, approvati anche prima della data di entrata \nin vigore della presente legge, disciplinanti le attività regolamentate d alla presente legge per i \nprofili di competenza; \np) luoghi sensibili: luoghi in cui è vietata l’offerta di gioco lecito a una distanza inferiore a duecentocinquanta metri: \n1. gli istituti scolastici o formativi di qualsiasi ordine e grado, comprese le scu ole \ndell’infanzia e i nidi d’infanzia; \n2. le strutture sanitarie e ospedaliere, incluse quelle dedicate all’accoglienza, all’assistenza e \nal recupero di soggetti affetti da qualsiasi forma di dipendenza o in particolari condizioni di disagio sociale o che comunque fanno parte di categorie protette; \n3. le strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario, scolastico o socio -\nassistenziale; \n4. i luoghi di culto.", '4': "(Competenze della Regione) \n1. La Regione, per il perseguimento delle f inalità di cui all’articolo 1, disciplina le attività degli \nesercizi che offrono gioco in concessione statale attraverso la regolamentazione delle distanze da luoghi sensibili, delle modalità di controllo del consumo di gioco e degli orari di esercizio, con particolare attenzione alla tutela dei minori e delle fasce vulnerabili della popolazione. La Regione, inoltre, nell’ambito delle competenze attribuite dall’articolo 117 della Costituzione: \na) cura il funzionamento dell’Osservatorio regionale sul DGA, secondo la disciplina contenuta all’articolo 5; \nb) realizza l’attività di programmazione per la prevenzione e la cura della dipendenza da DGA e cura l’analisi di dati e informazioni rilevanti in ordine alle attività di gioco con vincite in denaro e alla el aborazione di proposte di aggiornamento normativo; \nc) promuove azioni di prevenzione, di assistenza e cura dei soggetti affetti da patologie connesse al gioco d’azzardo e dei relativi nuclei familiari coinvolti, quali il supporto psicologico, economico, l a mediazione familiare, l’amministrazione di sostegno e la consulenza \nlegale, anche per contrastare il rischio dell’usura; \nd) assicura mediante le strutture del Servizio sanitario regionale la conoscenza e il monitoraggio dei fenomeni di dipendenza dal gioco con vincite in denaro; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020e) istituisce, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno \nspecifico numero verde regionale per le segnalazioni e le richieste di aiuto, i cui riferimenti devono essere affissi su ogni appare cchio per il gioco e nei locali con offerta del gioco in \nconcessione; \nf) promuove, con riguardo al DGA, per il tramite del Servizio sanitario regionale anche in collaborazione con i soggetti di cui all’articolo 2 e il Comitato regionale per le Comunicazion i \ndella Campania (Co.Re.Com), la conoscenza, l’informazione, la formazione e l’aggiornamento degli esercenti, anche favorendo il riconoscimento di crediti formativi in ragione della loro formazione e preparazione, degli operatori di polizia locale, degli operatori sociali, sociosanitari e sanitari, nonché degli operatori delle associazioni di consumatori e utenti e degli sportelli welfare; \ng) favorisce ed incentiva la formazione e l’educazione ad una corretta concezione della cultura ludica, l’informazione sull’uso responsabile del danaro e sulle conseguenze indotte dal gioco con vincite in denaro; \nh) collabora con i competenti organi dello Stato e con le Forze di polizia nella lotta al gioco d’azzardo illegale; \ni) collabora con gli Osservatori istituiti a livello nazionale, per sviluppare e promuovere metodiche di intervento e prevenzione a tutela dei cittadini più esposti al rischio di DGA; \nl) istituisce un Registro dei soggetti che intendono essere inibiti dal gioco con vincite in denaro, \nla cui disciplin a è contenuta all’ articolo 14; \nm) sostiene i soggetti del terzo settore che costituiscono gruppi di mutuo auto- aiuto, \nconsulenza, orientamento e sostegno ai singoli e alle famiglie colpiti dal fenomeno del DGA; \nn) favorisce le iniziative delle associazio ni di categoria dei concessionari e degli esercenti i \ngiochi pubblici che si dotano di un codice etico di autoregolamentazione che li responsabilizza e li obbliga alla sorveglianza delle condizioni e delle caratteristiche di fragilità dei giocatori secondo specifici protocolli definiti dalle ASL e dai comuni; \no) cura la realizzazione, sulla base dei dati forniti dai comuni, di una mappa geo -referenziata \ndei luoghi sensibili, nell’ambito del Geo -portale sistema informativo territoriale della Campania \n(ITER). \n2. La Regione, in attuazione degli articoli 28 e 35 del decreto del Presidente del Consiglio dei \nministri 12 gennaio 2017, n. 110258 (Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7 del decreto legislativ o 30 dicembre 1992, n. 502), può \nistituire, in accordo con le ASL appositi servizi di assistenza territoriale, domiciliare e ad accesso diretto volti alla realizzazione di un programma terapeutico individualizzato che include le prestazioni mediche specialistiche, diagnostiche e terapeutiche, psicologiche e psicoterapeutiche, e riabilitative dei soggetti affetti da DGA. \n3. La Regione, anche per il tramite del Co.Re.Com, svolge attività di monitoraggio dei mezzi di comunicazione per tutelare i minori ed i s oggetti vulnerabili. \n4. Con deliberazioni della Giunta regionale sono definite le modalità applicative delle disposizioni di cui al presente articolo.", '5': "(Osservatorio regionale sul disturbo da gioco d’azzardo) \n1. L’Osservatorio regionale sul DGA è is tituito presso la direzione generale per la Tutela della \nsalute, ed è composto da: \na) un esperto delegato dal Presidente della Commissione consiliare competente in materia di Sanità, con funzione di Presidente; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020b) un delegato dell’Assessore regionale alla Sanità, con funzione di vicepresidente; \nc) un delegato dal Presidente della Commissione consiliare competente in materia di Istruzione \ne cultura - ricerca scientifica - politiche sociali; \nd) un delegato dell’Assessore regionale alle politiche sociali; \ne) un rappresentante per ogni ASL; \nf) un dirigente della direzione generale per la Tutela della salute e il coordinamento del sistema \nsanitario regionale della Regione o suo delegato, con funzioni di coordinatore; \ng) un rappresentante dell’Associazione Nazion ale Comuni d’Italia; \nh) un rappresentante del Co.Re.Com; \ni) tre rappresentanti del terzo settore, di cui uno esperto in problematiche di usura, individuati fra esponenti di comprovata esperienza in materia di organizzazioni operanti a livello provinciale o regionale che prevedono nel proprio atto costitutivo o nel proprio statuto finalità \nprettamente connesse alle attività dell'Osservatorio; \nl) tre rappresentanti dei concessionari e degli operatori del gioco pubblico, individuati fra esponenti di organizzaz ioni aderenti ad associazioni di imprese operanti a livello regionale o \nnazionale e parti contraenti di contratti nazionali di lavoro nel settore del gioco regolamentato; \nm) un rappresentante delle comunità e dei servizi territoriali di cui all’articolo 2, comma 1, \nlettera g). \n2. L’Osservatorio regionale svolge le seguenti funzioni: \na) monitora il fenomeno del DGA e l’efficacia delle politiche di prevenzione e contrasto dello stesso; \nb) formula proposte e pareri alla Giunta e al Consiglio regionale per il perseguimento dei fini \ndella presente legge; \nc) formula proposte e pareri per la redazione e l’aggiornamento del Piano di Azione regionale \ndi cui all’articolo 6, anche in raccordo con l’Osservatorio per il contrasto e la diffusione del gioco d’azzardo e i l fenomeno della dipendenza grave istituito presso il Ministero della salute; \nd) promuove indagini epidemiologiche mirate sulla caratterizzazione del fenomeno; \ne) trasmette alla Giunta regionale e alle Commissioni consiliari sanità e sicurezza sociale e Istruzione e cultura - ricerca scientifica - politiche sociali una relazione annuale sull’attività \nsvolta. \n3. L’Osservatorio, nello svolgimento dei compiti ad esso attribuiti e in relazione ai temi trattati, può essere integrato da esperti del settore, su p roposta di uno dei componenti approvata da almeno la \nmetà più uno dei membri. \n4. Il Presidente della Giunta regionale, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della \npresente legge, nomina i componenti dell'Osservatorio sulla base delle propos te ricevute dalle \norganizzazioni demandate a farne parte. \n5. Le modalità di funzionamento dell'Osservatorio sono regolamentate entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge con provvedimento della Giunta regionale, adottato previo parere della Commissione consiliare competente in materia di sanità. \n6. L’Osservatorio è rinnovato ogni tre anni e resta in carica fino alla nomina del successivo. \n7. La partecipazione all’Osservatorio è svolta a titolo gratuito.", '6': "(Piano di azi one regionale per la prevenzione ed il contrasto del DGA) \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 20201. La Giunta regionale, su proposta degli Assessori delegati in materia di salute, politiche sociali ed \nattività produttive sentito l’Osservatorio di cui all’articolo 5, approva il Piano di azione r egionale \nper la prevenzione, il contrasto e la cura del DGA. \n2. La mancata o tardiva predisposizione della proposta o dell’aggiornamento del Piano è elemento di valutazione della performance individuale del dirigente. \n3. Il Piano, di durata biennale, assicura efficacia agli interventi in materia e rende omogeneo su tutto il territorio regionale il sistema di offerta sanitaria e sociosanitaria integrata, armonizza le procedure ed i protocolli di prevenzione universale, selettiva e di presa in carico globale dei cittadini con le seguenti finalità: \na) garantire i livelli essenziali di assistenza attraverso l’omogeneità sul territorio regionale degli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione ambulatoriale, semiresidenziale e residenziale di cui agli articoli 28 e 35 del d.p.c.m. 110258/17, anche attraverso linee guida per l’utilizzo dei fondi disponibili; \nb) migliorare il livello di informazione e sensibilizzazione sui rischi del gioco con vincite in denaro per la promozione di livelli consapevoli di comportamento, che possono prevenire atteggiamenti patologici; \nc) migliorare la rilevazione del fenomeno attraverso il dialogo costante sia all'interno delle strutture operative delle ASL che all'esterno tra i soggetti di cui all’articolo 2; \nd) favorire ed ottimizzare i protocolli di diagnosi e di presa in carico con la promozione di \ntrattamenti personalizzati, anche attraverso l'organizzazione di gruppi di mutuo- aiuto e la \nprevisione di percorsi brevi di residenzialità e semiresidenzialità; \ne) attivare obb ligatoriamente corsi di formazione specialistici sul tema in favore di operatori \nsanitari, educativi, sociali ed operatori del gioco regolamentato per migliorare l'approccio di \nindividuazione del problema e di relativa presa in carico; \nf) sistematizzare pe rcorsi specifici di supervisione clinica per gli operatori dei servizi; \ng) promuovere azioni di reinserimento sociale e lavorativo di cittadini sovraindebitati a causa \ndel gioco compulsivo.", '7': '(Competenze dei Comuni) \n1. I comuni, nel dare attuazione a lla presente legge: \na) garantiscono la coerenza con gli indirizzi normativi richiamati nella presente legge; \nb) hanno facoltà di regolamentare le distanze dai luoghi sensibili garantendo gli standard \nprevisti all’articolo 13 e gli orari di chiusura delle a ttività indicate all’articolo 3 nel rispetto dei \nlimiti posti dall’articolo 13 per garantire esigenze di uniformità sul territorio regionale; \nc) adottano misure finalizzate alla tutela dei livelli occupazionali esistenti nel settore del gioco regolamentato e la salvaguardia degli investimenti organizzativi già posti in essere dagli \noperatori autorizzati alla data di entrata in vigore della presente legge. \n2. I regolamenti comunali possono stabilire caratteristiche degli spazi per il gioco, nel rispetto delle vigenti normative poste dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, regolanti i requisiti igienico -\nsanitari dei locali aperti al pubblico e con l’obiettivo di garantire condizioni di fruizione dei prodotti di gioco che, in particolare, consentono a giocatori di percepire lo scorrere del tempo durante il consumo di gioco. \n3. È competenza delle amministrazioni comunali l’attività di promozione di iniziative e manifestazioni culturali specifiche per il territorio comunale aventi ad oggetto la prevenzione e la \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020cura del DGA, anche in collaborazione con le ASL, le associazioni aventi finalità di prevenzione e \ncura del DGA e le associazioni dei concessionari dei giochi regolamentati e degli esercenti. \n4. I sindaci ed i comitati provinciali per l’ordine e la sicurez za pubblica collaborano alla \npianificazione di interventi rimessi alle Forze dell’ordine ed ai Corpi di polizia municipale per garantire il contrasto all’esercizio illegale od abusivo delle attività di gioco con vincite in denaro. \n5. I comuni adeguano e integrano i regolamenti comunali esistenti alle previsioni contenute nella presente legge entro e non oltre novanta giorni dalla data della sua entrata in vigore, decorsi i quali, in assenza di attività di adeguamento comunale, le disposizioni della presente legge trovano \nimmediata applicazione.', '8': "(Competenze delle Aziende sanitarie locali) \n1. Ciascuna ASL promuove gli interventi di prevenzione, contrasto e cura del DGA, mediante l'adozione di un programma annuale per l'attuazione del Piano regionale integrato ai sensi dell'articolo 6. Il programma è trasmesso alla struttura amministrativa competente per l'approvazione e per gli adempimenti necessari all'attuazione. \n2. I servizi delle dipendenze patologiche delle ASL, anche in raccordo con gli enti e l e \norganizzazioni territoriali accreditate, assicurano: \na) l'attività di accoglienza; \nb) la valutazione diagnostica, anche di tipo multidisciplinare, mediante la costituzione di \nappositi gruppi; \nc) la presa in carico e cura con la predisposizione di un progetto di assistenza individualizzato; \nd) il reinserimento sociale della persona affetta da DGA; \ne) il sostegno ai familiari, anche in collaborazione con i gruppi di Auto mutuo aiuto (AMA) e le associazioni che si occupano di DGA. \n3. I servizi di cui al comm a 2 sono erogati da una èquipe specialistica multidisciplinare per il \ntrattamento del DGA che si occupa dell’inquadramento e della presa in carico di persone affette da tale disturbo e offre sostegno ai familiari in relazione ai molteplici bisogni di cura, psicologici, \nsociali, educativi, sanitari, legali e finanziari. L’équipe è formata da uno psicologo, uno psicoterapeuta, medici, assistenti sociali, educatori professionali e avvocati, è può essere integrata da altri specialisti a seconda dei bisogni della persona affetta da DGA. L’ASL competente assicura che il servizio sia aperto in una fascia oraria accessibile dall’utenza. \n4. Le attività di cui ai commi 1, 2 e 3 sono realizzate nell'ambito delle risorse del fondo sanitario regionale destinate al contrasto del DGA, inserito nei livelli essenziali di assistenza (LEA) con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette da DGA e della quota del Fondo nazionale per il gioco d'azzardo patologico, in attuazione del Piano regionale di cui all'articolo 6.", '9': '(Obblighi dei gestori degli esercizi con offerta di gioco lecito) \n1. In conformità all’articolo 7, comma 5 del decreto- legge 13 settembre 2012 n. 158, (Disposizioni \nurgenti per promuovere lo sviluppo del Pa ese mediante un più alto livello di tutela della salute) \nconvertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189 i gestori degli esercizi con offerta di gioco lecito sono tenuti a esporre, all’esterno e all’interno dei locali, materiale informativo finalizzato a: \na) evidenziare i rischi connessi alla dipendenza da gioco; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020b) segnalare la presenza sul territorio regionale delle strutture pubbliche e del terzo settore che \nsi occupano della cura e del reinserimento sociale delle persone affette da DG A; \nc) diffondere la conoscenza del numero verde e del sito web dedicato. \n2. I gestori sono tenuti a introdurre idonee soluzioni tecniche mirate a evitare l’accesso dei minori ai giochi e volte ad avvertire automaticamente il giocatore dai rischi derivanti dalla dipendenza da gioco. \n3. Il materiale informativo di cui al comma 1 è predisposto dalle ASL in collaborazione con l’Osservatorio.', '10': '(Centro di riferimento regionale per il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo) \n1. Per garantire un rinnova mento degli approcci di intervento nel campo delle dipendenze correlate \nal gioco e per promuovere l’uniformità di trattamento sul territorio regionale, la Giunta regionale provvede, entro novanta giorni, dalla data di entrata in vigore della presente legge , alla \nindividuazione di un centro di riferimento regionale per il trattamento del DGA, tenendo conto delle esperienze operative già in atto e dei risultati concreti ottenuti in materia nell’ultimo quinquennio. \n2. Il progetto sperimentale ha durata di trentasei mesi a decorrere dalla data della deliberazione di cui al comma 1. \n3. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, quantificati in euro 20.000,00 per ciascuno degli anni del triennio 2020- 2022 si fa fronte con gli stanziamenti previsti all’articolo 24.', '11': '(Rete regionale per il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo) \n1. Per garantire un approccio multidisciplinare e omnicomprensivo agli interventi nel campo delle dipendenze correlate al gioco e per promuovere l’integrazione dei servizi pubblici e del privato sociale nel trattamento del DGA, la Giunta regionale provvede, entro novanta giorni dalla data di \nentrata in vigore della presente legge, all’individuazione di una rete regionale per il contrasto al \nDGA. \n2. La rete regiona le è formata dalla rete dei servizi pubblici e del privato sociale nell’ambito del \nDGA. \n3. Con il provvedimento di cui al comma 1, la Giunta regionale definisce le modalità e gli indirizzi operativi per la definizione della rete, anche attraverso una mapp a geo -referenziata di tutti i servizi \npubblici e del privato sociale operanti sul territorio regionale.', '12': '(Sostegno al terzo settore e ai gruppi di auto mutuo- aiuto) \n1. La Regione sostiene le attività degli enti del terzo settore impegnati nella pre sa in carico delle \nproblematiche correlate al DGA e alle attività di sensibilizzazione e informazione sull’uso responsabile del denaro e sui rischi dell’usura. \n2. La Regione favorisce la costituzione di gruppi di AMA e se ne avvale per la realizzazione del le \nfinalità di cui alla presente legge. \n3. Per le finalità di cui al presente articolo, la Regione e i comuni promuovono specifici protocolli di intesa per definire collaborazioni tra i soggetti pubblici e privati coinvolti finalizzate all’ascolto, all’ori entamento, al sostegno e alla cura delle persone affette da DGA e dei loro familiari. \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020', '13': '(Limitazioni all’esercizio del gioco per la prevenzione del DGA) \n1. In attuazione degli indirizzi normativi richiamati all’articolo 1, comma 2 è vietata la nuova \napertura di attività previste all’articolo 3 site ad una distanza da luoghi sensibili inferiore a \nduecentocinquanta metri misurati dagli ingressi principali degli edifici. La distanza è calcolata secondo criteri che tengono conto degli assi viari e, perta nto, sulla base delle distanze pedonali più \nbrevi. \n2. Le disposizioni regolanti la localizzazione delle attività di cui all’articolo 3 non sono applicabili \nalle attività già esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge a condizione che le stesse \nsiano dotate o si dotano, entro duecentoquaranta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, di: \na) possibilità di accesso selettivo all’offerta di gioco con identificazione della maggiore età secondo le modalità previste dalla leg ge; \nb) videosorveglianza dell’area con apparecchi per il gioco nel rispetto della normativa vigente sulla tutela dei dati personali; \nc) modalità di comunicazione al pubblico esclusivamente informativa dei prodotti di gioco e \npriva di messaggi di induzione al consumo di gioco; \nd) certificazione della partecipazione dei titolari delle attività regolate dalla presente legge e del personale ai corsi di formazione di cui all’articolo 18; tale certificazione, ove non già disponibile, è necessaria a partire dal pr imo anno successivo dalla attivazione delle attività \nformative regionali. \n3. Le disposizioni regolanti la localizzazione delle attività non si applicano altresì agli esercizi già titolari di concessioni statali ai sensi della legge 22 dicembre 1957, n. 1293 (Organizzazione dei servizi di distribuzione e vendita dei generi di monopolio) a condizione che gli apparecchi per il gioco siano collocati nell’area di vendita in posizione sottoposta al controllo visivo del titolare o di personale adeguatamente format o e non in aree materialmente o visivamente separate. \n4. Le disposizioni regolanti la localizzazione delle attività si applicano alle attività esistenti autorizzate ai sensi dell’articolo 86 del r.d. 773/1931 nei casi in cui l’ingresso principale delle stesse sia collocato ad una distanza inferiore ai duecentocinquanta metri dall’ingresso principale del luogo sensibile, se entrambi i luoghi sono posti sulla facciata del medesimo edificio. Gli esercizi che si trovano in tali condizioni hanno facoltà di continuare l’attività nella medesima sede per non più di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. \n5. Il trasferimento di sede delle attività regolate dalla presente legge è sottoposto alla disciplina delle distanze di cui al comma 1. \n6. Non costituisce nuova installazione la sostituzione degli apparecchi per guasto o vetustà in corso di validità del contratto, ovvero in caso di rinnovo o stipula di contratto con differente gestore o concessionario, a condizione che il numero di appare cchi installati presso il locale rimanga \ninvariato. \n7. Per le attività di cui all’articolo 3 i comuni prevedono la sospensione oraria dell’attività di gioco \ncon apparecchi da intrattenimento: \na) per gli esercizi aventi attività esclusiva o prevalente diffe rente dal gioco regolamentato e nei \nquali non è vietato l’accesso ai minori, per dodici ore giornaliere complessive, di cui dieci ore consecutive nella fascia notturna e di ingresso scolastico dalle ore 23:00 alle ore 9:00 e 2 ore nella fascia diurna di us cita dalle scuole, dalle 12:30 alle 14:30; \nb) per gli esercizi aventi il gioco regolamentato quale attività esclusiva o prevalente e nei quali è vietato l’accesso ai minori, per otto ore giornaliere complessive e consecutive, dalle 2 alle 10. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 20208. La sospensione oraria dell’attività di gioco non si applica alle attività che abbiano istallati \nesclusivamente apparecchi da gioco senza vincita in denaro e comunque agli apparecchi senza \nvincita in denaro installati all’interno dei pubblici esercizi. \n9. Su ogni apparecchio per il gioco deve essere indicata, in modo chiaro, la data del collegamento \nalle reti telematiche.', '14': '(Registro dei soggetti esclusi dal gioco) \n1. La regione Campania, sentite l’Agenzia delle entrate, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e il \nGarante per la protezione dei dati personali, entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, definisce, con regolamento, le modalità di organizzazione e di gestione del Registro regionale dei soggetti che inte ndono essere inibiti dal gioco con vincite in denaro. \n2. L’iscrizione al Registro si realizza su base volontaria e può essere effettuata per un periodo definito, almeno semestrale, o a tempo indeterminato.', '15': '(Divieto di utilizzo da parte dei minori) \n1. Ai sensi dell’articolo 7, comma 8 del decreto -legge 158/2012, convertito, con modificazioni, \ndalla legge 8 novembre 2012, n. 189, è vietato ai minori di anni diciotto l’ingresso nei negozi di scommesse, nei negozi dedicati, nei bingo e l’esercizio di qualsiasi attività connessa al gioco con vincite in denaro negli spazi per il gioco e nei corner.', '16': '(Logo Regionale “No Gambling Campania”) \n1. La Giunta regionale, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, predispone i contenuti grafici ed il manuale di utilizzo, che individua i criteri e le procedure per la \nconcessione in uso e i casi di sospensione, decadenza e revoca della concessione dello stesso, del \nlogo regionale "No Gambling Campania" rilasciato dai comuni ag li esercenti di esercizi pubblici e \ncommerciali, ai gestori di circoli privati e di altri luoghi pubblici o aperti al pubblico che scelgono di ospitare offerta di gioco lecito. \n2. La Giunta regionale istituisce un albo per individuare e aggiornare annualmente l\'elenco degli esercenti aderenti alle disposizioni di cui al comma 1. L’iscrizione all’albo è titolo di preferenza per l’ottenimento di eventuali finanziamenti previsti da disposizioni regionali o comunali, da adottarsi anche nelle forme di mi sure di fiscalità di vantaggio. \n3. L’albo di cui al comma 2 è pubblicato con cadenza annuale sul sito della Regione Campania.', '17': '(Giornata No Gambling) \n1. In attuazione delle finalità di cui alla presente legge, la Regione istituisce, senza oneri a c arico del \nbilancio regionale, la giornata del “No Gambling”, da celebrarsi il giorno 22 maggio di ogni anno per aumentare la consapevolezza sul territorio dei fenomeni di dipendenza correlati al gioco per i giocatori e le loro famiglie, nonché dei rischi r elazionali e per la salute. \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020', '18': '(Disposizioni relative alla formazione) \n1. La Giunta regionale, con apposita deliberazione, sentite le commissioni consiliari competenti in \nmateria di Sanità e sicurezza sociale, Istruzione e cultura - Ricerca scienti fica - Politiche sociali, \nl\'Osservatorio regionale, i soggetti del terzo settore di cui alla legge regionale 11/2007, gli enti accreditati per i servizi nell’area delle dipendenze e le associazioni di categoria dei concessionari e degli esercenti autorizz ati alla raccolta dei giochi regolamentati disciplina l\'attività di formazione \nobbligatoria attraverso specifici corsi per i gestori di attività di offerta di giochi con vincite in denaro indicate all’articolo 3, definendone i tempi, i soggetti attuatori, i relativi costi e le modalità \ndi organizzazione, compreso il riconoscimento dei corsi di formazione svolti presso altra Regione. I costi dei corsi di formazione sono a carico dei soggetti gestori. \n2. I corsi di formazione sono finalizzati: \na) alla prevenz ione e alla riduzione del DGA attraverso il riconoscimento delle situazioni di \nrischio; \nb) all\'attivazione della rete di sostegno; \nc) alla conoscenza generale della normativa vigente in materia di gioco lecito, con particolare riguardo alla disciplina sanz ionatoria. \n3. La Regione, nel riconoscere il ruolo centrale che l\'istituzione scolastica può svolgere nel contrasto del DGA, promuove la stipula di accordi e protocolli di intesa con l\'Ufficio scolastico regionale per introdurre nelle scuole secondarie cam pagne di informazione e di sensibilizzazione e \nulteriori iniziative didattiche volte a rappresentare agli studenti i potenziali rischi connessi al gioco d\'azzardo, anche on line. \n4. La Regione, nel predisporre le iniziative di cui al comma 3, tiene conto della metodologia di "peer education" e incentiva gli studenti a partecipare a concorsi di idee per realizzare progetti di comunicazione e prevenzione da divulgare nelle scuole. \n5. Nel riconoscere l\'importanza della formazione per una più incisiva sensibili zzazione degli \nstudenti sui rischi correlati al gioco d\'azzardo, le intese di cui al comma 3 possono prevedere anche \nspecifiche iniziative formative per il personale scolastico.', '19': "(Iniziative a sostegno degli esercenti) \n1. La Giunta regionale può s tabilire, con propria deliberazione che ne determina le modalità di \nattuazione e l’eventuale modalità di revoca, che i contributi per investimenti per le imprese previsti dalla normativa regionale siano concessi esclusivamente o in forma prioritaria agli e sercizi pubblici \ncon offerta di gioco lecito a condizione che l’esercente si impegni a non ospitare forme di gioco lecito per il periodo stabilito dal provvedimento della Giunta. \n2. La Giunta regionale, ferme le valutazioni di compatibilità finanziaria e con le modalità indicate \nda apposita deliberazione, può concedere un contributo nella misura massima del 50 per cento dell’importo della penale eventualmente prevista all’esercente che ha nel proprio esercizio offerta di gioco lecito e che decide di recedere dal relativo contratto di noleggio. \n3. Ferme le disposizioni statali in materia di coordinamento della finanza pubblica e le relative disposizioni in tema di aliquota Irap di cui all’articolo 16, commi 1 e 1- bis e di cui all’articolo 45, \ncomma 1 del de creto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 (Istituzione dell'imposta regionale sulle \nattività produttive, revisione degli scaglioni, delle aliquote e delle detrazioni dell'Irpef e istituzione di una addizionale regionale a tale imposta, nonché riordino de lla disciplina dei tributi locali) e \nferme le valutazioni di compatibilità finanziaria, la Regione può concedere un contributo annuale straordinario, relativo al triennio 2020- 2022, in misura pari alla maggiorazione di 0,3 punti \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020percentuale dell’aliquota I rap, ai titolari di esercizi pubblici e commerciali, nonché di circoli privati \nche rimuovono dai locali l’offerta di gioco lecito.", '20': '(Assistenza legale) \n1. La Regione, in collaborazione con gli enti del terzo settore operanti nel campo del contrasto \nall’usura, attiva appositi percorsi di assistenza legale per le persone affette da DGA e per i loro \nfamiliari, aventi comprovate problematiche di indebitamento e che partecipano alle iniziative sanitarie e socio -sanitarie previste all’articolo 8. \n2. Con deliberazione della Giunta regionale, da adottarsi entro e non oltre novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono disciplinate le modalità operative per l’attuazione del comma 1.', '21': "(Sanzioni amministrative) \n1. L’installaz ione di apparecchi per il gioco in contrasto con l’articolo 9 comporta l'applicazione \ndella sanzione amministrativa da euro 1.000,00 a euro 5.000,00 per ogni apparecchio di gioco e l’interdizione del medesimo al funzionamento mediante il blocco telematico. Per tali finalità \nl’irrogazione della sanzione è tempestivamente comunicata all’Agenzia delle dogane e dei monopoli ed al concessionario alla cui rete è collegato l’apparecchio. \n2. Fatte salve le sanzioni penali e amministrative previste dalle leggi statali in materia, la violazione degli obblighi di cui all’articolo 9 è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 200,00 a euro 1.200,00. \n3. La nuova apertura di negozi di scommesse, sale dedicate, bingo o corner in violazione delle distanze de terminate ai sensi dell’articolo 13, comma 1 comporta l'irrogazione della sanzione \namministrativa da euro 5.000,00 a euro 15.000,00 e l’apposizione di sigilli ai locali interessati. \n4. Il gestore che utilizza abusivamente il logo di cui all’articolo 16 è punito con la sanzione \namministrativa pecuniaria da euro 250,00 a euro 1500,00. \n5. In caso di mancata partecipazione alle iniziative di formazione disciplinate dall’articolo 18 il \nComune diffida il gestore e il personale soggetto all'obbligo di partecipa re alla prima offerta \nformativa disponibile, entro 60 (sessanta) giorni dalla data di accertamento della violazione. A seguito dell'accertamento si procede comunque all'applicazione ai titolari degli esercizi inadempienti di una sanzione amministrativa da euro 1.000,00 a euro 3.000,00 ferme restando le ulteriori conseguenze amministrative previste dall’articolo 13. \n6. All’accertamento delle violazioni, all’irrogazione e all’introito delle sanzioni amministrative di cui al presente articolo provvede il comune territorialmente competente. I comuni destinano i proventi delle sanzioni a iniziative per la prevenzione e il recupero delle persone affette da DGA. \n7. Decorso il termine di novanta giorni di cui all’articolo 7 comma 5, le sanzioni indicate al presente articolo trovano diretta applicazione nel quadro delle previsioni localizzative e delle disposizioni orarie omogenee a livello regionale. \n8. La sanzione prevista al comma 3 trova diretta applicazione dalla data di entrata in vigore della presente legge. \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020", '22': "(Clausola valutativa) \n1. La Giunta regionale, entro il 30 settembre di ogni anno informa il Consiglio regionale riguardo \nalle modalità di attuazione della legge ed ai risultati ottenuti nell’attività di prevenzione del DGA, di tutela delle catego rie di soggetti maggiormente vulnerabili e di contenimento dei costi sociali del \ngioco. \n2. La Giunta regionale, decorsi due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge e ai fini di cui al comma 1, avvalendosi anche dei dati e delle informazioni dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, delle ASL, dei comuni e degli altri soggetti coinvolti nell’attuazione della presente legge, presenta al Consiglio regionale apposita relazione sulla prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal DGA, contenente le seguenti informazioni: \na) il quadro generale dell’andamento del fenomeno del DGA in Campania, alimentato eventualmente dalle specifiche indagini epidemiologiche realizzate; \nb) il quadro delle modalità di realizzazione e di svolg imento delle iniziative e degli interventi di \ncui agli articoli 5, 6, 13, 14, 16 e 17 con evidenza dei criteri e delle motivazioni di distribuzione delle risorse sul territorio regionale; \nc) il quadro dei finanziamenti, dei benefici e dei vantaggi economic i erogati dalla Regione \nCampania ai sensi della presente legge, in particolare di quelli a valere sulle risorse di cui al Fondo per il DGA assegnate alla Regione in attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 1, comma 946 della legge 208/2015; \nd) una relazione sugli atti adottati dai comuni, ai sensi dell’articolo 7. \n3. La relazione prevista al comma 2 è pubblicata sul sito web istituzionale della Regione Campania in apposita sezione, unitamente agli eventuali documenti che ne concludono l'esame e ad ogni contenuto inerente alla materia del contrasto del DGA. \n4. I soggetti coinvolti nell’attuazione della presente legge, pubblici e privati, forniscono le informazioni necessarie all’espletamento delle attività previste dal presente articolo nell’ambito \ndelle specifiche attività.", '23': '(Abrogazioni) \n1. Sono abrogati i commi 38, 39 e 40 dell’articolo 1 della legge regionale 6 maggio 2013, n. 5 \n(Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013- 2015 della Regione \nCampania – Legge finanziaria regionale 2013) e i commi 197, 197 bis, 198, 199, 200, 201 e 202 \ndell’articolo 1 della legge regionale 7 agosto 2014, n. 16 (Interventi di rilancio e sviluppo dell’economia regionale nonché di carattere ordinamentale e organizzativo – Collega to alla legge di \nstabilità regionale 2014).', '24': '(Norma finanziaria) \n1. Agli oneri derivanti dalla attuazione della presente legge, pari a complessivi euro 600.000,00, \nquantificati in euro 300.000,00 per ciascuna delle annualità 2020 e 2021, si provvede mediante le \nrisorse assegnate annualmente alla regione Campania a valer sul Fondo nazionale per il gioco d’azzardo patologico e le risorse finanziarie attribuite alla Regione per la gestione del Servizio sanitario regionale allocate nel bilancio region ale alla Missione 13 (Tutela della salute), Programma \n1 (Servizio sanitario regionale Finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA), Titolo 1 dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2020- 2022. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020', '25': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino \nufficiale della Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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campania
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{'1': "(Finalità) \n1. Per dare attuazione a quanto previsto dal Regolamento CE n. 178/2002 (Norme in materia di \nsicurezza alimentare) e in ottemperanza a quanto previsto dall'articolo 1, comma 2, lettere c) ed f) della legge regionale 20 novembre 2018, n. 40 (Sostegno alla filiera agricola trasparente), la Regione Campania promuove lo sviluppo, la realizz azione e l’attuazione di un sistema di \ntracciabilità, dal produttore al consumatore, e di rintracciabilità, dal consumatore al produttore, dei prodotti della filiera agroalimentare ed ittica, attraverso un sistema di gestione dei dati in blockchain che, co nfluendo in una piattaforma multimediale, parte dalla certezza della caratterizzazione e \ntipizzazione del prodotto all’origine, per garantire la sicurezza ed il controllo dei prodotti alimentari ed accrescere la fiducia dei consumatori nell'operato delle i stituzioni e delle aziende. \n2. La Regione sostiene l'applicazione del servizio di tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti agroalimentari, prevalentemente a favore dei sistemi di certificazione delle filiere DOP, IGP, DOC e DOCG con le modalità descri tte al comma 1, al fine di favorire l'accesso alle informazioni in \nordine all'origine certa e tipizzata, alla natura, alla composizione e alla qualità del prodotto, nonché per valorizzare le produzioni locali, lungo tutta la catena di fornitura (supply -chain) dal produttore \nal consumatore finale. \n3. Al fine di poter garantire l’applicazione di tale tecnologia anche ad altri settori produttivi, e di favorire lo sviluppo di servizi e prodotti ad alta innovazione, aumentandone la competitività in \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020ambito nazionale ed internazionale, in particolare nei settori caratterizzanti le aree RIS3 Campania, \nla Regione si riserva di estendere l’uso di tale piattaforma anche a tali settori. \n4. La soluzione tecnologica prevista dal comma 3 integra e rafforza gli obiettivi de finiti dall’articolo \n1 della legge regionale 40/2018 e mira a determinare uno strumento tecnologico di più vasta attuazione per altri settori di servizi, di ricerca e produzione della Regione.", '2': "(Sviluppo e realizzazione della infrastruttura tecnologica e software in blockchain) \n1. Per il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1, la Regione adotta e sviluppa una tecnologia basata su un linguaggio crittografico non cancellabile in cui la certezza del dato iniziale da inserire in blockchain è garantita da una chiave univoca ed inequivocabile che costituisce il \nprimo anello della catena del sistema e utilizza tale tecnologia per sviluppare e gestire il portale della filiera agroalimentare trasparente di cui all’articolo 5 della legge regionale 40/2018. \n2. La Giunta regionale, anche avvalendosi di esperti in materia, acquisito il parere della \ncommissione consiliare competente in materia, adotta entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, un atto deliberativo che def inisce, in particolare: \na) principi, finalità e regole del disciplinare per l’adesione dei partecipanti al sistema di tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti agroalimentari in blockchain; \nb) i requisiti e i livelli di performance tecnica, sicurezza, affidabilità e visibilità per la creazione \ne lo sviluppo della infrastruttura tecnologica e software in blockchain; \nc) i presupposti tecnici delle modalità di individuazione, raccolta e distribuzione delle informazioni da inserire in blockchain; \nd) gli sta ndard dei contenuti informativi da condividere in blockchain, con gli utenti, lungo tutta \nla supply chain; \ne) le modalità di accesso e fruizione del servizio e l’individuazione dei relativi dispositivi (device); \nf) le specifiche tecniche necessarie a garan tire l’interfaccia, con gli attuali sistemi in essere \npresso gli attori della filiera al fine di una concreta e reale applicazione della blockchain ai servizi di tracciabilità e rintracciabilità di prodotto lungo la filiera agroalimentare ed ittica; \ng) l'interfaccia e l'eventuale interconnessione tra sistemi di certificazione di qualità di sistema e \ndi prodotto attualmente esistenti presso gli attori di filiera; \nh) metodi e strumenti di elaborazione dei dati raccolti per lo sviluppo di sistemi di supporto a lle \ndecisioni delle politiche agroalimentari della Regione Campania. \n3. L'affidamento della realizzazione e della gestione della infrastruttura tecnologica e software della \nblockchain avviene nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 \n(Codice dei contratti pubblici) mediante procedura di selezione ad evidenza pubblica degli operatori.", '3': "(Accesso all’infrastruttura tecnologica e software della blockchain) \n1. L’accesso all’infrastruttura tecnologica e software della blockchain da parte dei partecipanti alla filiera agroalimentare è libero e gratuito e avviene su base volontaria. \n2. Per consentire la più ampia diffusione, anche tra i consumatori, l'accesso al sistema informativo sulla tracciabilità dei prodotti d i filiera in blockchain è gratuito. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 20203. Agli operatori della filiera agroalimentare che partecipano al sistema di tracciabilità e \nrintracciabilità in blockchain con l’iscrizione al circuito regionale di cui all’articolo 3 della legge regionale 40/2018 è ric onosciuto l’uso del logo di cui all’articolo 7 della medesima legge regionale.", '4': "(Azioni di sostegno) \n1. La Regione, oltre che al circuito di cui all’articolo 3 della legge regionale 40/2018, promuove anche l'adesione ai servizi di tracciabilità e r intracciabilità agroalimentare attraverso l'erogazione di \ncontributi finalizzati ad acquisire la dotazione, anche tecnica, necessaria a far parte del sistema, ai soggetti della filiera interessati a partecipare alla infrastruttura tecnologica e software de lla \nblockchain. \n2. Con apposita deliberazione approvata entro sessanta giorni dalla data di adozione dell'atto previsto all'articolo 2, comma 2 la Giunta regionale, acquisito il parere della commissione consiliare competente in materia, stabilisce in particolare: \na) la dotazione tecnica ammessa a sostegno; \nb) l'entità del contributo; \nc) i criteri, le procedure e i limiti per l'assegnazione e relativa erogazione; \nd) gli eventuali casi di decadenza e revoca. \n3. Il contributo erogato è cumulabile con altre tipologie di contributo previste da norme comunitarie, statali e regionali nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato. \n4. Il regolamento della Giunta regionale previsto dall'articolo 3, comma 4 della legge regionale 40/2018, prevede mec canismi premiali per le imprese della filiera agroalimentare che adottano le \ntecnologie di cui alla presente legge e che intendono far parte del circuito per la filiera agricola trasparente istituito dalla citata legge regionale 40/2018.", '5': "(Attività di divulgazione ed informazione) \n1. La Regione favorisce la divulgazione della tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti della filiera agroalimentare ed ittica in blockchain, nonché la condivisione, tra gli operatori di filiera, dei principi ispirator i della stessa e il suo utilizzo, attraverso specifiche attività di informazione, \nformazione e sensibilizzazione, differenziate per target di utilizzatori. \n2. Al fine di accrescere tra i consumatori la consapevolezza in ordine ai processi produttivi, alle tecniche agricole e alle proprietà qualitative degli alimenti, la Regione promuove altresì, l'informazione e la formazione dirette a diffondere la conoscenza dei servizi di tracciabilità e rintracciabilità agroalimentare. \n3. Il portale regionale di cui all 'articolo 5 della legge regionale 40/2018 contiene e divulga tutte le \ninformazioni relative alle attività svolte in applicazione della presente legge.", '6': "(Norma finanziaria) \n1. Alle spese previste dall’articolo 2 relative alla realizzazione dell’infrastruttura tecnologica e software in blockchain, della presente legge e quantificati in euro 200.000,00 per l’esercizio finanziario 2020, in termini di competenza e cassa, si fa fronte con prelevamento delle risorse dalla Missione 20, Programma 3, Titolo 2 ed incremento della medesima somma a valere sulla Missione \n16, Programma 1, Titolo 2 del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2020- 2022. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 20202. Alle spese correnti di cui all'articolo 2 e relative alla manutenzione ordinaria dell'apparecchiatura \nquantificate in euro 50.000,00 per gli esercizi finanziari 2020 e 2021, in termini di competenza e di cassa, si fa fronte con le risorse finanziarie allocate nella Missione 16, Programma 1, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario 2020 – 2022. \n3. Agli oneri di spesa corrente relativi all'articolo 4 quantificati in 50.000,00 euro, per ciascuno \ndegli esercizi finanziari 2020, 2021 e 2022, si fa fronte con risorse finanziarie allocate nella Missione 16, Programma 1, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2020 – \n2022. \n4. Agli oneri di spesa corrente relativi all'articolo 5 quantificati in 50.000,00 euro per ciascuno degli \nesercizi finanziari 2020, 2021 e 2022, si fa fronte con risorse finanziarie allocate nella Missione 16, \nProgramma 1, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2020 – 2022.", '7': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il quindicesimo giorno successivo alla data di pubblicazione nel \nBollettino Ufficiale Regione Ca mpania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Campania."}
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{'1': '(Modifiche alla legge regionale n.6/2007)\n1. Al fine di attuare interventi di sostegno del settore dello spettacolo in conseguenza\ndell’emergenza epidemiologica da “Covid-19”, dopo l’articolo 15 della legge regionale 15\ngiugno 2007, n.6 (Disciplina degli interventi regionali di promozione dello spettacolo) è\ninserito il seguente: \n“Art.15 bis (Disposizioni transitorie per l’anno 2020)\n1. Per l’anno 2020, al fine di garantire il sostegno regionale alle attività di spettacolo in modo\ncompatibile con lo sviluppo dello stato di emergenza da “Covid-19”, nel rispetto dei principi\nfissati dalla presente legge, la Giunta regionale può adottare, con proprie deliberazioni,\nprovvedimenti in deroga agli atti di attuazione già approvati e agli articoli 7, 8, 14 e 14 bis.”. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020', '2': '(Modifiche alla legge regionale n. 30/2016)\n1. Al fine di sostenere il settore cinematografico in conseguenza dell’emergenza\nepidemiologica da “Covid-19”, dopo l’articolo 16 della legge regionale 17 ottobre 2016, n. 30\n(Cinema Campania. Norme per il sostegno, la produzione, la valorizzazione e la fruizione\ndella cultura cinematografica ed audiovisiva) è inserito il seguente: \n“Art. 16 bis (Disposizioni transitorie per l’anno 2020)\n1. Per l’anno 2020, al fine di garantire il sostegno regionale alla produzione, alla\nvalorizzazione e la fruizione della cultura cinematografica ed audiovisiva in modo\ncompatibile con lo sviluppo dello stato di emergenza da “Covid-19”, nel rispetto dei principi\nfissati dalla presente legge, la Giunta regionale può adottare, con proprie deliberazioni,\nprovvedimenti in deroga agli atti di attuazione già approvati e agli articoli 5, 6, 7, 8, 10 e 11.”.', '3': '(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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{'1': '(Modifiche alla legge regionale 4 dicembre 2019, n. 25)\n1. La legge regionale 4 dicembre 2019, n. 25 (Divieto di utilizzo di prodotti in materiale monouso\nnon biodegradabile e compostabile sulle spiagge e gli stabilimenti balneari della Campania) è così\nmodificata:\na) il titolo della legge è sostituito dal seguente: \n “Divieto di utilizzo di prodotti in plastica sulle spiagge e gli stabilimenti balneari della\nCampania”;\nb) l’articolo 1 è così modificato:\n1) alla rubrica le parole “materiale monouso non biodegradabile e compostabile” sono\nsostituite dalla seguente: “plastica”;\n2) al comma 1 le parole “materiale non compostabile” sono sostituite dalla seguente:\n“plastica”;\n 3) il comma 2 è abrogato;\n c) al comma 1 dell’articolo 7, primo periodo, dopo le parole “Regione Campania” sono\naggiunte le seguenti: “ed ha vigenza fino alla adozione della disciplina statale di recepimento\ndella Direttiva (UE) 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 giugno 2019 sulla\nriduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente”.\n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020', '2': '(Modifiche alla legge regionale 21 aprile 2020, n. 7)\n1. La legge regionale 21 aprile 2020, n. 7 (Testo unico sul commercio ai sensi dell’articolo 3,\ncomma 1, della legge regionale 14 ottobre 2015, n. 11 ) è così modificata:\na)L’articolo 3 è sostituito dal seguente: \n"', '3': '(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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{'1': '(Finalità e oggetto)\n1. La Regione Campania, nel rispetto e in conformità con le disposizioni comunitarie e nazionali,\nnell’ambito delle proprie competenze e funzioni in materia di salute, riconosce la rilevanza sociale\ndell’endometriosi e l’importanza della conoscenza della malattia e dei suoi effetti in ambito\nsanitario, sociale, familiare e lavorativo, anche al fine di agevolare la ricerca, la prevenzione, la\ndiagnosi precoce e il miglioramento delle cure.', '2': "(Registro regionale dell’endometriosi)\n1. È istituito il registro regionale dell'endometriosi per la raccolta e l'analisi dei dati clinici e sociali\nriferiti alla malattia, per stabilire appropriate strategie di intervento, monitorare l'andamento e la\nricorrenza della malattia, rilevare le problematiche connesse e le eventuali complicanze. \n2. La struttura amministrativa competente in materia di tutela della salute provvede, in via\nsperimentale e per la durata di tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge,\nnell'osservanza, per l'intera durata della gestione commissariale per la prosecuzione del piano di\nrientro dal disavanzo del settore sanitario, delle disposizioni impartite dal commissario ad acta e,\nnell'ambito delle risorse umane finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, a\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 91 del 27 Aprile 2020verificare la rilevanza epidemiologica del fenomeno dell'endometriosi sul territorio regionale per\nredigere il registro di cui al presente articolo.\n3. Il registro riporta i casi di endometriosi, il numero di nuovi casi registrati annualmente,\nrappresenta statisticamente l'incidenza della malattia sul territorio regionale e rileva in particolare: \na) le modalità di accertamento diagnostico della malattia;\nb) i trattamenti e gli interventi sanitari conseguenti;\nc) la qualità delle cure prestate;\nd) le conseguenze della malattia in termini funzionali.\n4. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentito l'osservatorio di cui\nall'articolo 3 e acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali di cui al decreto\nlegislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali, recante\ndisposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento nazionale al regolamento (UE) n. 2016/679 del\nParlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone\nfisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e\nche abroga la direttiva 95/46/CE), sono definiti con regolamento i criteri e le modalità di tenuta e di\nrilevazione dei dati del registro, anche con strumenti informatici e telematici, nel rispetto della\nnormativa nazionale vigente in materia e sulla base delle indicazioni impartite dal commissario ad\nacta per il rientro dal disavanzo sanitario. \n5. La struttura amministrativa regionale competente in materia di tutela della salute cura la\nrealizzazione e l'aggiornamento del registro, utilizzando a tal fine i dati del sistema informativo\nsocio-sanitario regionale e gli altri dati in possesso degli enti del servizio sanitario regionale,\ntenendo conto altresì di quelli forniti dalle associazioni regionali che si occupano di endometriosi. \n6. I dati riportati nel registro sono utilizzati, in occasione della predisposizione degli atti regionali di\npianificazione e programmazione, per individuare azioni finalizzate alla diagnosi precoce e\nall'ottenimento dei trattamenti medico-sanitari più efficaci. \n7. I soggetti pubblici nonché i privati accreditati e quelli convenzionati presso il servizio sanitario\nregionale che hanno in carico soggetti affetti da endometriosi, sono tenuti alla raccolta,\nall'aggiornamento e all'invio alla struttura amministrativa regionale competente in materia di tutela\ndella salute, nel rispetto del decreto legislativo 196/2003 e secondo le modalità tecniche definite\ndalla stessa struttura amministrativa regionale.", '3': "(Osservatorio regionale sull’endometriosi)\n1. È istituito, presso la struttura amministrativa regionale competente in materia di tutela della\nsalute, l'osservatorio regionale sull'endometriosi. \n2. L'osservatorio ha il compito di: \na) svolgere attività di monitoraggio dei casi di endometriosi sul territorio regionale, delle azioni\ndi diagnosi, cura e formazione promosse dal servizio sanitario regionale, nonché delle iniziative\ndi informazione previste dalla presente legge;\nb) raccogliere dati e statistiche sulla fenomenologia dell'endometriosi, nonché sulle azioni\npromosse in sede nazionale ed europea;\nc) proporre alla struttura amministrativa regionale competente in materia di tutela della salute\nl'attuazione di campagne di informazione per il personale sanitario nonché di sensibilizzazione\nnelle scuole di ogni ordine e grado e nei luoghi di lavoro;\nd) promuovere azioni dirette alla diagnosi precoce;\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 91 del 27 Aprile 2020e) proporre, sulla base dei dati raccolti, alla struttura amministrativa regionale competente in\nmateria di tutela della salute, modalità di coordinamento delle attività di diagnosi, cura e\nricerca;\nf) trasmettere, con cadenza annuale, alla commissione consiliare competente in materia una\nrelazione sull'attività svolta.\n3. L’osservatorio è composto da:\na) l’assessore competente in materia o suo delegato, che lo presiede;\nb) un rappresentante per ogni associazione regionale che si occupa di endometriosi;\nc) almeno un rappresentante di comprovata esperienza in materia di endometriosi per ogni\nAzienda sanitaria locale (ASL), Azienda ospedaliera (AO) e Azienda ospedaliera universitaria\n(AOU) della Campania;\nd) un rappresentante dei consultori familiari;\ne) un rappresentante del Comitato universitario regionale (CUR);\nf) un rappresentante, previa intesa con i rispettivi enti, delle sedi regionali dell'Istituto nazionale\ndella previdenza sociale (INPS) e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni\nsul lavoro (INAIL);\ng) un componente di ciascuno degli organismi regionali in materia di pari opportunità.\n4. Con decreto del Presidente, da adottarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della\npresente legge su proposta della struttura amministrativa generale competente in materia di tutela\ndella salute, sono individuate le modalità di nomina e revoca dei componenti dell’osservatorio e il\nsuo funzionamento. \n5. I componenti dell'osservatorio, che durano in carica fino al termine della legislatura, partecipano\nalle riunioni direttamente o tramite delegati. La partecipazione ai lavori non comporta, in alcun\ncaso, il riconoscimento di compensi, gettoni di presenza o rimborsi spese comunque denominati. \n6. La struttura amministrativa competente in materia assicura le funzioni di supporto\nall’osservatorio a valere sulle risorse umane ed economiche disponibili a legislazione vigente e,\ncomunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.", '4': "(Campagne di informazione e sensibilizzazione)\n1. La struttura amministrativa regionale competente in materia di tutela della salute realizza\ncampagne informative e di sensibilizzazione sulle problematiche relative all'endometriosi anche\nsulla base dei dati del registro di cui all'articolo 2 e dei lavori dell'osservatorio di cui all'articolo 3. \n2. Le campagne sono dirette in particolare a diffondere una maggiore conoscenza dei sintomi della\nmalattia, soprattutto nelle scuole e a promuovere il ricorso al medico di fiducia, per favorire una\ndiagnosi precoce e corretta della malattia e prevenire l'infertilità ad essa correlata. \n3. Le campagne sono realizzate di norma in collaborazione con le associazioni regionali che si\noccupano di endometriosi e con il coinvolgimento dei medici e dei consultori familiari.", '5': '(Giornata regionale per la lotta all’endometriosi)\n1. E’ istituita la Giornata regionale per la lotta all’endometriosi, da celebrare nel mese di marzo di\nogni anno.\n2. In occasione della Giornata regionale, la struttura regionale competente in materia di tutela della\nsalute promuove iniziative di sensibilizzazione sull’endometriosi.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 91 del 27 Aprile 20203. Le iniziative di sensibilizzazione sono realizzate con il supporto dell’osservatorio di cui\nall’articolo 3 ed in coordinamento con le associazioni regionali che si occupano di endometriosi.\n4. In occasione della Giornata regionale l’osservatorio rende pubblico lo stato di realizzazione ed il\nprogramma delle iniziative complessivamente previste per il contrasto della malattia.', '6': '(Formazione del personale medico, di assistenza e dei consultori familiari)\n1. Nell’ambito della pianificazione delle attività formative, la struttura amministrativa competente\nin materia di tutela della salute prevede nell’ambito delle risorse umane finanziarie e strumentali\ndisponibili a legislazione vigente, specifiche iniziative di formazione e aggiornamento\nsull’endometriosi destinate al personale medico, di assistenza e dei consultori familiari.\n2. Le funzioni di cui al comma 1 sono esercitate sentito l’osservatorio di cui all’articolo 3.', '7': '(Associazione e attività di volontariato)\n1. La Regione riconosce il rilevante apporto delle associazioni di volontariato che si occupano di\nendometriosi sul territorio regionale.\n2. La Giunta regionale con proprio regolamento disciplina, inoltre, le modalità di coinvolgimento\ndelle associazioni nelle campagne di informazione e sensibilizzazione promosse dalla Regione in\ntema di endometriosi e nelle attività del registro regionale di cui all’articolo 2.', '8': '(Clausola di salvaguardia)\n1. Le norme della presente legge non possono essere applicate o interpretate in contrasto con le\nprevisioni del piano di rientro dal disavanzo sanitario e con quelle dei programmi operativi di cui\nall’articolo 2, comma 88 della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (Disposizioni per la formazione del\nbilancio annuale e pluriennale dello Stato – Finanziaria 2010) e con le funzioni attribuite al\ncommissario ad acta per la prosecuzione del piano di rientro dal disavanzo sanitario.', '9': '(Disposizioni finanziarie)\n1. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, pari ad euro 100.000,00 per l’anno 2020,\nconcorrono risorse del fondo regionale sanitario e si provvede sulle somme iscritte nella Missione\n13, Programma 1, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario 2020-2022.', '10': "(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania."}
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{'1': '(Principi generali e finalità)\n1. La Regione, nel rispetto dei principi costituzionali, dello Statuto, della vigente normativa\ncomunitaria e statale, nonché in conformità alle risoluzioni e alle decisioni delle Istituzioni\ncomunitarie per la prevenzione e la cura dell’obesità infantile e giovanile, alle linee guida e\nalle osservazioni fissate rispettivamente nei Libri Bianchi e nei Libri Verdi della\nCommissione europea, alla Carta europea sul contrasto all’obesità e in consonanza ai\nprogrammi e alla carta di Ottawa adottati dalla Organizzazione Mondiale della Sanità\n(OMS):\na) riconosce la prevenzione e la cura dell’obesità, nonché dei disturbi del comportamento\nalimentare e del peso, quali strumenti efficaci per la tutela della salute e del benessere\ndella persona, a partire dalla promozione della salute e della corretta alimentazione delle\ndonne madri;\nb) promuove attività di monitoraggio e di rilevazione statistica sul fenomeno dell’obesità\ne sui comportamenti a rischio nei minori di età, al fine di controllarne l’evoluzione, di\nvalutare l’efficacia delle azioni di prevenzione e contrasto realizzate e di programmare\nulteriori misure d’intervento;\nc) promuove iniziative volte a migliorare le abitudini alimentari e a limitare il consumo di\ningredienti che favoriscono l’obesità infantile, anche attraverso la valorizzazione della\ndieta mediterranea;\nd) promuove l’esercizio dell’attività motoria e sportiva come mezzo efficace di\nprevenzione, mantenimento e recupero della salute fisica e psichica dei bambini e degli\nadolescenti;\ne) programma campagne di comunicazione ed informazione finalizzate alla diffusione di\nun corretto stile di alimentazione e nutrizione;\nf) impegna il settore privato e le associazioni di volontariato operanti sul territorio, al fine\ndi sostenere le politiche di prevenzione e contrasto adottate;\ng) promuove il rilancio di un’azione educativa, anche in ambito scolastico, ispirata al\ncontatto con la natura e con i prodotti da essa derivanti.', '2': '(Piano regionale triennale di prevenzione e contrasto all’obesità)\n1. La Giunta regionale, in coerenza con le finalità e gli obiettivi della presente legge, al fine di\ngarantire l’efficacia, l’omogeneità sul territorio e l’attuazione integrata degli interventi, adotta\nil Piano regionale triennale di prevenzione e contrasto all’obesità, di seguito denominato\nPiano triennale.\n2. Il Piano triennale definisce le politiche regionali in tema di prevenzione dell’obesità ed in\nparticolare:\na) programmi di educazione alimentare rivolti ai minori di età, ai genitori, agli insegnanti\ne ai soggetti che, a vario titolo, si occupano della cura dell’infanzia e dell’adolescenza, in\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020collaborazione con gli enti locali, il personale socio-sanitario, gli operatori della catena\nalimentare, i soggetti pubblici e privati operanti nei settori agricolo e agroalimentare, del\ncommercio, dell’assistenza sociale, della cultura e dei mezzi di comunicazione;\nb) un sistema di monitoraggio permanente per la raccolta e la pubblicazione di dati\nrelativi all’epidemiologia e ai risultati relativi agli interventi e ai progetti realizzati nel\nterritorio regionale;\nc) campagne informative e di sensibilizzazione relative ai danni causati alla salute da\ndiete a elevata densità energetica o con presenza marginale di frutta e di verdura, agli\naspetti psicosociali relativi alla condizione del soggetto obeso o in sovrappeso, nonché\nalla diffusione di una sana alimentazione e di corretti stili di vita;\nd) iniziative finalizzate a migliorare il livello qualitativo dell’alimentazione nelle mense\nscolastiche, nei distributori automatici e nei servizi di ristorazione delle strutture sanitarie\ne di accoglienza destinate ai bambini e agli adolescenti, in coerenza alla legge regionale\n6 novembre 2018, n.38 ( Disciplina per l’orientamento al consumo dei prodotti di qualità\ne per l’educazione alimentare nelle scuole);\ne) interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche in conformità alla\nlegislazione vigente in materia, in particolare nei mezzi di trasporto pubblico e negli\nuffici pubblici, compresi ospedali e ambulatori;\nf) la promozione di programmi di formazione motoria e sportiva, anche all’interno degli\nistituti scolastici, volti al miglioramento delle competenze motorie e degli stili di vita dei\nbambini e degli adolescenti, anche in riferimento alle disposizioni dei commi 34, 35 e 36\ndella legge regionale 8 agosto 2018, n. 28 ( Misure per l’attuazione degli obiettivi fissati\ndal DEFR 2018-2020 - Collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2018);\ng) misure di contrasto alla povertà e alla marginalità sociale, per garantire uguale accesso\na sane scelte alimentari;\nh) il partenariato con soggetti pubblici e privati operanti nei settori interessati, aventi\nspecifiche competenze in materia, in sinergia con gli istituti scolastici, universitari e di\nricerca.\n3. Con deliberazione della Giunta regionale sono stabilite le modalità per la concessione dei\ncontributi diretti a finanziare le attività e gli interventi di cui al comma 1.', '3': '(Istituzione del Registro regionale dell’obesità)\n1. La Regione, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n.\n196 (Codice in materia di protezione dei dati personali), istituisce il Registro regionale\ndell’obesità infantile e giovanile, di seguito denominato Registro. \n2. Il Registro, istituito presso la struttura amministrativa regionale competente in materia,\ncontiene i dati anagrafici e sanitari relativi a minori ed adolescenti affetti da obesità grave.\n3. Il Registro rileva ed elabora i dati statistici dei casi di obesità grave che si verificano nella\npopolazione infantile ed adolescenziale della Regione Campania, al fine di: \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020a) adottare misure di controllo e valutazione dell’incidenza del fenomeno nel territorio\nregionale;\nb) essere strumento di monitoraggio sull’efficacia dei programmi di screening operativi\npresso le strutture pubbliche e private accreditate dal Servizio sanitario regionale;\nc) agevolare gli studi e la ricerca scientifica per la cura della malattia;\nd) realizzare una completa e costante azione di informazione nei confronti della\npopolazione regionale.\n4. La Regione, quale titolare del trattamento dei dati contenuti nel Registro, provvede\nall’elaborazione e alla diffusione degli stessi, in forma telematica garantendo in ogni caso\nl’anonimato. I soggetti pubblici e privati accreditati dal Servizio sanitario regionale e che\nhanno in carico bambini e giovani affetti da obesità provvedono alla raccolta,\nall’aggiornamento e alla successiva trasmissione alla Regione dei dati, nel rispetto delle\ndisposizioni di cui al decreto legislativo n. 196/2003, secondo le modalità tecniche definite\ndalla struttura amministrativa regionale competente alla tenuta del Registro.', '4': "(Istituzione dell’Osservatorio regionale sull’obesità)\n1. La Regione istituisce, presso la struttura amministrativa competente in materia,\nl’Osservatorio regionale sull’obesità, di seguito denominato Osservatorio.\n2. All’Osservatorio sono assegnati i seguenti compiti:\na) effettuare attività di monitoraggio sull’obesità in Campania, sulle azioni di diagnosi e\ncura, con i relativi costi, promosse dal Servizio sanitario regionale, nonché sulla mobilità\npassiva per la cura dell’obesità e delle patologie ad essa correlate;\nb) predisporre linee guida per il percorso diagnostico e terapeutico e per il follow-up dei\ngiovani pazienti affetti da obesità e dalle sue complicanze;\nc) elaborare programmi per l’aggiornamento dei medici e la formazione del personale\nsanitario e sociosanitario;\nd) predisporre campagne di sensibilizzazione e di educazione alimentare e promuovere\nl’adozione di sani e corretti stili di vita e di alimentazione atti a prevenire l’insorgenza di\nnuovi casi e a ridurre la prevalenza dell'obesità nella popolazione, proporre alle ASL e\nall’Ufficio scolastico regionale una sorveglianza sullo stato nutrizionale e le abitudini di\nvita dei bambini e degli adolescenti al fine di avere informazioni su sovrappeso ed\nobesità e stili di vita dei bambini e adolescenti, utili ad attivare interventi per promuovere\nla sana alimentazione e l’attività fisica e prevenire malattie croniche;\ne) trasmettere, con cadenza annuale, alla Commissione consiliare competente in materia\nuna relazione sull’attività svolta.\n3. L’Osservatorio, costituito con decreto del Presidente della Giunta regionale, è composto da:\na) il dirigente apicale della struttura amministrativa regionale competente alle politiche\ndella prevenzione, che lo presiede;\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020b) il dirigente della struttura regionale competente alle attività consultoriali e assistenza\nmaterno infantile;\nc) il dirigente apicale della struttura amministrativa regionale competente ai servizi\nsocio-sanitari;\nd) il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale o suo delegato;\ne) due medici esperti in materia, scelti tra il personale dipendente o convenzionato con il\nServizio sanitario regionale;\nf) due rappresentanti designati congiuntamente dalle associazioni regionali di settore;\ng) un rappresentante per la specialità di ostetricia o ginecologia;\nh) un esperto in strategie della comunicazione;\ni) un esperto in scienze dell’alimentazione;\nl) un esperto in scienze motorie;\nm) uno psicologo di comprovata esperienza in materia.\n4. La partecipazione ai lavori dell'Osservatorio è a titolo gratuito e non dà diritto ad alcun\ncompenso o rimborso spese.", '5': '(Istituzione della Settimana regionale per l’educazione alimentare, la prevenzione dei disturbi\nalimentari e la promozione dell’attività motoria)\n1. È istituita la Settimana regionale per l’educazione alimentare, la prevenzione dei disturbi\nalimentari e la promozione dell’attività motoria, con cadenza annuale nel mese di ottobre, al\nfine di svolgere attività di informazione, sensibilizzazione e promozione della sana\nalimentazione e dell’attività sportiva, attraverso il coinvolgimento delle famiglie, degli istituti\nscolastici, delle istituzioni politiche e sociali, dei professionisti della sanità e delle\nassociazioni di volontariato attive sul territorio regionale.\n2. Nel rispetto dell’autonomia scolastica, la Settimana di cui al comma 1 promuove\nl’implementazione dell’offerta formativa a disposizione delle istituzioni scolastiche in materia\ndi diffusione della cultura e della pratica dell’attività sportiva, della conoscenza delle\ndiscipline sportive e del benessere fisico, anche mediante il coinvolgimento del Comitato\nOlimpico Nazionale Italiano (CONI), degli enti di promozione sportiva e delle associazioni e\nsocietà sportive dilettantistiche.\n3. La Regione, mediante la sottoscrizione di un accordo con l’Ufficio scolastico regionale per\nla Campania, promuove nel corso della Settimana regionale prevista al comma 1, la\nrealizzazione, a titolo gratuito, di visite cardiologiche, dietetiche e misurazioni ponderali per\ngli alunni delle scuole elementari e medie inferiori. \n4. La Regione, durante la Settimana di cui al comma 1, in collaborazione con gli Istituti\nscolastici di ogni ordine e grado, promuove interventi di educazione nutrizionale rivolti agli\ninsegnanti delle scuole elementari e medie inferiori.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 20205. La Regione, durante la Settimana di cui al comma 1, sostiene inoltre la promozione di un\nsano regime dietetico basato sui principi della dieta mediterranea come modello di corretta\nalimentazione.\n6. Per le finalità di cui al comma 1, la Regione promuove il coordinamento delle iniziative e\ndelle attività da svolgersi e favorisce la sottoscrizione di protocolli di intesa e di apposite\nconvenzioni, a garanzia di una adeguata e uniforme programmazione sull’intero territorio\nregionale.\n7. La Regione promuove altresì iniziative, da svolgere nei giorni festivi e con cadenza\nmensile, in collaborazione con le organizzazioni professionali agricole maggiormente\nrappresentative finalizzate alla conoscenza dei prodotti tipici campani e alla sana e corretta\nalimentazione.', '6': '(Sostegno all’associazionismo e alle attività di volontariato)\n1. La Regione riconosce l’azione positiva delle associazioni che sul territorio regionale si\noccupano di aiutare e prestare solidarietà e sostegno alle persone affette da obesità e alle loro\nfamiglie e sostiene tutte le attività di progettazione, formazione ed informazione, rivolte al\nbenessere sociale della collettività regionale, svolte anche in collaborazione con le scuole e le\nUniversità.', '7': '(Clausola valutativa)\n1. La Giunta regionale informa il Consiglio regionale sull’attuazione della presente legge e sui\nrisultati da essa ottenuti. A tal fine, la Giunta regionale trasmette annualmente alla\nCommissione consiliare competente in materia una relazione che indica:\na) le azioni e gli interventi realizzati, specificandone gli ambiti, gli obiettivi, la\ndistribuzione territoriale, i soggetti coinvolti e le loro caratteristiche;\nb) in che misura la Regione ha finanziato i singoli interventi realizzati e in che modo tali\nrisorse risultano distribuite sul territorio regionale e fra i soggetti coinvolti.\n2. La Giunta regionale, con cadenza biennale, trasmette al Consiglio una relazione che, oltre\nalle informazioni di cui al comma 1, documenta in termini quantitativi e qualitativi l’entità\ndella regressione o dell’attenuazione del fenomeno dell’obesità in seguito all’applicazione\ndella presente legge.', '8': '(Norma finanziaria)\n1. Agli oneri derivanti dall’applicazione della presente legge pari a complessivi euro\n150.000,00, si provvede per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022, in termini di competenza\ne cassa, mediante prelevamento dalla Missione 20, Programma 03, Titolo 1 e contestuale\nincremento, della medesima somma, della Missione 12, Programma 01, Titolo 1 del bilancio\ndi previsione finanziario per il triennio 2020-2022.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020', '9': '(Abrogazioni)\n1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, i commi 203 , 204 e 205\ndell’articolo 1 della legge regionale 7 agosto 2014, n. 16 (Interventi di rilancio e sviluppo\ndell’economia regionale nonché di carattere ordinamentale e organizzativo - Collegato alla\nlegge di stabilità regionale 2014) sono abrogati.', '10': '(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio)\n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 108.260,21, derivante da provvedimenti esecutivi\npronunciati dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritto nell’all egato A e nelle schede di\nrilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione n. 333 del 30 giugno 2020, è riconosciuto\nlegittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23\ngiugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi\ndi bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della\nlegge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto legislativo 10 a gosto 2014, n. 126\n(Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante\ndisposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle\nRegioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio\n2009, n.42) e dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 28\ngiugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche\nsituazioni di crisi – Decreto crescita -).', '2': '(Norma Finanziaria)\n1.Al finanziamento del debito previsto all’articolo 1, pari ad euro 108.260,21, si provvede, in\ntermini di competenza e cassa, a valere sullo stanziamento della Mis sione 16, Programma 01, Titolo\n01 del bilancio regionale per l’esercizio finanziario 2020.\n2. Il pagamento a favore del creditore è eseguito con espressa riserva di ripetizione all’esito\ndell’eventuale giudizio di opposizione.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 155 del 30 Luglio 2020', '3': "(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazi one nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania.\nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio)\n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 993,69, derivante da provvedimento esecutivo\npronunciato dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritto nell’al legato A1 e nella scheda di\nrilevazione di partita debitoria unita alla deliberazione n. 336 del 30 giugno 2020, è riconosciuto\nlegittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23\ngiugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi\ndi bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della\nlegge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto legislativo 10 a gosto 2014, n. 126\n(Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante\ndisposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle\nRegioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio\n2009, n. 42) e dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificaz ioni dalla legge 28\ngiugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche\nsituazioni di crisi – Decreto crescita -).', '2': '(Norma Finanziaria)\n1. Al finanziamento del debito previsto all’articolo 1, pari ad euro 993,69, si provvede, in termini di\ncompetenza e cassa, a valere sullo stanziamento della Missione 08, Programma 0801, Titolo 01 del\nbilancio regionale per l’esercizio finanziario 2020.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 155 del 30 Luglio 2020', '3': "(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazi one nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania.\nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 650,00, derivante da provvedimenti esecutivi \npronunciati dall’autorità giudiziaria, riassuntiv amente descritti nell’allegato A1 e nella scheda di \nrilevazione di partita debitoria unita alla deliberazione di Giunta regionale del 12 novembre 2020, n. \n496, è riconosciuto legittimo, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del \ndecreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi \ncontabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma \ndegli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), c ome modificato dal decreto legislativo 10 \nagosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, \nn. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di \nbilancio dell e Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge \n5 maggio 2009, n. 42) e dal decreto -legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla \nlegge 28 giugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche \nsituazioni di crisi -Decreto crescita -).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito individuato all’articolo 1, pari a complessivi euro 650,00 si provvede \nmediante l’utilizzo delle risorse presenti in ter mini di competenza e di cassa a valere sullo \nstanziamento della Missione 09, Programma 0902, Titolo 1 del bilancio per l’esercizio finanziario \n2020. \n \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '3': '(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE\' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania. \nDe L uca \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020fonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020Lavori preparatori \nDisegno di legge di iniziativa della Giunta Regionale – Assessori Ettore Cinque e Bruno Discepolo.\nAcquisito dal Consiglio regionale in data 23 novembre 2020 con il n. 8 del registro generale ed\nassegnato alla II Commissione Consiliare Permanente per l\'esame .\nApprovato dall\'Assemblea legislativa regionale nella seduta del 23 dicembre 2020.\nNote\nAvvertenza: il testo della legge viene pubblicato con le note redatte dall\'Ufficio Legislativo del\nPresidente della Giunta regionale, al solo scopo di facilitarne la lettura (D.P .G.R.C. n. 15 del 20\nnovembre 2009 - “Regolamento di disciplina del Bollettino ufficiale della regione Campania in\nforma digitale”).\nNote all\'articolo 1.\nComma 1.\nDecreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118: “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi\ncontabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma\ndegli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42. ”. \nArticolo 73: " Riconoscimento di legittimità di debiti fuori bilancio delle Regioni".\nComma 1, lettera a): “1. Il Consiglio regionale riconosce con legge, la legittimità dei debiti fuori\nbilancio derivanti da:\na) sentenze esecutive;”.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020'}
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{'1': '(Riconoscimento di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 18.489,32, riassuntivamente descritto \nnell’allegato A e nella scheda di rilevazione di parti ta debitoria unita alla deliberazione di Giunta \nregionale del 12 novembre 2020, n. 494, è riconosciuto legittimo ai sensi e per gli effetti \ndell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in \nmateria di a rmonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti \nlocali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come \nmodificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizio ni integrative e correttive del \ndecreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei \nsistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a \nnorma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) e dal decreto -legge 30 aprile 2019, n. \n34 convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita \neconomica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi -Decreto crescita -).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito individuato all’articolo 1, pari a complessivi euro 18.489,32 si è già \nprovveduto in esecuzione del decreto del commissario ad acta n. 1 del 20 gennaio 2020, a valere \nsullo stanziamento in termini di competenza e di cassa della Missione 09, Programma 0902, Titolo \n01 per l’esercizio finanziario 2020. \n \n \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': "(Rifinanziamento delle leggi regionali di spesa) \n1. Ai sensi dell'articolo 38, comma 2, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in \nmateria di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti \nlocali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) è autorizzato \nper gli esercizi 2021, 2022 e 2023 il rifinanziamento di leggi regionali di spesa per gli importi indicati \nnella tabella di cui all’Allegato 1 alla presente legge.", '2': '(Interventi in materia di attività culturali e interventi diversi nel settore culturale) \n1. Dopo il comma 2 dell’articolo 10 della legge regionale 29 dicembre 2017, n. 38 (Disposizioni per \nla formazione del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2018-2020 della Regione Campania \n- Legge di stabilità regionale per il 2018) è inserito il seguente: \n“2.bis Per valorizzare i siti iscritti nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale \ndell’umanità dall’UNESCO in Campania, la Regione istituisce un fondo pari ad euro 100.000,00 per \nciascuna annualità del triennio 2021-2023 a valere sulla risorse stanziate alla Missione 5, Programma \n2, Titolo 1 del bilancio di previsione 2021-2023 per potenziare le attività di divulgazione e \ninformazione, inclusa l’apposizione e manutenzione di segnale tica presso i siti puntuali, anche tramite \nQR-COD. La struttura amministrativa competente della Giunta regionale determina mediante avviso \npubblico, criteri e modalità di accesso ai contributi da parte degli enti di gestione dei siti.”. \n2. È autorizzato, per l’esercizio finanziario 2021, un contributo alla Fondazione IDIS Città della \nScienza nella misura di euro 2.000.000,00 per le finalità previste ai commi 24 e 25 della legge \nregionale 8 agosto 2018, n. 28 (Misure per l\'attuazione degli obiettivi fissati dal DEFR 2018-2020 - \nCollegato alla legge di stabilità regionale per l\'anno 2018) nell\'ambito della Missione 5, Programma \n2, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario 2021-2023. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 20203. È autorizzata, per gli esercizi finanziari 2021 e 2022, la spesa prevista dalla legge regionale 27 \nagosto 1984, n. 35 (Contributo all\'Ente autonomo Festival internazionale del cinema per ragazzi di \nGiffoni Valle Piana) nella misura di euro 250.000,00 nell\'ambito della Missione 5, Programma 2, \nTitolo 1 del bilancio di previsione finanziario 2021-2023. \n4. È autorizzato, per l’esercizio finanziario 2021, il contributo alla Provincia di Caserta nella misura \ndi euro 150.000,00, da destinare al Museo Provinciale Campano di Capua nell’ambito della Missione \n5, Programma 2, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario 2021-2023. \n5. Al fine di salvaguardare le attività e il funzionamento della Fondazione "Premio Cimitile" è \ndisposto un contributo di euro 50.000,00 per l\'esercizio finanziario 2021 nell\'ambito della Missione \n5, Programma 2, Titolo l del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2021-2023. \n6. È riconosciuto un contributo in favore delle Associazioni dei combattenti e d’arma, formalmente \ncostituite e riconosciute e sotto l’egida del Ministero della difesa, a sostegno di raduni ed iniziative \nsocioculturali e storico commemorative di interesse locale, regionale e nazionale, di euro 250.000,00 \nper l’esercizio 2021 e di euro 300.000,00 per ciascuno degli esercizi 2022 e 2023 a valere sulla \nMissione 5, Programma 2, Titolo 1 per le annualità 2021, 2022 e 2023. \n7. È autorizzato, per l\'esercizio finanziario 2021, un contributo al Comune di Marcianise (CE) pari a \neuro 200.000,00, da destinare alla copertura della platea del Teatro Mugnone di Marcianise (CE), a \nvalere sulla Missione 5, Programma 1, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario 2021-2023. \n8. È autorizzato, per l\'esercizio finanziario 2021, un contributo in favore del Comune di S. Antonio \nAbate (NA) pari a euro 60.000,00, da destinare alla realizzazione di un’area fieristica, a valere sulla \nMissione 7, Programma 1, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario 2021-2023. \n9. La Giunta regionale della Campania, al fine di monitorare, promuovere e diffondere le tipicità \nterritoriali e gli eventi caratteristici della Regione istituisce, entro novanta giorni dalla da ta di entrata \nin vigore della presente legge, un albo permanente delle feste, delle manifestazioni e delle ricorrenz e \ndi rilevante interesse regionale e ne definisce i criteri.', '3': "(Interventi in materia di sport e tempo libero) \n1. L’Agenzia regionale Universiadi 2019, istituita ai sensi del comma 3, dell’articolo 18 della legge \nregionale 5 aprile 2016, n. 6 (Prime misure per la razionalizzazione della spesa e il rilancio \ndell’economia campana – Legge collegata alla legge regionale di stabilità per l’anno 2016) assume la \ndenominazione di Agenzia regionale Universiadi per lo sport e svolge funzioni di ente strumentale \ndella Regione Campania in materia di: \na) programmazione, attuazione, manutenzione e gestione dell’impiantistica sportiva; \nb) promozione dei valori dello sport in ambito regionale, anche in raccordo con le istituzioni \nscolastiche ed universitarie; \nc) diffusione della pratica sportiva con il coinvolgimento del mondo associativo in ambito \nsportivo, del Coni e delle Federazioni sportive; \nd) valorizzazione a fini sportivi di beni di proprietà regionale; \ne) supporto tecnico-amministrativo negli ambiti individuati dalle lettere a), b), c), d) nei confronti \ndi organismi ed enti, in conformità alle vigenti norme in materia di contratti pubblici. \n2. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale approva \nle modifiche del vigente Statuto dell’Agenzia per adeguarlo alle presenti disposizioni . \n3. Nelle more delle modifiche statutarie di cui al comma 2, l’Agenzia prosegue nelle attività rientranti \nnelle finalità istitutive, completando gli interventi ad essa assegnati dall’amministrazione regionale. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 20204. È autorizzata, per gli esercizi finanziari 2021, 2022 e 2023, la spesa prevista dall’articolo 18 della \nlegge regionale 25 novembre 2013, n.18 (Legge quadro regionale sugli interventi per la promozione \ne lo sviluppo della pratica sportiva e delle attività motorio educativo-ricreative) a favore dei giovani \natleti di accertato talento sportivo, nella misura di euro 400.000,00 per ciascuno degli anni 2021 e \n2022 e di euro 800.000,00 per l’anno 2023, nell’ambito della Missione 6, Programma 1, Titolo 1 del \nbilancio di previsione finanziario 2021-2023. \n5. È autorizzata, per gli esercizi finanziari 2021, 2022 e 2023, la spesa per il sostegno delle iniziative \ndi conservazione, miglioramento e messa a norma del patrimonio edilizio sportivo esistente e di \nrealizzazione di nuovi impianti di cui all’articolo 13 della legge regionale 18/2013, nella misura di \neuro 500.000,00 per l’esercizio 2021 e di euro 350.000,00 per ciascun esercizio 2022 e 2023, \nnell’ambito della Missione 6, Programma 1, Titolo 2 del bilancio di previsione 2021 -2023. \n6. È autorizzato, per l’es ercizio finanziario 2021, un contributo alla Provincia di Caserta nella misura \ndi euro 100.000,00, da destinare allo Stadio Provinciale del Nuoto di Caserta per le finalità previste \nal Capo II della legge regionale 18/2013, nell’ambito della Missione 6, Pr ogramma 1, Titolo 1 del \nbilancio di previsione finanziario 2021-2023. \n7. Al fine di consentire l'accesso gratuito ad attività sportive ai minori dai sei ai quindici anni mediante \nl'erogazione di voucher, è disposto uno stanziamento pari ad euro 2.000.000,00 per l'esercizio \nfinanziario 2021 ed euro 2.500.000,00 per ciascun esercizio 2022 e 2023 nell'ambito della Missione \n6, Programma 1, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2021-2023. \n8. Con deliberazione della Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente in materia, \nsono individuati i criteri e le modalità di erogazione dei voucher in attuazione della presente \ndisposizione. \n9. I commi 34, 35 e 36 dell'articolo 1 della legge regionale 28/2018 sono abrogati. \n10. Il comma 6 dell'articolo 1 della legge regionale 30 dicembre 2019, n. 27 (Disposizioni per la \nformazione del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2020-2022 della Regione Campania \n- Legge di stabilità regionale per il 2020) è abrogato.", '4': '(Interventi in materia di diritto alla mobilità) \n1. È autorizzata, per gli esercizi finanziari 2021, 2022 e 2023, la spesa prevista dall’articolo 12 della \nlegge regionale 38/2017 a sostegno del trasporto gratuito per gli studenti, nella misura di euro \n15.000.000,00 per ciascun anno, nell’ambito della Missione 10, Programma 6, Titolo 1 del bilancio \ndi previsione finanziario 2021-2023. \n2. È autorizzato un contributo straordinario di complessivi euro 160.000,00 per l’esercizio finanziario \n2021, da ripartire, in egual misura, in favore dei Comuni di Giugliano in Campania e di Nola per \nl’acquisto di bus ecologici adibiti a trasporto pubblico locale, a valere sulla Missione 10, Programma \n2, Titolo 2 del bilancio di previsione finanziario 2021-2023.', '5': '(Interventi per il Bike to work) \n1. Per incentivare le modalità di trasporto sostenibile alternativo rispetto all’utilizzo dei servizi di \ntrasporto pubblico locale, la Giunta regionale, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore \ndella presente legge, adotta un programma sperimentale della durata di un anno per la concessione di \ncontributi, nei limiti delle risorse stanziate, ai lavoratori che dimostrino, anche con l’ausilio di \napplicazioni e altri strumenti di geo- localizzazione, l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti casa -\nlavoro. Con apposito avviso pubblico, la Giunta regionale provvede a indicare i criteri di selezione \ndei partecipanti e le modalità di funzionamento della sperimentazione. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 20202. Agli oneri per l’attuazione della disposizione di cui al comma 1 pari a euro 150.000,00 per l’anno \n2021, si provvede a valere sulla Missione 10, Programma 4, titolo 1 del bilancio di previsione \nfinanziario per il triennio 2021-2023.', '6': '(Interventi per l\'infanzia e i minori) \n1. È autorizzato, per l\'esercizio finanziario 2021, il contributo previsto dal comma 3 dell\'articolo 11 \ndella legge regionale 18 gennaio 2016, n. 1 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione \nfinanziario per il triennio 2016-2018 della Regione Campania - Legge di stabilità regionale 2016) a \nfavore della "Fondazione Villaggio dei Ragazzi - Don Salvatore D\'Angelo" di Maddaloni di Caserta, \nnella misura di euro 3.000.000,00 nell’ambito della Missio ne 12, Programma 1, Titolo 1 del bilancio \ndi previsione finanziario 2021-2023. \n2. È disposto un contributo straordinario di euro 150.000,00 per l’esercizio finanziario 2021 al \nComune di Qualiano (Na) per la realizzazione di un asilo nido presso l’Istituto comprensivo \n“Salvatore Di Giacomo”, a valere sulla Missione 12, Programma 1, Titolo 1 del bilancio di previsione \nfinanziario 2021-2023.', '7': "(Interventi per la disabilità e il sostegno alle fasce deboli) \n1. È autorizzata, per gli esercizi finanziari 2021 e 2022, la spesa prevista dalla legge regionale 23 \ndicembre 1986, n. 41 (Interventi per favorire il funzionamento degli organi e delle strutture delle \nassociazioni che perseguono la tutela e la promozione sociale dei cittadini mutilati, invalidi ed \nhandi cappati), nella misura di euro 200.000,00 per ciascun anno, nell’ambito della Missione 12, \nProgramma 2, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario 2021-2023. \n2. È autorizzato, per gli esercizi finanziari 2021, 2022 e 2023, il contributo previsto all’a rticolo 1 \ndella legge regionale 2 agosto 1982, n. 34 (Concessione di contributo alle sezioni provinciali \ndell' unione italiani ciechi della Campania) quantificato dal comma 135 dell’articolo 1 della legge \nregionale 7 agosto 2014, n. 16 (Interventi di rilancio e sviluppo dell'economia regionale nonché di \ncarattere ordinamentale e organizzativo - Collegato alla legge di stabilità regionale 2014) a favore \ndelle sezioni provinciali dell'Unione italiana ciechi della Campania, nella misura di euro 150.000,00 \nper ciascun anno, nell’ambito della Missione 12, Programma 2, Titolo 1 del bilancio di previsione \n2021-2023. \n3. È autorizzato, per l’esercizio finanziario 2021, un contributo allo sportello telematico, denominato \n“Sportello Salute”, istituito dalla sezione regionale dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani \n(ANCI), al fine di promuovere una più ampia conoscenza delle buone pratiche di salute pubblica sul \nterritorio regionale. Agli oneri previsti dal presente comma quantificati in euro 100.000,00 per \nl’annualità 2021, si provvede a valere sulla Missione 12, Programma 7, Titolo 1, del bilancio di \nprevisione finanziario per il triennio 2021-2023.", '8': "(Attività extrascolastiche per bambini disabili provenienti da contesti socio-economici svantaggiati) \n1. La Giunta regionale della Campania, al fine di sviluppare la possibilità di socializzazione, di \nincrementare l'autostima e le capacità di apprendimento di bambini con disabilità grave, adotta, entro \nil termine di novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, un programma di \nazioni volte all'erogazione di fondi in favore degli istituti scolastici e degli enti locali per il tramite \ndegli ambiti sociali di zona, per la realizzazione di progetti di attività ludiche, ricreative, educati ve, \nsportive pomeridiane extrascolastiche rivolte in favore di bambini con sindrome di Down o qualsiasi \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020malattia genetica ovvero con delezione cromosomica, di bambini autistici, di bambini con sindrome \ndi Asperger o affetti da tipologie di disabilità gravi che versano in condizione di disagio economico \ne sociale. \n2. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, quantificati in euro 400.000,00 per \nl’esercizio 2021, si fa fronte con risorse stanziate alla Missione 12, Programma 2, Titolo 1, del \nbilancio di previsione finanziario per il triennio 2021-2023.", '9': "(Interventi in materia di politiche giovanili) \n1. È autorizzata, per gli esercizi finanziari 2021, 2022 e 2023, la spesa prevista dall’articolo 11 della \nlegge regionale 19 gennaio 2009, n. 1 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e \npluriennale della Regione Campania - legge finanziaria anno 2009) a favore degli enti di servizio \ncivile, nella misura di euro 500.000,00 per ciascun anno, nell'ambito della Missione 12, Programma \n7, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario 2021-2023.", '10': '(Fondo regionale per il sostegno socio-educativo, scolastico e formativo delle vittime innocenti di \ncamorra, dei reati intenzionali violenti e dei loro familiari) \n1. Il “Fondo regionale per il sostegno socio -educativo, scolastico e formativo delle vittime innocenti \ndi camorra, dei reati intenzionali violenti e dei loro familiari” istituito dalla legge regionale 22 \ndicembre 2018, n. 54 (Istituzione del Fondo regionale per il sostegno socio-educativo, scolastico e \nformativo a favore delle vittime innocenti di camorra, dei reati intenzionali violenti e dei loro \nfamiliari) è rifinanziato per gli esercizi finanziari 2021 e 2022 nella misura di euro 500.000,00 per \nciascun anno n ell’ambito della Missione 12, Programma 7, Titolo 1 del bilancio di previsione \nfinanziario 2021-2023.', '11': '(Fondo di solidarietà per le vittime di violenza determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità \ndi genere) \n1. È autorizzato il finanziame nto del “Fondo di solidarietà per le vittime di violenza determinata \ndall’orientamento sessuale e dall’identità di genere” istituito dalla legge regionale 7 agosto 2020, n. \n37 (Norme contro la violenza e le discriminazioni determinate dall’orientamento ses suale o \ndall’identità di genere e modifiche alla legge regionale 16 febbraio 1977, n. 14 (Istituzione della \nConsulta regionale femminile)) per l’esercizio finanziario 2021 nella misura di euro 100.000,00 a \nvalere sulla Missione 12, Programma 7, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario della Regione \nCampania per il triennio 2021-2023.', '12': '(Bonus dispositivi di protezione) \n1. La Regione Campania, nei limiti delle risorse stanziate, riconosce ai nuclei familiari con un reddito \nISEE inferiore ad eur o 7.000,00 un bonus per l’acquisto di prodotti sanificanti e mascherine. \n2. La Giunta regionale, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, definisce \ni criteri e le modalità per la concessione dei contributi indicando i Comuni quali soggetti attuatori \ndella misura. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 20203. Per il finanziamento della misura è disposto uno stanziamento aggiuntivo di euro 100.000,00 per \nl’esercizio 2021 a valere sulla Missione 13, Programma 7, Titolo 1 del bilancio di previsione 2021 -\n2023.', '13': "(Misure per la tutela delle donne affette da endometriosi) \n1. È autorizzata, per l’esercizio finanziario 2021 la spesa prevista dagli articoli 4 e 5 della legge \nregionale 21 aprile 2020, n. 8 (Misure per la tutela delle donne affette da endometriosi) per la \nrealizzazione di campagne informative e di sensibilizzazione sulle problematiche relative \nall'endometriosi e per l’organizzazione della Giornata regionale per la lotta all’endometriosi, nella \nmisura di euro 100.000,00, nell’ambito della Missione 13, Progr amma 7, Titolo 1 del bilancio di \nprevisione finanziario 2021-2023.", '14': "(Interventi in materia di legalità e sicurezza) \n1. La Giunta regionale della Campania entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della \npresente legge, approva un apposito bando per la erogazione di un contributo economico per progetti \npresentati da enti locali, università e scuole al fine di promuovere la cultura della legalità e della \ncittadinanza responsabile tra i giovani. \n2. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 1, quantificati in euro 30.000,00 per l’anno 2021 si \nprovvede a valere sulla Missione 6, Programma 2, Titolo 1 a valere sul bilancio di previsione \nfinanziario 2021/2023. \n3. Per la partecipazione della Regione Campania al Consorzio Agrorinasce S.C.R.L. Agenzia per \nl’Innovazione Lo Sviluppo e La Sicurezza del Territorio è stanziata una somma pari ad euro 20.000,00 \nper l’esercizio finanziario 2021 a valere sulla Missione 3, Programma 2, Titolo 3 del bilancio di \nprevisione finanziario 2021-2023.", '15': '(Interventi in materia di ambiente) \n1. Al fine di migliorare la qualità dell\'aria attraverso 1\'assorbimento dei carichi inquinanti e \n1\'abbattimento di polveri e rumori, contenere 1\'effetto serra e garantire il riequilibrio idrogeologico \ndel territorio, la Regione Campania promuove il progetto "Un albero per abitante" nelle aree urbane \ne suburbane dei Comuni capoluogo di provincia, con esclusione, per il primo anno di attuazione, dei \nterritori già ricompresi nel programma di forestazione urbana di cui al Decreto del Ministro \ndell\'Ambiente e la tutela del Territorio e del Mare 2 ottobre 2020. Agli oneri finanziari quantificati in \neuro 100.000,00 per l’esercizio 2021 si provvede a valere sulla Missione 9, Programma 8, Titolo 1 \ndel bilancio di previsione finanziario 2021-2023. \n2. La Giunta regionale presenta una relazione al Consiglio sull\'attuazione del progetto al fine di \ndefinire le modalità e le ulteriori risorse per il completamento del progetto di piantumare entro il 2025 \nun albero per abitante della regione Campania. \n3. Al fine di salvaguardare le attività e il funzionamento della “Fondazione di partecipazione \nosservatorio del mare e litorale costiero” di Napoli è autorizzata la spesa di euro 70.000,00 per \nl’esercizio 2021 a valere sulla Missione 9, Programma 2, Titolo 1 del bilancio di previsione \nfinanziario per il triennio 2021-2023. \n4. È autorizzato lo stanziamento di euro 200.000,00 per l’esercizio finanziario 2021 a valere sulla \nMissione 8, programma 1, Titolo 2 del bilancio di previsione finanziario 2021-2023, per il rifacimento \ndegli impianti di illuminazione situati sul Monte Faito distrutti da avversità atmosferiche. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '16': '(Interventi in materia di ricerca e innovazione) \n1. È autorizzato per l’esercizio finanziario 2021 u n contributo di euro 500.000,00 in favore del \nCeinge, per la continuazione dello studio sulla predisposizione genomica e i meccanismi patogenetici, \nl’epigenetica e l’immunoterapia della malattia neoplastica in Regione Campania, a valere sulla \nMissione 14, Programma 3, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2021-2023. \n2. È autorizzato un contributo straordinario di euro 30.000,00 per l’esercizio 2021 in favore del \nComune di San Paolo Belsito (Na) per la diffusione e l’accesso gratuit o alla rete internet mediante \nconnessione a banda larga ed ultra-larga, a valere sulla Missione 14, Programma 3, Titolo 1 del \nbilancio di previsione finanziario per il triennio 2021-2023.', '17': '(Misure per la costituzione dei distretti del commercio) \n1. La Giunta regionale definisce con apposito provvedimento entro trenta giorni dalla data di entrata \nin vigore della presente disposizione, i criteri per individuare e definire l’ambito dei distretti del \ncommercio ai sensi dell’articolo 11 della legge regio nale 21 aprile 2020, n. 7. (Testo Unico sul \ncommercio ai sensi dell’articolo 3, comma 1 della legge regionale 14 ottobre 2015, n. 11). \n2. Per le attività propedeutiche alla costituzione del distretto quali la formazione del partenariato e \nl’istruttoria dei programmi di intervento di gestione integrata per lo sviluppo del contesto urbano di \nriferimento, è autorizzata la spesa di euro 150.000,00 per l’esercizio finanziario 2021 da attribuire ai \nComuni capofila che ne facciano richiesta, a seguito di pubblicazione di apposito avviso pubblico. \n3. Agli oneri derivanti dalla presente disposizione si provvede per l’esercizio finanziario 2021, a \nvalere sulla Missione 14, Programma 2, Titolo 2 del bilancio di previsione 2021-2023.', '18': '(Interventi per la valorizzazione delle vocazioni territoriali) \n1. La Regione Campania nell’ambito delle attività di valorizzazione delle vocazioni produttive del \nterritorio regionale sostiene la realizzazione del “Museo del Motore” campano e l’organizzazione di \nun evento di levatur a nazionale e internazionale concomitante con il riconoscimento nell’ambito del \ncircuito promosso dall’Anci della Città di Pomigliano tra le “Città dei Motori”. \n2. Per le finalità di cui al comma 1 è attribuito al Comune di Pomigliano, quale ente attuatore, uno \nstanziamento pari ad euro 300.000,00 per l’anno 2021, a valere sulla Missione 5, Programma 2, Titolo \n1 del bilancio di previsione 2021-2023.', '19': '(Interventi in materia di agricoltura) \n1. Nel contesto delle attività di valorizzazione della Dieta mediterranea previste dalla legge regionale \n30 marzo 2012, n. 6 (Riconoscimento della dieta mediterranea), la Regione concede contributi ai \nComuni, in forma singola o associata, finalizzati all\'istituzione di uno o più poli per la valorizzazione \ndel patrimonio legato alla cultura enogastronomica mediterranea, in particolare mediante la diffusione \ndella conoscenza delle produzioni e delle tradizioni agroalimentari locali. \n2. Agli oneri derivanti dal comma 1, quantificati in euro 150.000,00 per l\'annualità 2021, si provvede \na valere sulla Missione 16, Programma 1, Titolo l del bilancio di previsione finanziario per il triennio \n2021-2023. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 20203. La Regione Campania promuove un progetto pilota per la promozione dell\'acquaponica, quale \ntipologia di agricoltura mista ad allevamento sostenibile basata su una combinazione di acquacoltura \ne coltivazione idroponica. Il progetto è localizzato in una o più aree all\'interno della cosiddetta "Terra \ndel Fuochi". \n4. Per l’attuazione del progetto di cui al comma 3, è stanziato per l’esercizio 2021 1\'importo di euro \n150.000,00 a valere sulla Missione 16, Programma 1, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario \n2021-2023. \n5. La Giunta regionale entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, \nindividua, a seguito di idoneo monitoraggio, interventi finalizzati al sostegno ed alla salvaguardia \ndelle funzionalità dei consorzi di bonifica.', '20': "(Indirizzi regionali per la costituzione delle Comunità energetiche in Campania) \n1. La Regione Campania in attuazione del comma 9, dell'articolo 42-bis, del decreto-legge 30 \ndicembre 2019, n. 162 (Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di \norganizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica), e del decreto \nattuativo 16 settembre 2020 del Ministero dello sviluppo economico che individua la tariffa \nincentivante per la remunerazione degli impianti a fonti rinnovabili inseriti nelle configurazioni \nsperimentali di autoconsumo collettivo e comunità ener getiche rinnovabili, promuove l’istituzione di \nComunità energetiche quali enti senza finalità di lucro, costituiti al fine di favorire l’autoconsumo, la \nproduzione e lo scambio di energie prodotte principalmente da fonti rinnovabili, nonché sperimentare \ne promuovere nuove forme di efficientamento e di riduzione dei consumi energetici. \n2. L’obiettivo primario della Comunità energetica è l’autoconsumo dell’energia rinnovabile prodotta \ndai membri della Comunità, nonché, eventualmente, l’immagazzinamento dell’e nergia prodotta, al \nfine di aumentare l’efficienza energetica e di combattere la povertà energetica mediante la riduz ione \ndei consumi e delle tariffe di fornitura. \n3. Alle Comunità energetiche possono partecipare soggetti pubblici e privati. \n4. I membri della Comunità partecipano alla generazione distribuita di energia da fonte rinnovabile e \nall’esecuzione di attività di gestione del sistema di distribuzione, di fornitura e di aggregazione \ndell’energia a livello locale. \n5. I Comuni che intendono procedere alla costituzione di una Comunità energetica adottano uno \nspecifico protocollo d’intesa, cui possono aderire soggetti pubblici e privati, redatto sulla base dei \ncriteri definiti con provvedimento della Giunta regionale entro novanta giorni dalla data di entrata in \nvigore delle presenti disposizioni, sentita la Commissione consiliare competente in materia. \n6. Le Comunità energetiche acquisiscono e mantengono la qualifica di soggetti produttori di energia \nse annualmente la quota di energia prodotta da fonti ri nnovabili destinata all’autoconsumo da parte \ndei membri non è inferiore al 60 per cento del totale. \n7. La Giunta regionale entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentita \nla Commissione consiliare competente in materia, predispone le linee guida che definiscono i requisiti \ndei soggetti che possono partecipare alle Comunità energetiche e descrivono le modalità di gestione \ndelle fonti energetiche all’interno delle Comunità e di distribuzione dell’energia prodotta senza \nfinalità di lucro. \n8. Agli oneri di cui al presente articolo, quantificati in euro 100.000,00 per l’esercizio 2021 si \nprovvede a valere sulla Missione 17, Programma 1, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario \n2021-2023. \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020TITOLO II \nDisposizioni in materia di entrate", '21': "(Ridefinizione dei termini di pagamento dell’IRESA) \n1. Al fine di razionalizzare le attività di riscossione dell’Imposta regionale sulle emissioni sonore \ndegli aeromobili (IRESA), l'articolo 1 della legge regionale 6 maggio 2013, n. 5 (Disposizioni per la \nformazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 della Regione Campania – Legge \nfinanziaria regionale 2013), è così modificato: \na) al comma 170 le parole: “entro il mese successivo a ciascun trimestre solare” sono sostit uite \ndalle seguenti “entro il bimestre successivo al mese solare”; \nb) alla lettera a) del comma 171 le parole “entro il bimestre successivo al trimestre solare di \nriferimento” sono sostituite dalle seguenti: “entro il mese successivo al mese solare di \nriferimento”; \nc) alla lettera b) del comma 171 le parole “entro il bimestre successivo al trimestre solare di \nriferimento” sono sostituite dalle seguenti: “entro il mese successivo al mese in cui il soggetto \npassivo d’imposta effettua il pagamento”.", '22': '(Imposta regionale sulle concessioni dei beni del demanio marittimo) \n1. Al fine di mitigare gli effetti economici derivanti dalla crisi pandemica da Covid-19, la Giunta \nregionale è autorizzata ad introdurre agevolazioni per l’esercizio 2021 in favore dei c ontribuenti \ndell’Imposta regionale sulle concessioni dei beni del demanio marittimo ad uso turistico -ricreativo di \ncui alla legge regionale n. 5/2013.', '23': "(Procedimento di acquisizione delle aree gestite dal Consorzio ASI di Caserta) \n1. Al fine di accelerare la riscossione di entrate, mediante recupero delle somme anticipate dalla \nRegione Campania ai sensi del comma 85 dell’articolo 1 della legge regionale n. 5/2013 la \ndismissione delle aree in tenimento Gricignano d'Aversa, rientranti nell'agglomerato industriale di \nAversa Nord, per le quali è stata completata la procedura di acquisizione al patrimonio regionale in \nosservanza del suddetto comma 85, è posta in essere dal Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale \n(ASI) di Caserta, che provvede, in deroga a quanto disposto dalla legge regionale 3 novembre 1993, \nn. 38 (Disciplina dei beni regionali), all’espletamento della procedura di assegnazione e vendita nel \nrispetto dei principi di trasparenza e pubblicità, con le modalità indicate dalle linee di indirizzo \napprovate ai sensi dell’articolo 6, comma 2, della legge regionale 6 dicembre 2013, n. 19 (Assetto dei \nconsorzi per le aree di sviluppo industriale), e facendo riferimento ai valori di mercato. Il corrispettivo \ndella compravendita è versato dagli acquirenti direttamente alla Tesoreria della Regione Campania. \n \n \n \n \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020TITOLO III \nDisposizioni di contenimento della spesa pubblica e ulteriori disposizioni di carattere finanziario", '24': '(Ristrutturazione dei mutui) \n1. La Giunta regionale, al fine di con tenere il costo dell’indebitamento, è autorizzata a definire \noperazioni di revisione, ristrutturazione e rinegoziazione dei contratti di approvvigionamento \nfinanziario in essere al 31 dicembre 2020, anche mediante rifinanziamento con altri istituti, nel \nrispetto dei seguenti limiti: \na) riduzione del valore finanziario delle passività totali a carico del bilancio regionale ai sensi \ndell’articolo 41 della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (Disposizioni per la formazione del bilancio \nannuale e pluriennale dello Stato - finanziaria 2002); \nb) non devono comportare l’allungamento del piano di ammortamento; \nc) la provvista finanziaria da acquisire per rifinanziare i prestiti da estinguere deve essere di \nimporto non superiore al debito residuo del prestito originario n on dovendo comportare l’effetto \ndi aumentare il debito nominale residuo della Regione Campania di spese straordinarie quali \nspese istruttorie o penali previste dall’originario contratto di finanziamento per l’estinzione \nanticipata. \n2. La Giunta regionale è altresì autorizzata a revisionare, ristrutturare e rinegoziare le operazioni di \ncui all’Accordo con il Ministro della salute e il Ministro dell’economia e finanze per l’approvazione \ndel Piano di rientro di individuazione degli interventi per il perseguimento dell’equilibrio economico, \nai sensi e per gli effetti dell’articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 (Disposizioni \nper la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - finanziaria 2005). A tal fine, nel \ncaso i n cui vi sia l’acquisto delle esposizioni debitorie da parte di un diverso soggetto finanziario, \nl’operazione deve in ogni caso avvenire nel rispetto dei principi di cui alle lettere a), b) e c) del comma \n1 del presente articolo.', '25': '(Disposizioni in materia di mutui contratti dagli enti locali) \n1. L’articolo 17 della legge regionale 20 gennaio 2017, n. 3 (Disposizioni per la formazione del \nbilancio di previsione finanziario per il triennio 2017-2019 della Regione Campania - Legge di \nstabilità regionale 2017), è così modificato: \na) al comma 3, le parole “entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione” \nsono sostituite dalle seguenti: “entro il 31 dicembre 2021”; \nb) al comma 4, le parole “31 dicembre 2020” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2021”.', '26': '(Riduzione dei costi di gestione dei Consorzi di bonifica) \n1. La legge regionale 25 febbraio 2003, n. 4 (Nuove norme in materia di bonifica integrale) è così \nmodificata: \na) il comma 6 dell’articolo 8 è sostituito dal seguente: \n“6. Al fine di concorrere al contenimento dei costi di gestione dei Consorzi di bonifica, ferma \nrestando la responsabilità di questi nella gestione delle relative opere anche ai fini della sicurezza, \nla Regione provvede all’acquisizione, con fon di regionali e con procedure centralizzate, delle \nforniture di energia elettrica finalizzate al funzionamento delle opere pubbliche che svolgono \nfunzione di bonifica o di difesa dal rischio idrogeologico.”; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020b) al comma 2 dell’articolo 10, dopo la lettera d ), è aggiunta la seguente: \n“d-bis) risparmio sul consumo dell’energia elettrica di cui all’articolo 8, comma 6, conseguito \nrispetto all’anno precedente; al presente criterio è destinato un quinto del contributo totale di cui \nal comma 1”. \n2. Agli oneri fina nziari derivanti dall’attuazione del presente articolo, pari a euro 10.000.000,00 per \nciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, si provvede a valere sulla Missione 16, Programma 1, Titolo \n1 del bilancio di previsione finanziario del triennio 2021-2023.', '27': '(Modifiche alla legge regionale 21 maggio 2012, n. 13) \n1. L’articolo 3 -ter della legge regionale 21 maggio 2012, n. 13 (Interventi per il sostegno e la \npromozione della castanicoltura e modifiche alla legge regionale 27 gennaio 2012, n. 1 (Disposizioni \nper la formazione del bilancio annuale 2012 e pluriennale 2012 – 2014 della regione Campania – \nlegge finanziaria regionale 2012)) è così modificato: \na) al comma 1 le parole “Gli interventi previsti all’articolo 2” sono sostituite dalle seguenti: “Gli \ninterventi previsti all’articolo 3 bis”; \nb) al comma 2 le parole “pari al 2,5 per cento del” sono sostituite dalle seguenti: “pari a 2,5 volte \nil”.', '28': '(Modifiche alla legge regionale 8 agosto 2016, n. 22) \n1. L’articolo 19 della legge regionale 8 agosto 2016, n. 22 (Legge annuale di semplificazione 2016 - \nManifattur@ Campania: Industria 4.0) è abrogato. \n \nTITOLO IV \nDisposizioni di manutenzione dell’ordinamento regionale', '29': '(Modifiche alla legge regionale 22 dicembre 2004, n. 16) \n1. L’articol o 44 della legge regionale 22 dicembre 2004, n. 16 (Norme sul Governo del Territorio) è \ncosì modificato: \na) al comma 2, le parole da “I Comuni” fino a “31 dicembre 2020” sono sostituite dalle seguenti: \n“I Comuni approvano il Preliminare di Piano di cui al Regolamento 4 agosto 2011, n. 5 entro il \ntermine perentorio del 31 marzo 2021. Gli stessi adottano il Piano urbanistico comunale (PUC) \nentro il termine perentorio del 30 giugno 2021 e lo approvano entro il termine perentorio del 31 \ndicembre 2021.” e dopo le parole “Comuni interessati.” è aggiunto il seguente periodo: “I termini \nperentori di cui al presente comma prevalgono su altre norme legislative e regolamentari.”; \nb) al comma 3 le parole “31 dicembre 2020” sono sostituite dalle parole “31 dicembre 2021” .', '30': '(Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2009, n. 19) \n1. Al fine di rilanciare l’attività edilizia, nelle more dell’approvazione della riforma organica in \nmateria di governo del territorio, al comma 1 dell’articolo 12 della legge regionale 28 dicembre 2009, \nn. 19 (Misure urgenti per il rilancio economico, per la riqualificazione del patrimonio esistente, per \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020la prevenzione del rischio sismico e per la semplificazione amministrativa) le parole “31 dicembre \n2020” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2021”.', '31': '(Modifiche alla legge regionale 18 novembre 2004, n. 10) \n1. Al comma 1 dell’articolo 9 della legge regionale 18 novembre 2004, n. 10 (Norme sulla sanatoria \ndegli abusi edilizi di cui al decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, articolo 32 così come modificato \ndalla legge di conversione 24 novembre 2003, n. 326), le parole “31 dicembre 2020” sono sostituite \ndalle seguenti: “31 dicembre 2021”.', '32': "(Modifiche alla legge regionale 26 maggio 2016, n. 14) \n1. Alla legge regionale 26 maggio 2016, n. 14 (Norme di attuazione della disciplina europea e \nnazionale in materia di rifiuti e dell’economia circolare) sono apportate le seguenti modificazioni: \na) dopo la lettera g) del comma 2 dell’articolo 32, è inserita la seguente: “g bis) procede al \nrecupero, anche mediante ordinanza - ingiunzione fiscale ai sensi del Regio Decreto n. 639/1910 \n(Testo unico delle disposizioni di legge relative alla procedura coattiva per la riscossione delle \nentrate patrimoniali dello Stato e degli altri enti pubblici, dei proventi di demanio pubblico e di \npubblici servizi e delle tasse sugli affari), dei crediti vantati dall’Ente nei confronti dei Comuni \ninadempienti al versamento del fondo di dotazione di cui all’articolo 25, comma 5 e delle spes e \ndi funzionamento previste in base al piano di riparto approvato dal Consiglio d’Ambito;”; \nb) dopo il comma 1 dell’articolo 34, è inserito il seguente: “1 bis. Per l’approvazione del Piano \nd’ambito territoriale e per le sue modifiche sostanziali, nel rispetto degli articoli 11, comma 4, e \n12, comma 6, del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), si \napplica la procedura di valutazione ambientale strategica, limitatamente ai soli effetti significativi \nsull'ambiente introdotti dal piano, rispetto a quanto già previsto dal PRGRU quale piano \nsovraordinato.”; \nc) dopo il comma 9 dell’articolo 34 è aggiunto il seguente: “9 bis. Al fine di accelerare le \nprocedure di individuazione dei soggetti gestori del ciclo dei rifiuti o suoi segmenti, a livello \nd’ambito o di SAD, gli enti competenti attuano le procedure di affidamento anche sulla base dei \npreliminari di piani d’ambito, facendo salvi eventuali adeguamenti contrattuali in esito \nall’approvazione definitiva dei piani d’ambito.”; \nd) il comma 1 dell’articolo 39 è sostituito dal seguente: \n“1. La Regione esercita le funzioni di vigilanza in ordine all’attuazione della presente legge e del \nPRGRU. La Regione esercita altresì poteri sostitutivi in caso di ingiustificata inerzia e grave \ninadempimento degli Enti d’Ambito e degli Enti locali, con specifico riferimento alle competenze \nad essi attribuiti, con riferimento ai seguenti atti: \na) mancata adesione dei Comuni all’Ente d’Ambito, ai sensi dell’articolo 25, comma 2; \nb) mancata attuazione delle competenze di cui all’articolo 26, comma 1, lettere a) e c); \nc) mancata elezione del Consiglio d’Ambito, ai sensi del comma 2, articolo 28 e degli altri organi \nelettivi e di nomina; \nd) mancato trasferimento della dotazione impian tistica, ai sensi dell’articolo 40 comma 3.”; \ne) al comma 2 dell’articolo 39, alla fine del primo periodo è aggiunto il seguente periodo: “previa \nistruttoria della Direzione Generale competente” e alla fine del comma sono aggiunte le seguenti \nparole: “, con addebito dei costi all’Ente inadempiente.”; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020f) al comma 3 dell’articolo 40, dopo le parole “della continuità occupazionale,” sono aggiunte le \nparole: “e del servizio,”, dopo le parole “obbligate a trasferire” sono aggiunte le seguenti: “a titolo \ngratuito ”, le parole: “nella disponibilità dei” sono sostituite dalle seguenti: “in proprietà degli \nEDA per renderli disponibili ai”; dopo le parole: “soggetti gestori” aggiungere la parola \n“successivamente” individuati”; \ng) all’articolo 45 sono apportate le segue nti modifiche: \n1) al comma 1, all’inizio della lettera e), è aggiunta la parola “la rimozione,”; \n2) al comma 2, alla lettera d), dopo i due punti sono inserite le parole “gli Enti d’Ambito,”; \nh) alla lettera a) del comma 2 dell’articolo 46, dopo le parole: “fase formativa,” sono aggiunte le \nseguenti: “estensibile dalla Giunta regionale per un periodo massimo di ulteriori dodici mesi, con \ndue distinti provvedimenti di proroga semestrale, motivati dagli impedimenti oggettivi scaturiti \ndagli effetti della pandemia da Covid- 19.”.", '33': '(Modifiche alla legge regionale 21 aprile 2020, n. 7) \n1. La legge regionale n. 7/2020 è così modificata: \na) dopo il comma 3 dell’articolo 53, è aggiunto il seguente: \n“3 bis. Il requisito del possesso della carta di esercizio e dell’attestazione annuale entra in vigore \ndal 1° gennaio 2023.”; \nb) dopo il comma 1 dell’articolo 54, è aggiunto il seguente: \n“1bis. Gli operatori in possesso di più concessioni di posteggio nel medesimo mercato a cadenza \ngiornaliera, nel caso di rinnovo, possono chiedere al Comune il rilascio di un unico titolo \nabilitativo contenente le varie concessioni possedute.”.', '34': "(Modifiche alla legge regionale 7 gennaio 1983, n. 9) \n1. Alla legge regionale 7 gennaio 1983, n. 9 (Norme per l'esercizio delle funzioni regionali in materia \ndi difesa del territorio dal rischio sismico) è apportata la seguente modifica: \na) all’articolo 4bis (Commissioni per l’autorizzazione sismica presso i Comuni) dopo il comma \n1, è inserito il seguente: \n“1bis. In deroga a quanto previsto al comma 1, le attività e le funzioni di cui agli articoli 2, 4, e \n5, relative alle strade di tipo A, B e C previsti all’articolo 2, comma 2 del Codice della strada e \nche insistono su tutto il territorio regionale, sono attribu ite al Genio Civile di Napoli.”.", '35': '(Emergenza epidemiologica Covid-19 sui contratti di sviluppo) \n1. Fermo restando il rispetto della normativa europea e statale, il termine per l’adempimento degli \nobblighi di incremento occupazionale eventualmente discendenti dai contratti di programma regionali \ndi cui all’articolo 2 della legge regionale 28 novembre 2007, n. 12 (Incentivi alle imprese per \nl’attivazione del piano di azione per lo sviluppo economico regionale) è differito al 31 dicembre \ndell’anno successivo alla data di conclusione dell’emergenza epidemiologica da Covid -19 dichiarata \ncon deliberazione del Consiglio dei Ministri. Il mancato conseguimento degli obiettivi relativi al \nnumero di unità-lavorative- annuo (ULA), imputabile all’emergenza sanitar ia, non costituisce \nviolazione degli impegni assunti con i contratti di programma. \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '36': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania ed entra in vigore \nil 1° gennaio 2021. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio)\n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 2.589,16, derivante da provvedimento esecutivo\npronunciato dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritto nell’all egato A e nella scheda di\nrilevazione di partita debitoria unita alla deliberazione n. 334 del 30 giugno 2020, è riconosciuto\nlegittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, l ettera a) del decreto legislativo 23\ngiugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli sc hemi\ndi bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della\nlegge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto legislativo 10 a gosto 2014, n. 126\n(Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante\ndisposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle\nRegioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio\n2009, n. 42) e dal decreto legge 30 aprile 2019, n.34 convertito con modificazioni dalla legge 28\ngiugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche\nsituazioni di crisi – Decreto crescita -).', '2': '(Norma Finanziaria)\n1. Al finanziamento del debito previsto all’articolo 1, pari ad euro 2.589,16, si provvede, in termini\ndi competenza e cassa, a valere sullo stanziamento della Miss ione 08, Programma 01, Titolo 01 del\nbilancio regionale per l’esercizio finanziario 2020.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 155 del 30 Luglio 2020', '3': "(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazi one nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania.\nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare com e legge della Regione\nCampania."}
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{'1': "(Finalità ed istituzione della figura dello Psicologo delle cure primarie) \n1. La Regione Campania, nell’esercizio della propria competenza in materia di tutela della salute, di \ncui all'articolo 117, comma terzo della Costituzione, per garantire al s ingolo, alla coppia ed alla \nsua famiglia le prestazioni sanitarie di cui alla legge 23 dicembre 1978, n. 833 (Istituzione del \nservizio sanitario nazionale) e al decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della \ndisciplina in materi a sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421), istituisce \na sostegno dei bisogni assistenziali emersi a seguito del Covid 19 il servizio di Psicologia di base, ai \nsensi dell’articolo 12 del decreto -legge 3 aprile 2019, n. 35 (M isure emergenziali per il servizio \nsanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria) convertito, con \nmodificazioni, dalla legge 25 giugno 2019, n. 60. \n2. Il servizio di Psicologia di base ha la finalità di sostenere ed integrare l’azione dei medici di \nmedicina generale e dei pediatri di libera scelta nell’intercettare e rispondere ai bisogni assistenziali \ndi base dei cittadini campani. \n3. Il servizio di Psicologia di base è realizzato da ciascuna Azienda sanitaria locale (ASL) a livello \ndei distretti sanitari di base. Esso è svolto da psicologi liberi professionisti a rapporto convenzionale \ndenominati di seguito Psicologi di base. La Giunta regionale, entro centottanta giorni dalla data di \nentrata in vigore della presente legge, c on regolamento disciplina la formazione degli elenchi \nprovinciali e la gestione degli incarichi convenzionali. \n4. Il servizio di psicologia di base è finalizzato a: \na) intercettare e diminuire il peso crescente dei disturbi psicologici della popolazione , \ncostituendo un filtro sia per i livelli secondari di cure che per il pronto soccorso; \nb) intercettare i bisogni di benessere psicologici che spesso rimangono inespressi dalla \npopolazione; \nc) organizzare e gestire l’assistenza psicologica decentrata ris petto ad alcuni tipi di cura; \nd) realizzare una buona integrazione con i servizi specialistici di ambito psicologico e della \nsalute mentale di secondo livello e con i servizi sanitari più generali; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 157 del 3 Agosto 2020e) intercettare e gestire le problematiche comportamentali ed emotive derivate dalla pa ndemia \nCovid 19. \n5. Gli interventi previsti dalla presente legge sono integrativi e complementari a quelli previsti da \naltre norme regionali.", '2': "(Compiti dello Psicologo di base) \n1. Lo Psicologo di base è inserito nel distretto sociosanitario per l 'attività di assistenza psicologica \nprimaria e opera in collaborazione con medici di medicina generale, con i pediatri di libera scelta e \ncon gli specialisti ambulatoriali. \n2. Lo Psicologo di base garantisce il benessere psicologico nell'ambito della medic ina di base ed \nopera in rapporto con i distretti sanitari e le loro articolazioni funzionali. La sua azione è vicina alle \nrealtà di vita degli utenti, alle famiglie e alla comunità, fornisce un primo livello di assistenza \npsicologica, di qualità, accessibi le, efficace, cost -effective e integrato con gli altri servizi sanitari. \nAssicura, inoltre una rapida presa in carico del paziente. \n3. Allo Psicologo di base, in sintonia con le funzioni di cui alla legge 18 febbraio 1989, n. 56 \n(Ordinamento della professi one di psicologo), competono, in accordo con i servizi distrettuali \ncompetenti, funzioni di riduzione del rischio di disagio psichico, prevenzione e promozione della \nsalute. Lo Psicologo di base intercetta il peso crescente dei disturbi psicologici della p opolazione \nche spesso rimangono inespressi e i bisogni di benessere psicologico ed opera prioritariamente sulle \nseguenti aree: \na) problemi legati all’adattamento (lutti, perdita del lavoro, separazioni, malattia cronica); \nb) sintomatologia ansioso -depress iva; \nc) problemi legati a fasi del ciclo di vita; \nd) disagi emotivi transitori ed eventi stressanti; \ne) sostegno psicologico alla diagnosi infausta e alla cronicità o recidività di malattia; \nf) scarsa aderenza alla cura; \ng) richiesta impropria di prest azioni sanitarie; \nh) problematiche psicosomatiche; \ni) supporto al team dei professionisti sanitari. \n4. Lo Psicologo di base assume in carico la richiesta di assistenza e sviluppa un progetto clinico \ncomprensivo di una dimensione diagnostica e di un prog ramma di supporto psicologico, \navvalendosi anche delle strutture pubbliche e private di secondo livello competenti sul problema \nindividuato. \n5. In caso di richiesta di assistenza psicologica inoltrata dal medico di base, dal medico di fiducia \ndel paziente, dal pediatra di libera scelta o da altro specialista, costoro potranno avvalersi dello \npsicologo di base territorialmente competente.", '3': '(Elenchi degli Psicologi di base) \n1. E’ istituito l’elenco provinciale degli psicologi delle cure primarie. \n2. Possono essere iscritti negli elenchi di cui al comma 1 i professionisti in possesso dei seguenti \nrequisiti: \na) laurea in psicologia; \nb) iscrizione all’Albo degli psicologi; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 157 del 3 Agosto 2020c) assenza di rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato con le strutture del Servizio \nSanitario Nazionale o regionale; \nd) specifiche competenze e titoli, di cui all’articolo 4, comma 5; \ne) attestato di abilitazione rilasciato dalla Regione Campania a seguito della frequenza e \nsuperamento dell’esame finale di specifico corso semestrale regolamentato dalla Giunta \nregionale sul tema dello psicologo di base e sulle cure primarie. \n3. In fase di prima applicazione ed in attesa della realizzazione dei corsi abilitanti di cui al comma \n2, lettera e), accedono all’elenco degli P sicologi di base della Regione Campania, gli psicologi e gli \npsicologi psicoterapeuti che documentano l’esercizio di attività almeno biennale, con qualsiasi tipo \ndi contratto, nelle ASL, nelle Aziende Ospedaliere, negli Istituti di Ricerca e Cura a caratte re \nScientifico (IRCCS) e nelle strutture convenzionate della Regione Campania. Per i candidati che \npresentano attestazione di struttura convenzionata è necessaria documentazione fiscale che \ncomprova l’attività contrattualmente svolta.', '4': "(Organizzazio ne delle attività dei servizi di Psicologia di base) \n1. I servizi di Psicologia di base interagiscono con i Comuni, in forma singola od associata, gli \nAmbiti Territoriali competenti per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali e \nsociosani tari della Regione Campania. \n2. In ciascun distretto sanitario di base le attività psicologiche delle cure primarie sono erogate da \nalmeno due Psicologi di base in sinergia con le strutture del distretto sanitario di appartenenza. \n3. In ciascuna ASL il dir ettore dell’UO complessa di Psicologia clinica, se esistente, o il dirigente \npsicologo che opera nel distretto sanitario di base ha il compito di referente clinico e di \ncoordinamento e programmazione per la psicologia di base, si interfaccia con la Regione Campania \nper la valutazione delle attività, delle proposte di innovazione, e sulla eventuale loro applicabilità, e \nper la programmazione inerente alla psicologia di base territoriale. \n4. Se previsto, attraverso un accordo tra ASL ed enti locali, lo Psicol ogo di base può operare \nlogisticamente anche all'interno di locali forniti dall'ente locale medesimo e tale configurazione può \nriguardare in particolare aree specifiche del territorio regionale. \n5. La Giunta regionale, entro centottanta giorni dalla data d i entrata in vigore della presente legge, \ncon proprio provvedimento, definisce le specifiche competenze e titoli dello Psicologo di base. \n6. I costi dell'assistenza psicologica prestata dallo Psicologo di base territoriale sono a carico del \nSSR e sono eve ntualmente integrati con le risorse dei Piani di zona. La prestazione è soggetta al \npagamento di un ticket da parte del paziente, la cui esigibilità ed importo sono stabiliti dalla Giunta \nregionale.", '5': "(Verifica, monitoraggio e controllo qualitativo d ell'assistenza psicologica) \n1. La verifica, il monitoraggio e il controllo della qualità dell’assistenza psicologica prestata in \nattuazione dell'articolo 1 sono effettuati dai competenti organi del Servizio Sanitario Regionale. \n2. Per le finalità previste al comma 1, gli Psicologi di base trasmettono una relazione annuale \nsull'attività di assistenza psicologica prestata al dirigente psicologo aziendale previsto all’articolo 4, \ncomma 3, che provvede all’invio ai competenti servizi del SSR. \n3. I servizi compe tenti del SSR esaminano le relazioni presentate ai sensi del comma 2 per \nverificare, controllare e valutare l'attività di assistenza psicologica. \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 157 del 3 Agosto 2020", '6': "(Osservatorio regionale) \n1. La Regione Campania istituisce un organismo indipendente con funzioni di Osservatorio \nregionale composto da: un dirigente psicologo per ciascuna ASL, un dirigente psicologo \nospedaliero, due psicologi nominati dell'Ordine degli psicologi della Campania, due docenti \nuniversitari, un funzionario della Regione Campania con competenze e titoli in ambito psicologico, \nun dipendente della Regione Campania con funzioni di segreteria, un rappresentante di una società \nscientifica di psicologia, un rappresentante di un'organizzazione sindacale rappresentativa della \ncategoria, un rappresentante dei medici di medicina generale e uno dei pediatri di libera scelta. \n2. L'Osservatorio regionale svolge un'azione di controllo, programmazione ed indirizzo sulle attività \nprestate dallo Psicologo di base, anche in funzione dei bisogni di salute emergenti nel territorio \ndella Regione Campania. \n3. La Giunta regionale disciplina le modalità organizzative e individua le strutture della Regione \nche collaborano all'esercizio della f unzione di Osservatorio regionale. \n4. La partecipazione ai lavori dell’Osservatorio non comporta il riconoscimento di compensi, \ngettoni di presenza e rimborsi spese.", '7': "(Norma f inanziaria) \n1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, pari ad euro 600.000,00 per ciascuno \ndegli anni 2020 e 2021, si fa fronte con le risorse già attribuite alle ASL per il servizio regionale \nsanitario e si provvede con somme iscritte nella Missione 13, Programma 01, Titolo 01 del bilancio \ndi previsione finanziario per il triennio 2020 -2022.", '8': '(Modifiche alla legge regionale 7 agosto 2017, n. 25) \n1. Il comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 7 agosto 2017, n. 25 (Istituzione del Garante \nregionale dei diritti delle persone con disabilità) è sostituito dal seguente: \n“1. Il Garante è eletto, tra i candidati in possesso dei requisiti richiesti con apposito bando pubblico, \ncon esperienza documentata almeno triennale nell’ambito de lle politiche sociali ed educative, dal \nConsiglio regionale con la maggioranza dei due terzi dei voti favorevoli nelle prime due votazioni e \ncon la maggioranza semplice nella terza votazione. Il Garante dura in carica cinque anni, \nindipendentemente dalla d urata del Consiglio regionale e può essere rieletto una sola volta. Le \nfunzioni del titolare sono prorogate sino all’insediamento del successore.”.', '9': "(Modifiche alla legge regionale 6 maggio 2013, n. 5) \n1. Dopo il comma 54 dell’articolo 1 della legge regionale 6 maggio 2013, n. 5 (Disposizioni per la \nformazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013 – 2015 della Regione Campania - legge \nfinanziaria regionale 2013) sono aggiunti i seguenti: \n“54 bis. La disposizione di cui al comma 54 si interpret a nel senso che l'istituzione di dispensari \nfarmaceutici può essere disposta unicamente qualora ricorra una delle ipotesi espressamente \npreviste all'articolo 1 della legge 8 marzo 1968, n. 221 (Provvidenze a favore dei farmacisti rurali). \n54 ter. Fatta sal va l'applicazione delle sanzioni normativamente previste, i Comuni predispongono i \nprovvedimenti di chiusura dei dispensari farmaceutici che, anche se istituiti prima dell'entrata in \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 157 del 3 Agosto 2020vigore della presente disposizione, risultano operare senza che ricorra a lcuna delle ipotesi indicate \nal comma 54bis. \n54 quater. L'individuazione del farmacista cui affidare il dispensario farmaceutico è operata dal \nComune che lo ha istituito selezionando, tra i titolari delle farmacie private o pubbliche della zona, \nil farmaci sta che, in risposta ad apposito avviso, offre il servizio più adeguato alle locali necessità di \nassistenza, sia in ordine alle modalità di espletamento e sia in ordine alla dotazione di medicinali. \nPer le modalità di espletamento, si tiene conto in partic olare dell'ampiezza degli orari di apertura \nofferti, i quali, entro il limite minimo indicato dal Comune nell'avviso, possono essere liberamente \ndeterminati dall'offerente. Per la dotazione di medicinali, si tiene conto della dotazione offerta in \naggiunta a quella minima, indicata all'articolo 1, quarto comma, ultimo periodo, della legge \n221/1968. In caso di offerte equivalenti, è data preferenza al titolare della farmacia più vicina.”.", '10': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il gi orno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 569.444,98, derivante da provvedimenti esecutivi \npronunciati dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritti nell’allegato A e nelle schede di \nrilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione di Giunta regionale del 12 novembre 2020, n. \n491, è riconosciuto legittimo, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del \ndecreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizi oni in materia di armonizzazione dei sistemi \ncontabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma \ndegli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto legislativo 10 \nagosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, \nn.118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di \nbilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge \n5 maggio 2009, n. 42) e dal decreto -legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla \nlegge 28 giugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche \nsituazioni di crisi -Decreto crescita -).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito individuato all’articolo 1, pari a complessivi euro 569,444,98 si \nprovvede mediante l’utilizzo delle risorse presenti in termini di competenza e di cassa a valere sullo \nstanziame nto della Missione 01, Programma 10, Titolo 01 del bilancio per l’esercizio finanziario \n2020. \n2. Il pagamento a favore dei creditori è eseguito con espressa riserva di ripetizione all’esito del \ngiudizio di opposizione. \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e d i farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 35.069,50, derivante da provvedimenti esecutivi \npronunciati dall’autorità giudiziaria, rias suntivamente descritti nell’allegato A e nelle schede di \nrilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione di Giunta regionale del 12 novembre 2020, n. \n493, è riconosciuto legittimo, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del \ndecreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi \ncontabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma \ndegli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 4 2), come modificato dal decreto legislativo 10 \nagosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, \nn.118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di \nbilancio dell e Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge \n5 maggio 2009, n.42) e dal decreto -legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla \nlegge 28 giugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche \nsituazioni di crisi - Decreto crescita -).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito individuato all’articolo 1, pari a complessivi euro 35.069,50 si \nprovvede mediante l’utilizzo delle risorse presenti in termini di competenza e di cassa a valere sullo \nstanziamento della Missione 08, Programma 01, Titolo 01 del bilancio per l’esercizio finanziario \n2020. \n \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania. \nDe L uca \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020fonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020Lavori preparatori \nDisegno di legge di iniziativa della Giunta Regionale – Presidente Vincenzo"}
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{'1': '(Riconoscimento di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 2.204,87, riassuntivamente descritto nell’allegato \nA e nella scheda di rilevazione di partita deb itoria unita alla deliberazione di Giunta regionale del \n25 novembre 2020, n. 534, è riconosciuto legittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma \n1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di \narmoniz zazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei \nloro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal \ndecreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni int egrative e correttive del decreto \nlegislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi \ncontabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma \ndegli articoli 1 e 2 del la legge 5 maggio 2009, n. 42) e dal decreto -legge 30 aprile 2019, n. 34 \nconvertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita \neconomica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi – Decreto crescita).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito individuato all’articolo 1, pari a complessivi euro 2.204,87 si \nprovvede mediante l’utilizzo delle risorse presenti in termini di competenza e di cassa a valere sullo \nstanziamento della Missione 15, Pr ogramma 02, Titolo 01 del bilancio per l’esercizio finanziario \n2020. \n \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come leg ge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 74.806,04, riassuntivamente descritto \nnell’allegato 1 e nelle schede di rilevazione di partita d ebitoria unite alla deliberazione di Giunta \nregionale del 25 novembre 2020, n. 533, è riconosciuto legittimo ai sensi e per gli effetti \ndell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in \nmateria di armon izzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti \nlocali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come \nmodificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni i ntegrative e correttive del \ndecreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei \nsistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a \nnorma degli articoli 1 e 2 d ella legge 5 maggio 2009, n. 42) e dal decreto -legge 30 aprile 2019, \nn.34 convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita \neconomica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi – Decreto crescita).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito individuato all’articolo 1, pari a complessivi euro 74.806,04 si \nprovvede mediante l’utilizzo delle risorse presenti in termini di competenza e di cassa a valere sullo \nstanziamento della Missione 09, Programma 0906, Titolo 01, per euro 14.874,48, per la somma di \neuro 57.732,43 sullo stanziamento della Missione 09, Programma 0903, Titolo 1 e per la somma di \neuro 2.199,13 sullo stanziamento della Missione 09, Programma 0902, Titolo 1 del bilancio per \nl’esercizio finanziario 2020. \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 3.897.005,01, derivante da provvedimenti \nesecutivi pronunciati dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descri tti nell’allegato A e nelle \nschede di rilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione n. 298 del 15 giugno 2020, è \nriconosciuto legittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto \nlegislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili \ne degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e de i loro organismi, a norma degli articoli \n1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto legisla tivo 10 agosto 2014, \nn. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante \ndisposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle \nRegioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio \n2009, n. 42) e dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 28 \ngiugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di spe cifiche \nsituazioni di crisi – Decreto crescita – ).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito previsto all’articolo 1, pari ad e uro 3.897.005,01 si provvede, in \ntermini di competenza e cassa, a valere sullo stanziamento della Mi ssione 10, Programma 02, Titolo \n01 del bilancio regionale per l’esercizio finanziario 2020. \n \n \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 144 del 15 Luglio 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazi one nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare com e legge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio)\n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 244.085,33, derivante da provvedimenti\nesecutivi pronunciati dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritti nell’allegato A e\nnelle schede di rilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione n. 272 del 3 giugno, è\nriconosciuto legittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto\nlegislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi\ncontabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a\nnorma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto\nlegislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo\n23 giugno 2011, n.118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili\ne degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli\narticoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42) e dal decreto legge 30 aprile 2019, n.34\nconvertito con modificazione della legge 28 giugno 2019, n. 58.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020', '2': '(Norma Finanziaria)\n1. Al finanziamento del debito previsto all’articolo 1, pari ad euro 244.085,33 , si provvede, in\ntermini di competenza e cassa, a valere sullo stanziamento della Missione 08, Programma 01,\nTitolo 01 del bilancio per l’esercizio finanziario 2020.', '3': '(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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{'1': '(Modifiche alla legge regionale 11 novembre 2019, n. 21) \n1. La legge regionale 11 novembre 2019, n. 21 (Riconoscimento e potenziamento del soccorso in \nambiente impervio) è così modificata: \na) al comma 2 dell’ articolo 1: \n1) alla lettera a) le parole “e speleosubacquee” sono soppresse e dopo la parola “ostile” è \naggiunta la seguente “terrestre”; \n2) alla lettera b) la parola “subacqueo” è soppressa, dopo la parola “ipogeo” è aggiunta la \nseguente “terrestre”, dopo la parola “ostile” è aggiunta la seguente “terrestre” e le parole \n“inquadrabili come attività di protezione civile” sono soppresse; \nb) all’articolo 2: \n1) al comma 1, dopo la parola “ipogeo” è aggiunta la seguente “terrestre” e dopo la parola \n“impervio” è aggiunta la seguente “terrestre”; \n2) al comma 2 dopo la parola “ipogeo” è aggiunta la parola “terrestre”; \n3) il comma 5 è sostituito dal seguente: \n“5. Per i servizi di elisoccorso non riconducibili agli ambienti marittimi, individuati dalla \nprogrammazione sanitaria regionale, le aziende stesse possono avvalersi, oltre che del \nproprio personale sanitario formato e certificato ai sensi della legge 21 marzo 2001, n. 74 \n(Disposizioni per favorire l’attività svolta dal Corpo nazionale soccorso alpin o e \nspeleologico), del personale SASC.”.', '2': '(Clausola di invarianza finanziaria) \n1. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza \nregionale. \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 144 del 15 Luglio 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino \nUfficiale della Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare co me legge della Regione \nCampania."}
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2,020
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{'1': '(Modifiche all’articolo 3 della legge regionale 27 marzo 2009, n. 4) \n1. All’articolo 3 della legge regionale 27 marzo 2009, n. 4 (Legge elettorale) sono apportate le \nseguenti modifiche: \na) il comma 2 è sostituito dal seguente: \n“2. In deroga a quanto previs to dall’articolo 9, comma 2, della legge 108/1968, sono esonerate \ndalla sottoscrizione degli elettori: \na) le liste, con contrassegno anche composito, espressione di partiti rappresentati nel \nParlamento italiano o di gruppi costituiti in Consiglio regionale nella legislatura in corso alla \ndata di indizione delle elezioni; \nb) le liste, con contrassegno anche composito, espressione di partiti o gruppi politici che \nnell’ultima elezione del Consiglio regionale abbiano presentato candidature con proprio \ncontrasse gno ottenendo almeno un seggio e nelle quali sia candidato almeno un consigliere \nregionale in carica alla data di indizione delle elezioni.”.', '2': '(Disposizioni transitorie per l’anno 2020) \n1. Al fine di prevenire e ridurre il rischio di contagio da COVID -19, per il procedimento elettorale \nrelativo alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale nell’anno 2020, fermo \nrestando le deroghe previste dall’articolo 3 della legge regionale 4/2009, il numero minimo di \nsottoscri zioni è così rideterminato: \na) da almeno 125 elettori iscritti nelle liste elettorali di Comuni compresi nelle circoscrizioni \nfino a 100.000 abitanti; \nb) da almeno 165 elettori iscritti nelle liste elettorali di Comuni compresi nelle circoscrizioni \ncon più di 100.000 abitanti e fino a 500.000 abitanti; \nc) da almeno 290 elettori iscritti nelle liste elettorali di Comuni compresi nelle circoscrizioni \ncon più di 500.000 abitanti e fino a 1.000.000 di abitanti; \nd) da almeno 330 elettori iscritti nelle liste ele ttorali di Comuni compresi nelle circoscrizioni \ncon più di 1.000.000 di abitanti. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 144 del 15 Luglio 2020', '3': '(Invarianza finanziaria) \n1. Dall’applicazione della presente legge non derivano né possono derivare nuovi o maggiori oneri \nper il bilancio regionale.', '4': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul \nBollettino Ufficiale della Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a ch iunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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2,020
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio)\n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 3.417,33, derivante da provvedimento\nesecutivo pronunciato dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritto nell’allegato A e\nnella scheda di rilevazione di partita debitoria unita alla deliberazione n.247 del 19.05.2020, è\nriconosciuto legittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto\nlegislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi\ncontabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a\nnorma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto\nlegislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo\n23 giugno 2011, n.118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili\ne degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli\narticoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42) e dal decreto legge 30 aprile 2019, n.34\nconvertito con modificazione della legge 28 giugno 2019, n. 58.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020', '2': '(Norma Finanziaria)\n1.Al finanziamento del debito previsto all’articolo 1, pari ad euro 3.417,33 si provvede con le\nrisorse stanziate in termini di competenza e cassa sulla Missione 16, Programma 01, Titolo 1\ndel bilancio per l’esercizio finanziario 2020.\n2.Il pagamento a favore dei creditori è eseguito con espressa riserva di ripetizione all’esito\ndell’eventuale giudizio di opposizione.', '3': '(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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2,020
16
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{'1': '(Oggetto e finalità)\n1. La Regione Campania, nel rispetto della normativa comunitaria e statale, nel quadro delle\npolitiche a sostegno della agricoltura di qualità e del patrimonio agro-alimentare:\na)promuove l’attività di identificazione e di valorizzazione della produzione birraia\nagricola e artigianale della Campania;\nb)promuove la qualificazione delle competenze e la formazione professionale degli\noperatori del settore, contribuendo alla crescita formativa e professionale dell’intera filiera\ncon particolare riferimento ai giovani imprenditori e lavoratori agricoli.\n2. Per il perseguimento delle finalità di cui al comma 1, la Regione:\na)sostiene lo sviluppo della coltivazione delle materie prime impiegate per la produzione\ndella birra artigianale, valorizzandone gli elementi di tipicità e qualità;\nb)incentiva l’implementazione di processi innovativi nelle lavorazioni dei prodotti,\nfavorendo la ricerca e il miglioramento delle condizioni di produzione e trasformazione\ndelle materie prime e dei loro derivati;\nc)salvaguarda e sostiene le imprese agricole di settore ubicate nei territori montani,\ninsulari e nelle aree interne a rischio spopolamento;\nd)incentiva la creazione di nuove imprese nel settore della produzione di birra agricola e\nartigianale, in particolare di imprese a conduzione femminile e giovanile;\ne)agevola l’acquisizione della documentazione concernente le origini, lo sviluppo\nstorico e i percorsi evolutivi delle lavorazioni e delle trasformazioni;\nf)sostiene lo sviluppo competitivo delle imprese della filiera agricola, con particolare\nriguardo alla filiera corta;\ng)favorisce la corretta informazione al consumatore, anche attraverso l’istituzione del\nportale regionale dei birrifici agricoli e artigianali.', '2': '(Definizioni)\n1. Ai sensi del comma 4-bis dell’articolo 2 della legge 16 agosto 1962, n. 1354 (Disciplina\nigienica della produzione e del commercio della birra) si intende per:\na) birra artigianale, la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta,\ndurante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e di microfiltrazione;\nb) birrificio artigianale indipendente , un birrificio che è legalmente ed economicamente\nindipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizza impianti fisicamente distinti da quelli\ndi qualsiasi altro birrificio, che non opera sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà\nimmateriale altrui e la cui produzione annua non supera 200.000 ettolitri, includendo in\nquesto quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi.\n2. Ai soli fini della presente legge si intende per:\na) birra artigianale della Campania, il prodotto di cui al comma 1, lettera a) il cui ciclo di\nproduzione, fatta eccezione per il processo di maltazione e la produzione del luppolo, è\nsvolto interamente all’interno del territorio regionale;\nb) birrificio artigianale indipendente della Campania, l’impresa di cui al comma 1, lettera\nb) che svolge l’intero ciclo di produzione della birra, fatta eccezione per il processo di\nmaltazione, nel territorio regionale;\nc) piccolo birrificio agricolo, l’impresa di cui al comma 1, lettera b) che produce birra\nartigianale quando l’attività rientra in quelle previste dal comma terzo dell’articolo 2135\ndel Codice Civile;\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020d) microbirrificio, l’attività che, salve le caratteristiche di cui al comma 1, lettera b)\nproduce meno di 10.000 ettolitri all’anno;\ne) titolari dei birrifici , soggetti produttori che hanno facoltà di svolgere anche attività di\nvendita diretta dei prodotti di propria produzione e per il consumo sul posto, utilizzando\nlocali e arredi dell’azienda e con l’osservanza delle norme igienico-sanitarie.', '3': '(Disciplinare di produzione agricola)\n1. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente in materia , definisce\nuno o più disciplinari di produzione per i prodotti agricoli e le produzioni alimentari di cui\nalla presente legge.\n2. L’adesione da parte dei produttori di birra agricola e artigianale e dei produttori di orzo e\nluppolo ai disciplinari di cui al comma 1 costituisce condizione di priorità per l’accesso ai\ncontributi e alle agevolazioni di cui alla presente legge.', '4': '(Promozione della coltivazione e della lavorazione delle materie prime \ndestinate alla produzione della birra)\n1. La Giunta regionale promuove lo sviluppo della coltivazione e della lavorazione delle\nmaterie prime per la produzione agricola e artigianale della birra, con riferimento alla filiera\ndell’orzo e del luppolo, anche in relazione a quanto previsto dall’articolo 36 della legge 28\nluglio 2016, n. 154 (Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione,\nrazionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in\nmateria di pesca illegale).', '5': '(Iniziative per la valorizzazione dei birrifici agricoli e artigianali)\n1. La Regione pone in essere iniziative volte al sostegno delle attività dei soggetti di cui\nall’articolo 2, comma 2 e in particolare:\na) sostiene interventi di ristrutturazione e ammodernamento degli impianti per la\nproduzione e conservazione dei prodotti agricoli, delle materie prime e dei loro derivati;\nb) incentiva l’acquisto di macchinari e di strumenti di dotazione, anche in funzione del\ntrasferimento al sistema produttivo del settore delle innovazioni tecnologiche,\norganizzative, di processo e di prodotto, ivi compresi i processi di valorizzazione e\ncertificazione della qualità.\n2. La Giunta regionale definisce, in conformità all’articolo 12 della legge 7 agosto 1990, n.\n241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai\ndocumenti amministrativi) la disciplina dei procedimenti amministrativi relativi alla\nconcessione di provvidenze, comunque individuate e denominate, per tutte le iniziative di cui\nalla presente legge, in particolare prevedendo la tipologia delle spese ammissibili per i diversi\ninterventi, la disciplina delle modalità di erogazione, dei termini di esecuzione degli\ninterventi, della variazione alle iniziative, delle modalità di rendicontazione, delle modalità di\nsvolgimento dell’istruttoria e dei controlli anche in funzione di revoca delle provvidenze e\nirrogazione delle sanzioni.\n3. Ai fini degli interventi di cui al comma 1, sono riconosciute forme di priorità ai soggetti di\ncui all’articolo 2, comma 2 che: \na) realizzano progetti volti a valorizzare la qualità del prodotto agricolo e artigianale a\ngaranzia e tutela del consumatore finale;\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020b) impiegano personale femminile e giovanile;\nc) pongono in essere interventi per la realizzazione di ambienti di lavoro idonei,\nattrezzature dedicate, processi produttivi e prodotti finali finalizzati a consentire il\nconsumo del prodotto birra agricola e artigianale anche a soggetti affetti da allergie e\nintolleranze alimentari.', '6': '(Fiera della birra agricola e artigianale della Campania)\n1. La Giunta regionale promuove occasioni e iniziative di informazione, promozione e\nvalorizzazione del prodotto “birra agricola e artigianale della Campania” anche attraverso una\nfiera annuale della birra agricola e artigianale da tenersi, a rotazione, nei diversi territori della\nRegione. \n2. Nel contesto della fiera annuale della birra agricola e artigianale è allestito un punto\ninformativo sul “Bere responsabile”, organizzato in collaborazione con l’ASL territorialmente\ncompetente, con funzioni di prevenzione generale e con particolare riferimento alla diffusione\ndi informazioni sui rischi alla salute derivanti dall’alcolismo e sugli effetti negativi dell’alcool\nsulla guida, con oneri a carico del soggetto organizzatore.', '7': '(Qualificazione e formazione professionale degli operatori) \n1. La Regione promuove la formazione, l’aggiornamento professionale e la riqualificazione\ndegli operatori del settore agricolo e artigianale anche stipulando apposite convenzioni con\nenti qualificati.', '8': '(Notifica delle azioni configurabili come aiuti di Stato)\n1. Gli atti emanati in applicazione della presente legge che prevedono l’attivazione di azioni\nconfigurabili come aiuti di Stato, a eccezione dei casi in cui detti aiuti siano erogati in\nconformità a quanto previsto dai regolamenti comunitari di esenzione, sono oggetto di\nnotifica ai sensi degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.', '9': '(Portale tematico)\n1. E’ istituito il portale tematico regionale sulla birra agricola e artigianale, luogo deputato\nalla pubblicità e alla promozione delle attività, allo scambio di informazioni e alla\nconoscibilità dei birrifici agricoli e artigianali regionali. \n2. I dati relativi ai birrifici agricoli e artigianali che intendono avvalersi del portale sono\naccessibili a chiunque e sono pubblicati su apposita piattaforma telematica all’interno del sito\nistituzionale della Regione. In particolare, il portale contiene:\na) i riferimenti normativi comunitari, nazionali e regionali di settore;\nb) una mappa interattiva dei birrifici agricoli e artigianali campani;\nc) le informazioni principali sui birrifici aderenti e i collegamenti ai loro siti internet;\nd) le informazioni sulla fiera della birra agricola e artigianale di cui all’articolo 6;\ne) le comunicazioni sulle iniziative di promozione e sugli eventi;\nf) l’entità e la destinazione delle agevolazioni e dei contributi concessi dalla Regione.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020', '10': '(Disposizioni finanziarie)\n1. Le finalità previste all’articolo 7 sono realizzate con le risorse a valere sulla Missione 15,\nProgramma 02, Titolo 1, nei limiti delle risorse disponibili, quantificate in euro 50.000,00\nper ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022 del bilancio di previsione finanziario per il\ntriennio 2020-2022. \n2. Agli oneri derivanti dall’applicazione della presente legge quantificati in euro 250.000,00\nper ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022 del bilancio di previsione finanziario per il\ntriennio 2020-2022, si fa fronte mediante incremento di euro 125.000,00 della Missione 14,\nProgramma 01, Titolo 2 e contestuale riduzione della medesima somma a valere sulla\nMissione 20, Programma 01, Titolo 1 e mediante incremento di euro 125.000,00 della\nMissione 16, Programma 01, Titolo 2 e contestuale riduzione della medesima somma della\nMissione 20, Programma 01, Titolo 1.', '11': '(Durata della legge)\n1. La presente legge è abrogata il 31 dicembre 2022.\n2. Nei sei mesi antecedenti il termine di cui al comma 1, la Commissione consiliare\ncompetente in materia elabora una missione valutativa ai sensi dell’articolo 90 del\nregolamento di organizzazione e funzionamento del Consiglio regionale ai fini della verifica\ndell’attuazione della presente legge e la valutazione delle politiche promosse.\n3. Nei sei mesi antecedenti il termine di cui al comma 1, la Giunta regionale promuove e\nsvolge insieme al Consiglio regionale percorsi partecipativi per valutare:\na) l’efficacia, la diffusione e il rendimento dei processi promossi ai sensi della presente\nlegge;\nb) l’opportunità di proroga del termine di cui al comma 1 o di modifica della presente\nlegge.', '12': '(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel\nBollettino Ufficiale della Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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{'1': '(Variazioni di competenza)\n1. Nello stato di previsione di competenza della spesa del bilanci o per gli esercizi finanziari\n2020/2022 sono approvate le variazioni riportate nell’allegata tabella A.', '2': '(Variazioni di cassa)\n1. Nello stato di previsione di cassa della spesa del bilancio pe r l’anno finanziario 2020 sono\napprovate le variazioni compensative riportate nell’allegata tabella A.', '3': '(Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2019, n. 28)\n1. L’allegato n. 11 “Prospetto dimostrativo del rispetto dei vincoli di indebitamento per l’anno\n2020”, di cui all’articolo 3, comma 2, lettera d) della legge regionale 30 dicembre 2019, n. 28\n(Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2020-2022 della Regione Ca mpania) è sostituito\ncon il Prospetto B) allegato alla presente legge.', '4': "(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazi one nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania.\nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio)\n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 19.489,56, derivante da provvedimenti esecutivi\npronunciati dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritti nell’al legato 1) e nelle schede di\nrilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione n. 335 del 30 giugno 2020, è riconosciuto\nlegittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, l ettera a) del decreto legislativo 23\ngiugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli sc hemi\ndi bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della\nlegge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto legislativo 10 a gosto 2014, n. 126\n(Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118, recante\ndisposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle\nRegioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio\n2009, n. 42) e dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazi oni dalla legge 28\ngiugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche\nsituazioni di crisi – Decreto crescita -).', '2': '(Norma Finanziaria)\n1. Al finanziamento del debito previsto all’articolo 1, pari a comple ssivi euro 19.489,56 si\nprovvede, in termini di competenza e cassa, mediante l’utilizzo dell e risorse per euro 7.231,26 a\nvalere sullo stanziamento della Missione 09, Programma 0904, Titolo 01 e per euro 12.258,30 a\nvalere sullo stanziamento della Missione 09, Programma 0906, Titolo 01 del bilancio regionale per\nl’esercizio finanziario 2020.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 155 del 30 Luglio 2020', '3': "(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazi one nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare com e legge della Regione\nCampania."}
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47
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{'1': '(Riconoscimento di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 703.536,84, riassuntivamente descritto \nnell’allegato A e nelle schede di rilevazione di partita d ebitoria unite alla deliberazione di Giunta \nregionale del 25 novembre 2020, n. 530, è riconosciuto legittimo ai sensi e per gli effetti \ndell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in \nmateria di armon izzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti \nlocali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come \nmodificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni i ntegrative e correttive del \ndecreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei \nsistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a \nnorma degli articoli 1 e 2 d ella legge 5 maggio 2009, n. 42) e dal decreto -legge 30 aprile 2019, \nn. 34 convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita \neconomica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi – Decreto crescita) .', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito individuato all’articolo 1, pari a complessivi euro 703.536,84 si \nprovvede mediante l’utilizzo delle risorse presenti in termini di competenza e di cassa a valere sullo \nstanziamento della Mission e 01, Programma 10, Titolo 01 del bilancio per l’esercizio finanziario \n2020. \n2. Il pagamento a favore del creditore è eseguito con espressa riserva di ripetizione all’esito \ndell’eventuale giudizio di opposizione. \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e d i farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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campania
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{'1': '(Riconoscimento di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 2.001.549,87, derivante da provvedimento \nesecutivo pronunciato dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritto nell’allegato A e nella \nscheda di rilevazione di partita debitoria unita alla deliberazione di Giunta regionale del 12 \nnovembre 2020, n. 495, è riconosciuto legittimo, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, \nlettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Dis posizioni in materia di armonizzazione \ndei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a \nnorma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto legislativo \n10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, \nn.118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di \nbilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge \n5 maggio 2009, n. 42) e dal decreto -legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla \nlegge 28 giugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche \nsituazioni di cri si -Decreto crescita -).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito individuato all’articolo 1, pari a complessivi euro 2.001.549,87 si \nprovvede mediante l’utilizzo delle risorse presenti in termini di competenza e di cassa a valere sullo \nstanziamento della Missione 16, Programma 01, Titolo 01 del bilancio per l’esercizio finanziario \n2020. \n2. Il pagamento a favore del creditore è eseguito con espressa riserva di ripetizione all’esito \ndell’eventuale giudizio di opposizione. \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Modifiche alla legge regionale 2 marzo 2020, n. 2)\n1. La legge regionale 2 marzo 2020, n. 2 (Disposizioni per la prevenzione e la cura del disturbo\nda gioco d’azzardo e per la tutela sanitaria, economica e sociale delle persone affette e dei loro\nfamiliari) è così modificata:\na) la lettera d) del comma 1 dell’articolo 2 è sostituita dalla seguente:\n“d) gli enti del terzo settore di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 3 luglio\n2017, n. 117 (Codice del Terzo settore) e gli enti accreditati per i servizi nell’area delle\ndipendenze;”;\nb) il comma 4 dell’articolo 7 è sostituito dal seguente:\n “4. I sindaci, nell’ambito dei comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, forniscono\ninformazioni circa le situazioni presenti sul proprio territorio al fine di garantire il\nmigliore espletamento degli interventi di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo\npatologico, demandati, per i profili di rispettiva competenza, alle forze di polizia e alle\npolizie locali.”;\nc) al comma 1 dell’articolo 18, le parole “i soggetti del terzo settore di cui alla legge\nregionale 11/2007” sono sostituite dalle seguenti: “gli enti del terzo settore di cui all’articolo\n4, comma 1, del decreto legislativo 117 del 2017”.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020', '2': '(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania'}
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{'1': "(Modifiche alla legge regionale 2 marzo 2020, n. 1)\n1. La legge regionale 2 marzo 2020, n. 1 (Disposizioni in materia di cooperative di comunità) è così\nmodificata:\na) alla fine del comma 3 dell’articolo 2 è aggiunto il seguente periodo: “Si applicano, altresì,\nalle cooperative di comunità aventi sede fuori del territorio regionale se queste soddisfano i\nmedesimi requisiti richiesti per l'iscrizione all'Albo regionale previsto all’articolo 5.”;\nb) l’articolo 3 è sostituito dal seguente:\n “", '3': '(Costituzione ed attività delle cooperative di comunità) \n 1. L\'atto costitutivo della cooperativa di comunità, fermo restando quanto disposto\ndall\'articolo 2521 del codice civile, indica le clausole mutualistiche di cui al primo comma\ndell\'articolo 2514 del codice civile e specifici requisiti di onorabilità per coloro che\nassumono cariche sociali.\n2. Le cooperative di comunità, a pena di cancellazione dall\'Albo di cui all\'articolo 5, devono,\nin ogni caso, svolgere attività o servizi per la comunità e per il territorio, individuati con\nprovvedimento della Giunta regionale.\n3. Gli amministratori ed i sindaci della cooperativa di comunità, nelle relazioni di cui agli\narticoli 2428 e 2429 del codice civile, specificano i criteri seguiti nella gestione sociale per il\nconseguimento di benefici o di altre utilità a favore del territorio o della comunità in cui\nopera la cooperativa medesima, fermo quanto previsto all\'articolo 2545 del codice civile.”;\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020c) l’articolo 4 è così modificato:\n1) alla lettera a), del comma 1 dopo le parole "persone fisiche" sono inserite le seguenti:\n“, incluse le svantaggiate nel rispetto della normativa statale di riferimento,”;\n2) al comma 2 le parole “previsto dalla presente legge le cooperative di comunità che\nannoverano tra i titolari di cariche sociali soggetti privi di specifici requisiti di\nonorabilità.” sono sostituite dalle seguenti “le cooperative di comunità che annoverano\ntra i titolari di cariche soggetti privi dei requisiti di onorabilità indicati nell’atto\ncostitutivo ai sensi dell’articolo 3 della presente legge.”;\nd) l’articolo 6 è così modificato:\n1) al comma 1 le parole “di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 112 del 2017\nnonché quelle” sono soppresse;\n2) la lettera c) del comma 2 è abrogata.', '2': '(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania.\nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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{'2': '(Norma finanziaria) \n1. La presente legge non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore decorsi quindici giorni dalla data di pubblicazione nel Bollettino \nUfficiale della Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Finalità) \n1. La Regione, ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione, dell’articolo 8 della legge 5 febbraio 1992, \nn. 104 (Legge -quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) e \ndell’articolo 4 dello Statuto, in attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle \npersone con disabilità, siglata a New York il 13 dicembre 2006, ratificata e resa esecutiva con legge \n3 marzo 2009, n. 18 (Ra tifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle \npersone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione \ndell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità), ri conosce e sostiene il \ndiritto delle persone con disabilità a una piena integrazione nella collettività, garantendo loro libertà \ndi accesso alle aree demaniali destinate alla balneazione. \n2. La Regione promuove interventi mirati ad assicurare la fruizione d elle aree demaniali destinate \nalla balneazione alle persone con disabilità.', '2': '(Interventi) \n1. In attuazione delle finalità indicate all’articolo 1 e a garanzia dell’effettiva applicazione delle \ndisposizioni vigenti in materia, la Regione concede cont ributi ai Comuni per la realizzazione di \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 144 del 15 Luglio 2020interventi volti ad assicurare la totale accessibilità e fruibilità delle aree demaniali destinate alla \nbalneazione, di seguito denominate “aree demaniali”, comprese quelle oggetto di concessioni. \n2. Gli interventi di cui al comma 1 sono finalizzati in particolare: \na) ad agevolare l’accesso alle aree demaniali mediante l’abbattimento delle barriere fisiche, \nsensoriali e comunicative presenti in prossimità delle aree individuate; \nb) ad attrezzare le aree demaniali di appositi ausili speciali, come carrozzine o sedie da mare, da \nutilizzare per lo spostamento delle persone con disabilità in spiaggia e in acqua; \nc) a dotare le aree demaniali di strutture amovibili, quali: \n1) servizi igienici e spogliatoi accessibili, real izzati in legno o altro materiale \neco-compatibile; \n2) docce esterne con maniglioni e supporti; \n3) lettini prendisole rialzati; \n4) pavimentazione tattile per il raggiungimento della battigia; \n5) passerelle e camminamenti per l’accesso in acqua; \nd) a predisporre un’adeguata segnaletica e le indicazioni per le persone con disabilità sensoriale \ne intellettiva -relazionale. \n3. La Regione può concedere contributi per interventi ulteriori rispetto a quelli previsti dal comma 2 \npurché compatibili con le finalità della presente legge, anche su proposta del Garante regionale dei \ndiritti delle persone con disabilità di cui alla legge regionale 7 agosto 2017, n. 25 (Istituzione del \nGarante regionale dei diritti delle persone con disabilità).', '3': '(Beneficiari) \n1. I contributi previsti dall’articolo 2 sono destinati ai Comuni costieri, anche nelle forme \nassociative di cui agli articoli 30 e successivi del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo \nunico delle leggi sull’ordinamento degli enti l ocali), e non possono essere concessi per interventi la \ncui realizzazione è obbligatoria ai sensi della normativa vigente in materia.', '4': '(Norme generali) \n1. I progetti per la realizzazione degli interventi previsti dalla presente legge sono redatti in \nconformità ai vigenti strumenti di pianificazione territoriale e paesaggistica e nel rispetto dei vincoli \nambientali, idrogeologici e sismici esistenti.', '5': '(Criteri per la concessione dei contributi) \n1. Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale \ndisciplina, con apposita deliberazione: \na) le linee guida sulle caratteristiche degli interventi previsti; \nb) i criteri e le priorità per la concessione dei contributi sull’attuazione di ciascun progetto; \nc) gli obblighi di informazione e pubblicità a carico dei beneficiari; \nd) le modalità per l’effettuazione dei controlli sulla corretta utilizzazione dei finanziamenti; \ne) le cause di revoca dei finanziamenti concessi e il recupero delle somme erogate. \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 144 del 15 Luglio 2020', '6': '(Istituzione del logo distintivo “Spiaggia per Tutti”) \n1. Per il raggiungimento delle finalità della presente legge, la Regione istituisce il logo distintivo \ndenominato “Spiaggia per Tutti”. \n2. Il logo è assegnato ai Comuni e ai conc essionari delle spiagge che si distinguono per l’impegno \nnella promozione di una cultura dell’accessibilità e nel miglioramento delle condizioni di vita delle \npersone con disabilità. \n3. Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale \ndefinisce con proprio atto le caratteristiche grafiche del logo, i criteri e le modalità per il rilascio in \nuso dello stesso, nonché i casi di sospensione e revoca. \n4. Per diffondere la conoscenza sul territorio regionale delle spiagge accessibili alle persone con \ndisabilità, la struttura amministrativa competente provvede alla pubblicazione dell’elenco dei \nsoggetti autorizzati all’uso del logo in un’apposita sezione del portale turistico istituzionale della \nRegione.', '7': '(Clausola valutativa) \n1. Il Consiglio regionale esercita il controllo sull’attuazione della presente legge e valuta gli effetti \nconseguiti per la piena fruibilità delle aree demaniali destinate alla balneazione alle persone con \ndisabilità. \n2. La Giunta regio nale, con cadenza annuale, presenta alla commissione consiliare competente una \nrelazione che fornisce, in particolare, le seguenti informazioni: \na) le somme stanziate e l’importo dei finanziamenti concessi; \nb) il numero di domande presentate, accolte e finanziate, la loro distribuzione sul territorio \nregionale e i risultati ottenuti; \nc) i controlli effettuati e i relativi esiti; \nd) le buone pratiche e le eventuali criticità emerse nel corso dell’attuazione della presente legge. \n3. La Regione pu ò promuovere forme di valutazione partecipata della presente legge anche \nattraverso il coinvolgimento dei cittadini interessati e dei diversi soggetti che prendono parte \nall’attuazione della legge stessa. \n4. La Giunta regionale rende accessibili i dati e l e informazioni raccolti per le attività valutative \npreviste dalla presente legge. Il Consiglio regionale rende pubblici i documenti che concludono \nl’esame svolto, unitamente alla relazione che ne è stata oggetto.', '8': '(Norma finanziaria) \n1. Per il perse guimento delle finalità della presente legge è istituito il “Fondo per favorire l’accesso \ndelle persone con disabilità alle aree demaniali destinate alla balneazione”. \n2. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, quantificati in euro 500.0 00,00 per \nciascuno degli anni 2020, 2021, e 2022, si provvede a valere sulle risorse iscritte alla Missione 12, \nProgramma 7, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2020 -2022 della Regione \nCampania. \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 144 del 15 Luglio 2020', '9': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione nel Bollettino \nUfficiale della Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di o sservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 30.404,17, riassuntivamente descritto \nnell’allegato A e nelle schede di rilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione di Giunta \nregionale del 25 novembre 2020, n. 532, è riconosciuto legitt imo ai sensi e per gli effetti \ndell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in \nmateria di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti \nlocali e dei loro or ganismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come \nmodificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del \ndecreto legislativo 23 giugno 2011, n.118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei \nsistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a \nnorma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42) e dal decreto -legge 30 aprile 2019, n.34 \nconvertito con modificazioni da lla legge 28 giugno 2019, n.58 (Misure urgenti di crescita \neconomica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi – Decreto crescita).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito individuato all’articolo 1, pari a complessivi euro 30.404,17 si \nprovvede mediante l’utilizzo delle risorse presenti in termini di competenza e di cassa a valere sullo \nstanziamento della Missione 08, Programma 01, Titolo 01 del bilancio per l’esercizio finanziario \n2020. \n \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 164.751,06, riassuntivamente descritto \nnell’allegato A e nelle schede di rilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione di Giunta \nregionale del 25 novembre 2020, n. 531, è riconosciuto legittimo ai sensi e per gli effetti \ndell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in \nmateria di armo nizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti \nlocali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come \nmodificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del \ndecreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei \nsistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a \nnorma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) e dal decreto -legge 30 aprile 2019, \nn.34 convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita \neconomica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi – Decreto crescita).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito individuato all’articolo 1, pari a complessivi euro 164.751,06 si \nprovvede mediante l’utilizzo delle risorse presenti in termini di competenza e di cassa a valere sullo \nstanziamento della Missione 08 , Programma 01, Titolo 01 del bilancio per l’esercizio finanziario \n2020. \n \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Finalità) \n1. La Regione, nel rispetto degli articoli 45, 117 e 118, quarto comma, della Costituzione, al fine di \ncontribuire allo sviluppo sostenibile, alla coesione e alla solidarietà sociale delle comunità locali a rischio di impoverimento sociale e demografico, con particolare riferimento a quelle situate in territori montani e marginali, riconosce il ruolo e la funzione della cooperazione di comunità. \n2. La Regione promuove e sostiene le cooperative di comunità che perseguono l o scopo di \nsoddisfare i bisogni della comunità locale, migliorandone la qualità sociale ed economica della vita, \nattraverso il mantenimento dei servizi, la creazione di offerta di lavoro e lo sviluppo di attività economiche ecosostenibili.', '2': '(Definiz ioni ed ambito di applicazione) \n1. Ai fini della presente legge, sono definite cooperative di comunità le società cooperative \ncostituite ai sensi degli articoli 2511 e seguenti del codice civile ed iscritte all’Albo delle cooperative di cui all’articolo 2512 del codice civile e all’articolo 223 sexiesdecies delle disposizioni per l’attuazione del codice civile, le quali, per contrastare i fenomeni di spopolamento, declino economico, degrado sociale o urbanistico, stabiliscono la propria sede legale ed oper ano \nprevalentemente: \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020a) in uno o più Comuni della Regione rientranti nella Strategia nazionale per lo sviluppo delle \naree interne del Paese (SNAI); \nb) oppure in uno o più Comuni rientranti nelle tipologie previste all’articolo 1, comma 2, della legge 6 ot tobre 2017, n. 158 (Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, \nnonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni); \nc) oppure in aree urbane degradate individuate secondo i criteri stabilit i dall’articolo 2, comma \n2 dell’Allegato al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 ottobre 2015, n. 90975 \n(Interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate). \n2. Alle cooperative di comunità ed ai loro consor zi si applicano le norme relative al settore in cui \noperano. \n3. Le disposizioni della presente legge si applicano ai consorzi costituiti come società cooperative aventi la base sociale formata per il cento per cento da cooperative di comunità, ancorché op eranti \nin diverse aree o ambiti territoriali della Regione.', '3': '(Costituzione ed attività delle cooperative di comunità) \n1. L’atto costitutivo della cooperativa di comunità, fermo restando quanto disposto dall’articolo 2521 del codice civile, indica: \na) la qualifica di cooperativa di comunità oltre la denominazione sociale tipica; \nb) la delimitazione dell’ambito territoriale di operatività ed i requisiti di appartenenza o di collegamento dei soci alla propria comunità o territorio; \nc) le clausole mut ualistiche di cui al primo comma dell’articolo 2514 del codice civile; \nd) le modalità attraverso cui garantire il coinvolgimento nelle attività e la partecipazione \nall’assemblea dei soci, da parte dei soggetti appartenenti alla comunità territoriale di riferimento interessati alle attività della cooperativa; \ne) specifici requisiti di onorabilità per coloro che assumono cariche sociali. \n2. Le cooperative di comunità, a pena di cancellazione dall’Albo regionale delle cooperative di comunità di cui all’articolo 5, devono, in ogni caso, svolgere una o più attività di interesse generale di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112 (Revisione della disciplina in materia di impresa sociale, a norma dell’articolo 1, comma 2, lette ra c) della legge 6 \ngiugno 2016, n. 106), ovvero altri servizi per la comunità e per il territorio, tra cui: \na) interventi di riqualificazione, potenziamento ed adeguamento dei beni pubblici o beni privati che assolvono a un interesse pubblico, anche di v alore storico o artistico: \n1) rivolti al miglioramento della qualità del decoro urbano, ovvero alla riduzione della marginalità e del disagio; \n2) finalizzati all’attivazione di servizi per le esigenze della famiglia, per la cura dei bambini \ne degli anzi ani, ovvero volti a stimolare l’insediamento di nuove attività imprenditoriali \ngiovanili; \nb) interventi di rigenerazione urbana integrata ecocompatibile, di auto recupero e gestione per finalità sociali e collettive di beni immobili in disuso o abbandonati, anche mediante le pratiche di autocostruzione; \nc) iniziative per lo sviluppo delle attività di social housing; \nd) promozione di attività eco- turistiche e servizi di mobilità sostenibile; \ne) interventi per favorire la residenza e contrastare lo spopolamen to; \nf) attività di vendita di generi alimentari, di prodotti di prima necessità e rivendita di giornali, di quotidiani e di riviste; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 2020g) servizi di pagamento, previo ottenimento della relativa autorizzazione o licenza; \nh) servizi di natura informatica; i) servizi di assistenza per la prenotazione telefonica o telematica di visite mediche e supporto \ntecnico per servizi sanitari; l) servizi di raccolta e successivo invio della corrispondenza nei centri abitati privi di ufficio \npostale, previa apposita convenzione con il gestore del servizio postale; \nm) servizi bibliotecari e noleggio di libri; n) servizi di mobilità; \no) attività di valorizzazione delle tradizioni tipiche locali e della trasmissione inter -\ngenerazionale dei saperi. \n3. Gli amministratori ed i sindaci della cooperativa di comunità, nelle relazioni di cui agli articoli \n2428 e 2429 del codice civile, specificano i criteri seguiti nella gestione sociale per il \nconseguimento di benefìci o di altre utilità a favore del territorio o della comunità in cui opera la cooperativa medesima, fermo restando quanto previsto all’articolo 2545 del codice civile.', '4': '(Soci delle cooperative di comunità) \n1. Sono soci delle cooperative di comunità: \na) le persone fisiche che sono residenti, o sono state residenti, o che operano con carattere di continuità nella comunità interessata, oppure che sono ad essa legate in maniera non occasionale; \nb) le persone giuridiche che hanno fissato la propria sede l egale o operativa nella comunità \ninteressata, o che in essa operano con continuità. \n2. Non possono beneficiare del sostegno regionale previsto dalla presente legge le cooperative di comunità che annoverano tra i titolari di cariche sociali soggetti privi d i specifici requisiti di \nonorabilità. \n3. I requisiti previsti al comma 1 non sono richiesti ai soci finanziatori e sovventori.', '5': '(Albo regionale delle cooperative di comunità) \n1. La Regione istituisce, presso la competente struttura amministrativa, l’Albo regionale delle \ncooperative di comunità, di seguito denominato Albo, a cui gli enti cooperativi in possesso dei requisiti previsti dalla presente legge si iscrivono per ottenere il riconoscimento di cooperativa di comunità. \n2. Con apposito regolament o, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della \npresente legge, sono stabilite le procedure per l’iscrizione e la cancellazione dall’Albo, nonché le \nmodalità di tenuta ed aggiornamento dello stesso.', '6': '(Progetti integrati) \n1. Le cooperative di comunità, per il raggiungimento dei fini sociali e per l’adeguato \nsoddisfacimento delle esigenze della collettività, possono predisporre progetti integrati che riguardano le attività di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 112/201 7, nonché quelle previste \ndalla presente legge. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 17 del 3 Marzo 20202. La Giunta regionale, al fine di agevolare le attività delle cooperative di comunità nella \npredisposizione e realizzazione di progetti integrati: \na) individua forme di raccordo delle attività delle cooperat ive di comunità con quelle delle \namministrazioni pubbliche, attraverso l’adozione di appositi schemi di convenzione -tipo; \nb) riconosce nella cooperativa di comunità un soggetto privilegiato per l’attuazione di politiche attive del lavoro finalizzate alla c reazione di nuova occupazione; \nc) può mettere a disposizione, in comodato gratuito, immobili o aree in disuso di proprietà regionale per progetti di valorizzazione, recupero e riutilizzo degli stessi.', '7': '(Interventi regionali) \n1. La Regione sostiene le attività delle cooperative di comunità attraverso contributi destinati alla realizzazione dei progetti integrati, promuovendo il carattere multifunzionale della cooperativa di comunità, il perseguimento della pluralità di obiettivi sociali ed economici e la possibilità di realizzare più scambi mutualistici. \n2. I contributi di cui al comma 1 possono consistere in finanziamenti agevolati, contributi in conto capitale ed incentivi alla creazione di nuova occupazione, in relazione al contenuto del progetto integrato. \n3. La Giunta regionale stabilisce le modalità di presentazione, i criteri di ammissibilità dei progetti e le spese ammissibili. \n4. I contributi previsti dalla presente legge sono concessi nel rispetto della normativa dell’Unione europea relativa agli aiuti di Stato. È fatta salva la possibilità per le cooperative di comunità di accedere ai finanziamenti previsti dalla normativa vigente in materia di cooperazione o relativa al settore in cui operano. \n5. L’Osservatorio per lo studio, la ricerca e la promozione dell’economia civile, istituito all’articolo \n1, commi 37, della legge regionale 8 agosto 2018, n. 28 (Misure per l’attuazione degli obiettivi \nfissati dal DEFR 2018- 2020 - Collegato alla legge di stabilità regionale per l’anno 2018), svolge \nattività di studio sullo stato della cooperazione di comunità in Regione Campania, con particolare attenzione alle ricadute sul piano occupazionale e formula proposte volte al suo sviluppo ed implementazione.', '8': '(Norma finanziaria) \n1. Agli oneri finanziar i derivanti dall’applicazione della presente legge, pari a euro 500.000,00, si \nprovvede per ciascuno degli esercizi 2020, 2021 e 2022, a valere sulla Missione 12, Programma 7, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2020- 2022 della Regione Campania.', '9': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campani a. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Campania."}
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio)\n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 5.230,40, derivante da provvedimento\nesecutivo pronunciato dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritto nell’allegato 1 e\nnella scheda di rilevazione di partita debitoria unita alla deliberazione n.249 del 19.05.2020, è\nriconosciuto legittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto\nlegislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi\ncontabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a\nnorma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto\nlegislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo\n23 giugno 2011, n.118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili\ne degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli\narticoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) e dal decreto legge 30 aprile 2019, n.34\nconvertito con modificazione della legge 28 giugno 2019, n. 58.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020', '2': '(Norma Finanziaria)\n1.Al finanziamento del debito previsto all’articolo 1, pari ad euro 5.230,40 si provvede a\nvalere sullo stanziamento della Missione 09, Programma 0902, Titolo 1 del bilancio per\nl’esercizio finanziario 2020.', '3': '(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\n \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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2,020
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio)\n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 69.726,77, derivanti da provvedimenti\nesecutivi pronunciati dalle autorità giudiziarie, riassuntivamente descritti nell’allegato A e\nnella scheda di rilevazione di partita debitoria unita alla deliberazione n.248 del 19.05.2020, è\nriconosciuto legittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto\nlegislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi\ncontabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a\nnorma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto\nlegislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo\n23 giugno 2011, n.118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili\ne degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli\narticoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42) e dal decreto legge 30 aprile 2019, n.34\nconvertito con modificazione della legge 28 giugno 2019, n. 58.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020', '2': '(Norma Finanziaria)\n1.Al finanziamento del debito previsto all’articolo 1, pari ad euro 69.726,77 si provvede a\nvalere sullo stanziamento della Missione 07, Programma 01, Titolo 1 del bilancio per\nl’esercizio finanziario 2020.', '3': '(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino \nUfficiale della Regione Campania.\nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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{'1': '(Oggetto)\n1. La Regione Campania, nell’ambito degli indirizzi definiti dalla legislazione comunitaria e\nnazionale, disciplina e promuove il recupero, la conservazione e la valorizzazione del proprio\npatrimonio ambientale, anche al fine di sviluppare il turismo sostenibile. \n2. La Regione Campania promuove la sentieristica e la viabilità minore attraverso\nl’individuazione di percorsi di interesse ambientale e storico, procede al recupero dei sentieri,\ndelle mulattiere e dei tratturi, valorizzando, altresì, le infrastrutture ad esso collegate.', '2': '(Aree naturali protette)\n1. In considerazione delle competenze attribuite dalla legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge\nquadro sulle aree protette) agli enti di gestione delle aree naturali protette, gli atti e le attività\noggetto della presente legge, destinati a esplicare i propri effetti all’interno delle predette aree\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020sono sottoposti al rilascio del preventivo nulla osta dell’ente di gestione, ai sensi degli articoli\n13 e 29 della medesima legge 394/1991.\n2. Fermo restando quanto stabilito al comma 1, il regolamento attuativo previsto all’articolo\n17, il Piano annuale degli interventi sulla rete regionale di cui all’articolo 11, se riguardano\nanche aree ricadenti nel territorio delle aree naturali protette, sono adottati in conformità alla\ndisciplina di tutela dettata dal provvedimento istitutivo delle aree naturali protette interessate,\ndai piani e dai regolamenti delle stesse nonché da eventuali altri atti adottati in materia dagli\nenti gestori.', '3': '(Finalità)\n1. La Regione si propone in particolare di: \na) programmare e pianificare gli interventi di conservazione e valorizzazione del\npatrimonio escursionistico regionale; \nb) incentivare il recupero e la valorizzazione dei beni ambientali posti lungo gli\nitinerari; \nc) promuovere e valorizzare la fruizione alternativa alla percorrenza motorizzata; \nd) promuovere e garantire la fruizione in sicurezza nei tratti montani e di interesse\nnaturalistico; \ne) promuovere la diffusione di offerte turistiche eco-sostenibili e favorire la\nrealizzazione di interventi strutturali ed infrastrutturali che utilizzano tecniche a basso\nimpatto ambientale; \nf) promuovere e valorizzare l’archeologia e l’archivio del paesaggio ed il recupero delle\nspecificità; \ng) attivare il Catasto regionale del patrimonio escursionistico per rilevare lo stato e la\nconsistenza delle infrastrutture e individuare i soggetti ed il sistema di gestione, anche al\nfine di garantire un’adeguata fruizione in sicurezza; \nh) promuovere la ricerca per accrescere le conoscenze tecnico-scientifico-storiche e\nl’innovazione collegate alla gestione degli interventi infrastrutturali e adottare iniziative\ndi comunicazione e divulgazione finalizzate alla sensibilizzazione degli utenti sul valore\nculturale, ambientale ed economico del patrimonio escursionistico regionale; \ni) promuovere l’attività degli imprenditori interessati al recupero e alla manutenzione\ndel patrimonio escursionistico regionale e favorire l’azione delle diverse forme\nassociative che, a titolo volontaristico, operano per la sua valorizzazione; \nl) sviluppare rapporti di sinergia tra le realtà costiere ed interne, mediante la promozione\ndella fruizione turistica di tali aree e la valorizzazione di percorsi escursionistici di tipo\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020regionale, nazionale ed internazionale in linea con la programmazione turistica\nregionale; \nm) prevedere che i mezzi di trasporto pubblico acquistati successivamente alla data di\nentrata in vigore della presente legge, siano omologati per il trasporto delle biciclette; \nn) predisporre una mappa interattiva contenente i percorsi censiti e le principali\ninformazioni relative a ciascun percorso da pubblicare sul sito istituzionale della\nRegione in apposita sezione denominata: Campania ciclo pedonale, open data, che è\ncontinuamente aggiornata e prevede la possibilità per gli utenti di inviare segnalazioni e\nosservazioni.', '4': '(Definizioni)\n1. Ai fini della presente legge, la Regione adotta le seguenti definizioni: \na) patrimonio escursionistico regionale: insieme dei percorsi escursionistici ciclo-\npedonali, delle vie rurali, delle mulattiere, dei tratturi, dei sentieri campestri e boschivi,\nippovie oggetto di interventi di conservazione e valorizzazione; \nb) percorsi escursionistici: insieme dei sentieri a percorrenza ciclo-pedonale, delle vie\nrurali, delle mulattiere, dei tratturi, dei sentieri campestri e boschivi di rilevante\ninteresse escursionistico; \nc) escursionismo: attività di carattere turistico-ricreativo, naturalistico e culturale\npraticata nel tempo libero e finalizzata alla conoscenza del territorio in generale ed\nall’esplorazione degli ambienti naturali, anche antropizzati, senza l’ausilio di mezzi a\nmotore; \nd) sentiero: via stretta, a fondo naturale, tracciata fra prati, boschi e rocce, ubicata in\npianura, collina o montagna, non classificata nella viabilità ordinaria ed anche non\nrilevata cartograficamente, generata dal passaggio di uomini o animali, oppure creata ad\narte dall’uomo per la viabilità; \ne) viabilità minore: rete di mulattiere, strade militari dismesse, carrarecce, piste, strade\ndi norma classificate come comunali e iscritte negli appositi elenchi del Comune,\noppure facenti parte del demanio comunale e identificate nel catasto terreni, oppure\nvicinali o interpoderali; \nf) sentiero attrezzato: sentiero che presenta brevi tratti attrezzati con infissi, quali funi,\ncorrimano o brevi scale, utili alla sicurezza della progressione, che non snaturano la\ncontinuità del percorso; \ng) itinerario: percorso segnalato e realizzato in ambiente naturale, anche antropizzato,\nper l’utilizzo turistico e culturale di un determinato territorio; \nh) itinerario di lunga percorrenza: itinerario caratterizzato dal percorso della durata di\npiù giorni, segnalato e dotato della necessaria ricettività lungo il cammino; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020i) percorso tematico: itinerario a tema naturalistico, storico, culturale o didattico,\nsegnalato, caratterizzato anche da specifici allestimenti, destinato alla valorizzazione di\nparticolari caratteri territoriali e locali; \nl) sito di arrampicata: insieme di aree di particolare interesse, attrezzate con infissi quali\nchiodi, fittoni e catene, in cui si trovano vie di arrampicata di ogni genere e difficoltà; \nm) grotta: cavità naturale che rappresenta patrimonio culturale, naturalistico e\nidrogeologico in quanto sito di ristoro per l’uomo preistorico, di culto religioso e via di\naccesso a percorsi sotterranei di particolare interesse scientifico.', '5': '(Pianificazione)\n1. La pianificazione è lo strumento di indirizzo e di programmazione per individuare gli\ninterventi di recupero e valorizzazione del patrimonio escursionistico regionale, come stabilito\nagli articoli 2, 3 e 4 del Protocollo d’Intesa sottoscritto tra il Ministero dei beni e delle attività\nculturali e del turismo (MiBACT) ed il Club Alpino Italiano (CAI) in data 30 ottobre 2015. \n2. La pianificazione degli interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio\nescursionistico regionale si sviluppa con il contributo delle autonomie locali, nel rispetto dei\nprincipi di autonomia, sussidiarietà, differenziazione, adeguatezza e leale collaborazione, di\ncui all’articolo 3 dello Statuto della Regione Campania e nel rispetto degli strumenti\nprogrammatici e regolatori delle aree protette nazionali, delle riserve naturali e delle aree\nprotette regionali per i territori di rispettiva competenza.\n3. La Rete Escursionistica Campana, di seguito denominata REC, è costituita da sentieri di\ninteresse europeo, inserita nella rete europea della European Ramblers Association ed\ninterregionale, ovvero la rete primaria dei sentieri, e sentieri di interesse regionale, ed i\nsentieri anche rurali così come individuati dalla Consulta regionale prevista all’articolo 9. La\nREC è inserita nella rete escursionistica italiana del CAI.', '6': '(Costituzione e aggiornamento della Rete Escursionistica Campana)\n1. L’inserimento di nuovi percorsi ovvero di nuovi siti nella REC è subordinato al parere\nfavorevole della Consulta regionale per il patrimonio escursionistico tenuto conto della\npianificazione in atto. \n2. I sentieri presenti nei territori della Regione Campania tra cui Monti Lattari, Penisola\nSorrentina, Costiera Amalfitana, quelli dell’Area Beneventana: Taburno, Campo Sauro,\nFortore, dell’Area Avellinese, dell’Area Casertana: Matese, Tifata, rientrano nella\nsentieristica primaria, previo parere della Consulta regionale di cui all’articolo 8. Sono altresì\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020compresi quelli del Catasto regionale che ne fanno richiesta e che comunque sono sottoposti\nal vaglio della medesima Consulta regionale per il patrimonio escursionistico. \n3. I percorsi escursionistici ricompresi nella REC sono considerati di interesse pubblico. La\nRegione favorisce l’accessibilità dei siti collegati alla REC attraverso mezzi di trasporto\npubblici, anche tramite la stipula di convenzioni e protocolli d’intesa volti a facilitare il\nraggiungimento delle aree interessate. \n4. Se la rete regionale include tratti di viabilità di uso privato, il regolamento attuativo di cui\nall’articolo 17 definisce le forme di pubblicità idonee a garantire il rispetto dei relativi diritti. \n5. La Giunta regionale, con il medesimo regolamento, individua gli indirizzi tecnici per la\ndeterminazione della rete regionale, per la valutazione dell’inserimento di nuovi siti nel REC,\ne per l’implementazione del Catasto regionale del patrimonio escursionistico di cui\nall’articolo 7. I criteri sono definiti in sede di stesura del regolamento di cui all’articolo 17. \n6. Nella fase di costituzione e aggiornamento della REC si tiene conto delle esigenze di\nriequilibrio e organicità della fruizione da parte degli utenti, in particolare, attraverso:\na) la valorizzazione: \n1) delle aree scarsamente interessate da flussi turistici; \n2) delle aree su cui ricadono beni di interesse storico-culturale, di pregio naturalistico o\nche conservano valori di tradizione; \n3) della viabilità ciclopedonale di carattere storico; \nb) la tutela delle aree di particolare fragilità naturalistica e paesaggistica, anche attraverso\napposite limitazioni dei flussi escursionistici \nc) l’utilizzazione di metodi avanzati per la raccolta dei dati relativi al numero degli\nescursionisti presenti nelle aree interessate e all’impatto del flusso escursionistico\nannuale e stagionale.', '7': '(Catasto regionale del patrimonio escursionistico)\n1. Per il perseguimento delle finalità di cui all’articolo 3, è istituito, presso l’Assessorato\nregionale competente in materia di economia montana e foreste, il Catasto regionale del\npatrimonio escursionistico che è strumento di conoscenza, organizzazione e coordinamento\ndegli interventi previsti dalla presente legge. \n2. Le informazioni presenti nel catasto della REC sono costantemente aggiornate, rese\nagevolmente fruibili agli utenti, anche in formato elettronico open data e pubblicate\nnell’apposita sezione del portale istituzionale regionale denominata Campania ciclo pedonale\nrealizzata ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lettera n). \n3. Le modalità di gestione ed aggiornamento del Catasto regionale del patrimonio\nescursionistico sono definite nel regolamento attuativo di cui all’articolo 17. Le risorse\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020finanziarie per la gestione del Catasto regionale sono definite nell’ambito del Piano annuale\ndegli interventi sulla Rete regionale di cui all’articolo 11.', '8': '(Viabilità minore di uso privato)\n1. Fatto salvi i territori ricadenti nelle aree protette nazionali, nelle riserve naturali e nelle aree\nprotette regionali, per i quali si fa riferimento agli strumenti programmatici e regolatori dei\npropri enti gestori, se nella rete escursionistica è inclusa anche la viabilità minore, esterna ai\ncentri abitati, di esclusivo uso privato ovvero non soggetta a servitù di passaggio di uso\npubblico, l’accesso e il transito sono consentiti ai soli escursionisti motorizzati con mezzi di\nmodeste dimensioni per esclusive esigenze di trasporto di portatori di handicap o di\napprovvigionamento o conduzione agricola e a condizione che gli stessi non si trattengono a\nbivacco, non abbandonano rifiuti, non molestano il bestiame e non danneggiano colture ed\nattrezzature. \n2. Il transito è consentito solo nell’ambito della traccia viaria e non può essere ostacolato se\nricorrono le condizioni di cui al comma 1. \n3. La chiusura al transito, anche escursionistico, è disposta dalla Giunta regionale, su\nconforme proposta dell’Assessore al ramo, per motivate, particolari e inderogabili esigenze,\nsentita la Consulta regionale di cui all’articolo 9, fermo restando quanto stabilito al comma 1\nper le aree ricadenti nei territori delle aree naturali protette.', '9': '(Consulta regionale per il Patrimonio escursionistico)\n1. Presso l’Assessorato regionale competente in materia di economia montana e foreste è\nistituita la Consulta regionale per il patrimonio escursionistico, di seguito denominata\nConsulta regionale, quale sede di concertazione e organismo consultivo e propositivo della\nGiunta regionale. \n2. La Consulta regionale è nominata dalla Giunta regionale ed è composta da: \na) l’Assessore regionale competente in materia di montagna o un suo delegato, con\nfunzioni di Presidente; \nb) l’Assessore regionale competente in materia di turismo e sport o un suo delegato, con\nfunzioni di Vicepresidente; \nc) i Presidenti delle Province e Città metropolitane o loro consigliere delegato; \nd) un rappresentante dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Associazione\nregionale della Campania; \ne) cinque rappresentanti dell’Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti Montani\n(UNCEM), delegazione regionale della Campania, uno per ciascuna Provincia; \nf) il Presidente del raggruppamento regionale della Campania del CAI o suo delegato; \ng) un membro della Commissione regionale escursionistica-CAI, il curatore del Catasto\ngrotte della federazione speleologica campana; \nh) il Presidente del Comitato regionale della Campania della Federazione Italiana\nEscursionismo (FEI) o suo delegato; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020i) un rappresentante delle associazioni maggiormente riconosciute operanti in Campania\nche si occupano di escursionismo su ruote; \nl) un rappresentante delle associazioni maggiormente riconosciute operanti in Campania\nche si occupano di sport all’aria aperta; \nm) un rappresentante delle associazioni maggiormente riconosciute operanti in Campania\nnel settore della promozione del turismo sostenibile; \nn) un rappresentante degli Enti Parco, designato dagli Enti Parco allocati su territorio\ncampano;\no) due rappresentanti designati dalle associazioni ambientaliste operanti in Campania,\nriconosciute ai sensi dell’articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349 (Istituzione del\nMinistero dell’ambiente e norme in materia di danno ambientale). \n3. La Consulta regionale: \na) è la sede di confronto per la definizione dei contenuti tecnici e dei criteri per la\npianificazione e la gestione della rete regionale, anche per gli aspetti collegati alla fruizione\nin sicurezza; \nb) esprime le sue decisioni a maggioranza dei presenti; \nc) esprime parere obbligatorio non vincolante sul Piano annuale degli interventi sulla Rete\nregionale di cui all’articolo 11; \nd) propone alla Giunta regionale iniziative per la valorizzazione e la promozione della Rete\nregionale; \ne) promuove l’aggiornamento e la revisione della Rete regionale. \n4. La Consulta regionale resta in carica per la durata della legislatura e fino all’insediamento\ndella successiva. La Giunta regionale, con il regolamento di cui all’articolo 17, definisce le\nregole di funzionamento ed indica le modalità di designazione e di convocazione dei\ncomponenti di cui al comma 2.', '10': '(Soggetti competenti ai fini della gestione tecnica)\n1. La gestione tecnica dei siti ricompresi nella REC, ad eccezione di quelli inclusi nei territori\ndelle aree naturali protette per i quali la competenza è dei relativi enti gestori, è di competenza\ndella Regione Campania e degli enti locali territorialmente competenti.\n2. I soggetti di cui al comma 1, fatto salvo per le aree comprese nei territori delle aree naturali\nprotette nelle quali vigono i relativi strumenti regolatori:\na) individuano, in accordo con i Comuni territorialmente interessati e nel rispetto degli\nindirizzi e dei criteri previsti dal regolamento attuativo di cui all’articolo 17, le diverse\nmodalità di fruizione della Rete regionale che rispondono all’esigenza di valorizzare e\nriequilibrare i bacini escursionistici locali;\nb) definiscono gli interventi di miglioramento della percorribilità della manutenzione e\nsicurezza e di valorizzazione della Rete regionale, compresi gli interventi di manutenzione\ndella segnaletica di competenza dei comuni e degli altri enti sub-regionali;\nc) realizzano direttamente o nella forma associativa a cui appartengono, gli interventi inclusi\nnel piano degli interventi sulla rete regionale; \nd) effettuano la regolare attività di manutenzione di ciascun percorso secondo le modalità e\nla periodicità minima di controllo stabilite con il medesimo regolamento.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020', '11': "(Piani degli interventi sulla rete regionale)\n1. Nel rispetto dei regolamenti e dei piani dei parchi nazionali, delle riserve naturali statali e\ndelle aree protette regionali, il Piano triennale degli interventi sulla rete regionale definisce gli\ninterventi da realizzare ed individua le opere oggetto di finanziamento con i relativi importi di\ncontributo sulla base delle priorità indicate nei piani degli interventi sulla rete provinciale.\n2. Non sono ammessi a finanziamento singoli interventi non inclusi nel citato Piano regionale.\n3. Il Piano annuale degli interventi sulla rete regionale individua, ad eccezione dei territori\ncompresi nelle aree naturali protette, gli interventi di competenza della Regione nei settori che\ncoincidono in tutto o in parte con proprietà regionali nonché sui percorsi escursionistici di\nvalenza regionale e locale individuati nel Piano.\n4. Il Piano triennale degli interventi sulla rete regionale è approvato dalla Giunta regionale,\nsentito il parere della Commissione consiliare permanente competente in materia. Le\nintegrazioni e modifiche annuali al Piano sono adottate con deliberazione della Giunta\nregionale. \n5. Per ciascun percorso compreso nella REC, ad eccezione dei territori compresi nelle aree\nnaturali protette per le quali sono competenti i relativi enti gestori, il Piano degli interventi\nindividua il soggetto obbligato alla manutenzione, il contenuto dell’obbligo e la periodicità\nminima del controllo, secondo i criteri stabiliti dal regolamento attuativo di cui all’articolo 17.\n6. Fatte salve le norme in materia di tutela paesaggistica ed ambientale previste dal decreto\nlegislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio ai sensi\ndell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), l’approvazione del Piano annuale degli\ninterventi sulla rete regionale costituisce autorizzazione all’esecuzione degli interventi.", '12': '(Valorizzazione delle attività escursionistiche)\n1. La Regione realizza e promuove, anche attraverso il sostegno finanziario agli enti ed alle\nassociazioni più rappresentative operanti nel settore della promozione dell’escursionismo,\nattività divulgative e informative nonché l’organizzazione di eventi di rilievo regionale,\nnazionale ed internazionale finalizzati a promuovere la frequentazione dei percorsi\nescursionistici inseriti nella Rete regionale. \n2. I criteri per la concessione dei contributi e la definizione delle tipologie di attività\nfinanziabili sono individuati con il regolamento attuativo previsto all’articolo 17.', '13': '(Interventi autorizzati senza contributo regionale)\n1. Gli interventi che rientrano nell’ambito delle azioni di cui all’articolo 3 sono autorizzati\ndalla Giunta regionale con l’inserimento nel programma di cui all’articolo 11. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 20202. La Giunta regionale si avvale a tal fine della Consulta regionale che verifica la\ncompatibilità degli interventi con gli indirizzi della programmazione regionale ed il rispetto\ndelle vigenti norme in materia di tutela paesistica e ambientale. \n3. Gli interventi rientranti nella programmazione regionale possono essere realizzati da enti\npubblici e soggetti privati, in conformità a quanto disposto nella pianificazione regionale,\nmediante la stipula di convenzioni per la realizzazione degli interventi tra l’Ente competente\nai sensi dell’articolo 10 ed altre associazioni di volontariato o altri soggetti di promozione\nsociale.', '14': '(Segnaletica)\n1. Per garantire la sicurezza lungo i percorsi escursionistici inclusi nella rete regionale, fermo\nrestando quanto stabilito all’articolo 2, comma 1 per le aree ricadenti nel territorio delle aree\nnaturali protette, è apposta apposita segnaletica direzionale unificata di tipo orizzontale e\nverticale, secondo le specifiche tecniche definite dalla Giunta regionale con il regolamento\nattuativo di cui all’articolo 17 e nel rispetto del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285\n(Nuovo codice della strada) e con la Federazione Italiana Escursionismo (FIE). \n2. Per uniformare la segnaletica da apporre sui percorsi escursionistici sull’intero territorio\nregionale, la Consulta regionale di cui all’articolo 8 provvede ad adottare linee guida, per la\nparte grafica, ispirate a quanto già previsto dai regolamenti CAI in materia. La Consulta\nregionale individua, altresì, i materiali da utilizzare per la realizzazione della segnaletica\nverticale.\n3. Nel rispetto di quanto stabilito all’articolo 2, comma 1 per le aree ricadenti nel territorio\ndelle aree naturali protette, la progettazione, la posa e la manutenzione della segnaletica di cui\nal comma 1, è di competenza dei Comuni, che possono delegare la realizzazione alla forma\nassociativa a cui appartengono o stipulare convenzioni per la realizzazione degli interventi\ncon associazioni di volontariato, con il CAI o altri soggetti di promozione sociale.', '15': '(Divieti)\n1. E’ fatto divieto a chiunque alterare o modificare lo stato di fatto dei percorsi escursionistici\ninseriti nella rete regionale e, in particolare, di mutare la destinazione d’uso degli spazi,\nimpedire il libero accesso ai percorsi ed ai siti, sovrapporre altre infrastrutture o esercitare\nqualsiasi altra azione tesa in ogni caso a violare il divieto di cui al presente comma. \n2. Se le esigenze di modifica di destinazione d’uso intervengono a seguito di interventi\nprogettati dai comuni, ogni variazione deve essere preventivamente comunicata alla Consulta\nregionale ed autorizzata dalla Giunta regionale ai fini dell’aggiornamento della REC. \n3. I sentieri e le mulattiere inclusi nella rete regionale non possono essere individuati dai\ncomuni per l’attività dei mezzi motorizzati anche in deroga alla legislazione vigente. \n4. I percorsi escursionistici compresi nella rete regionale non possono essere destinati alla\npratica del down hill e non possono rientrare nelle aree destinate a bike park. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 20205. Fermo restando l’osservanza della vigente normativa statale e regionale in materia di aree\nnaturali protette è vietato: \na) abbandonare rifiuti; \nb) produrre rumori molesti, fatta eccezione per le attività di pubblico servizio relative\nalla realizzazione di interventi di manutenzione autorizzati a norma delle vigenti leggi; \nc) accendere roghi e fuochi liberi all’aperto al di fuori delle aree appositamente\nattrezzate e segnalate, ferme restando le fattispecie regolamentate e autorizzate dalla\nnormativa regionale; \nd) campeggiare o bivaccare liberamente, se non previsto da appositi regolamenti di\nfruizione o altri provvedimenti normativi, al di fuori delle situazioni di emergenza; \ne) danneggiare i ricoveri, i rifugi escursionistici, le attrezzature delle aree di sosta e gli\nelementi di arredo in genere; \nf) segnalare percorsi escursionistici in difformità da quanto previsto dalla REC, ad\neccezione delle manifestazioni espressamente autorizzate; \ng) transitare con mezzi motorizzati, ad eccezione dei casi espressamente previsti dalla\npresente legge. \n6. Con il regolamento di cui all’articolo 17 sono disciplinate dettagliatamente le fattispecie di\ncui al comma 5.', '16': '(Sanzioni amministrative)\n1. Le funzioni di vigilanza e controllo e di irrogazione delle sanzioni amministrative\npecuniarie concernenti il rispetto delle disposizioni della presente legge sono di competenza\ndelle province e della Città metropolitana, dei comuni e degli enti di gestione delle aree\nprotette che le esercitano in conformità alla legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al\nsistema penale) e introitano i relativi proventi.\n2. Il comune che utilizza una segnaletica difforme da quella definita dalla Giunta regionale è\nsoggetto alla sanzione pecuniaria da euro 50,00 ad euro 300,00. \n3. Chiunque danneggia la segnaletica o le opere realizzate per la percorribilità e la sosta lungo\ni percorsi escursionistici della Rete regionale è soggetto alla sanzione amministrativa\npecuniaria da euro 200,00 ad euro 2.000,00. \n4. Chiunque commette una delle infrazioni di cui ai commi 2 o 3 o disattende i divieti di cui\nall’articolo 15 è soggetto alla sanzione accessoria del ripristino e della risistemazione\nambientale, fatta salva la facoltà delle province, della Città metropolitana, dei comuni e degli\nenti di gestione delle aree protette nel cui territorio si è verificata la violazione, di provvedere\nd’ufficio con rivalsa delle spese a carico del trasgressore. \n5. Chiunque violi i divieti di cui all’articolo 15, comma 1 è soggetto alla sanzione\namministrativa pecuniaria da euro 500,00 a euro 2.500,00. \n6. In caso di reiterazione della violazione della fattispecie di cui ai commi 2 e 3 e di cui\nall’articolo 15 comma 1 la sanzione è raddoppiata. \n7. In caso di reiterazione delle violazioni di cui ai commi 2 e 3 e dell’articolo 15, comma 1 si\napplica la sanzione accessoria della sospensione, da un minimo di un anno a un massimo di\ncinque anni, oppure la revoca di ogni forma di finanziamento, erogazione o contribuzione\nprevista dalla presente legge e di cui il soggetto trasgressore stia eventualmente fruendo con\noneri a carico del bilancio regionale o dell’ente locale. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 20208. Oltre alle sanzioni previste dai commi 2 e 3, la violazione delle norme generali contenute\nnell’articolo 15, comma 6, dà luogo all’applicazione delle seguenti sanzioni amministrative\npecuniarie: \na) da euro 50,00 a euro 500,00 per l’abbandono di rifiuti al di fuori di appositi contenitori\nper la raccolta; \nb) da euro 50,00 a euro 500,00 per la violazione delle prescrizioni contenute nell’articolo\n15, comma 6, lettere b) e c); \nc) da euro 100,00 a euro 1.000,00 per la violazione delle prescrizioni contenute\nnell’articolo 15, comma 6, lettere d), e) e f); \nd) da euro 250,00 a euro 2.500,00 per la violazione delle prescrizioni contenute\nnell’articolo 15, comma 6, lettera g). \n9. Le sanzioni di cui al presente articolo sono elevate dal soggetto obbligato alla\nmanutenzione, come individuato ai sensi dell’articolo 10, che introita i relativi importi.', '17': '(Regolamento attuativo)\n1. Ferme restando le competenze regolamentari attribuite agli enti di gestione delle aree\nnaturali protette dalla legislazione statale e regionale vigente in materia, la Giunta regionale\napprova il regolamento attuativo entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della\npresente legge, sentito il parere della Commissione consiliare permanente competente in\nmateria. \n2. Il regolamento prevede: \na) le caratteristiche tecniche a cui deve essere uniformata la segnaletica della REC con la\nprevisione di un termine perentorio per l’adeguamento della segnaletica esistente;\nb) le caratteristiche delle tabelle segnaletiche da apporre in presenza di particolari\nattrazioni naturalistiche, storico-culturali, architettoniche e religiose allo scopo di segnalare\nla specificità dell’itinerario e descrivere habitat, paesaggi e singole emergenze; \nc) i criteri e le prescrizioni per la progettazione e la realizzazione degli itinerari\nescursionistici rientranti nella REC; \nd) le caratteristiche di sicurezza necessarie per consentire le diverse tipologie di fruizione; \ne) le strutture e le modalità di organizzazione e aggiornamento della base dati del Catasto\ndi cui all’articolo 6; \nf) le modalità di catalogazione dei percorsi e le informazioni minime che devono essere\nriportate ed i criteri generali di manutenzione dei percorsi della REC;\ng) per ciascun percorso l’individuazione del soggetto obbligato alla manutenzione, il\ncontenuto dell’obbligo e la periodicità minima delle attività di controllo sullo stato di\nmanutenzione.', '18': '(Obblighi di relazione al Consiglio)\n1. La Giunta regionale presenta ogni tre anni alla Commissione consiliare permanente\ncompetente in materia una relazione che descrive: \na) le attività istituite ai sensi degli articoli 7 e 9; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020b) l’entità ed i beneficiari dei contributi regionali erogati sia in riferimento al Piano annuale\ndegli interventi sulla Rete regionale di cui all’articolo 11, sia ai sensi degli articoli 12, 13 e\n14. \n2. La relazione di cui al comma 1 contiene inoltre informazioni da cui emerge in quale misura\nle attività previste dalla legge recuperano, conservano e valorizzano il patrimonio\nescursionistico regionale anche in riferimento allo sviluppo turistico sostenibile.', '19': '(Norma finanziaria)\n1. Agli oneri derivanti dall’applicazione della presente legge, quantizzati in euro 200.000,00,\nper l’anno 2020, si fa fronte con le seguenti azioni contabili:\na) per euro 35.000,00, in termini di competenza e cassa, mediante prelevamento dalla\nMissione 20, Programma 01, Titolo 1 e contestuale incremento, della medesima somma,\nsulla Missione 07, Programma 01, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario per il\ntriennio 2020-2022;\nb) per euro 165.000,00, in termini di competenza e cassa, mediante prelevamento dalla\nMissione 20, Programma 01, Titolo 1 e contestuale incremento, della medesima somma,\nsulla Missione 09, Programma 02, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario per il\ntriennio 2020-2022.', '20': '(Abrogazioni)\n1. La legge regionale 20 gennaio 2017, n. 2 (Norme per la valorizzazione della sentieristica e\ndella viabilità minore) è abrogata.', '21': '(Entrata in vigore)\n1.La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino\nUfficiale della Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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{'1': '(Oggetto e finalità)\n1. La Regione Campania, in conformità all’articolo 1, comma 2 dello Statuto, ispira la propria\nazione ai principi della democrazia, dello stato di diritto e della centralità della persona umana,\ngarantisce e promuove i principi di uguaglianza, solidarietà, libertà, giustizia sociale e pari\nopportunità tra donne e uomini.\n2. La Regione, in attuazione della legge regionale 13 giugno 2003, n. 12 (Norme in materia di\npolizia amministrativa regionale e locale e politiche di sicurezza) e della legge regionale 9 dicembre\n2004, n. 11 (Misure di solidarietà in favore delle vittime della criminalità) e successive modifiche,\nattraverso la collaborazione permanente, nell’ambito delle rispettive competenze, con lo Stato e gli\nenti locali:\na) persegue condizioni ottimali di sicurezza delle città e del territorio extraurbano e di tutela dei\ndiritti di sicurezza dei cittadini;\nb) promuove la realizzazione dei servizi integrati di sicurezza e di tutela sociale;\nc) promuove interventi nel contesto di politiche volte a incentivare la lotta alla criminalità\ndiffusa, la prevenzione della criminalità, la diffusione della legalità, il maggiore presidio del\nterritorio e la fruibilità dei servizi.\n3. La Fondazione Politiche integrate di sicurezza, di seguito Fondazione Pol.i.s., in conformità\nall’articolo 16 della legge regionale 19 gennaio 2009, n. l (Disposizioni per la formazione del\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020bilancio annuale e pluriennale della Regione Campania - Legge finanziaria anno 2009), è\nindividuata quale soggetto di riferimento per l’attuazione degli interventi previsti dalla presente\nlegge.\n4. La Regione, per il tramite della Fondazione Pol.i.s., aderisce al Programma nazionale di\npromozione della lettura in età precoce e di sostegno alla genitorialità denominato “Nati per\nLeggere” che, dal 1999, promuove la lettura alle bambine e ai bambini dalla nascita fino a sei anni\ndi età e ai loro genitori, al fine di consolidare la buona pratica in famiglia, e ne sostiene\nl’implementazione su tutto il territorio regionale. \n5. Gli interventi previsti dalla presente legge rappresentano un servizio universale rivolto a tutti i\nminori fino a sei anni di età e ai loro genitori o adulti di riferimento, con particolare attenzione alle\nfamiglie che vivono in contesti vulnerabili, dove è necessario intervenire per contrastare la povertà\neducativa e la devianza sociale, applicando dispositivi educativi di sviluppo umano e sociale già dai\nprimi mesi di vita, nonché modelli di comunità generative centrate sulla prima infanzia e sul\nsostegno alla genitorialità.\n6. La Regione, ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 16 aprile 2012, n.7 (Nuovi interventi\nper la valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata) e successive modifiche ,\nnell’ambito degli obiettivi definiti dall’articolo 8, comma 1, lettera c) dello Statuto, riconosce il\nriutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, quale strumento di prevenzione e\ncontrasto dei fenomeni criminali, promozione dei principi di legalità, solidarietà e inclusione\nsociale, occasione per un modello di sviluppo territoriale sostenibile e inclusivo e, laddove le\ncondizioni lo consentono, si riserva la possibilità di realizzare gli interventi previsti dalla presente\nlegge in beni confiscati alla criminalità organizzata, al fine di riqualificarli e restituirli alla\ncollettività. \n7. La Regione si impegna a garantire la qualità degli interventi educativi rivolti ai minori fino a sei\nanni di età e alle loro famiglie e a porre le migliori condizioni formative per qualificare e\naggiornare gli operatori.', '2': '(Interventi)\n1. La Regione, si impegna a istituire un sistema capillare di Punti Lettura, considerati presìdi di\nlegalità e dispositivi di prevenzione del disagio sociale.\n2. I Punti Lettura sono spazi educativi specificamente allestiti e dotati di libri per le bambine e i\nbambini fino a sei anni di età, dove promuovere buone pratiche per lo sviluppo nei primi anni di\nvita, accrescere il potenziale umano, sostenere le competenze dei genitori attraverso la lettura di\nrelazione intesa come strumento di efficacia scientificamente riconosciuto.\n3. La Regione promuove e sostiene i Punti Lettura in spazi istituzionali, biblioteche, istituti\nscolastici, sedi di organizzazioni del Terzo settore, servizi materno-infantili e presìdi sanitari\nterritoriali, strutture ospedaliere, istituti penitenziari, beni confiscati alla criminalità organizzata.\n4. La Regione promuove la formazione e l’aggiornamento degli operatori e dei volontari che\ncollaborano o intendono collaborare alle attività dei Punti Lettura, al fine di acquisire le\ncompetenze adeguate per svolgere attività socio-educative di lettura di relazione con i bambini, i\nloro genitori o adulti di riferimento.\n5. La Regione si impegna a istituire un Albo degli operatori socio-educativi specializzati nella\nlettura di relazione, dal quale attingere per consentire le attività dei Punti Lettura.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 20206. Le risorse per la realizzazione delle misure previste dalla presente legge sono integrate da\neventuali entrate provenienti dallo Stato, da persone fisiche o giuridiche e con regolamento adottato\ndalla Giunta regionale sono disciplinate i criteri e le modalità di erogazione.', '3': '(Monitoraggio e Valutazione)\n1. La Giunta regionale, dalla data di entrata in vigore, relaziona annualmente al Consiglio regionale\nsull’attuazione della legge e valuta i risultati conseguiti rispetto all’obiettivo di istituire una rete\ncapillare di Punti Lettura per le bambine e i bambini fino a sei anni di età e i loro genitori.\n2. La Fondazione Pol.i.s., per il raggiungimento degli obiettivi di cui al comma 1, elabora strumenti\ndi rilevazione finalizzati al monitoraggio degli interventi e alla valutazione dei risultati e\ndell’impatto del sistema dei Punti Lettura sul territorio regionale.', '4': '(Norma finanziaria)\n1. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, si provvede con le seguenti azioni\ncontabili:\na)per euro 100.000,00 con le risorse prelevate ed allocate nella Missione 12, Programma 07,\nTitolo 1 per l’esercizio finanzio 2020 del bilancio di previsione finanziario della Regione\nCampania per il triennio 2020/2022;\nb)per euro 1.000.000,00 con le risorse prelevate ed allocate nella Missione 12, Programma 01,\nTitolo 1 per ciascuno degli anni 2021 e 2022 del bilancio di previsione finanziario della\nRegione Campania per il triennio 2020/2022.', '5': '(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione nel\nBollettino Ufficiale della Regione Campania.\nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio)\n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 132.578,13, derivante da provvedimenti\nesecutivi pronunciati dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritti nell’allegato 1 e nelle\nschede di rilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione n.250 del 19.05.2020, è\nriconosciuto legittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto\nlegislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi\ncontabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a\nnorma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal decreto\nlegislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo\n23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi\ncontabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a\nnorma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) e dal decreto legge 30 aprile\n2019, n. 34 convertito con modificazione della legge 28 giugno 2019, n. 58.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020', '2': '(Norma Finanziaria)\n1. Al finanziamento del debito previsto all’articolo 1, pari ad euro 132.578,13, si provvede, in\ntermini di competenza e cassa, a valere sullo stanziamento della Missione 09, Programma\n0906, Titolo1, per euro 19.476,17, per la somma di euro 16.857,60 sullo stanziamento della\nMissione 09, Programma 0903, Titolo 1, per la somma di euro 92.111,07 sullo stanziamento\ndella Missione 09, Programma 0904, Titolo 1 e per la somma di euro 4.133,29 sullo\nstanziamento della Missione 09, Programma 0902, Titolo 1 del bilancio per l’esercizio\nfinanziario 2020.', '3': '(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\n \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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{'1': '(Riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio)\n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 898.757,02, derivante da provvedimenti\nesecutivi pronunciati dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritti nell’allegato A e\nnelle schede di rilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione n. 251 del 19.05.2020,\nè riconosciuto legittimo ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del\ndecreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei\nsistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro\norganismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), come modificato dal\ndecreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto\nlegislativo 23 giugno 2011, n.118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei\nsistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro\norganismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42) e dal decreto legge\n30 aprile 2019, n.34 convertito con modificazione della legge 28 giugno 2019, n. 58.\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 133 del 25 Giugno 2020', '2': '(Norma Finanziaria)\n1. Al finanziamento del debito previsto all’articolo 1, pari ad euro 898.757,02, si provvede, in\ntermini di competenza e cassa, a valere sullo stanziamento della Missione 01, Programma 10,\nTitolo 01 del bilancio per l’esercizio finanziario 2020.\n2. Il pagamento a favore dei creditori è eseguito con espressa riserva di ripetizione all’esito\ndel giudizio di opposizione.', '3': '(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\n \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania.'}
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{'1': "(Principi e finalità)\n1. La Regione Campania, nel perseguimento del fine istituzionale di realizzare un'organica ed\nintegrata politica di sostegno sociale, può attivare misure concrete di solidarietà per la risoluzione di\nproblematiche sociali di rilevanza pubblica.\n2. Rappresentano misure di sostegno previste al comma 1, quelle in favore di proprietari di\nimmobili a destinazione residenziale costituenti prima casa ed unica abitazione di proprietà,\ndemoliti a seguito dell’accertamento della loro abusività, se acquistati in buona fede oggettiva, in\nbase a un titolo astrattamente idoneo e formalmente valido al trasferimento della proprietà, in\nconseguenza di gravi violazioni degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza\nda parte dei soggetti preposti alla verifica della legittimità dei titoli edilizi e della valida\ntrasferibilità dei diritti di proprietà.", '2': '(Oggetto ed ambito di applicazione)\n1. La Regione, in attuazione dell’articolo 1, può istituire un Fondo di Sostegno Abitativo, di seguito\ndenominato FSA, per destinare un contributo ai proprietari degli immobili previsti all’articolo 1,\ncomma 2 che subiscono o hanno subito nei tre anni precedenti alla data di entrata in vigore della\npresente legge, l’esecuzione di ordini di demolizione.\n2. Il contributo previsto al comma 1 è limitato agli immobili costituenti prima casa ed unica\nabitazione di proprietà per il nucleo familiare in essa insediato al momento della demolizione.\n3. Con successivo regolamento la Giunta regionale stabilisce: i requisiti di accesso, le tipologie di\nspese finanziabili e le modalità di erogazione del contributo a carico del FSA, la documentazione\nnecessaria a comprovare i requisiti, il procedimento amministrativo ed i criteri di assegnazione,\nsecondo priorità che devono tenere conto della situazione economica, del numero di componenti il\nnucleo familiare e della presenza di persone affette da disabilità. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 42 del 16 Marzo 2020', '3': '(Modifiche alla legge regionale 22 dicembre 2004, n. 16)\n1. L’articolo 44 della legge regionale 22 dicembre 2004, n. 16 (Norme sul Governo del territorio) è\ncosì modificato:\na) al comma 2, primo periodo, le parole: “31 dicembre 2019” sono sostituite dalle seguenti: “31\ndicembre 2020”;\nb) al comma 3, primo periodo, le parole: “31 dicembre 2019” sono sostituite dalle seguenti: “31\ndicembre 2020”.', '4': '(Modifiche alla legge regionale 31 marzo 2017, n. 10)\n1. Al comma 78, dell’articolo 1 della legge regionale 31 marzo 2017, n. 10 (Misure per\nl’efficientamento dell’azione amministrativa e l’attuazione degli obiettivi fissati dal DEFR 2017 -\nCollegato alla stabilità regionale per il 2017) dopo le parole: “ad ordinamento autonomo” sono\naggiunte le seguenti: “nonché le società concessionarie a totale partecipazione pubblica”.', '5': "(Modifiche alla legge regionale 10 dicembre 2003, n. 21)\n1. La legge regionale 10 dicembre 2003, n. 21 (Norme urbanistiche per i Comuni rientranti nelle\nzone a rischio vulcanico dell’area vesuviana) è così modificata:\na) il comma 2 dell’articolo 2 è sostituito dal seguente: \n“2. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge è vietato alle amministrazioni\ncompetenti assumere provvedimenti di approvazione o di esecutività previsti da disposizioni di\nlegge vigenti in materia, degli strumenti attuativi dei piani regolatori generali dei comuni\nindividuati all'articolo 1, comportanti nuova edificazione a scopo residenziale, ad eccezione\ndegli edifici realizzati precedentemente alla data di entrata in vigore della presente legge, per\ntali intendendosi anche gli immobili per i quali risultano pendenti procedimenti di condono ai\nsensi della legge 28 febbraio 1985, n. 47 (Norme in materia di controllo dell’attività\nurbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere edilizie) e della legge 23\ndicembre 1994, n. 724 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica.);\nb) il comma 2 bis dell’articolo 2 è abrogato;\nc) il comma 1 bis dell’articolo 5 è abrogato.", '6': '(Modifiche alla legge regionale 18 novembre 2004, n. 10)\n1. Il comma 5 bis dell’articolo 9 della legge regionale 18 novembre 2004, n. 10 (Norme sulla\nsanatoria degli abusi edilizi di cui al decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, articolo 32 così come\nmodificato dalla legge di conversione 24 novembre 2003, n. 326 e successive modifiche ed\nintegrazioni) è abrogato.', '7': '(Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2019, n. 27)\n1. Al comma 50, dell’articolo 1 della legge regionale 30 dicembre 2019, n. 27 (Disposizioni per la\nformazione del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2020-2022 della Regione Campania\n- Legge di stabilità regionale per il 2020) le parole: “sessanta giorni” sono sostituite dalle seguenti:\nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 42 del 16 Marzo 2020“novanta giorni”; e le parole: “ovvero non dimostrino di essere già dotati di una progettazione\ndefinitiva-esecutiva” sono sostituite dalle seguenti: “ovvero di dotarsi, entro il suddetto termine di\nnovanta giorni, di una progettazione esecutiva o anche definitiva per lo stesso intervento ovvero per\ndiverso intervento purché l’opera originaria non sia ancora iniziata e a condizione che la\nquantificazione del nuovo intervento sia di pari importo del contributo originario”.', '8': '(Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2009, n. 19)\n1. Il comma 3, dell’articolo 8 della legge regionale 28 dicembre 2009, n. 19 (Misure urgenti per il\nrilancio economico, per la riqualificazione del patrimonio esistente, per la prevenzione del rischio\nsismico e per la semplificazione amministrativa) è così modificato:\na) dopo le parole: “già realizzati” le parole: “o in corso di realizzazione” sono soppresse;\nb) dopo le parole: “della presente legge” le parole: “e per diciotto mesi a decorrere dalla stessa\ndata” sono soppresse;\nc) alla fine del comma è aggiunto il seguente periodo: “La stessa norma si applica per analoghi\ninterventi in corso di realizzazione alla data di entrata in vigore della presente legge e per\ndiciotto mesi a decorrere dalla medesima data.”.', '9': '(Norma finanziaria)\n1. Il fondo di cui all’articolo 2, in sede di prima applicazione, è quantificato in euro 500.000,00 per\nciascuno degli anni 2020 e 2021 ed alla sua copertura si provvede mediante prelevamento di euro\n500.000,00 per ciascuno degli anni 2020 e 2021 dalla Missione 20, Programma 03, Titolo 1 e\ncontestuale incremento di euro 500.000,00 per ciascuno degli anni 2020 e 2021 della Missione 8,\nProgramma 01, Titolo 1 del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2020-2022.', '10': "(Entrata in vigore)\n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione\nCampania."}
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{'1': '(Principi e finalità) \n1. La Regione Campania, in coerenza con gli indirizzi promossi dall’Organizzazione delle Nazioni \nUnite, con i principi di cui all’articolo 10 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, della \nConvenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e della Carta dei \ndiritti fondamentali dell’Unione europea, nonché in ottemperanza agli articoli 2 e 3 della \nCostituzione, riconosce che ogni tipo di discriminazione e violenza contro le persone in ragione del \nloro orientamento sessuale o dell’identità di genere costituisce una violazione dei diritti umani, della \ndignità personale, della libertà di espressione e della sicurezza individ uale, una lesione dell’integrità \ne della salute fisica e psichica e una limitazione del diritto alla piena cittadinanza e alla \nrealizzazione di ciascun individuo in libertà e sicurezza. \n2. La Regione: \na) previene e contrasta ogni forma di violenza e discri minazione determinata dall’orientamento \nsessuale o dall’identità di genere, anche condotta attraverso i nuovi strumenti della \ncomunicazione digitale; \nb) promuove lo sviluppo della cultura della non violenza e del reciproco rispetto, \ndell’educazione alla re lazione e all’affettività, della cittadinanza attiva e consapevole, nei \ndifferenti ambiti in cui si manifesta la personalità degli individui, nonché nei nuovi ambiti della \ncomunicazione digitale; \nc) sostiene politiche finalizzate a favorire la libera espre ssione del proprio orientamento \nsessuale e della propria identità di genere e promuove il superamento delle situazioni di \ndiscriminazione; \nd) assicura l’accesso ai servizi e agli interventi ricompresi nelle materie di competenza \nregionale senza alcuna disc riminazione determinata dall’orientamento sessuale o dall’identità di \ngenere; \ne) monitora il fenomeno della violenza e delle discriminazioni determinate dall’orientamento \nsessuale o dall’identità di genere, attraverso la completa raccolta dei dati, la rice rca e la \npubblicazione di studi e indagini; \nf) applica il principio della programmazione integrata delle attività per il conseguimento delle \nfinalità di cui alla presente legge. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 161 del 10 Agosto 2020', '2': '(Azioni di contrasto alla violenza e alle discriminazioni e di sostegno alle vittime) \n1. La Regione promuove e sostiene progetti e interventi di accoglienza, soccorso, protezione e \nsostegno alle vittime di violenza o di discriminazioni commesse in ragione del loro orientamento \nsessuale o della lor o identità di genere, nell’ambito del sistema integrato dei servizi alla persona \npresenti sul territorio. \n2. Per le finalità di cui al comma 1, la Regione può stipulare protocolli d’intesa e convenzioni con \nenti pubblici, organizzazioni di volontariato e a ssociazioni, iscritte nei registri previsti dalla \nlegislazione vigente in materia, impegnate in attività rispondenti alle finalità di cui alla presente \nlegge. \n3. La Regione promuove e sostiene la realizzazione di: \na) “rifugi arcobaleno”, quali strutture fu nzionali all’attuazione degli interventi in favore delle \nvittime di violenza o discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere, \nnonché per soggetti che si trovano in condizione di vulnerabilità legata all’orientamento \nsessuale o all’ identità di genere in ragione del contesto sociale e familiare di riferimento; \nb) “sportelli arcobaleno”, quali punti rivolti all’ascolto, all’orientamento e alla consulenza delle \nvittime di violenza o discriminazioni motivate da orientamento sessuale e id entità di genere, \npresso cui è possibile segnalare discriminazioni agite da terzi nei contesti familiari, lavorativi, \nscolastici e sociali. \n4. I rifugi e gli sportelli arcobaleno: \na) svolgono la loro attività garantendo l’anonimato delle vittime e possono essere gestiti dagli \nenti locali, in forma singola o associata, nonché dai soggetti del privato sociale, iscritti nei \nregistri previsti dalla legislazione vigente in materia, e dagli enti del terzo settore che operano in \nmateria di contrasto alla violenza e alle discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale \ne dall’identità di genere; \nb) possono promuovere interventi di informazione, consulenza e sostegno per rimuovere gli \nostacoli che impediscono alle persone di accettare ed esprimere il proprio or ientamento sessuale \no la propria identità di genere; \nc) operano in maniera integrata, anche con la rete dei servizi sociosanitari e assistenziali \nterritoriali, tenendo conto delle necessità fondamentali per la protezione delle vittime, compresa \nl’assistenz a legale, sanitaria, psicologica e di mediazione sociale; \nd) possono promuovere azioni e iniziative culturali e di sensibilizzazione, tese al superamento \ndelle discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. \n5. La Giunta re gionale, con apposita deliberazione: \na) stabilisce i criteri e le modalità per l’istituzione dei rifugi e degli sportelli arcobaleno, \nunitamente ai requisiti strutturali e gestionali e ai criteri di valutazione delle attività degli stessi; \nb) istituisce, s enza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale, il Registro dei rifugi e \ndegli sportelli arcobaleno, definendo i requisiti, le procedure di iscrizione e le modalità di tenuta \ne di aggiornamento dello stesso.', '3': '(Azioni di sensibilizzazion e e prevenzione) \n1. La Regione promuove e sostiene, in ambito lavorativo, scolastico e formativo e nei luoghi di \nistruzione non formale, nonché nei centri aggregativi, sportivi, culturali e di svago, progetti e \niniziative di sensibilizzazione e di prevenzi one finalizzate alla diffusione della cultura del rispetto \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 161 del 10 Agosto 2020dei diritti della persona, dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, anche attraverso \nesperienze tra pari. \n2. La Regione, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, favorisce l’attiva zione, presso gli istituti \nscolastici e piattaforme informatiche, di sportelli di sensibilizzazione e prevenzione, rivolti anche al \npersonale docente e non docente e ai genitori degli studenti, per individuare i segnali di possibili \nforme di violenza e dis criminazione determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di \ngenere.', '4': '(Attività di informazione) \n1. La Regione, con il coinvolgimento di organismi istituzionali, degli enti locali, dei soggetti gestori \ndei servizi socioassistenziali e anche in collaborazione con i mezzi di informazione, promuove la \npiù ampia conoscenza presso l’opinione pubblica delle attività di cui alla presente legge e le misure \nnecessarie per garantire un’informazione adeguata e tempestiva sui servizi di sostegno disponibili.', '5': '(Azioni di contrasto alle discriminazioni nella comunicazione) \n1. La Regione promuove: \na) un uso re sponsabile di tutti gli strumenti di comunicazione affinché i messaggi, sotto \nqualunque forma e mezzo espressi, discriminatori o degradanti sono compresi, decodificati e \nsuperati; \nb) apposite campagne di comunicazione contro la violenza e le discriminazion i determinate \ndall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, per sostenere il principio della parità di \ntrattamento, il superamento di ogni forma di discriminazione e per fornire alle persone \ninteressate le informazioni utili per la tutela dei propr i diritti; \nc) azioni dirette a favorire una rappresentazione rispettosa della diversità, in grado di superare \nogni stereotipo legato all’orientamento sessuale o all’identità di genere, nella pubblicità e nei \nmezzi di informazione e comunicazione; \nd) ogni forma di collaborazione con le amministrazioni statali e locali competenti, gli operatori \ndel settore della comunicazione e dei nuovi media, l’Autorità Garante della Concorrenza e del \nMercato (AGCM), l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGC OM) e l’Ordine dei \ngiornalisti della Campania, unitamente a ogni altro soggetto che opera per le finalità della \npresente legge. \n2. Il Comitato Regionale per le Comunicazioni (CO.RE.COM.), nell’ambito delle funzioni e delle \nrisorse attribuite dalla legge re gionale 1 luglio 2002, n. 9 (Norme in materia di comunicazione e di \nemittenza radio televisiva ed istituzione del Comitato Regionale per le Comunicazioni - \nCO.RE.COM.): \na) effettua, periodicamente nel corso dell’anno o su segnalazione di terzi, la rilevazi one sui \ncontenuti della programmazione televisiva e radiofonica regionale e locale, nonché dei \nmessaggi commerciali e pubblicitari, eventualmente discriminatori rispetto alla pari dignità \nriconosciuta ai diversi orientamenti sessuali o all’identità di gene re della persona, in attuazione \ndell’articolo 36 -bis del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di \nmedia audiovisivi e radiofonici). Nei casi non conformi ai codici di autoregolamentazione di cui \nall’articolo 9, comma 3 e all’a rticolo 35 -bis del decreto legislativo 177/2005, il CO.RE.COM. si \nfa parte attiva nella segnalazione alle autorità e agli organismi competenti; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 161 del 10 Agosto 2020b) nell’esercizio delle funzioni di disciplina dell’accesso radiofonico e televisivo regionale \nassicura adeguati spazi di informazione e di espressione anche in ordine alla trattazione delle \ntematiche di cui alla presente legge; \nc) formula proposte alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e ai concessionari \nprivati in merito alle programmazioni radi ofoniche e televisive, al fine di sensibilizzare \nl’opinione pubblica sui temi di cui alla presente legge.', '6': '(Azioni in materia di politiche del lavoro, formazione e aggiornamento professionale) \n1. La Regione, anche in coerenza con le strategie dell’U nione europea per lo sviluppo delle risorse \numane, adotta interventi finalizzati al contrasto di atti e comportamenti discriminatori in ragione \ndell’orientamento sessuale o dell’identità di genere mediante la promozione di specifiche \nprogettualità nell’amb ito delle politiche attive del lavoro e della formazione professionale. \n2. La Regione favorisce l’adozione di comportamenti ispirati alla considerazione e al rispetto per \nogni orientamento sessuale o identità di genere, promuovendone l’attuazione nella pro grammazione \ndelle attività di formazione e aggiornamento del personale dei suoi uffici ed enti. \n3. La Giunta regionale, con apposita deliberazione, individua criteri e modalità per l’attuazione di \nquanto previsto ai commi 1 e 2.', '7': '(Estensione delle c ompetenze dell’ufficio del Difensore civico regionale) \n1. L’ufficio del Difensore civico di cui alla legge regionale 11 agosto 1978, n. 23 (Istituzione del \ndifensore civico presso la Regione Campania), nell’ambito dei propri compiti istituzionali, \nintervie ne a tutela di singoli, enti o associazioni nei casi in cui abbia notizia di provvedimenti, atti o \ncomportamenti adottati in ambito regionale contrari al principio della non discriminazione motivati, \nin particolare, dall’orientamento sessuale o dall’identi tà di genere. \n2. Il Difensore civico: \na) rileva, autonomamente o sulla base delle segnalazioni ricevute, la presenza di disposizioni di \nlegge o di regolamento in contrasto con i principi sanciti dalla presente legge, nonché \ncomportamenti o prassi discriminatorie; \nb) segnala agli organi competenti i comportamenti e le normative discriminatorie accertate; \nc) agisce a tutela dei diritti delle persone che hanno subito discriminazioni motivate \ndall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.', '8': '(Osservatorio regionale sulla violenza e le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o \ndall’identità di genere) \n1. È istituito presso il Consiglio regionale della Campania l’Osservatorio regionale sulla violenza e \nle discriminazioni determi nate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, di seguito \ndenominato “Osservatorio”. \n2. L’Osservatorio: \na) raccoglie i dati e monitora i fenomeni legati alla violenza e alle discriminazioni motivate \ndall’orientamento sessuale o dall’identità di genere in Regione Campania, anche trasmettendo \nagli organi competenti eventuali segnalazioni riguardanti atti discriminatori; \nb) provvede alla raccolta e alla elaborazione delle buone prassi adottate nell’ambito di azioni e \nprogettualità a sostegno delle finalità della presente legge; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 161 del 10 Agosto 2020c) collabora con istituzioni, enti ed organismi, nonché con esperti e professionisti, per prevenire \ne contrastare i fenomeni di violenza e discriminazione dovuti all’orientamento sessuale e \nall’identità di genere e per dare a ttuazione alla presente legge. \n3. L’Osservatorio svolge la propria attività in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e \nvalutazione e non è sottoposto ad alcuna forma di controllo gerarchico e funzionale. \n4. Il Presidente del Consiglio regionale ad otta un apposito avviso pubblico per la creazione di un \nelenco ristretto, finalizzato al conferimento dell’incarico di Presidente e componente \ndell’Osservatorio di candidati con comprovata esperienza sulle tematiche di cui alla presente legge. \n5. Il Consig lio regionale elegge, con votazione separata, il Presidente e quattro componenti \ndell’Osservatorio tra i candidati presenti nell’elenco formato ai sensi del comma 4. \n6. I componenti dell’Osservatorio, nominati dal Presidente del Consiglio regionale con pro prio \ndecreto, restano in carica per la durata della legislatura e comunque sino alla nomina dei nuovi \ncomponenti. \n7. L’incarico di componente è compatibile con qualsiasi altra carica pubblica e può essere revocato \ndal Consiglio regionale per gravi e compro vati motivi di ordine morale o per gravi violazioni di \nlegge. \n8. I componenti dell’Osservatorio prestano la loro attività a titolo gratuito e in nessun caso sono \nriconosciute indennità o rimborsi spese. \n9. La struttura amministrativa di vertice del Consigl io regionale garantisce il necessario supporto \norganizzativo per l’espletamento delle funzioni e dei compiti dell’Osservatorio, nell’ambito delle \nrisorse umane e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi oneri per la finanza \npubblica. \n10. L’Osservatorio presenta al Consiglio regionale una relazione annuale sui casi di violenza e \ndiscriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere nella Regione, sullo \nstato dei servizi esistenti e sulla efficacia delle azioni pr omosse. La relazione annuale è pubblicata \nin apposita sezione del sito istituzionale della Regione e alla stessa è data adeguata pubblicità. \n11. La Giunta regionale, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, \npredispone un prot ocollo d’intesa con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) di \ncui all’articolo 7 del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215 (Attuazione della direttiva 2000/43/Ce \nper la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica), al \nfine di rendere omogeneo il sistema di monitoraggio e di gestione dei casi, nonché di definire e \npromuovere iniziative congiunte di sensibilizzazione sui temi dell’antidiscriminazione. \n12. È istituita, in collaborazione con l’Os servatorio di cui al presente articolo, una banca dati \nregionale telematica sulla violenza e le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o \ndall’identità di genere, che può avvalersi anche del supporto tecnico -scientifico degli enti di studi e \nricerca, università e aziende sanitarie. \n13. L’attività di monitoraggio e raccolta dati comprende il reperimento, l’amministrazione, \nl’elaborazione, l’analisi e la divulgazione di informazioni e dati sulle caratteristiche e l’evoluzione \ndei fenomeni di vi olenza e discriminazione, nonché sui provvedimenti adottati e gli interventi \nattuati su base territoriale e a livello regionale nella materia oggetto della presente legge. \n14. Le attività di monitoraggio e di raccolta dati si svolgono nel rispetto dei diri tti alla riservatezza e \ndell’anonimato degli interessati e con le modalità previste dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. \n196 (Codice in materia di protezione dei dati personali, recante disposizioni per l’adeguamento \ndell’ordinamento nazionale al reg olamento (UE) n. 2016/ 679 del Parlamento europeo e del \nConsiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al \ntrattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva \n95/46/CE) e sulla base della normativa europea e nazionale applicabile. \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 161 del 10 Agosto 202015. La banca dati è collocata in apposita sezione del sito istituzionale della Regione Campania.', '9': '(Clausola valutativa) \n1. Il Consiglio regionale esercita il controllo sull’attuazione della presente legge e valuta i risultati \nottenuti sull’andamento dei fenomeni di violenza e discriminazione di genere. \n2. La Giunta regionale, a partire dal secondo anno dalla data di entrata in vigore della presente legge \ne con periodicità biennale, presenta alla Commissione consiliare permanente competente in materia \nuna relazione che fornisce le seguenti informazioni: \na) andamento del fenomeno della violenza e delle discriminazioni determin ate \ndall’orientamento sessuale o dall’identità di genere sul territorio regionale, anche nell’ambito \ndel quadro nazionale; \nb) azioni intraprese e risultati ottenuti in attuazione degli interventi previsti dalla legge; \nc) ammontare e ripartizione delle riso rse erogate e tipologia dei soggetti beneficiari; \nd) eventuali criticità riscontrate nell’attuazione della legge. \n3. Le relazioni sono rese pubbliche unitamente agli eventuali documenti del Consiglio regionale che \nne concludono l’esame. \n4. I soggetti pubblici e privati, coinvolti nell’attuazione della presente legge, forniscono alla Giunta \nregionale le informazioni necessarie per l’elabo razione della relazione di cui al comma 2. \n5. Il Consiglio regionale promuove momenti di dibattito e confronto pubblico sugli esiti della \npresente legge, coinvolgendo gli operatori del settore e i soggetti portatori di interessi.', '10': '(Fondo di solidar ietà per le vittime di violenza determinata dall’orientamento sessuale e \ndall’identità di genere) \n1. La Regione istituisce un Fondo di solidarietà per le vittime di violenza determinata \ndall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, di seguito denom inato “Fondo”. \n2. Il Fondo è volto a sostenere: \na) gli interventi di sostegno a titolo di contributo spese per le cure mediche, psicologiche e per \nl’accompagnamento delle vittime di violenza; \nb) le azioni in sede giudiziaria e nella fase prodromica all’avv io delle stesse, compreso \nl’eventuale ricorso a consulenza in ambito civilistico o a consulenza tecnica di parte. \n3. Con deliberazione della Giunta regionale sono approvate le linee guida contenenti criteri e \nmodalità per dare attuazione a quanto previsto dal presente articolo.', '11': '(Norma finanziaria) \n1. Agli oneri derivanti dall’applicazione della presente legge si provvede, per ciascuno degli anni \n2020, 2021 e 2022, mediante prelevamento di euro 100.000,00 dalla Missione 20, Programma 3, \nTitolo 1 e c ontestuale incremento della Missione 12, Programma 7, Titolo 1, del bilancio di \nprevisione finanziario della Regione Campania per il triennio 2020 -2022. \n \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 161 del 10 Agosto 2020', '12': '(Modifiche alla legge regionale 16 febbraio 1977, n. 14) \n1. La legge regionale 16 febbraio 1977, n. 14 (Istituzione della Consulta regionale femminile) è così \nmodificata: \na) l’articolo 3 è sostituito dal seguente: \n“Art. 3 \n1. La Consulta è nominata con decreto dal Presidente del Consiglio regionale all’inizio di \nciascuna legislatura. All a scadenza resta in carica fino all’insediamento del nuovo organismo. \n2. La Consulta è presieduta da una sua componente, eletta ogni trenta mesi fra le donne che ne \nfanno parte. \n3. La presidente è eletta con la maggioranza assoluta in prima convocazione e con la \nmaggioranza semplice in seconda convocazione.”; \nb) l’articolo 5 è sostituito dal seguente: \n“Art. 5 \n1. La Consulta approva un proprio regolamento che ne disciplina le modalità di funzionamento. \nEsso è sottoposto a ratifica dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. \n2. Il regolamento prevede necessariamente la decadenza dei componenti in caso di plurime \nassenze alle riunioni della Consulta.”; \nc) l’articolo 6 è sostituito dal seguente: \n“Art. 6 \n1. La Consulta approva annualmente, con le stesse modalità di voto di cui all’articolo 3, comma \n3, un programma di attività con la previsione di spesa, nei limiti delle disponibilità di bilancio, \nche è sottoposto all’approvazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.”.', '13': "(Entrata in v igore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo dalla data di pubblicazione nel Bollettino \nUfficiale della Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': "(Oggetto e finalità) \n1. La presente legge, in conformità alla normativa comunitaria e statale vigente in materia, dispone \nmisure di rafforzamento per il rispetto degli obblighi europei relativi ai valori limite previsti dal \ndecreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione dell a direttiva 2008/50/CE relativa alla \nqualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa), con l'obiettivo di migliorare la qualità \ndella vita e di salvaguardare l'ambiente e la salute pubblica. \n2. La Regione, fatto salvo quanto diversamente stab ilito dalla normativa, esercita le funzioni \namministrative, di pianificazione, di programmazione, di indirizzo e controllo in materia di tutela \ndella qualità dell’aria ambiente non riservate dalla normativa nazionale allo Stato o ad enti diversi \ndalla Regi one.", '2': "(Competenze dei Comuni in caso di superamenti dei limiti del Pm 10) \n1. Se l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania, di seguito denominata \nARPAC, ente deputato al controllo ed al monitoraggio della qualità dell’aria, comunic a con \napposito bollettino di qualità dell'aria e meteo ambientale, valori misurati di PM10 superiori al \nlimite giornaliero in oltre la metà delle stazioni di misura per ciascuna zona e di concomitanti \navverse condizioni meteo ambientali che non favoriscon o il rimescolamento delle polveri nell’aria, \novvero di avvenuto superamento del limite giornaliero di PM10, nel periodo dal 1° ottobre al 31 \nmarzo di ogni anno, i sindaci dei Comuni delle aree interessate adottano anche con ordinanza, ai \nsensi dell’articol o 50 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi \nsull'ordinamento degli enti locali), entro e non oltre il giorno feriale successivo alla comunicazione \ndell’ARPAC, le seguenti ulteriori prescrizioni e iniziative: \na) divieto, per qualsiasi tipologia di combustione all’aperto, anche per le deroghe consentite \ndall’articolo 182, comma 6 bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia \nambientale); \nb) divieto di utilizzare generatori con la classe di prestazione emissiva inferiore a 4 stelle; \nc) divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso; \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 157 del 3 Agosto 2020d) potenziamento dei controlli riguardo il rispetto del divieto di utilizzo degli impianti termi ci a \nbiomassa legnosa, di combustioni all’aperto e di spandimento dei liquami. \n2. I provvedimenti dei Comuni di cui al comma 1 prevedono adeguate misure sanzionatorie per il \ncaso di accertata inosservanza dei divieti che sono elevate dalla polizia municipa le del Comune \ninteressato e individuate da apposito regolamento comunale.", '3': "(Produzione energetica da biomassa in ambito civile) \n1. Al fine di promuovere l'utilizzo di biomasse in ambito civile e nel rispetto della normativa \nvigente in materia, la Gi unta regionale determina: \na) le modalità e le condizioni per l'uso degli impianti ad alto livello emissivo e/o a scarsa \nefficienza energetica; \nb) le tipologie d'impianto e di biomasse utilizzabili in relazione a specifiche variabili, relative in \nparticolar e ai sistemi di combustione, al rendimento, ai livelli emissivi, alle quote altimetriche \ndel territorio; \nc) i criteri per la realizzazione a regola d'arte delle installazioni di apparecchi e impianti fumari; \nd) le modalità ed i tempi della manutenzione e d ei controlli. \n2. In tutto il territorio regionale è consentito installare impianti a biomassa legnosa per il \nriscaldamento domestico di classe emissiva 3 stelle o superiore. Dal 1° gennaio 2021 è consentita \nl’installazione di nuovi impianti di classe 4 ste lle o superiore. \n3. È obbligatorio utilizzare misuratori di fumi nei generatori di calore a pellet di potenza termica \nnominale. \n4. E’ obbligatorio usare, in generatori di calore di potenza termica nominale inferiore ai 35 kW, \npellet che, oltre a rispettar e le condizioni dell’allegato X, parte II, sezione 4, paragrafo 1, lettera d), \nalla parte quinta del decreto legislativo 152/2006, sia certificato conforme alla classe A1 della \nnorma UNI EN ISO 17225 -2 da un organismo di certificazione accreditato, prevede ndo altresì \nobblighi di conservazione della pertinente documentazione da parte dell’utilizzatore. \n5. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Giunta emana apposito \nregolamento al fine di precisare le prescrizioni relativ e al comma 1.", '4': '(Produzione energetica di biomassa per uso commerciale) \n1. In ottemperanza alle direttive comunitarie in materia, i titolari di attività economiche che \nutilizzano impianti a biomassa devono installare adeguati sistemi di abbattimento delle emissioni di \npolveri sottili, entro e non oltre dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. \n2. In caso di mancato adeguamento è vietato da parte dei titolari l’utilizzo degli impianti.', '5': "(Incentivi per il rinnovo del par co automobilistico) \n1. Le autovetture immatricolate successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge, \nacquistate in sostituzione di autovetture di categoria da euro 0 a euro 4 avviate alla rottamazione, \nsono esentate dal pagamento della tassa automobilistica per un periodo di sette anni in caso di \nalimentazione esclusivamente elettrica, cinque anni in caso di alimentazione ibrida - elettrica, tre \nanni in caso di alimentazione ibrida - gas metano. \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 157 del 3 Agosto 20202. Decorso il periodo di esenzione, le auto elettriche corrispondono un importo pari ad un quarto di \nquanto dovuto per un'auto a benzina di pari cilindrata e le auto ibride corrispondono un importo pari \nalla metà di quanto dovuto da un'auto a benzina di pari cilindrata. \n3. La Giu nta regionale adotta i provvedimenti di attuazione delle disposizioni di cui al comma 1 \nentro il 31 marzo 2021 e provvede a monitorare annualmente l'andamento delle nuove \nimmatricolazioni in relazione all'applicazione dell'incentivo.", '6': '(Norma finanz iaria) \n1. La presente legge non comporta ulteriori oneri a carico del bilancio della Regione.', '7': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore quindici giorni dopo la sua pubblicazione nel Bollettino \nUfficiale della Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 1.342.511,28, derivante da provvedimenti \nesecutivi pronunciati dall’autorità giudiziaria, riassuntivamente descritti nell’allegato A e nelle \nschede di rilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione di Giunta regionale del 12 \nnovembre 2020, n. 490, è riconosciuto legittimo, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, \nlettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione \ndei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a \nnorma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009 , n. 42), come modificato dal decreto legislativo \n10 agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, \nn.118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di \nbilanci o delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge \n5 maggio 2009, n. 42) e dal decreto -legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla \nlegge 28 giugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita ec onomica e per la risoluzione di specifiche \nsituazioni di crisi - Decreto crescita -).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito individuato all’articolo 1, pari a complessivi euro 1.342.511,28 si \nprovvede mediante l’utilizzo delle risorse presenti in termini di competenza e di cassa a valere sullo \nstanziamento della Missione 01, Programma 10, Titolo 01 del bilancio per l’esercizio finanziario \n2020. \n2. Il pagamento a favore dei creditori è eseguito con espressa riserva di ripetizione all’esi to del \ngiudizio di opposizione. \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': '(Riconoscimento di debito fuori bilancio) \n1. Il debito fuori bilancio, pari a complessivi euro 589.369,82, derivante da provvedimenti esecutivi \npronunciati dall’autorità giudiziaria, riassu ntivamente descritti nell’allegato A e nelle schede di \nrilevazione di partita debitoria unite alla deliberazione di Giunta regionale del 12 novembre 2020, n. \n492, è riconosciuto legittimo, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a), d el \ndecreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi \ncontabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma \ndegli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) , come modificato dal decreto legislativo 10 \nagosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, \nn.118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di \nbilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge \n5 maggio 2009, n. 42) e dal decreto -legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla \nlegge 28 giugno 2019, n. 58 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche \nsituazioni di crisi - Decreto crescita -).', '2': '(Norma Finanziaria) \n1. Al finanziamento del debito individuato all’articolo 1, pari a complessivi euro 589.369,82 si \nprovvede mediante l’utilizzo delle risorse presenti i n termini di competenza e di cassa a valere sullo \nstanziamento della Missione 01, Programma 10, Titolo 01 del bilancio per l’esercizio finanziario \n2020. \n2. Il pagamento a favore dei creditori è eseguito con espressa riserva di ripetizione all’esito del \ngiudizio di opposizione. \n \n \nfonte: http://burc.regione.campania.it\n n. 250 del 29 Dicembre 2020', '3': "(Entrata in vigore) \n1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania . \nLa presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania. \nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come legge della Regione \nCampania."}
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{'1': 'Stemma della Regione\nLa Regione Campania assume come proprio stemma\nquello che si diede la Repubblica marinara di Amalfi\nai suoi albori.\nDetto stemma è costituito da una banda rossa in\ncampo bianco.', '2': "Gonfalone della Regione\nIl gonfalone della Regione è di colore azzurro mare\ne reca al centro lo stemma di cui all' articolo precedente\ned in basso la scritta in oro dittante << REGIONE\nCAMPANIA >>.\nIl gonfalone si completa con il nastro tricolore (verde,\nbianco e rosso) annodato al di sotto del puntale.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\nData a Napoli, addì 21 luglio 1971.", '3': 'STEMMA\nDELLA REGIONE CAMPANIA'}
null
campania
1,995
17
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{'1': 'L\' articolo 2 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 2. Piano regionale delle attività estrattive.\n1. Il Consiglio Regionale, su proposta della Giunta Regionale,\nprevio parere della Commissione consultiva regionale\ndi cui all\' art. 3 della presente legge sentiti i Comuni, le\nComunità montane ed i comprensori interessati e le Province,\napprova il piano del settore estrattivo, nel quadro\ndelle esigenze generali di difesa dell\' ambiente, del diritto\nalla salute dei cittadini, di recupero del patrimonio\narchitettonico e monumentale dei borghi e dei centri storici\ndella Campania, di sviluppo economico regionale ed in linea\ncon le politiche comunitarie in materia, per attuare una\npolitica organica di approvvigionamento e di razionale utilizzazione\ndelle risorse delle materie di cava.\n2. Il piano tendenzialmente deve escludere la localizzazione\ndi cave in aree fortemente urbanizzate.\n3. Il piano regionale del settore estrattivo, che può essere\naggiornato ogni tre anni, deve contenere la quantificazione\ndei materiali estraibili, in base sia al fabbisogno regionale,\nsia alle esigenze della produzione, che vanno individuate\nentro i limiti compatibili con il principio della tutela ambientale\npropri della presente legge.\n4. Detta quantificazione va effettuata secondo ipotesi di\nmedio e lungo periodo, al fine di graduare nel tempo l\' utilizzazione\ndelle aree da destinare ad attività estrattiva.\n5. Per mezzo del piano:\na) si individuano e delimitano le aree potenzialmente\nutilizzabili a fini estrattivi, tenuto conto delle compatibilità con i vincoli paesistici ed idrogeologici, con i parchi naturali\nperimetrati, nonchè gli altri programmi di assetto del\nterritorio;\nb) si indicano i criteri e le metodologie per la coltivazione\ne la ricomposizione ambientale delle cave nuove e per il\nrecupero di quelle abbandonate e non sistemate;\nc) si definiscono i criteri per la localizzazione delle singole\nautorizzazioni nelle aree individuate ai sensi della precedente\nlettera a);\nd) si indicano i criteri per le destinazioni finali delle cave\na sistemazione avvenuta, perseguendo, ove possibile, il restauro\nnaturalistico, gli usi pubblici e gli usi sociali.\n6. La Giunta Regionale predispone per ciascuna provincia\nun piano delle cave, volto ad individuare le aree nelle\nquali potranno essere consentiti, in rapporto alla consistenza\ndelle risorse minerarie, alla possibilità di recupero ambientale\ndella zona ed allo studio qualitativo e quantitativo di\nrecettività del territorio interessato, insediamenti per la\ncoltivazione di materiali di cava.\n7. Il piano persegue anche la valorizzazione dei materiali\nlapidei tipici della Campania ai fini del recupero\narchitettonico di cui al precedente comma 1, nonchè dei\nmateriali argillosi utilizzabili ad uso terapeutico e di rilevante\ninteresse regionale.\n8. Il piano deve inoltre essere coordinato con le previsioni\ndegli strumenti urbanistici, sentite le Commissioni\nconsiliari competenti.\n9. Le previsioni e le destinazioni del piano regionale di\ncui al comma 1 sono immediatamente efficaci e vincolanti\nnei confronti di chiunque, anche in deroga ad altre diverse\ndestinazioni.\n10. Ferma l\' immediata efficacia del piano regionale del\nsettore estrattivo, i Comuni interessati provvedono, entro\nnovanta giorni dalla sua approvazione, ad introdurre le correzioni\nnecessarie per il coordinamento formale dei propri\nstrumenti urbanistici con le previsioni del piano medesimo.\n11. Dopo la sua approvazione, nessuna autorizzazione o\nconcessione, ai sensi della presente legge, potrà essere rilasciata\nse non in ottemperanza con le prescrizioni del piano\nstesso.\n12. Per la redazione del piano delle attività estrattive la\nGiunta Regionale potrà stipulare una convenzione con Organismi\npubblici.\n13. Ai fini di cui al presente articolo i settori di cui all\'\nArea Generale di Coordinamento - Gestione del Territorio,\nTutela dei Beni Paesistici, Ambientali e Culturali devono\nfornire una aggiornata cartografia di base, le previsioni e le\ndestinazioni degli strumenti urbanistici di ciascun Comune,\nnonchè la cartografia relativa alle aree oggetto di tutela\nambientale, idrogeologica ed archeologica.\n14. La spesa per la redazione del piano suddetto graverà \nsul cap. n. 844, la cui dotazione, in termini di competenza e\ndi cassa, per l\' esercizio finanziario 1995 è determinata in\nlire 500 milioni, mediante prelievo dell\' occorrente somma\ndal cap. 10030 del medesimo esercizio finanziario 1995, chesi riduce di pari importo."', '2': 'L\' articolo 3 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 3. Commissione Tecnico - Consultiva\n1. E\' istituita la Commissione Tecnico Consultiva composta\ncome appresso:\na) dall\' Assessore che soprintende al competente settore o\nsuo delegato, che assume la carica di presidente;\nb) dal dirigente il competente settore, che assume la carica\ndi vice - presidente;\nc) dal coordinatore dell\' Area Ecologica, Tutela dell\' Ambiente,\nDisinquinamento, Protezione civile;\nd) dal coordinatore dell\' Area Gestione del Territorio,\nBeni Culturali, Ambientali e Paesistici;\ne) dal coordinatore dell\' Area Avvocatura;\nf) dal coordinatore del Settore Primario;\ng) da due rappresentanti effettivi designati dalle associazioni\nambientalistiche riconosciute dal Ministero dell\' Ambiente;\nh) da due rappresentanti effettivi designati congiuntamente\nda Organizzazioni Sindacali più rappresentative a\nlivello nazionale;\ni) da due rappresentanti effettivi designati dall\' organizzazione\ndegli imprenditori più rappresentativa a livello nazionale.\n2. I componenti di cui alle lettere b), c), d) e), f) del\ncomma 1 possono delegare dipendenti con qualifica non\ninferiore a dirigente.\n3. Per i componenti di cui alle lettere g), h), i) del\ncomma 1, le Associazioni o le Organizzazioni indicate designano\nanche i rispettivi membri supplenti che intervengono\nalle sedute in caso di assenza o impedimento dei membri\neffettivi.\n4. Le designazioni dovranno pervenire entro e non oltre\nsessanta giorni dalla ricezione della richiesta. Trascorso\ninutilmente tale termine, i soggetti invitati alla designazione\nperdono il relativo diritto ed i componenti di competenza\nvengono nominati d\' ufficio, entro i successivi trenta giorni\ndal presidente della Giunta Regionale.\n5. E\' componente di diritto, con voto consultivo, il\nrelatore dell\' argomento all\' ordine del giorno, designato dal\nPresidente della Commissione, al quale possono essere associati,\nqualora l\' argomento lo richieda, uno o più esperti qualificati\n(dirigenti e/ o funzionari regionali, esperti esterni in\nmateria amministrativa, ambientalistica, urbanistica,\nidrogeologica, ingegneria etc).\n6. Ai componenti della Commissione, agli esperti esterni,\nal Segretario della Commissione, è corrisposto un gettone di\npresenza, pari all\' indennità di presenza stabilita per i componenti\nil Comitato Regionale di Controllo ed il rimborso di\neventuali spese di trasferta da liquidarsi ai sensi dell\' articolo\n59 della legge regionale 27 luglio 1978, n. 20.\n7. Svolge le funzioni di segretario della Commissione un\nfunzionario del Settore Cave della Regione Campania.\n8. La Commissione è nominata con decreto del Presidente\ndella Giunta Regionale e dura in carica per tutto l\' arcodella legislatura regionale.\n9. La Commissione formula pareri nei casi previsti dalla\npresente legge, nonchè quando l\' Amministrazione regionale\no quelle dei Comuni interessati ne facciano richiesta.\n10. Per la validità delle adunanze è richiesta, in prima\nconvocazione, la presenza di almeno la metà dei componenti\nla Commissione ed, in seconda convocazione, di almeno\nun terzo dei componenti la Commissione. Essa delibera a\nmaggioranza dei presenti ed, in caso di parità , prevale il\nvoto del Presidente.\n11. Alla spesa occorrente per il funzionamento della\nCommissione Tecnico Consultiva si fa fronte con lo\nstanziamento del cap. 108 dello stato di previsione della\nspesa dell\' esercizio finanziario 1995. Per gli anni successivi\nsi fa fronte con l\' apposito stanziamento di bilancio."', '3': 'L\' articolo 4 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 4. Autorizzazione e concessione.\n1. I lavori di coltivazione possono riguardare sia giacimenti\nin disponibilità dei privati o di enti pubblici, sia giacimenti\nappartenenti al patrimonio indisponibile della Regione.\n2. La coltivazione dei giacimenti in disponibilità dei privati\no di enti pubblici è subordinata ad autorizzazione. La\ncoltivazione di quelli appartenenti al patrimonio\nindisponibile della regione o di enti pubblici è subordinata\na concessione.\n3. L\' autorizzazione e la concessione costituiscono gli\nunici titoli per la coltivazione del giacimento e tengono luogo\ndi ogni altro atto, nulla osta o autorizzazione di competenza\nregionale per l\' attività di cava e previsti da specifiche\nnormative."', '4': 'L\' articolo 5 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 5. Autorizzazione\n1. L\' autorizzazione alla coltivazione di materiali di cui\nall\' articolo 1 della presente legge è rilasciata, su domanda\ndell\' interessato, dal presidente della Giunta Regionale, o suo\ndelegato, sentiti i Comuni interessati e le Soprintendenze\nper i Beni archeologici, nonchè la Comunità Montana o la\nprovincia, ai sensi dell\' articolo 23, comma 2, della presente\nlegge, dell\' articolo 6, comma 3, della legge regionale 1 settembre\n1981, n. 65 e secondo gli indirizzi programmatici e\nle direttive fondamentali di cui alla legge regionale 20 marzo\n1982, n. 14.\n2. Legittimato a richiedere l\' autorizzazione è il titolare\ndel diritto di proprietà del fondo o del diritto di usufrutto o\nil titolare di regolare contratto di fitto che preveda espressamente\nl\' autorizzazione alla coltivazione di cava.\n3. L\' autorizzazione ha per oggetto il complesso\nestrattivo comprendente la coltivazione della cava o\ntorbiera, le discariche, i connessi impianti di trattamento\ndi materiali ubicati dentro il perimetro della cava o\ntorbiera individuato a norma dell\' articolo 8 della presentelegge nonchè le strade o piste di servizio del complesso\nestrattivo; nel caso che tali opere debbano essere eseguite\nsu fondi di cui il titolare dell\' autorizzazione non abbia il\ngodimento, può essere richiesta la dichiarazione di pubblica\nutilità ed urgenza, a norma dell\' articolo 32 del RD 29\nluglio 1927, n. 1443."', '5': 'L\' articolo 6 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 6. Deposito cauzionale\n1. Il Presidente della Giunta Regionale o un suo delegato\nnel rilasciare l\' autorizzazione deve tener conto:\na) della rilevanza del materiale da estrarre per l\' economia\nregionale e della sua indennità agli scopi a cui si dice\ndestinato;\nb) della tutela e della salubrità della zona circostante,\ndell\' ambiente e del paesaggio;\nc) delle condizioni geologiche e idrogeologiche, con particolare\nriferimento alla stabilità delle aree interessate.\n2. Viene inoltre disposto il versamento di una cauzione o\nla prestazione di idonee garanzie a carico del richiedente\nrelativamente agli interventi atti a garantire il recupero o la\nricomposizione del paesaggio naturale alterato.\n3. L\' ammontare del deposito cauzionale omnicomprensivo\nverrà stabilito dal Presidente della Giunta Regionale\no suo delegato e non potrà , comunque, essere inferiore\nal 50% dell\' importo che emerge dal piano finanziario di\ncui alla lettera i) del comma 2 dell\' articolo 8.\n4. Nel caso di inadempienza del soggetto autorizzato, la\nRegione impiega il suddetto deposito per la ricomposizione\nambientale o il recupero, entro novanta giorni dalla notificazione\ndella diffida inviata al soggetto titolare, fermo il diritto\na richiedere gli eventuali ulteriori danni.\n5. L\' entità di detto deposito è aggiornata ogni due anni\nin relazione alle variazioni intervenute nell\' indice ISTAT del\ncosto della vita ed agli sviluppo dei lavori di estrazione.\n6. La cauzione sarà versata alla tesoreria regionale e\nsarà disponibile in favore del Comune, dei Comuni o Comunità \nMontane interessati, per gli indennizzi derivanti dal\nmancato adempimento degli impegni assunti dai richiedenti,\nnonchè per i danni recati dal richiedente medesimo alle\ninfrastrutture.\n7. Sono consentite garanzie mediante polizza fidejussoria\nbancaria o assicurativa il cui schema deve essere sottoposto\nal parere della Commissione di cui all\' articolo 3 della presente\nlegge.\n8. La garanzia deve essere vincolata a favore della Giunta\nRegionale della Campania, alla quale spetta rilasciare il\nrelativo svincolo ai sensi dell\' articolo 23 della presente legge."', '6': 'L\' articolo 7 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 7. Negazione dell\' autorizzazione di nuove cave\n1. L\' autorizzazione non potrà essere rilasciata:\na) nelle zone nelle quali l\' apertura o la coltivazione dellecave sia vietata da altre leggi regionali e nazionali o da\nprovvedimenti regionali di carattere generale interessanti\nl\' organizzazione ed il riassetto del territorio;\nb) nelle zone nelle quali le cave sono vietate espressamente\ndagli strumenti urbanistici comunali in vigore, salvo\nvariante allo stesso strumento urbanistico adottata dal competente\nOrgano comunale, senza preventiva autorizzazione e\nsecondo le modalità previste dagli articoli 6 e 7 della legge\n18 aprile 1962, n. 167;\nc) nei Comuni privi di strumento urbanistico, quando il\nfronte di cava disti meno di 500 metri dal centro abitato,\ncome definito dall\' articolo 3, comma 1, n. 8, del decreto\nlegislativo 30 aprile 1992, n. 285, ovvero quando esistano nuclei\nabitati entro la stessa distanza.\n2. Nelle zone oggetto di tutela ai sensi delle leggi statali\n1 giugno 1939, n. 1089, 29 giugno 1939, n. 1497, 8 agosto\n1985, n. 431 e 6 dicembre 1991, n. 394 e delle leggi regionali\n27 giugno 1987, n. 35, e successive modifiche ed\nintegrazioni e 1 settembre 1993, n. 33, o soggette a vincolo\nidrogeologico, l\' autorizzazione non potrà essere rilasciata se\nnon previo nulla osta da parte dell\' autorità competente alla\ntutela, da rendersi secondo la procedura di cui all\' articolo\n11 della presente legge."', '7': 'L\' articolo 8 della legge regionale 13 settembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 8. Procedura per l\' autorizzazione\n1. La domanda, in duplice copia, per la richiesta dell\'\nautorizzazione deve riportare:\na) le generalità del richiedente ed il suo domicilio per le\npersone fisiche, la sede e le generalità del legale rappresentante\nper le Società o Imprese cooperative;\nb) il numero di codice fiscale del richiedente;\nc) il titolo giuridico sul quale si fonda il godimento del\ngiacimento;\nd) l\' ubicazione della cava o torbiera e l\' indicazione della\nsuperficie dell\' area oggetto della domanda;\ne) l\' indicazione della sostanza minerale oggetto della\ncoltivazione;\nf) il periodo di tempo per il quale viene richiesta l\'\nautorizzazione;\ng) l\' eventuale connessione tra l\' esercizio dell\' attività \nestrattiva e le attività cui sono destinati i materiali escavati.\n2. La domanda deve essere corredata dai seguenti allegati:\na) il titolo dal quale risulta il diritto del richiedente alla\ncoltivazione del giacimento nonchè la certificazione prevista\ndalle leggi 13 settembre 1982, n. 646, e 23 dicembre\n1982, n. 937, al fine di accertare che il richiedente non\nversi in nessuna condizione ostativa delle suddetti leggi\nantimafia;\nb) corografia, in scala 1: 25.000, con l\' indicazione\ndell\' ubicazione della cava ed il suo inserimento nel quadro\ndelle infrastrutture e delle destinazioni di uso del territorio\nlimitrofo;\nc) planimetria catastale nella quale siano indicati i terreniin disponibilità del richiedente, il perimetro dell\' area oggetto\ndei lavori di coltivazione ed i manufatti esistenti in un\nraggio di m 500 da detto perimetro;\nd) una relazione sulle caratteristiche geomorfologiche,\nidrogeologiche e paesaggistiche dell\' area oggetto di coltivazione.\nNella stessa relazione dovranno essere specificati tutti\ni vincoli esistenti nelle aree, nonchè indicate le colture agricole\ne forestali esistenti; ad essa dovrà essere allegata una\ndocumentazione fotografica comprendente, oltre l\' area di\ncava, anche una panoramica d\' insieme;\ne) il programma dei lavori di estrazione con l\' indicazione\nanche dei materiali impiegati, degli impianti, della manodopera\nda occupare, della produzione prevista, della\npotenzialità degli impianti;\nf) un progetto di recupero contenente:\n1) elaborati grafici (planimetrie e sezioni) inerenti la\nmorfologia prevista per il sito sia alla fine che nelle eventuali\ndiverse fasi dell\' intervento di recupero;\n2) progetto delle opere necessarie al recupero delle\ncaratteristiche ecologiche e paesaggistiche durante e al termine\ndella coltivazione e di quelle finalizzate a minimizzare gli\nimpatti sull\' ambiente derivanti dall\' attività proposta (quali\ninterventi di minimizzazione degli inquinamenti da polvere,\nda rumori, ecc);\n3) relazione comprendente la specificazione della destinazione\nfinale del sito al termine dei lavori, della sistemazione\ndel residui di lavorazione e delle discariche e dei tempi\ndi attuazione degli interventi, da realizzare di norma\ncontestualmente alla coltivazione e ove impongano motivi\ntecnici, secondo lotti di recupero, di cui l\' ultimo deve essere\ncompletato entro e non oltre sei mesi dall\' ultimazione della\ncoltivazione;\ng) la prova degli adempimenti compiuti ai sensi dell\' articolo\n10 della presente legge;\nh) la ricevuta di versamento della Tesoreria regionale di\nlire cinquecentomila a titolo di deposito per il rimborso delle\nspese occorrenti per l\' istruttoria della domanda;\ni) un piano finanziario necessario al recupero ambientale;\nl) la nomina ad accettazione di un tecnico da individuare\ntra le categorie degli iscritti all\' Albo degli Ingegneri,\nArchitetti, Geologi, Dottori Agronomi e Dottori Forestali, Periti,\nGeometri o dei Direttori Tecnici con provata esperienza nel\nsettore delle cave e delle miniere, quale responsabile dell\'\nandamento della coltivazione della cava e del rispetto dei tempi\ne modalità dell\' escavazione e del progetto ambientale;\nnonchè delle norme di sicurezza per gli addetti alla coltivazione\ned al recupero ambientale della cava.\n3. Gli atti indicati alle lettere b), c), d), e), f) ed i) del\ncomma 2 devono essere firmati da un Ingegnere e/ o da un\nArchitetto e/ o da un Geologo e/ o da un Perito e/ o da un\nGeometra e/ o da un Dottore Agronomo e/ o da un Dottore\nForestale, iscritti nei rispettivi Albi professionali e nell\' ambito\ndelle rispettive competenze professionali."', '8': 'L\' articolo 9 della legge regionale 13 dicembre 1985, n º54, è così modificato:\n" Art. 9. Ricomposizione ambientale\n1. Per ricomposizione ambientale si intende l\' insieme\ndelle azioni da realizzare di norma contestualmente alla\ncoltivazione della cava, salvo quanto stabilito all\' articolo 8,\ncomma 2, lettera f) n. 3, della presente legge, aventi lo scopo\ndi realizzare sull\' area ove si svolge l\' attività di cava, come\ndelimitata ai sensi del comma 3 dell\' articolo 5 della presente\nlegge, un assetto dei luoghi ordinato e tendente alla salvaguardia\ndell\' ambiente naturale ed alla conservazione della\npossibilità di riuso del suolo.\n2. La ricomposizione ambientale deve prevedere:\na) la sistemazione idrogeologica, cioè la modellazione del\nterreno atta ad evitare frane o ruscellamenti e le misure di\nprotezione dei corpi idrici suscettibili di inquinamento;\nb) il risanamento paesaggistico, cioè la ricostituzione dei\ncaratteri generali ambientali e naturalistici dell\' area, in rapporto\ncon la situazione preesistente e circostante, attuata sia\nmediante un opportuno raccordo delle superfici di nuova\nformazione con quelle dei terreni circostanti, sia mediante il\nriporto dello strato di terreno di coltivo o vegetale\npreesistente, eventualmente insieme con altro con le stesse\ncaratteristiche, seguito da semina o da piantumazione di\nspecie vegetali analoghe a quelle preesistenti, anche\ncommiste con altre a rapido accrescimento;\nc) la restituzione del terreno agli usi produttivi agricoli,\nanaloghi a quelli precedentemente praticati, anche se con\ncolture diverse."', '9': 'Dopo l\' articolo 9 della legge regionale 13 dicembre 1985,\nn. 54, è aggiunto il seguente articolo:\n" Art. 9- BIS. Riutilizzo di cave dismesse.\n1. La Regione Campania, nello spirito della legge regionale\n10 febbraio 1993, n. 10, assume, anche attraverso l\' istituzione\ndi consorzi pubblici o privati, ogni iniziativa volta a:\na) smaltire i rifiuti prodotti in Campania provenienti da\ndemolizioni, costruzioni e scavi, utilizzando cave dismesse,\nda recuperare anche per altre utilizzazioni;\nb) riutilizzare i rifiuti provenienti da demolizioni, costruzioni\ne scavi per nuovi impieghi produttivi.\n2. I Consigli Provinciali, sentiti i Comuni interessati, formulano\nall\' Ente Regione proposte per il raggiungimento\ndegli obiettivi di cui al comma 1."', '10': '\nL\' articolo 10 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 10. Modalità di presentazione della domanda.\n1. La domanda di autorizzazione è presentata al presidente\ndella Giunta Regionale, o suo delegato, ed in copia\ncon tutti gli allegati al Comune o ai Comuni nonchè alle\nComunità Montane nel cui territorio è compreso il giacimento\no, se non compreso, alla Provincia.\n2. All\' atto della presentazione della domanda il richiedente\nne dà avviso alle Soprintendenze alle antichità ed ai monumenti\ne a quella archeologica, territorialmente competenti,allegando una planimetria relativa alla zona interessata\nalla coltivazione.\n3. Il Comune o i Comuni, le Comunità Montane o la\nProvincia, nonchè la Soprintendenza per i Beni\nArcheologici, entro sessanta giorni dal ricevimento della\ndomanda e della relativa documentazione, trasmettono\nalla Giunta Regionale il proprio motivato parere di cui all\'\narticolo 5 della presente legge.\n4. La mancata comunicazione del parere entro il termine\npredetto equivale ad assenso."', '11': '\nL\' articolo 11 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 11. Rilascio dell\' autorizzazione\n1. Il competente Settore, entro centoventi giorni dal ricevimento\no dalla formazione dei pareri e/ o nulla osta richiesti\ndalla presente legge, sulla domanda di autorizzazione e relativi\nallegati, deve disporre l\' istruttoria della pratica con relazione\nconclusiva ai fini del provvedimento di cui al successivo\ncomma 5 del presente articolo.\n2. Detto termine può essere interrotto una sola volta in\nrelazione all\' esigenza di richiedere all\' istante, o agli enti,\norgani od uffici integrazione di documentazione e/ o relazioni\ne/ o pareri. In tal caso la relazione istruttoria deve essere\ncompletata entro trenta giorni dal ricevimento degli atti e/ o\npareri integrativi richiesti e, comunque, anche in caso di\nmancato ricevimento di tali atti e/ o pareri, non oltre novanta\ngiorni dalla loro richiesta.\n3. In relazione alle istanze aventi ad oggetto cave interessanti\naree sulle quali non sussistono gli impedimenti o vincoli\nprevisti dall\' articolo 7 della presente legge, nonchè nei\ncasi in cui risultino già presenti i relativi nulla osta, assensi,\nsvincoli, varianti ecc., ovvero nell\' ipotesi di cui all\' articolo\n36, comma 5, della presente legge, il Presidente della Giunta\nRegionale, o suo delegato, acquisiti i pareri di cui all\' articolo\n5, comma 1, della presente legge, e, previa istruttoria di cui\nai precedenti commi 1 e/ o 2 del presente articolo, provvede\nai sensi dei commi 5, 6 e 7 del presente articolo.\n4. Nelle zone sottoposte a tutela, ai sensi della legge 1\ngiugno 1939, n. 1089, della legge 29 giugno 1939, n. 1497,\ndella legge 8 agosto 1985, n. 431, della legge 6 dicembre\n1991, n. 394 e delle leggi regionali 27 giugno 1987, n. 35 e\nsuccessive modifiche ed integrazioni e 1 settembre 1993, nº\n33, nonchè nelle aree sottoposte a vincolo idrogeologico e\nnelle zone soggette a vincoli statali o regionali, l\' autorizzazione\nall\' esercizio di cava è comunque subordinata al\npreventivo rilascio del nulla - osta da parte delle Autorità \ncompetenti alla tutela.\n5. Il provvedimento definitivo di rilascio dell\' autorizzazione\novvero del suo diniego deve essere adottato dal Presidente\ndella Giunta regionale, o suo delegato, entro sessanta\ngiorni successivi alla scadenza del termine di cui al precedente\ncomma 1 e 2.\n6. Il Presidente della Giunta Regionale, o suo delegato,\nprovvede a comunicare l\' autorizzazione agli Enti interessati.7. L\' autorizzazione è rilasciata per un periodo di tempo\nnon superiore ad anni venti."', '12': '\nL\' articolo 13 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così riformulato:\n" Art. 13. Modi di estinzione dell\' autorizzazione\n1. L\' autorizzazione si estingue:\na) per scadenza del termine;\nb) per rinuncia;\nc) per trasferimento a terzi senza preventiva autorizzazione,\nfatto salvo quanto previsto al successivo comma 3;\nd) per decadenza nel caso che l\' imprenditore della cava,\npreventivamente diffidato, non osservi le prescrizioni contenute\nnell\' atto di autorizzazione.\n2. La diffida ad adempiere, prevista dalla lettera d), deve\nassegnare un termine non inferiore a giorni novanta e non\nsuperiore a giorni centottanta.\n3. La decadenza dell\' autorizzazione può inoltre essere\npronunciata dal Presidente della Giunta Regionale, o suo\ndelegato:\na) per mancato inizio dell\' attività estrattiva entro quattro\nmesi dal rilascio del provvedimento di autorizzazione, ovvero\nnel caso di sospensione per un periodo superiore a sei\nmesi;\nb) per recidiva delle infrazioni precedentemente diffidate."', '13': '\nL\' articolo 14 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 14. Revoca dell\' autorizzazione\n1. Qualora sia intervenuta una alterazione della situazione\ngeologica della zona interessata dal giacimento tale da\nrendere non tollerabile la prosecuzione dell\' attività estrattiva,\nquali dissesti idrogeologici, salvaguardia della sicurezza e\ndella salute delle maestranze e dei terzi, pericoli per opere\npubbliche e private, il Presidente della Giunta Regionale, o\nsuo delegato, può disporre la revoca dell\' autorizzazione fatta\nsalva la determinazione di un equo indennizzo per il valore\ndegli impianti e l\' obbligo del titolare per la ricomposizione\nambientale prevista nel provvedimento di autorizzazione."', '14': '\nL\' articolo 18 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 18. Convenzione fra imprenditori e Comuni\n1. Fra il richiedente l\' autorizzazione o la concessione e il\nComune o i Comuni interessati, viene stipulata una convenzione,\nsecondo lo schema tipo approvato dalla Giunta Regionale,\nnel quale sarà previsto che il titolare dell\' autorizzazione\no della concessione è tenuto a versare, in unica soluzione\nentro il 31 dicembre di ogni anno, al Comune o ai\nComuni interessati, un contributo sulla spesa necessaria per\ngli interventi pubblici ulteriori, rispetto alla mera\nricomposizione dell\' area.\n2. IL suddetto contributo verrà determinato dal Presidente\ndella Giunta Regionale o suo delegato in relazione al tipo,\nqualità o quantità del materiale estratto nell\' anno ed inconformità alle tariffe stabilite dalla Giunta Regionale.\n3. Le somme introitate dai Comuni, ai sensi del precedente\ncomma 2, debbono essere prioritariamente utilizzate\ndai Comuni medesimi per la realizzazione di interventi e di\nopere connesse alla ricomposizione ambientale o alla\nriutilizzazione delle aree interessate da attività di cava.\n4. Il mancato pagamento comporta, comunque, la revoca\ndella concessione o dell\' autorizzazione.\n5. In caso di mancato pagamento entro il termine previsto\nal comma 1, il Comune o i Comuni interessati chiedono\nalla Giunta Regionale il versamento della somma dovuta, da\nprelevarsi dal deposito cauzionale di cui all\' articolo 6 della\npresente legge e da reintegrare entro e non oltre 15 giorni,\npena la sospensione dell\' attività estrattiva."', '15': '\nL\' articolo 19 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 19. Concessione edilizia\n1. Il provvedimento di concessione, previsto dall\' articolo\n1 della legge 28 gennaio 1977, n. 10, è obbligatorio per i\nmanufatti e gli impianti ed ogni altra opera collegata all\' attività \ndella cava.\n2. Il suo rilascio è obbligatorio, purchè non in contrasto\ncon gli strumenti urbanistici vigenti, e subordinato esclusivamente\nal possesso del provvedimento regionale previsto dall\'\narticolo 4 della presente legge.\n3. Tali manufatti ed impianti dovranno essere asportati o\ndemoliti dopo la cessazione dell\' attività autorizzata, fatta\nsalva la facoltà di una diversa utilizzazione consentita dagli\nstrumenti urbanistici vigenti."', '16': '\nL\' articolo 20 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 20. Permesso di ricerca.\n1. Qualora si tratti di accertare la quantità , la consistenza\ne l\' economicità di giacimenti su fondi non in disponibilità ,\noccorre l\' apposito permesso rilasciato dal Comune nel\ncui territorio ricadono i fondi stessi, a norma della legge\nregionale 29 maggio 1980, n. 54 e previo deposito di una\ncauzione fissata dal Comune stesso.\n2. I possessori dei fondi, compresi nel perimetro al quale\nsi riferisce il permesso, non possono opporsi ai lavori di ricerca.\n3. Nel caso che il proprietario del fondo e il richiedente\nil permesso di ricerca non si siano accordati, si procederà a\nnorma dell\' articolo 10 del RD 29 luglio 1927, n. 1443.\n4. La domanda di autorizzazione, da presentarsi dagli\ninteressati al Comune ed, in copia, al competente Settore,\ndeve essere corredata da un programma di ricerca costituito\nda idonea cartografia e da una relazione tecnico - finanziaria\nin ordine ai materiali da cercare, ai lavori da compiere, ai\nmezzi da impiegare e alla durata della ricerca.\n5. Il permesso, valutata l\' idoneità tecnica ed economica\ndel richiedente, è rilasciato entro novanta giorni dal ricevimento\ndella domanda.\n6. Nel permesso di ricerca sono fissati l\' oggetto, le modalità ,l\' ammontare del deposito cauzionale da prestarsi\nnelle forme ammesse dalle leggi a garanzia di tutti gli obblighi\nderivanti dal permesso, nonchè i termini iniziale e\nfinale della ricerca. Il termine finale non può essere superiore\nad un anno, salvo proroga motivata, che può essere\naccordata per un periodo massimo di sei mesi, previo accertamento\ne constatazione dei lavori compiuti e dei risultati\nottenuti."', '17': '\nL\' articolo 22 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così sostituito:\n" Art. 22. Osservatorio delle cave\n1. Presso il Settore Ricerche e Valorizzazione di cave,\ntorbiere, acque minerali e termali è istituito l\' Osservatorio\nregionale delle cave.\n2. L\' Osservatorio, avvalendosi delle strutture del competente\nSettore Cave e/ o Settori provinciali, raccoglie, tramite\ni dati conoscitivi da fornirsi a cura delle ditte esercenti l\'\nattività estrattiva, elementi relativi a:\na) quantità e natura del materiale estratto e tipologia del\nsuo utilizzo primario;\nb) utilizzo e/ o destinazione del materiale di scarto.\n3. I titolari di autorizzazioni e/ o concessioni sono tenuti,\nsecondo le istruzioni che il Presidente della Giunta Regionale,\no suo delegato, emanerà entro sei mesi dall\' entrata in\nvigore della presente legge, a comunicare all\' Osservatorio,\ncon cadenza annuale, le informazioni di cui al precedente\ncomma 2, a fornire le notizie ed i chiarimenti che, sui dati\ncomunicati, siano richiesti dallo stesso Osservatorio e ponendo\na disposizione di quest\' ultimo i mezzi per\nl\' acquisizione diretta dei dati stessi.\n4. In caso di inottemperanza, i titolari di autorizzazioni\ne/ o concessioni sono passibili delle sanzioni di cui all\' articolo\n28, comma 4, della presente legge.\n5. I dati, le notizie ed i chiarimenti così ottenuti sono\ncoperti dalla guarentigia di cui all\' articolo 11 della legge 9\nluglio 1926, n. 1162.\n6. Il personale preposto al controllo e vigilanza ai sensi\ndell\' articolo 25 della presente legge, comunica periodicamente\nle infrazioni rilevate in relazione:\na) alle attività estrattive esercite in difetto di autorizzazione\ne/ o concessione;\nb) alla mancata osservanza del piano di utilizzazione rispetto\nal progetto approvato;\nc) al mancato rispetto delle fasi e delle modalità di attuazione\ndel piano di recupero o ricomposizione ambientale;\nd) alla prescrizioni imposte ai sensi dell\' articolo 28,\ncomma 1, della presente legge.\n7. All\' Osservatorio compete la verifica dell\' attuazione del\nPiano Regionale delle Cave di cui all\' articolo 2 e 28 della\npresente legge.\n8. Il Presidente della Giunta Regionale, o suo delegato\nsulla base dei dati acquisiti dall\' Osservatorio, riferisce entro\nil mese di dicembre di ogni anno al Consiglio Regionale\nsull\' andamento dell\' attività estrattiva nel territorio regionale,sulle più aggiornate previsioni dei fabbisogni e sullo stato di\nattuazione del Piano delle attività estrattive."', '18': '\nL\' articolo 23 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così riformulato:\n" Art. 23. Adempimenti connessi con l\' ultimazione dei\nlavori di coltivazione.\n1. Ultimati i lavori di coltivazione, il titolare dell\'\nautorizzazione o della concessione deve chiedere al Presidente\ndella Giunta Regionale, o suo delegato, di accertare la rispondenza\ndei lavori di coltivazione a quanto previsto nel provvedimento\ndi autorizzazione o concessione con particolare riferimento\nai lavori di ricomposizione ambientale.\n2. Il sopralluogo accertativo viene effettuato da un funzionario\ndella Regione di concerto con un funzionario dell\'\nIspettorato forestale, da un incaricato del Comune e dalle\nguardie ecologiche volontarie indicate dalle Associazioni\nambientalistiche che fanno parte della Commissione di cui\nall\' articolo 3 della presente legge. Tale accertamento deve\nvertere, tra l\' altro, anche sull\' attecchimento delle specie\narboreee e/ o vegetali piantumati.\n3. Le risultanze del sopralluogo, in unico verbale, sono\nsottoscritte da ciascuno dei partecipanti.\n4. Sulla base delle risultanze, la Giunta regionale provvede\nall\' eventuale svincolo della cauzione prestata ai sensi dell\'\narticolo 6 della presente legge, dichiarando estinta la cava,\novvero a intimare all\' imprenditore la regolare esecuzione delle\nopere necessarie a soddisfare gli obblighi derivanti dal\nprovvedimento di autorizzazione o concessione, entro un massimo di\nmesi otto, trascorso inutilmente il quale, la Giunta Regionale\nprovvede d\' ufficio con rivalsa delle spese a carico dell\'\ninadempimento anche mediante incameramento della cauzione.\n5. Le spese delle operazioni di accertamento sono a carico\ndel richiedente e vengono liquidate dal Presidente della\nGiunta Regionale o suo delegato.\n6. Il procedimento di cui ai commi precedenti viene comunque\nmesso in atto dal Presidente della Giunta Regionale\no suo delegato alla scadenza dell\' autorizzazione o concessione\nsalva proroga accordata su motivata richiesta."', '19': '\nL\' art. 25 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 25. Vigilanza e polizia mineraria\n1. Le funzioni di vigilanza sui lavori di ricerca e di\ncoltivazione dei materiali di cava circa la loro abusività o\ndifformità della presente legge, nonchè quelle connesse in\nmateria di polizia mineraria di cui al terzo comma dell\' articolo\n62 del DPR 24 luglio 1977, n. 616, sono esercitate dal personale\nregionale del competente Settore e/ o dei settori all\' uopo\ndelegati ed al quale è attribuita la qualifica di agente di polizia\ngiudiziaria.\n2. La Giunta Regionale, con proprio personale e strumenti,\nsi attrezzerà in maniera tale da poter valutare la pericolosità \ndell\' esercizio delle cave in relazione all\' immissione\nnell\' ambiente di polveri, rumori, vibrazioni.3. Con apposito regolamento il Consiglio Regionale disciplinerà \nla collaborazione volontaria di guardie ecologiche\nfacenti capo alle Associazioni ambientalistiche, naturalistiche\ne dei produttori agricoli più rappresentative.\n4. Il regolamento dovrà essere emanato entro sei mesi\ndall\' approvazione della presente legge."', '20': '\nL\' articolo 28 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 28. Sanzioni\n1. Chiunque coltivi una cava senza autorizzazione o\nconcessione è soggetto alla sanzione amministrativa non\ninferiore a lire 6 milioni o non superiore a lire 20 milioni,\nnonchè , qualora vi sia stata alterazione dell\' ambiente, all\'\nobbligo di provvedere al suo ripristino o, quando non sia\npossibile, alla ricomposizione ambientale secondo le prescrizioni\ndettate dal Presidente della Giunta Regionale, o\nsuo delegato, fatto salvo il potere di questa, in caso di\ninerzia, di provvedere d\' ufficio con rivalsa delle spese a\ncarico dell\' inadempiente.\n2. Nel caso di inosservanza delle prescrizioni contenute\nnel permesso di ricerca o nel provvedimento di autorizzazione\no di concessione è comminata una sanzione amministrativa\nnon inferiore a lire 1 milione e non superiore a lire 5\nmilioni, con l\' obbligo, a carico dell\' inadempiente, di provvedere\nall\' attuazione di quanto prescritto dal Presidente della\nGiunta Regionale, o suo delegato.\n3. Qualora l\' inosservanza abbia comportato alterazione\nambientale, si procede con le stesse modalità stabilite dal\ncomma 1 del presente articolo.\n4. I titolari di permessi di ricerca o di autorizzazione o\ndi concessione che si sottraggono all\' obbligo di consentire\nl\' accesso per ispezioni o controlli o che non forniscano i\ndati, le notizie e i chiarimenti richiesti, sono soggetti alla\nsanzione amministrativa non inferiore a lire 1 milione e non\nsuperiore a lire 3 milioni.\n5. Per l\' applicazione delle sanzioni amministrative indicate\nnel presente articolo e per la riscossione coattiva delle\nsomme dovute dai trasgressori, è competente il Presidente\ndella Giunta Regionale o, suo delegato, che provvede nel rispetto\ndelle norme della legge 24 novembre 1981, n. 689 e\ndella legge regionale 10 gennaio 1983, n. 13.\n6. Dei provvedimenti di cui al presente articolo verrà \ndata notizia mediante adeguata pubblicità e comunque mediante\naffissione all\' Albo del Comune interessato.\n7. Le somme derivanti dall\' applicazione delle sanzioni,\ndetratta la somma spettante agli agenti scopritori ai sensi\ndella legge regionale 10 gennaio 1993, n. 13, incrementeranno\nil fondo regionale di cui all\' articolo 38 della presente legge\nper interventi di ricomposizione ambientale delle aree\ndelle cave abbandonate."', '21': '\nL\' articolo 32 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 32. Contributi regionali1. Per la realizzazione degli interventi di ricomposizione\nambientale delle aree di cave abbandonate, la Regione concede\ncontributi fino alle seguenti misure percentuali della\nspesa ritenuta ammissibile:\na) 50% a favore degli interventi dei privati;\nb) 75% a favore degli interventi dei Comuni e loro Associazioni\no Consorzi, nonchè Consorzi di bonifica e Comunità \nmontane.\n2. Nella concessione del contributo viene data preferenza\nagli interventi dei soggetti pubblici.\n3. Ai fini della concessione del contributo, la Giunta Regionale,\nsulla base delle risultanze dei censimenti comunali,\ndei dati in suo possesso, nonchè dei progetti trasmessi ai\nsensi dell\' articolo 31 della presente legge, approva un programma\nannuale degli interventi, con la determinazione dell\'\nentità dei contributi che, comunque, nell\' ambito delle percentuali\ndeterminate, di cui al comma 1, non potrà superare\nper i soggetti pubblici il 75% della spesa ritenuta ammissibile\ne, per i privati, il 50%.\n4. I contributi sono accreditati su appositi conti vincolati\nai Comuni nel cui ambito gli interventi vengono realizzati\ntotalmente o prevalentemente.\n5. Il Comune provvede all\' erogazione del contributo in\nmisura del 30% all\' atto di inizio dei lavori e per la parte\nrestante al termine dei lavori medesimi, previo accertamento\ndella loro conformità al progetto sovvenzinato.\n6. Gli interessi maturati sugli accantonamenti, di cui al\ncomma 4, sono a credito della Regione.\n7. Gli Enti interessati ed i privati dovranno dare inizio ai\nlavori entro tre mesi dalla data di finanziamento ed informare\nla Giunta Regionale sull\' andamento dei lavori e su\neventuali ritardi o difficoltà che venissero a determinarsi.\n8. La Giunta Regionale può revocare, previa diffida e\nsentito il Sindaco, il contributo concesso in caso di mancata\nattuazione o modificazione dell\' intervento finanziario o ordinare\nla restituzione della parte di contributo erogato.\n9. Al saldo del contributo si provvede previo collaudo a\ncura del competente settore.\n10. All\' onere derivante dall\' incremento per la concessione\ndei contributi di cui al precedente comma 1, nonchè per la\nspesa di cui al comma 9 del presente articolo, si fa fronte\ncon le disponibilità di cui al cap. 1138 dello stato di previsione\ndella spesa da adeguare annualmente con la legge di\nbilancio con le risorse di cui all\' articolo 9 della legge 16\nmaggio 1970, n. 281."', '22': '\nL\' articolo 36 della legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, è così modificato:\n" Art. 36. Norme transitorie per le cave in atto\n1. La coltivazione delle cave in atto alla data dell\' 8 gennaio\n1986, per le quali, a norma dell\' articolo 28 del DPR 9\naprile 1959, n. 128, è stata presentata denuncia al Comune e\nalla Regione Campania, potrà essere proseguita, purchè , entro\nsei mesi dalla stessa data, l\' esercente abbia presentato domanda\ndi proseguimento, con la procedura e documentazioneprevista dall\' articolo 8 della presente legge ed adempia agli\nobblighi previsti dagli articoli 6 e 18 della presente legge.\n2. La denunzia d\' esercizio ai sensi dell\' articolo 28 del\nDPR 9 aprile 1959, n. 128, è titolo legittimante ai fini del\nprecedente comma 1 purchè la stessa risulti presentata al\nComune, o al Distretto Minerario, o alla Regione, o alla Provincia\ne sia relativa a particelle già interessate dallo svolgimento\ndel piano di coltivazione di cava.\n3. In caso di mancata presentazione della domanda, alla\nscadenza del termine predetto, l\' attività di coltivazione si\nconsidera cessata e l\' eventuale continuazione dei lavori è \nsottoposta alle sanzioni di cui all\' articolo 28 della presente\nlegge.\n4. L\' autorizzazione di cui al comma 1 non può essere\ndenegata se non quando l\' attività estrattiva risulti in contrasto\ncon i vincoli urbanistici, paesaggistici, idrogeologici ed\narcheologici derivanti da altre leggi nazionali o regionali.\n5. Nelle aree sottoposte a vincoli paesaggistici,\nidrogeolici ed archeologici, derivanti da leggi nazionali o\nregionali e già oggetto di coltivazioni alla data di\napposizione degli stessi l\' attività estrattiva può essere\nproseguita nei limiti delle superfici oggetto di legittima\ncoltivazione e, comunque, entro i limiti delle particelle ovvero\ndella superficie già oggetto di coltivazione.\n6. Per i vincoli imposti successivamente e semprecchè \nsiano suscettibili di deroga, si applicherà la procedura di cui\nall\' articolo 11, commi 4 e 5, della presente legge.\n7. Qualora la cava sia ubicata in zona a ciò non espressamente\ndestinata dallo strumento urbanistico vigente, l\' autorizzazione\nai sensi dell\' articolo 11, comma 5, della presente\nlegge costituisce adozione della variante allo strumento\nurbanistico stesso."', '23': '\nDopo l\' articolo 36 della legge regionale 13 dicembre\n1985, n. 54, è aggiunto il seguente articolo:\n" Art. 36- BIS. Norme transitorie per la convenzione\n1. Tutte le ditte esercenti cave in atto ai sensi dell\' articolo\n36 e dell\' articolo 38 ter, commi 2 e 3 della presente legge,\nper le quali non è stata ancora richiesta la stipula della\nconvenzione con il Comune, dovranno versare, entro e non oltre\nsessanta giorni dalla relativa comunicazione, un contributo\nal Comune che sarà stabilito in misura provvisoria dal\nPresidente della Giunta Regionale, o suo delegato, sulla base\ndei criteri fissati dalla Giunta Regionale.\n2. Detto contributo sarà versato per intero entro il 31\ndicembre di ogni anno e non subirà variazioni fino alla sua\ndeterminazione da parte del Presidente della Giunta Regionale\no suo delegato.\n3. E\' data facoltà al Comune di accettare, in alternativa\nal contributo, prestazioni di eguale importo fornite dalla\nditta esercente la cava, quali la fornitura di materiali, l\' utilizzo\ndi mezzi meccanici, l\' intervento in opere pubbliche\npreferenzialmente finalizzate al recupero ambientale o alla\nriutilizzazione di aree di cave dismesse.\n4. In caso di inerzia del Comune nella stipula della convenzionedi cui al comma 1 del presente articolo e per gli\neffetti di cui al comma medesimo, il titolare dell\' autorizzazione\no della concessione deposita presso il Comune un atto\nd\' obbligo, avente i contenuti propri dello schema tipo della\nconvenzione approvata dalla Giunta Regionale ai sensi dell\'\narticolo 18 della presente legge.', '24': '\nDopo l\' articolo 36 BIS della legge regionale 13 dicembre\n1985, n. 54. è aggiunto il seguente articolo:\n" Art. 36- TER. Norme transitorie per ambiti estrattivi\nsu terreni in uso civico.\n1. La coltivazione delle cave su terreni in uso civico, in\natto alla data dell\' 8 gennaio 1986 o alla data di entrata in\nvigore della legge 8 agosto 1985, n. 431, in assenza di mutamento\ndi destinazione, può essere esercitata in attesa della\nautorizzazione regionale ai sensi dell\' articolo 12 della legge\n16 giugno 1927, n. 1766, purchè , entro centoventi giorni\ndall\' entrata in vigore della presente legge, l\' esercente presenti\napposita domanda, con la procedura e documentazione prevista\ndal precedente articolo 8 ed adempia agli obblighi previsti\ndagli articoli 6 e 18 della presente legge, inviando all\'\nEnte titolare dei diritti di uso civico, una copia di essa,\ncorredata da una perizia giurata e da una planimetria\ncatastale dell\' ambito estrattivo coltivato e da coltivare, e una\nistanza di autorizzazione al mutamento di destinazione.\n2. L\' esistenza in atto alle date di cui al comma 1 del\npresente articolo è documentata nei modi previsti dall\' articolo\n36, comma 2, della presente legge.\n3. In caso di mancata presentazione della domanda, alla\nscadenza del termine predetto, l\' attività di coltivazione non può \nessere continuata e l\' eventuale continuazione dei lavori è \nsottoposta alle sanzioni di cui all\' articolo 28 della presente\nlegge.\n4. L\' Ente titolare dei diritti di uso civico richiede alla\nRegione l\' autorizzazione al mutamento di destinazione ai\nsensi dell\' articolo 12 della legge 16 giugno 1927, n. 1766,\nper i terreni interessati dalle cave di cui al comma 1 del\npresente articolo.\n5. L\' autorizzazione al mutamento di destinazione non può \nessere denegata se non quando l\' attività estrattiva risulti in\ncontrasto con vincoli paesaggistici non sucettibili di deroga".', '25': '\nDopo l\' articolo 38 della legge regionale 13 dicembre\n1985, n. 54, è aggiunto il seguente articolo:\n" Art. 38- BIS Delega dei poteri\n1. L\' esercizio dei poteri afferenti i provvedimenti di cui\nalla presente legge e connessi con la potestà di competenza\ndel presidente della Giunta Regionale può essere delegato ai\ndirigenti dei Settori provinciali del Genio Civile o ai dirigenti\ndei Settori tecnico - amministrativi delle Foreste.\n2. Da tale esercizio sono escluse le competenze derivanti\ndagli articoli 1 - ultimo comma -, 2, 3, 18 - commi 2 e 4 -,\n21 - comma 1 -, 22, 23 - comma 4 -, 24, 25 - comma 3 -,\n29, 30, 31, 32, 33, 34 e 35 - comma 2 - della presente legge,\nnonchè dagli articoli 9 bis e 36 bis -comma 1 -della presentelegge e, comunque, da definire con atto della Giunta\nRegionale.\n3. La delega di cui al precedente comma 1 è esercitata\nmediante atti monocratici, nell\' ambito della competenza territoriale\ndi ciascun dirigente e con la procedura di cui all\' articolo\n11 della presente legge.\n4. I provvedimenti adottati ai sensi del precedente\ncomma 1, nonchè ogni altro atto attinente all\' argomento,\ndevono essere rimessi in copia al competente Settore regionale,\ncui resta la competenza di emanare direttive e di attuare\nle altre disposizioni previste dalla presente legge, ivi\ncompreso l\' esercizio del potere sostitutivo del Presidente\ndella Giunta Regionale, nell\' ipotesi di inattività dei dirigenti\ndei Settori di cui al comma 1 del presente articolo."', '26': '\nDopo l\' articolo 38- BIS della legge regionale 13 dicembre\n1985, n. 54, sono aggiunti i seguenti articoli:\nDopo l\' articolo 38- BIS della legge regionale 13 dicembre\n1985, n. 54, sono aggiunti i seguenti articoli:\n" Art. 38- TER. Norme finali e transitorie\n1. Ai fini dell\' adozione del Piano regionale delle attività \nestrattive, prescritte dall\' articolo 2 della presente legge, il\ntermine è fissato al 31 dicembre 1995.\n2. Sino all\' entrata in vigore del piano regionale delle attività \nestrattive, il perimetro delle attività estrattive oggetto\ndi istanze di prosecuzione della coltivazione delle cave in\natto secondo quanto previsto dall\' articolo 36 della presente\nlegge, fermo restante la possibilità di proseguire l\' attività \nestrattiva in approfondimento sull\' area già interessata dai\nlavori di escavazione, può essere modificato per consentire il\nrecupero ambientale di tutta l\' area di cava a condizione che\nvenga inoltrata, entro sessanta giorni dall\' entrata in vigore\ndella presente legge, apposita istanza.\n3. Per le finalità di cui al precedente comma 2 possono\nessere utilizzate aree adiacenti al perimetro di cava fino al\n30% della complessiva superfice adiacente e non superiore\nal 20% dell\' area di cava ovvero del complesso estrattivo\nlegittimamente interessato all\' attività di coltivatore per i\nfronti di cava che hanno bisogno di una maggiore superficie\nnecessaria per il corretto recupero ambientale.\n4. La modifica del perimetro, ai sensi del precedente\ncomma 3, è sottoposta alle condizioni di cui appresso:\na) la superficie, oggetto dell\' originaria domanda di prosecuzione,\nsia esaurita o in fase di esaurimento;\nb) l\' istanza di cui al precedente comma 2 venga documentata\nai sensi dell\' articolo 8 della presente legge;\nc) l\' importo del deposito cauzionale, di cui all\' articolo 6\ndella presente legge, sia pari a quello che emerge dal piano\nfinanziario di cui all\' articolo 8, comma 2, lettera i), della\npresente legge;\nd) i lavori di ricomposizione ambientale siano attuali\nnella misura del 20% della cava se in fase di esaurimento e\nnella misura del 10% se la cava è già esaurita e, comunque,\nsecondo un progetto - programma redatto ai sensi dell\' articolo\n8, comma 2, lettera f) della presente legge,5. Sono fatti salvi e conservano efficacia gli atti amministrativi\ndepositati ai fini dell\' istruttoria tecnico - amministrativa\ndi domande presentate dagli interessati anteriormente all\' entrata\nin vigore della presente legge che risultino ancora con\nessa compatibili ed aventi ad oggetto lo sviluppo dell\' attivita."\nDopo l\' articolo 38- BIS della legge regionale 13 dicembre\n1985, n. 54, sono aggiunti i seguenti articoli:\n" Art. 38- TER - BIS. Norme finali e transitorie\n1. Le cave in esercizio ai sensi dell\' articolo 36, commi 1\ne 2, della presente legge, per le quali la domanda di proseguimento\nsia stata presentata oltre il termine di legge ma\nentro il 31 dicembre 1988, possono essere oggetto della procedura\ndi cui all\' articolo 38- TER della presente legge, nel\nrispetto dei presupposti, tempi e modalità in tale disposizione\nprevisti."', '27': '\nDopo l\' articolo 38- TER - BIS della legge regionale 13 dicembre\n1985, n. 54 è aggiunto il seguente articolo:\n" Art. 38- QUATER. Decorrenza dei termini e delle\nprocedure\n1. Nel caso in cui, ai sensi dell\' articolo 38- BIS, comma 1,\ndella presente legge, venga disposta la delega ai Settori\nprovinciali, le pratiche devono essere trasmesse, entro e non oltre\nil termine di giorni trenta dal provvedimento di delega.\nLimitatamente a tale termine resta sospeso l\' inizio della\nprocedura di cui all\' articolo 11, commi 1 e/ o 2, della presente\nlegge."', '28': '\nDopo l\' articolo 38- QUATER della legge regionale 13 dicembre\n1985, n. 54, è aggiunto il seguente articolo:\n" Art. 38- QUINQUIES. Approvazione del Piano regionale\ndelle attività estrattive.\n1. Il Piano regionale delle attività estrattive, di cui all\'\narticolo 2 della presente legge, è approvato dal Consiglio\nRegionale entro il 31 dicembre 1995.\n2. Entro il suddetto termine è vietato rilasciare autorizzazioni\no concessioni per apertura di nuove cave, eccetto per le\ncave di cui al comma 2 dell\' articolo 35 della presente legge.\n3. La proposta di piano, articolato per provincia, di cui\nal comma 1 del presente articolo, è approvata dalla Giunta\nRegionale entro il 30 luglio 1995, sentita la competente\nCommissione consiliare."', '29': '\nDopo l\' articolo 38- QUINQUIES della legge regionale 13\ndicembre 1985, n. 54, è aggiunto il seguente articolo:\n" Art. 38- SEXIES. Modifiche agli articoli 12, 15, 16,\n17, 21, 25, 26, 27 e 37.\n1. L\' espressione " Giunta Regionale" è sottoscritta con\nl\' espressione " Presidente della Giunta Regionale, o suo delegato"\nai seguenti articoli:\na) articolo 12, secondo comma;\nb) articolo 16, secondo e quarto comma;\nc) articolo 17, primo comma;\nd) articolo 37, primo e secondo comma.2. L\' espressione " Presidente della Giunta Regionale" è \nintegrata dall\' espressione " o suo delegato" ai seguenti articoli:\na) articolo 15, secondo comma;\nb) articolo 21, primo comma;\nc) articolo 25, primo comma;\nd) articolo 26, primo comma;\ne) articolo 27, primo comma."', '30': "\nLimiti dei compiti della Commissione tecnico - consultiva\n1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge i\ncompiti assegnati dalla legge regionale 13 dicembre 1985, nº\n54, come modificata ed integrata dalla presente legge, alla\nCommissione Tecnico Consultiva restano limitati alla formulazione\ndel parere di cui all' articolo 2 di detta legge.\n2. Resta ferma la validità degli atti compiuti dalla Commissione\nfino all' entrata in vigore della presente legge in\nordine alle autorizzazioni e concessioni.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n13 aprile 1995"}
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campania
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{'1': '1. La legge regionale 29 giugno 1994, n. 26, concernente\nle " Norme per la disciplina delle attività trasfusionali e per\nla promozione della donazione del sangue nella Regione\nCampania" è abrogata.', '2': "1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per\ngli effetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della sua\npubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n13 aprile 1995"}
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23
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{'1': "1. Il totale generale delle Entrate dell' Ente Regionale di\nSviluppo Agricolo in Campania, denominato poi,\nERSAC per l' esercizio finanziario 1995 è approvato in\nL. 65.904.000.000 in termini di competenza ed in\nL. 118.209.236.102 in termini di cassa.\n2. Sono autorizzati l' accreditamento e la riscossione\ndelle entrata risultanti dallo stato di previsione delle entrate\nper l' esercizio 1995 nel testo di cui all' allegato.", '2': "1. Il totale generale delle Uscite dell' ERSAC per l' esercizio\nfinanziario 1995 è approvato in L. 65.904.000.000 in termini\ndi competenza ed in L. 109.602.769.435 in termini di cassa.\n2. E' autorizzata l' assunzione degli impegni di spesa entro\nil limite degli stanziamenti di competenza risultanti\ndallo stato di previsione della spesa per l' esercizio 1995 nel\ntesto allegato di cui al comma 2, dell' articolo 1.", '3': "1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi per gli\neffetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione, ed\nentra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione\nnel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nLa presente Legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n10 novembre 1995", '4': 'ERSAC\nENTE DI SVILUPPO AGRICOLO IN CAMPANIA\n(Legge regionale 20 febbraio 1978 n. 8)\nSchemaBILANCIO DI PREVISIONE\nESERCIZIO\n1995\nRIELABORAZIONE'}
null
campania
1,995
22
null
{'1': "1. Ad integrazione del Conto Consuntivo per l' Esercizio\nFinanziario 1992 è approvato il conto generale del patrimonio\ndella Regione Campania per l' Esercizio Finanziario\nmedesimo il cui saldo patrimoniale positivo è stabilito nella\nsomma di L. 386.891.396.771 come risulta dai seguenti dati:\nATTIVITA':\nConsistenza patrimoniale\nIniziale 8.239.257.470\nFinale 12.167.985.314.484\nVariazioni + 3.928.727.957.014\nPASSIVITA':\nConsistenza patrimoniale\nIniziale 7.797.781.450.652\nFinale 11.369.618.037.895\nVariazioni 3.541.836.587.243\nEccedenza attività :\nConsistenza patrimoniale\nIniziale + 441.475.906.818\nFinale + 828.367.276.589\nSaldo Patrimoniale dell' Esercizio + 386.891.369.771", '2': "1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi per gli\neffetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione, ed\nentra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione\nnel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n10 novembre 1995"}
null
campania
1,995
5
null
{'1': "1. E' approvato in lire 13.095.305.567.137 lo stato di previsione\ndi competenza dell' Entrata della Regione per l' anno finanziario\n1995 come da tabella A) annessa alla presente legge.\n2. E' autorizzato l' accertamento dei tributi delle entrate\nper l' anno finanziario 1995.\n3. E' approvato in Lire 13.095.305.567.137 lo stato di\nprevisione della Spesa della Regione per l' anno finanziario\n1995 come da tabella B) annessa alla presente legge.\n4. E' autorizzata l' assunzione di impegni di spesa entro i\nlimiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui al\ncomma precedente.\n5. Sono altresì approvati: il quadro generale riassuntivo\ndi cui al primo comma dell' articolo 24 della legge regionale\n27 luglio 1978, n. 20, i prospetti e gli elenchi indicati nel\nsecondo comma del richiamato articolo 24 della legge regionale\n27 luglio 1978, n. 20, allegati alla presente legge.", '2': "1. E' approvato in lire 15.686.944.310.0184 lo stato di previsione\ndi cassa dell' entrata della Regione per l' anno finanziario\n1995 come da tabella A) annessa alla presente legge.\n2. Sono autorizzati, secondo le leggi in vigore, la riscossione\ned il versamento nella cassa della Regione delle imposte\ndelle tasse e di ogni altra entrata spettante nell' anno finanziario\n1995.\n3. E' approvato in Lire 15.686.944.310.018 lo stato di\nprevisione di cassa della Spesa della Regione per l' anno finanziario\n1995 come da tabella B) annessa alla presente legge.\n4. E' autorizzato il pagamento delle Spese della Regione\nper l' anno finanziario 1995 entro i limiti degli stanziamenti\ndello stato di previsione di cui al comma precedente.5. E' autorizzata l' iscrizione nel Bilancio di cassa di un\nfondo di riserva di lire 205.854.820,207 da utilizzare secondo\nle modalità prescritte dall' articolo 28 della legge regionale\n27 luglio 1978, n. 20.\n6. E' approvato in Lire 4.238.258.838.473 l' ammontare\npresunto dei residui attivi al 31 dicembre 1994.\n7. E' approvato in Lire 2.615.796.697.928 l' ammontare\ndei residui passivi al 31 dicembre 1994.", '3': "1. E' approvato in Lire 33.525.555.718.183 il quadro di\nprevisione dell' entrata di bilancio pluriennale 1995- 1997\ncome da quadro A) annesso alla presente legge.\n2. E' parimenti approvato in Lire 33.525.555.718.183 il\nquadro di previsione della Spesa del bilancio pluriennale\n1995- 1997 come da quadro B) annesso alla presente legge.\n3. E' approvato il quadro generale riassuntivo del bilancio\npluriennale 1995- 1997 come da quadro C) annesso alla\npresente legge.", '4': "1. Il termine indicato al primo comma dell' articolo 80\ndella legge regionale 2 agosto 1982, n. 42, è prorogato al 31\ndicembre 1995.\n2. I fondi assegnati alla Regione ai sensi dell' articolo 6\ndella legge 8 novembre 1986, n. 752 e successive proroghe,\nsono utilizzati per le finalità specifiche nei singoli provvedimenti\namministrativi di assegnazione, con le modalità e le\nprocedure di cui alla legge regionale 28 febbraio 1978, n. 13.", '5': "1. La Giunta Regionale è autorizzata ad attuare un programma\nstraordinario di interventi in agricoltura per una\nspesa complessiva di lire 12.900.000.000.\n2. La spesa di cui al comma precedente che grava sul\ncapitolo 3614 sarà destinata:\na) per il finanziamento di infrastrutture rurali;\nb) per la realizzazione da parte dell' ESARC di un\nprogramma per il miglioramento qualitativo, la tutela e la\nvalorizzazione delle produzioni orticole di maggiore\nrilevanza nell' economia agricola regionale.\n3. I finanziamenti di cui alla precedente lettera a) saranno\nconcessi nella misura e con le modalità del POP\nCampania 1990- 1193, alla Misura 14.1.", '6': "1. Per le azioni da svolgere con la collaborazione di Istituti\ndi ricerca e sperimentazione e di altri soggetti operanti\nnel campo dei servizi di sviluppo agricolo senza fini di\nlucro le modalità di pagamento delle somme da riconoscere\nad essi potranno prevedere il versamento di quote a titolo di\nanticipazioni nel limite di un terzo dell' importo globale.\n2. Qualora trattasi di soggetto avente personalità giuridica\nprivata, le anticipazioni di cui al precedente comma saranno\nconcesse subordinatamente alle prestazioni di garanzia\nfidejussoria ed alla condizione che gli eventuali interessi\nattivi maturati siano conteggiati in deconto delle spettanze.", '7': "1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presentelegge, i mutui previsti agli articoli 3 e 4 della legge\nregionale 25 agosto 1989, n. 18, sono concessi per la trasformazione\ndi passività derivanti da esposizioni debitorie per\nmutui e prestiti agrari con inizio dell' ammortamento antecedente\nal 1 dicembre 1994.\n2. Non possono beneficiare dei mutui di cui al comma\nprecedente gli imprenditori e le cooperative di conduzione\nche, alla data di entrata in vigore della presente legge, abbiano\ngià stipulato i contratti condizionati per mutui autorizzati\nai termini della citata legge regionale 25 agosto 1989, n. 18.", '8': "1. Fatta eccezione per i mutui di cui all' articolo 19 della\nlegge regionale 2 agosto 1982, n. 42, ed alla normativa regionale\ndi recepimento del regolamento CEE n. 797/ 1985,\nalle operazioni di credito agrario agevolato, previste dalla vigente\nlegislazione agraria regionale ed autorizzate posteriormente\nal 31 dicembre 1994, si applica il tasso minimo agevolato\ndeterminato ai termini del Decreto del Presidente del\nConsiglio dei Ministri in data 29 novembre 1985.", '9': "1. La Giunta Regionale è autorizzata a corrispondere alle\nAssociazioni Provinciali degli Allevatori il saldo del contributo\ndeterminato in Lire 688.823.000, loro spettante per la tenuta\ndei libri genealogici e la gestione dei controlli funzionali\neffettuati nell' anno 1993, facendo gravare la spesa sul Cap. 3214.", '10': "\n1. E' autorizzata per l' esercizio finanziario 1995, la spesa\ndi lire 8.854.533.000 da versare alle UUSSLL ai sensi dell'\narticolo 69 lettera b) della legge 23 dicembre 1978, n. 833.\n2. La suddetta spesa che grava sul Cap. 7076 rappresenta\nla terza annualità della somma da erogare nel triennio.", '11': "\n1. E' autorizzata l' iscrizione, nello stato di previsione\ndell' Entrata 1995, della somma di lire 200.000.000.000 quale\nquota parte dell' avanzo di amministrazione derivante dai\nresidui colpiti da perenzione amministrativa.", '12': "\n1. Lo stanziamento del Cap. 4808 dello stato di previsione\ndella spesa per l' anno finanziario 1995 per gli interventi\nintegrativi da destinare agli EDISU è attribuito alle singole\nopere universitarie, secondo gli importi rinvenienti dalle rispettive\nUniversità o istituti di istruzione universitaria risultanti\nal Settore Finanze e Tributi.", '13': "\n1. I termini di cui all' articolo 6 della legge regionale 8\nsettembre 1993, n. 34, concernente le norme e procedure\nper l' attuazione del Piano regionale dei Trasporti, sono prorogati\nal 30 giugno 1995.", '14': "\n1. Gli indirizzi ed i criteri prioritari e selettivi per la\nredazione del piano di interventi, di cui all' articolo 3 della\nlegge regionale 4 maggio 1987, n. 28, sono quelli approvati dal\nConsiglio Regionale per l' anno 1993 con deliberazione nº\n140/ 4 del 12 ottobre 1994, e con deliberazione n. 156/ 1 del\n10 novembre 1994 per l' anno 1994.", '15': '\n1. Il primo comma dell\' articolo 18 della legge regionale 7\ngiugno 1993, n. 20 è sostituito dal seguente: " I contributi di\nesercizio sono da erogarsi per effetto della legge 151/ 81, nei\nlimiti dei trasferimenti del Fondo Nazionale dei Trasporti\nconfluiti nel Fondo Comune ex articolo 8 della legge 16\nmaggio 1970, n. 281".\n2. Nell\' ambito del riassetto organizzativo di cui alla legge\nregionale 8 settembre 1993, n. 34, e comunque nei limiti dei\ncontributi di esercizio erogati dal Fondo Nazionale Trasporti,\nla Giunta Regionale, nelle more dell\' assetto organizzativo\ndelle aziende e della rete di trasporto, nonchè della revisione\nin itinere della normativa statale in materia di trasporti\npubblico locale, può autorizzare la ridefinizione dei bacini\ndi competenza di ciascuna azienda mediante modificazioni\ndegli atti concessivi, che comunque non dovranno comportare\naumenti delle percorrenze, degli addetti, e dei contributi\ngià riconosciuti, al fine di dar luogo ad una migliore\norganizzazione e ad una maggiore produttività .', '16': "\n1. Per garantire la continuità degli interventi assistenziali\nintegrativi a favore dei nefropatici con insufficienza renale e\ndegli uremici cronici, le disposizioni di cui all' articolo 21\ndella legge regionale 16 giugno 1992, n. 3, mantengono la\nloro efficacia anche per l' esercizio 1995.", '17': "\n1. E' autorizzata per l' anno 1995 la spesa di lire\n4.000.000.000 iscritta al Cap. 7830 dello stato di previsione\ndella Spesa per interventi socio assistenziali a favore di soggetti\nche hanno subito trapianti di organi.\n2. Con deliberazione di Giunta Regionale, su conforme\nparere della Commissione Consiliare, sono stabiliti i criteri\nper la erogazione degli interventi.", '18': "\n1. Il Capitolo istituito nell' articolo 17 della legge regionale\n26 giugno 1994, n. 26, è il numero 7228.", '19': "\n1. Lo stanziamento di lire 10.000.000.000 prelevato dal\nCap. 1030/ 92 previsto dall' articolo 28 della legge regionale 1\nsettembre 1993, n. 33, è da intendersi come spesa in conto capitale.", '20': "\n1. Ai sensi e per gli effetti dell' articolo 12, lettera D, della\nlegge regionale 28 agosto 1984, n. 40, vengono poste a carico\ndel bilancio le quote dei contributi in conto interessi da\nerogare agli Istituti di Credito convenzionati per mutui concessi\nin favore di operatori turistici, così come previsto dall'\narticolo 1 della legge regionale 29 maggio 1980, n. 40,\nmodificata dalla legge regionale 30 gennaio 1986, n. 6.\n2. L' onere previsto per l' anno 1995 è di lire 14.827.686.782\ned allo stesso si farà fronte con lo stanziamento del Cap. 750.", '21': "\n1. Le disposizioni di cui alle leggi regionali 28 aprile\n1975, n. 24, 29 marzo 1984, n. 24, 3 gennaio 1985, n. 2, 6\nmaggio 1985, n. 48, 13 agosto 1986, n. 25, 28 febbraio 1987.\nn. 13, 4 maggio 1987, n. 28, 21 novembre 1987, n. 41, 1settembre 1988, n. 18, 10 febbraio 1993, n. 10 e 7 dicembre\n1993, n. 43 hanno efficacia pluriennale.\n2. Le autorizzazioni di spesa per l' attuazione delle leggi\nmedesime sono qualificate annualmente con la legge di\nbilancio utilizzando quota parte dei fondi dell' articolo 8 della\nlegge 16 maggio 1970, n. 281.", '22': "\n1. E' autorizzata la spesa iscritta alla competenza dei seguenti\nCapitoli: 30 - 50 - 58 - 60 - 108 - 250 - 252 - 808 -\n1144 - 1248 - 2142 - 2306 - 2308 - 3000 - 4112 - 4400 -\n4408 - 5108 - 5300.", '23': '\n1. Le erogazioni dei contributi agli Enti indicati nei Capitoli\ndi Spesa 808, 5110, 5116, 5130, 5134, 5136, 5140,\n5144 e 7624 è disposta a presentazione dei rendiconti dei\nfinanziamenti assegnati negli esercizi finanziari precedenti.', '24': "\n1. L' onere pari a lire 40.561.686.500 previsto dall' articolo\n1 della legge regionale 13 giugno 1994, n. 20, quale rata\nrelativa all' anno 1995, graverà quanto a lire 18.000.000.000\nsul Cap. 148 dello stato di previsione della Spesa del Bilancio\n1995 e quanto a lire 22.561.685.500 sul corrispondente\nCapitolo del Bilancio 1999, mediante l' utilizzazione di risorse\nlibere della Regione.", '25': "\n1. E' istituito al Capitolo 7060 il fondo di riserva per il\nriequilibrio finanziario delle AASSLL e AAOO ai sensi\ndell' art. 28, sesto comma, della legge regionale 3 novembre\n1994, n. 32, ai cui prelevamenti vi provvede la Giunta Regionale\ncon apposita deliberazione motivata sulla base di\nuna verifica condotta al 30 giugno 1995.", '26': "\n1. E' autorizzata per l' esercizio finanziario 1995 la spesa\ndi lire 150.000.000 a favore della Società Napoletana di Storia\nPatria con sede in Napoli e di lire 50.000.000 a favore\ndella Società di Storia Patria di terra di lavoro con sede in\nCaserta, da versarsi per le finalità e con le modalità fissate\ndalla legge regionale 1 ottobre 1988, n. 18.\n2. La complessiva somma di lire 200.000.000 graverà \nsul capitolo 5134 della Spesa del bilancio 1995.", '27': "\n1. La somma da erogarsi al Consorzio Autonomo del\nPorto di Napoli, ai sensi della legge regionale 13 giugno\n1994, n. 19, è determinata per l' anno 1995 in lire\n2.367.406.000.", '28': "\n1. La norma di cui al secondo comma dell' articolo 19\ndella legge regionale 31 dicembre 1994, n. 41, è applicabile\nanche per l' anno 1995.", '29': "\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per\ngli effetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione,\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della sua\npubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n6 marzo 1995"}
null
campania
1,995
4
null
{'1': "Dopo il primo comma dell' articolo 1 della legge regionale\n5 aprile 1993, n. 17, si aggiungono i seguenti commi:\n2. L' Artigiancassa utilizzerà il conferimento regionale\ncomprendendo nell' impegno l' intero ammontare del contributo\ncalcolato sulla base del piano di rimborso dei singoli\nprestiti.\n3. L' intervento di cui al comma precedente non sostituisce\nquello statale, in quanto, una volta assegnate le risorse\nda parte dello Stato, i fondi regionali anticipati rientrano\nnelle disponibilità da destinarsi agli scopi di cui al predetto\narticolo 6 della legge regionale 4 maggio 1987, n. 28.\n4. Il conferimento regionale non utilizzato nell' esercizio\nfinanziario, può essere utilizzato dall' Artigiancassa negli anni\nsuccessivi a quello in cui è stato effettuato il conferimento.\n5. Agli interventi effettuati a valere sul conferimento regionale\ndi cui al presente articolo non si applicano le disposizioni\ndi cui all' articolo 3 della predetta legge regionale 4\nmaggio 1987, n. 28.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n7 febbraio 1995"}
null
campania
1,995
10
null
{'1': "Finalità \n1. La Regione disciplina l' esercizio delle funzioni in materia\ndi commercio su aree pubbliche in attuazione della\nlegge 28 marzo 1991, n. 112 e dell' articolo 3, comma primo,\ndella legge 8 giugno 1990, n. 142.", '2': "Criteri programmatori\n1. Entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della\npresente legge il Consiglio Regionale, su proposta della\nGiunta Regionale, emana i criteri programmatori previsti\ndall' articolo 2, comma 3, della legge 28 marzo 1991, nº\n112.\n2. La Regione provvede annualmente alla pubblicazione,\nsul Bollettino Ufficiale della Regione Campania, dell'\nelenco dei posteggi disponibili sul territorio regionale ai\nfini del rilascio, da parte dei comuni, delle autorizzazioni\ntipo b) di cui al comma 3 dell' articolo 2 della legge\n28 marzo 1991, n. 112, nonchè dei contingenti numerici relativi\nalle autorizzazioni di tipo c) di cui al comma 4 del citato\narticolo 2 della legge 28 marzo 1991, n. 112, secondo\ni criteri programmatori emanati ai sensi del comma 1 del\npresente articolo.", '3': "Nulla osta regionale\n1. Per l' esercizio, da parte dei comuni, delle funzioni di\ncui all' articolo 4, comma 1, lettere d), ed i), della presente\nlegge, è previsto il preventivo nulla osta del Presidente della\nGiunta Regionale.", '4': "Funzioni attribuite ai comuni1. Ai comuni, ove risiedono o hanno sede legale rispettivamente\nle persone fisiche o le società richiedenti, sono attribuite\nle funzioni concernenti:\na) la conversazione delle autorizzazioni di cui all' abrogata\nlegge 19 maggio 1976, n. 398 nelle nuove autorizzazioni per\nl' esercizio del commercio su aree pubbliche di cui ai commi\n3 e 4 dell' articolo 2 della legge 28 marzo 1991, n. 112;\nb) il rilascio delle autorizzazioni stagionali;\nc) il rilascio delle autorizzazioni all' esercizio del commercio\nal dettaglio su aree pubbliche di cui all' articolo 2,\ncomma 3, lettera b), della legge 28 marzo 1991, n. 112;\nd) il rilascio, previo nulla osta regionale, delle autorizzazioni\nall' esercizio del commercio al dettaglio su aree pubbliche\ndi cui all' articolo 2, comma 4, lettera c), della legge\n28 marzo 1991, n. 112;\ne) l' estensione merceologica dell' autorizzazione alla vendita;\nf) l' estensione all' autorizzazione ad altri posteggi di vendita;\ng) la voltura del titolo autorizzativo per il trasferimento\nin gestione e in proprietà dell' azienda;\nh) la sospensione e la revoca del titolo autorizzativo;\ni) l' istituzione, il funzionamento, la soppressione, la\nsospensione, lo spostamento della data di svolgimento dei\nmercati e i relativi canoni per la concessione del posteggio\nai sensi del comma 12 dell' articolo 3 della legge 28 marzo 1991,\nn. 112, previo nulla osta regionale.\n2. Nel caso di soggetti residenti in regioni diverse, le funzioni\ndi cui al comma del presente articolo sono attribuite\nal Comune capoluogo di Regione.\n3. Ai comuni sede di posteggi sono attribuite le funzioni\nrelative all' emanazione del bando di concorso per l' assegnazione\ndei posteggi disponibili nel rispetto delle modalità previste\ndai criteri programmatori regionali di cui al comma 1\ndell' articolo 2 della presente legge.", '5': "Conversione del titolo autorizzativo\n1. Ai fini della conversione il soggetto interessato invia\ncopia autentica del titolo autorizzativo al Comune competente,\nentro i termini previsti dal regolamento di esecuzione\ndella legge 28 marzo 1991, n. 112.\n2. Il Sindaco, entro 60 giorni dal ricevimento della\ndocumentazione, rilascia la nuova autorizzazione, prevista dall'\narticolo 2 della legge 28 marzo 1991, n. 112, nel rispetto delle\nmodalità stabilite dal relativo regolamento d' esecuzione e\ntrasmette copia del nuovo titolo alla Regione, alla Camera\ndi Commercio competente per territorio ed ai comuni interessati\nin quanto sedi di posteggi.", '6': "Domande di autorizzazione\n1. I soggetti interessati presentano alla Regione le domande\nvolte ad ottenere il rilascio delle autorizzazioni all'\nesercizio del commercio al dettaglio su aree pubbliche di\ncui all' articolo 2, comma 4, della legge 28 marzo 1991, nº\n112.\n2. I soggetti interessati presentano al Comune sede di\nposteggio le domande volte ad ottenere:a) il rilascio delle autorizzazioni all' esercizio al commercio\ned al dettaglio su aree pubbliche di cui all' articolo 2,\ncomma 3, della legge 28 marzo 1991, n. 112, nei limiti e\nsecondo le modalità del bando stesso;\nb) l' estensione dell' autorizzazione ad altri posteggi di\nvendita, nei limiti e con le modalità previsti dal bando di\ncui al punto precedente;\nc) il rilascio delle autorizzazioni stagionali di cui all' articolo\n4, comma 1, lettera b), della presente legge;\nd) l' estensione merceologica dell' autorizzazione alla vendita.\n3. Ai fini del successivo rilascio delle autorizzazioni di\ncui all' articolo 2, comma 4, lettera c), della legge 28 marzo\n1991, n. 112, da parte del Comune, il Presidente della\nGiunta Regionale, entro e non oltre novanta giorni dal ricevimento\ndelle istanze, esprime con proprio decreto il\nnulla osta regionale in conformità ai criteri programmatori,\nsentita, nei casi previsti dalla legge, la Commissione\nRegionale di cui all' articolo 4, comma 3, della legge\n28 marzo 1991, n. 112.\n4. Copia del nulla osta regionale è trasmessa al Comune\ncompetente, ai fini del rilascio dell' autorizzazione.", '7': "Rilascio e modifica del titolo autorizzativo\n1. Il rilascio delle autorizzazioni anche stagionali per\nl' esercizio del commercio su aree pubbliche di cui all' articolo\n2, commi 3 e 4, della legge 28 marzo 1991, n. 112, è effettuato\ndal Comune individuato ai sensi dell' articolo 4 della\npresente legge.\n2. Il Comune che rilascia l' autorizzazione deve riportare\nnella stessa i dati dei relativi posteggi.\n3. L' estensione merceologica dell' autorizzazione alla vendita,\nl' estensione dell' autorizzazione ad altri posteggi e la\nvoltura del titolo autorizzativo per il trasferimento in gestione\no in proprietà dell' azienda sono effettuate dal Comune\nche ha rilasciato il titolo autorizzativo o che ha convertito il\ntitolo originario in autorizzazione ex legge 28 marzo 1991,\nn. 112.\n4. Il Comune provvede al rilascio del titolo autorizzativo,\no alla modifica dello stesso, accertata la sussistenza dei requisiti\nsoggettivi previsti dalla legge ed acquisito, ove richiesto,\nil nulla osta regionale, entro e non oltre trenta giorni\ndalla trasmissione degli atti.\n5. L' insussistenza dei requisiti soggettivi in capo al\nrichiedente e la conseguente impossibilità al rilascio\ndell' autorizzazione devono essere comunicate alla Regione.\n6. Il soggetto autorizzato ha l' obbligo di comunicare al\nComune che ha rilasciato il titolo le variazioni di sede e/ o di\nresidenza dell' impresa. Identica comunicazione deve essere\neffettuata alla Camera di Commercio competente per territorio\nda parte del Comune.", '8': "Revoca e sospensione del titolo autorizzativo\n1. Il Comune che ha rilasciato il titolo autorizzativo\nprovvede:\na) alla revoca del titolo stesso nei casi previsti dall' articolo5 della legge 28 marzo 1991, n. 112;\nb) alla sospensione ed alla revoca conseguenti le violazioni\npreviste dall' articolo 6, commi 1, 2, 3 e 4, della legge\n28 marzo 1991, n. 112.\n2. Dell' avvenuta decadenza della concessione del posteggio,\nprevista dall' articolo 5, comma 2, della legge\n28 marzo 1991, n. 112, è data notizia al Comune, che ha rilasciato\nil titolo, ai fini della successiva revoca dell' autorizzazione.", '9': "Comunicazioni alla Regione ed agli Enti interessati\n1. Ai fini dell' applicazione della presente legge, i comuni\ndanno notizia alla Regione, Settore Sviluppo e Promozione\ndelle Attività Commerciali, entro trenta giorni dall' adozione\ndei relativi provvedimenti, delle proprie determinazioni in\nordine:\na) alla conversione del titolo autorizzativo;\nb) al rilascio delle autorizzazioni di cui all' articolo 2,\ncommi 3 e 4, della legge 28 marzo 1991, n. 112, nonchè \ndelle estensioni merceologiche;\nc) alla concessione del posteggio;\nd) alla revoca dell' autorizzazione;\ne) alla revoca del titolo autorizzativo relativamente al\nposteggio non utilizzato per il periodo di cui all' articolo 3,\ncomma 9, della legge 28 marzo 1991, n. 112;\nf) alle cessioni di attività delle imprese autorizzate ai\nsensi della legge 28 marzo 1991, n. 112.\n2. Le comunicazioni di cui al precedente comma devono\nessere effettuate, entro i medesimi termini, anche alla Camera\ndi Commercio competente per territorio ed a tutti i comuni\ninteressati.\n3. L' elenco degli operatori, per i quali è stata effettuata\nla conversione e/ o rilasciata l' autorizzazione prevista dai\ncommi 3 e 4 dell' articolo 2 della legge 28 marzo 1991, nº\n112, dovrà essere inviato, dal competente Comune, al Settore\nTributi della Giunta Regionale per l' inserimento dei nominativi\nnella relativa anagrafe tributaria regionale.", '10': "\nNomina delle commissioni consultive\n1. Il Presidente della Giunta Regionale nomina, con proprio\ndecreto, le commissioni di cui ai commi 2, 3 e 4 dell'\narticolo 4 della legge 28 marzo 1991, n. 112, le cui composizioni\nsono disciplinate dagli articoli 12, 13 e 14 del DM\n248 del 14 giugno 1993, entro trenta giorni dal ricevimento\ndelle designazioni dei componenti che devono pervenire entro\nsessanta giorni dalla richiesta.\n2. Il Presidente della Giunta Regionale nomina ugualmente\nle commissioni qualora siano pervenute le\ndesignazioni di almeno due terzi dei componenti salve le\nintegrazioni con le successive designazioni.\n3. La commissione regionale esprime pareri consultivi\nrispettivamente alla Giunta Regionale, per la formulazione\ndella proposta al Consiglio Regionale relativamente ai criteri\nprogrammatori di cui all' articolo 2 della presente legge, ed\nal Presidente della Giunta Regionale, per l' eventuale rilascio\ndel nulla osta di cui all' articolo 3 della presente legge relativoalle istanze di cui all' articolo 2, comma 4 della legge\n28 marzo 1991, n. 112.\n4. Ai componenti ed al segretario della commissione regionale\nspetta, per ogni giornata di effettiva partecipazione,\nun' indennità di presenza pari a lire centomila lorde, nonchè \nil rimborso delle spese di viaggio secondo gli indici\ntabellari previsti per i dirigenti della pubblica amministrazione,\nai sensi del comma 5, dell' articolo 15 del regolamento\ndi esecuzione della legge 28 marzo 1991, n. 112. Il numero\ndelle sedute non può comunque superare le trenta\nunità annue.", '11': "\nNorma finanziaria\n1. Le entrate derivanti dalle tasse sulle concessioni regionali,\nnella misura del 60%, vanno proporzionalmente assegnate\nai comuni interessati, con apposito piano di riparto\nannualmente approvato dalla Giunta Regionale. Alla spesa\ndi cui trattasi si provvede con l' istituzione di un nuovo capitolo\ndi spesa riferito alle funzioni attribuite dalla presente\nlegge e con le maggiori entrate derivanti dall' articolo 11 del\nDL 29 aprile 1994, n. 260, convertito con modificazioni\nnella legge 27 giugno 1994, n. 413.\n2. Agli oneri finanziari derivanti dall' applicazione della\npresente legge si fa fronte con lo stanziamento del capitolo\n108 dello stato della previsione della spesa del bilancio regionale.", '12': "\nNorma transitoria\n1. Le istanze di cui all' articolo 6 della presente legge,\npervenute alla Regione dalla data di entrata in vigore della\nlegge 28 marzo 1991, n. 112, devono essere riconfermate\nsulla base di quanto disposto e secondo le modalità previste\ndai criteri programmatori di cui al comma 1, dell' articolo 2\ndella presente legge.", '13': "\nVigilanza e potere sostitutivo\n1. La funzione di vigilanza spetta alla Giunta Regionale.\n2. Nei casi di accertata inerzia o ingiustificato ritardo,\nper ciò che attiene agli atti obbligatori relativi alle funzioni\namministrative attribuite, la Giunta Regionale nomina un\ncommissario ad acta per l' adozione dei necessari provvedimenti,\nche si avvale delle strutture dei comuni stessi.", '14': "\nDichiarazione d' urgenza\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per\ngli effetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione,\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della sua\npubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa presente Legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n4 aprile 1995"}
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campania
1,995
11
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{'1': "Finalità \n1. La Regione Campania, al fine di sostenere e valorizzare\nle produzioni agricole, artigianali ed industriali e per sviluppare\nla diffusione dell' innovazione nei diversi settori dell'\neconomia, determina, nell' ambito delle proprie competenze:\na) le modalità di regolamentazione delle fiere, mostre ed\nesposizioni;\nb) le iniziative atte a sviluppare le funzioni di\ncommercializzazione delle produzioni regionali.", '2': 'Tipologie delle manifestazioni fieristiche\n1. Ai fini della presente legge le manifestazioni fieristiche\nsono suddivise secondo le seguenti tipologie:\na) " fiere generali" o " campionari generali" sono manifestazioni,\naperte al pubblico, periodiche o occasionali, che\nriguardano tutti i settori merceologici ed abbiano area di\ninfluenza almeno comprensoriale, interessanti cioè più Comuni,\nalle quali possono partecipare, per esigenze di informazione\ne promozione, con particolare riferimento alle produzioni\nlocali, operatori agricoli, artigianali, industriali, commercianti\nall\' ingrosso e intermediari commerciali. In tali\nmanifestazioni è consentita la sola presentazione di campionature,\ncon divieto di vendita al pubblico, ad esclusione dei\nprodotti dell\' agricoltura e dell\' artigianato;\nb) " fiere specializzate", " mostre" o " rassegne", si intendono\nle manifestazioni, di cui alla lettera a), limitate ad uno o\npiù settori merceologici, purchè affini od integrati. Per queste\nmanifestazioni l\' accesso è riservato esclusivamente agli\noperatori economici e alla stampa specializzata. Per i settori\ndell\' agricoltura e dell\' artigianato possono essere previste\ngiornate in cui l\' accesso sia aperto al pubblico, con eventuale\nvendita diretta dei prodotti;c) " mostre -mercato" sono manifestazioni aperte al pubblico\nche si caratterizzano per la presentazione e vendita dei\nprodotti ai consumatori finali da parte di operatori commerciali\nal dettaglio. Tali manifestazioni sono consentite solo\nper accertate, particolari esigenze di promozione commerciale\nper determinate categorie merceologiche;\nd) " esposizioni" sono manifestazioni con scopi tecnici,\nculturali e scientifici senza immediate finalità commerciali.\nSono escluse le manifestazioni disciplinate dalla legge 29/ 03/\n1991 n. 112 e dal DM 04/ 06/ 1993 n. 248 pubblicato sulla\nGU n. 171 del 23/ 07/ 1993.\nSono altresì escluse dalla disciplina della presente legge\nle mostre ed esposizioni a carattere non commerciale di\nopere d\' arte disciplinate dalla legge 2 aprile 1950 n. 328.', '3': 'Attribuzione delle qualifiche\n1. Le manifestazioni fieristiche, di cui all\' art. 2 della presente\nlegge, sono qualificate come " comprensoriali", " provinciali",\n" regionali", " nazionali" ed " internazionali".\n2. L\' attribuzione delle qualifiche viene conferita dalla\nGiunta Regionale con lo stesso provvedimento con il quale\nautorizza la manifestazione, fatto salvo il riconoscimento di\nqualifica " internazionale", di competenza statale, ai sensi\ndell\' art. 53 del DPR 24/ 07/ 1977 n. 616, e del DPR 18/ 04/ 1994\nn. 390, pubblicato sulla GU n. 141 del 18/ 04/ 1994.\n3. Le qualifiche, di cui al comma 2 sono attribuite tenendo\nconto dell\' area di influenza economica della manifestazione,\ncosì come risulta dal numero e dalla qualificazione\ndegli espositori, dalla loro provenienza, dalle produzioni\ninteressate, dalla provenienza dei visitatori, dalle infrastrutture\ne servizi disponibili.', '4': 'Enti fieristici ed altri soggetti autorizzati\n1. Le manifestazioni fieristiche con qualifica " internazionale"\ne " nazionale" possono essere organizzate esclusivamente\nda Enti fieristici per personalità giuridica pubblica riconosciuta\na norma dell\' art. 12 del CC e dell\' art. 14 del\nDPR 24/ 07/ 1977 n. 616. Gli Enti fieristici che organizzino\nmanifestazioni a carattere " nazionale" ed " internazionale"\ndevono assicurare la disponibilità di idonei impianti, attrezzature\ne servizi destinati allo svolgimento delle manifestazioni\nstesse.\n2. Le manifestazioni fieristiche con qualifica\n" comprensoriale", " provinciale" e " regionale" possono essere,\naltresì , organizzate dai seguenti soggetti, purchè non perseguano\nfini di lucro:\na) Associazioni delle categorie economiche aderenti ad\norganizzazioni rappresentative a livello nazionale, o loro diretta\nemanazione;\nb) Consorzi o cooperative di imprese;\nc) Organismi costituiti dalle Camere di Commercio o ai\nquali partecipano le Camere di Commercio, unitamente alle\nAssociazioni delle categorie economiche e ad altri Enti pubblici;\nd) Enti pubblici e Associazioni di Enti pubblici.\n3. Per lo svolgimento di compiti organizzativi attinentialle manifestazioni fieristiche, gli Enti fieristici potranno\navvalersi, in qualità di mandatari con o senza rappresentanza,\ndei soggetti di cui alle lettere a), b) e c) del comma 2\ndel presente articolo. La titolarità delle manifestazioni\nfieristiche che si svolgono all\' interno dei quartieri espositivi\nove opera un Ente fieristico appartiene, comunque, all\' Ente\nstesso.', '5': 'Statuto degli enti riconosciuti\n1. Lo Statuto degli Enti costituiti per l\' organizzazione di\nmanifestazioni fieristiche con qualifica " internazionale" e\n" nazionale" deve prevedere:\na) i fini che si intendono perseguire;\nb) il patrimonio dell\' Ente;\nc) gli organi dell\' Ente;\nd) la sede dell\' Ente;\ne) le attrezzature ed i servizi disponibili.\n2. L\' attività di vigilanza sugli Enti fieristici viene\nesercitata dalla Giunta regionale attraverso le proprie strutture\nsecondo modalità idonee ad assicurare, nel rispetto dell\'\nautonomia degli Enti medesimi, che la gestione sia ispirata a\ncriteri di efficienza ed efficacia in rapporto ai risultati da\nperseguire.', '6': 'Domande di autorizzazione\n1. Le domande di autorizzazione per lo svolgimento delle\nmanifestazioni fieristiche devono essere presentate, dai soggetti\ndi cui all\' art. 4 della presente legge, alla Giunta regionale\n- Settore sviluppo e promozione delle Attività Commerciale:\na) entro il 30 settembre del primo dei due anni precedenti\na quello in cui la manifestazione si deve svolgere, per le\nmanifestazioni di rilevanza internazionale. Entro tale termine\nva trasmessa analoga istanza al Ministero dell\' Industria,\nCommercio e Artigianato, per il riconoscimento della qualifica;\nb) entro il 30 aprile dell\' anno precedente per le manifestazioni\ndi rilevanza " nazionale", " regionale", " provinciale" e\n" comprensoriale".\n2. Nelle domande devono essere indicati:\na) la denominazione ufficiale della manifestazione;\nb) la data di inizio e di chiusura, con durata non superiore\nai 15 giorni;\nc) la qualifica di cui si fa richiesta, con eventuale indicazione\ndella qualifica già rivestita;\nd) il settore o i settori merceologici interessati;\ne) il luogo, le dimensioni, le attrezzature ed i servizi previsti,\ncon l\' indicazione delle eventuali manifestazioni\ncollaterali;\nf) l\' eventuale riserva di accesso ai soli operatori;\ng) la possibilità di vendita diretta dei prodotti esposti;\nh) le finalità di promozione delle produzioni locali.\n3. Alla domanda devono essere allegati:\na) il regolamento della manifestazione;\nb) il piano finanziario riferito all\' edizione di cui si fa\nrichiesta; c) il consuntivo economico finanziario dell\' eventuale\nedizione precedente;d) una relazione illustrativa degli scopi e delle finalità \nche si intendono perseguire, nonchè le modalità tecnico -\norganizzative di svolgimento della manifestazione.\n4. Ai fini del rilascio dell\' autorizzazione, la Giunta regionale,\nnel perseguire obiettivi di specializzazione e qualificazione,\nanche settoriale, delle manifestazioni e la loro affermazione\na livello internazionale, nazionale e regionale, valuta\ni seguenti elementi:\na) la validità , sotto il profilo economico, dell\' iniziativa\nfieristica e la sua idoneità a perseguire effettive esigenze di\npromozione e sviluppo economico;\nb) le modalità di organizzazione della manifestazione al\nfine di garantire condizioni di accessibilità a tutti gli operatori/\nespositori che abbiano titolo e siano interessati a partecipare;\nc) l\' idoneità degli strumenti organizzativi e dei mezzi\nfinanziari a perseguire gli scopi indicati nonchè l\' adeguatezza\ndelle caratteristiche e delle dimensioni rispetto all\' importanza\ndella manifestazione;\nd) l\' assenza di ogni finalità di lucro, e la specifica verifica\ndel bilancio della manifestazione nonchè l\' impegno a devolvere\neventuali eccedenze ad iniziative di interesse pubblico\ndel settore;\ne) l\' incidenza ed il rilievo della manifestazione rispetto ad\neventuali altre analoghe iniziative degli stessi settori sul piano\nnazionale o locale.\n5. Le domande presentate oltre il termine di cui al\ncomma 1 possono essere esaminate ed accolte soltanto in\ncasi eccezionali e per giustificati motivi.\n6. I provvedimenti di autorizzazione sono adottati come\nsegue:\na) entro il 30 marzo dell\' anno precedente quello in cui le\nmanifestazioni si devono svolgere, per le manifestazioni con\nqualifica " internazionale";\nb) entro il 15 giugno dell\' anno precedente quello in cui le\nmanifestazioni si devono svolgere, per le manifestazioni con\nqualifica " nazionale";\nc) entro il 30 settembre dell\' anno precedente quello in cui\nle manifestazioni si devono svolgere, per le manifestazioni\ncon qualifica di " regionale", " provinciale" e " comprensoriale".\n7. L\' autorizzazione concessa può essere revocata ove vengano\nmeno i requisiti valutati in sede di rilascio.', '7': "Calendario regionale delle manifestazioni fieristiche\n1. La Giunta Regionale approva entro il 30 novembre di\nciascun anno il calendario delle manifestazioni fieristiche\nriferite all' anno successivo che si svolgono sul territorio\nregionale.\n2. Il calendario, pubblicato entro il 30 dicembre di ogni\nanno nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania, deve\nriportare, separatamente e nell' ordine cronologico di svolgimento\ndelle singole manifestazioni gli elenchi delle fiere,\nmostre ed esposizioni autorizzate ai sensi dell' art. 6 della\npresente legge, nonchè delle manifestazioni di cui all' art. 3,\ncomma 6, della legge 28/ 3/ 1991 n. 112. In esso sono indicati\ni seguenti elementi:a) definizione della manifestazione;\nb) luogo e data di svolgimento;\nc) settore o settori interessati;\nd) tipo e qualifica della manifestazione;\ne) disciplina della vendita dei prodotti esposti;\nf) accesso al pubblico o riserva ai soli operatori;\ng) estremi del provvedimento di autorizzazione.\n3. Nell' approvazione del calendario la Giunta regionale\nverifica il rispetto, da parte delle Amministrazioni comunali,\ndegli indirizzi regionali emanati ai sensi dell' art. 3, comma\n12, della legge 28/ 3/ 1991 n. 112, per le manifestazioni a carattere\nlocale disciplinate dall' art. 3, comma 6, della legge\nmedesima (fiere - mercato o sagre).", '8': "Sanzioni amministrative - Deleghe ai Comuni\n1. Chiunque organizzi manifestazioni non autorizzate\ncon denominazioni o modalità diverse da quelle indicate\nnel calendario regionale, di cui all' art. 7 della presente legge,\no comunque in contrasto con la medesima, è punito\ncon sanzioni consistenti nel pagamento di una mora non\ninferiore a cinquemilioni e fino ad un massimo di\ntrentamilioni.\n2. Le manifestazioni non autorizzate sono sospese con\neffetto immediato dal Sindaco sul cui territorio ricade la\nmanifestazione stessa.\n3. Per i criteri applicativi delle sanzioni valgono le norme\nrichiamate nella legge statale 24/ 11/ 1981 n. 689.\n4. Sono delegate alle Amministrazioni comunali le funzioni\ndi verifica del rispetto del calendario regionale per\nle manifestazioni fieristiche che si svolgono nei singoli\nterritori.\n5. L' accertamento della regolarità delle manifestazioni\nautorizzate ai sensi della presente legge è demandato al Sindaco\ndel Comune e le sanzioni sono irrogate dal Presidente\ndella Giunta Regionale.\n6. L' importo delle sanzioni è devoluto per il 60% al Comune\ninteressato.\n7. Nei casi di accertata inattività delle amministrazioni\ncomunali nelle funzioni di cui alla presente legge, la Giunta\nRegionale delibera gli atti amministrativi sostitutivi.\n8. Le Amministrazioni comunali, ai fini della migliore\nprogrammazione delle manifestazioni fieristiche sul territorio\nregionale, trasmettono alla Giunta Regionale - Settore\nSviluppo e promozione delle Attività Commerciali - entro il\n30 gennaio di ciascun anno una relazione sui risultati ottenuti\ndalle manifestazioni effettuate nei territori di competenza,\ncon indicazioni e proposte circa le esigenze di promozione\ndelle produzioni locali.", '9': "Iniziative promozionali\n1. La Regione, al fine di valorizzare le produzioni agricole,\nartigianali ed industriali della Campania promuove iniziative\nintese a sviluppare le funzioni di commercializzazione\ndelle produzioni stesse sui mercati nazionali ed esteri, nonchè \nl' inserimento delle piccole e medie imprese, singole odassociate, nei circuiti di mercato.\n2. A tale fine la Giunta Regionale, sentite le Organizzazioni\nimprenditoriali del commercio, dell' industria, dell' agricoltura\ne dell' artigianato più rappresentative sul territorio\nregionale, formula programmi pluriennali e annuali di iniziative\npromozionali, da realizzare avvalendosi della collaborazione\ndelle Camere di Commercio.\n3. I programmi promozionali concernono le seguenti attività :\na) la concessione di contributi finanziari a manifestazioni\nfieristiche, particolarmente qualificate, che si svolgono sul\nterritorio regionale;\nb) le modalità di promozione delle produzioni regionali\nsui mercati nazionali ed esteri attraverso le partecipazioni di\noperatori economici a manifestazioni fieristiche nazionali ed\nestere;\nc) l' organizzazione diretta di padiglioni espositivi nelle\nfiere e mostre nazionali ed estere per la valorizzazione economica\ndei prodotti regionali;\nd) l' assistenza tecnica agli operatori economici, singoli od\nassociati, per sviluppare le funzioni di commercializzazione\ndelle produzioni regionali, promuovendo i rapporti di mercato\ndelle piccole e medie imprese;\ne) studi e ricerche sul fenomeno fieristico nell' area regionale,\nal fine di favorire l' adeguamento della funzione\nfieristica alle esigenze di promozione economica.", '10': "\nNorme abrogate\nSono abrogate le norme contenute nel 4 comma dell' artº\n1 della LR 02/ 08/ 82 n. 38.", '11': '\nNorma finanziaria\n1. Per la realizzazione delle iniziative promozionali previste\ndalla presente legge è autorizzata la spesa complessiva\nannua di lire 100 milioni.\n2. All\' onere relativo all\' esercizio finanziario 1995 si farà \nfronte, in termini di competenza e di cassa, con lo\nstanziamento di pari importo al capitolo 4324, di nuova istituzione,\ndel bilancio di previsione 1995, avente la denominazione\n" Iniziative promozionali per lo sviluppo delle funzioni\ndi commercializzazione sui mercati nazionali ed esteri e per\nl\' inserimento delle piccole e medie imprese, singole o associate,\nnei circuiti di mercato", mediante prelievo dell\' occorrente\nsomma, ai sensi dell\' articolo 30 della legge regionale\n27 luglio 1978, n. 20, dal capitolo 1030 del bilancio di previsione\ndell\' esercizio finanziario 1994 che si riduce di pari\nimporto.\n3. Per gli anni successivi si provvederà con legge di bilancio.', '12': "\nDichiarazione d' urgenza\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per\ngli effetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione,\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della sua\npubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa presente Legge regionale sarà pubblicata nel BollettinoUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n4 aprile 1995"}
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campania
1,995
8
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{'1': "1) Nelle more di approvazione di una disciplina organica\ndi tutela, salvaguardia, valorizzazione ed uso delle\naree agricole, la Regione Campania, con la presente legge,\ndetta norme per la realizzazione di impianti serricoli,\nfunzionali all' ampliamento delle potenzialità produttive del\ncomparto agricoltura.", '2': "1) Sono considerati, ai fini della presente legge, impianti\nserricoli, quelle strutture idonee a determinare, con\nl' ausilio delle moderne tecnologie, condizioni agronomiche\nottimali per la messa a dimora, sviluppo e produzione\ndelle colture orto - frutto - floricole a ciclo stagionale o\nininterrotto, ovvero con ripetizione della stessa specie di\nprodotto senza soluzione di continuità .\n2) Gli impianti di cui al precedente comma 1 costituiscono\nopere di miglioramento fondiario finalizzate all' elevazione\ndei redditi in agricoltura, alla salvaguardia dei livelli\noccupazionali, alla valorizzazione dell' impresa diretto -\ncoltivatrice.\n3) Per la realizzazione degli impianti di cui al precedente\ncomma 1, i soggetti indicati al successivo articolo 8\npossono fruire dei contributi e/ o dei finanziamenti previsti\ndalle direttive comunitarie e dalla normativa nazionale e\nregionale.", '3': "1) Nella realizzazione degli impianti serricoli, di cui\nalla presente legge, è vietato il ricorso ad opere murarie\neccedenti il piano di campagna o l' utilizzazione di pannelli\nprefabbricati che richiedono, per il relativo\nassemblaggio, l' esecuzione di opere murarie ovvero di altre\ntecniche di posa in opera che non ne consentano l' immediatoe semplice smontaggio.\nSono consentite solo opere murarie, non continue,\nentroterra strettamente necessarie all' ancoraggio dei detti\nimpianti.\n2) Le chiusure laterali degli impianti serricoli, così \ncome la copertura, devono essere realizzate con materiali\nche consentono, dall' esterno, la visione ed il controllo\ndelle colture. Sono, comunque, vietate soluzioni\ncompositive compatte suscettibili, anche in assenza di\nopere, di mutamento di destinazione d' uso, ovvero soluzioni\nche richiedono, all' atto della dismissione dell' impianto,\nattività di demolizione e non di semplice\nsmontaggio.\n3) Gli impianti serricoli devono essere provvisti di opere\nnecessarie per il deflusso e la raccolta delle acque\nmeteoriche e di quelle eventuali derivanti dall' esercizio\ndegli impianti. La relativa realizzazione va effettuata nel\nrispetto della normativa di sicurezza dei luoghi di lavoro e\ndi quella antincendi di cui al decreto del Ministro dell' interno\n9/ 2/ 1989 e della legge 319/ 76 e successive\nmodificazioni ed integrazioni.", '4': '1) Nei comuni dotati di strumenti urbanistici approvati\no adottati, gli impianti di cui al precedente articolo 2\npossono realizzarsi, esclusivamente, nelle parti di territorio\nindividuate come zone omogenee " E" ai sensi del\nDMLLPP 2/ 4/ 1968, n. 1444.\n2) Nei detti comuni è possibile la realizzazione di\nimpianti serricoli, anche in aree non ricadenti nelle\nzone omogenee " E" alle seguenti e concorrenti condizioni:\n- che le stesse risultino, da almeno un decennio e\ndocumentalmente, destinate, ininterrottamente, ad attività \nagricola da parte dei soggetti di cui al successivo articolo 8;\n- che le stesse si trovino al di fuori del centro abitato\ne del centro edificato delimitato ai sensi dell\' articolo 17\ndella legge 6/ 8/ 1967, n. 765 e dell\' articolo 18 della legge\n22/ 10/ 1971, n. 765 e dell\' articolo 18 della legge\n22/ 10/ 1971, n. 865.\n3) Nei comuni di cui al comma 1 del presente articolo\nè possibile la realizzazione di impianti serricoli anche in\naree gravate da vincoli decaduti per il decorso del termine\nquinquennale previsto dall\' articolo 2, I comma, della legge\n19/ 11/ 1968, n. 1187 purchè ricorrono unitariamente le\ncondizioni oggettive ed i requisiti soggettivi di cui al\ncomma 2 del presente articolo.', '5': '1) Nei comuni sprovvisti di strumento urbanistico, gli\nimpianti di cui al precedente articolo 2 possono realizzarsi,\nesclusivamente, nelle parti di territorio di fatto destinate\nad attività agricola purchè ricorrano le condizioni oggettive\ned i requisiti soggettivi di cui al comma 2 del precedente\narticolo 4.', '6': "1) Le dimensioni in pianta degli impianti serricoli vanno\nrapportate alla natura delle colture ed alla capacità produttiva dell' azienda agricola in relazione, anche, al\nnumero degli addetti da certificarsi a cura dell' Amministrazione\nprovinciale competente per territorio. E', comunque,\nvietata la realizzazione di impianti aventi, al colmo,\nuna altezza superiore a mt 5 ed una superficie coperta\nsuperiore all' 85% dell' area a disposizione.\n2) La distanza dai confini non può essere inferiore a\nmt 3 dai fondi finitimi, a mt 5 dalla viabilità pubblica, a\nmt 10 dai fabbricati destinati a civili abitazioni. La distanza\ndalla viabilità pubblica è ridotta a mt 3 ove trattasi\ndi strade di interesse meramente locale.", '7': "1) Non è consentita, comunque, la realizzazione di impianti\nserricoli in zone boscate soggette a vincolo forestale,\nin aree destinate, fermo il disposto di cui al comma tre\ndel precedente articolo 4, dallo strumento urbanistico, adottato\no approvato, ad opere di urbanizzazione primaria e\nsecondaria nonchè ad altre opere pubbliche.\n2) La realizzazione di impianti serricoli nelle aree\nsoggette a vincoli (diretti o indiretti) imposti da leggi statali\ne regionali o da prescrizioni degli strumenti urbanistici\na tutela di interessi storici, artistici, architettonici,\narcheologici, paesistici, ambientali, idrogeologici, della sicurezza\ndel traffico è subordinata al previo nulla - osta\ndell' autorità preposta alla tutela del vincolo.", '8': '1) Gli impianti di cui alla presente legge possono essere\nrealizzati, esclusivamente, dai proprietari coltivatori\ndiretti, dai proprietari conduttori in economia, dai proprietari\nconcedenti, dagli affittuari e/ o mezzadri aventi\ndiritto a sostituirsi al proprietario semprechè rivestano\nla qualifica di imprenditori agricoli a titolo principale\novvero risultino, ai sensi delle vigenti disposizioni di\nlegge, ad essi equiparati, nonchè da aziende agricole\nsingole o associate.', '9': "1) La realizzazione degli impianti serricoli per colture a\nciclo stagionale è subordinata a semplice comunicazione al\nSindaco.\n2) La realizzazione di impianti serricoli a ciclo ininterrotto,\novvero con ripetizione della stessa specie di prodotto\nsenza soluzione di continuità , è soggetta ad autorizzazione\nsindacale da richiedersi con la produzione della documentazione\ndi cui al successivo articolo 10 della presente\nlegge.\n3) Al momento della presentazione della richiesta di\nautorizzazione, l' Ufficio abilitato a riceverla comunica all'\ninteressato il nominativo del responsabile del procedimento\ndi cui all' articolo 4 della legge 7/ 8/ 1990, n. 241, e\nnei successivi dieci giorni richiede all' interessato motivate\nintegrazioni documentali.\n4) Il responsabile del procedimento entro 20 giorni\ndalla data di richiesta dell' autorizzazione, ovvero della\nintegrazione della documentazione, cura l' istruttoria, al fine\ndi verificare la compatibilità delle prefigurata realizzazionecon le disposizioni della presente legge, e formula, sulla\nstessa, proposta motivata al Sindaco.\n5) Il Sindaco provvede all' adozione del provvedimento\nfinale entro i successivi dieci giorni senza bisogno di acquisire\nil parere della Commissione Edilizia.\n6) Ove la realizzazione degli impianti serricoli impegna\naree gravate dai vincoli di cui al comma 2 del precedente\narticolo 7, l' autorizzazione sindacale è subordinata\nal previo nulla - osta dell' autorità preposta alla tutela del\nvincolo.\n7) La richiesta di autorizzazione si intende accolta,\nove non ricorrono le condizioni di cui al secondo comma\ndell' articolo 7, qualora, entro 30 giorni dalla data di cui al\nprecedente comma 3, non venga comunicato all' interessato\nil provvedimento di diniego. Detto provvedimento va\nmotivato con esclusivo riferimento alle disposizioni della\npresente legge che si assumono in contrasto con la richiesta\ndi autorizzazione.\n8) Il titolare della autorizzazione assentita, ai sensi\ndel comma 7, può dar corso alla realizzazione degli impianti\nserricoli dando comunicazione al Sindaco del loro\ninizio.\n9) Ai fini degli adempimenti necessari per comprovare\nla sussistenza del titolo che abilita alla realizzazione di\ndetti impianti, nell' ipotesi di cui al comma 7, tiene luogo\ndell' autorizzazione una copia della richiesta presentata al\ncomune per ottenere l' esplicito atto di assenso da cui risulti\nla data di presentazione dell' autorizzazione medesima.", '10': '\n1) Non è subordinata nè a comunicazione nè ad autorizzazione\ncomunale la realizzazione di coperture stagionali\nnon aventi le caratteristiche di quelle di cui agli articoli\n2 e 3 della presente legge, destinati a proteggere le\ncolture. Resta, comunque, ferma la necessità del requisito\nsoggettivo di cui al precedente articolo 8 e le condizioni\noggettive di cui agli articoli 4 e 5.', '11': "\n1) La comunicazione di cui al 1 comma dell' articolo 9\nnonchè la richiesta di autorizzazione di cui al secondo\ncomma del citato articolo va corredata dai seguenti documenti:\n- titolo di proprietà con relativa planimetria catastale;\n- certificazione rilasciata dai competenti Uffici,\nattestante requisiti di cui al precedente articolo 8;\n- relazione tecnico - illustrativa con descrizione dell'\nipotesi progettuale dell' impianto e delle correlate caratteristiche\nstrutturali redatta da professionisti a tanto abilitati\nsecondo le vigenti disposizioni di legge;\n- planimetria in scala 1: 1000 in cui si evidenziano la\nlocalizzazione ed i parametri dimensionali dell' impianto;\n- descrizione dell' impianto di trattamento acque\nreflue e delle caratteristiche degli scarichi.", '12': "\n1) L' autorizzazione di cui al precedente articolo 9,\ncomma 2, è subordinata, altresì , alla presentazione al Sindaco\ndi un atto unilaterale d' obbligo che preveda il mantenimentodella destinazione dell' impianto a servizio della\nattività agricola, da trascriversi, a cura e spese dell' obbligato\nsui registri della proprietà immobiliare.\n2) Dei requisiti, delle attestazioni e delle verifiche di\ncui ai precedenti articoli, è fatta specifica menzione nel\nprovvedimento di autorizzazione.", '13': "\n1) L' autorizzazione di cui al precedente articolo 9,\ncomma 2, è revocata dal Sindaco ove l' area in cui ricadono\ngli impianti serricoli venga trasferita a soggetti privi\ndei requisiti di cui all' articolo 8 della presente legge.", '14': "\n1) Chiunque intraprenda la realizzazione di impianti\nserricoli, senza la prescritta autorizzazione sindacale, o in\nassenza della comunicazione di cui ai commi 1 e 2 del\nprecedente articolo 9, è soggetto alla sanzione amministrativa\ndel pagamento di una somma non inferiore a Lire\ncinquemilioni e non superiore a Lire trentamilioni.\n2) La sanzione è irrogata e introitata dal Comune\ncompetente per territorio con le modalità previste dalla\nlegge regionale 10/ 01/ 1993, n. 13.\n3) L' inadempiente dovrà provvedere alla sistemazione\ned al ripristino del terreno interessato dagli impianti abusivi\ne, ove a ciò non ottemperi, provvederà il Comune addossando\nle spese al trasgressore.\n4) Per le finalità di monitoraggio delle sostanze chimiche\ne dei presidi sanitari impiegati nel ciclo produttivo, i\nproprietari di serre, definite ai sensi della presente legge,\nsono obbligati annualmente a denunciare al Sindaco le\nquantità e la tipologia dei prodotti impiegati.", '15': "\n1) Ai fini della regolarizzazione degli impianti serricoli\nultimati ed esistenti, alla data di entrata in vigore della\npresente legge deve essere presentata - entro sessanta giorni\ndall' indicata vigenza - al Sindaco comunicazione o richiesta\ndi autorizzazione siccome stabilito dall' articolo 9\ndella presente legge. Il Sindaco, nel concorso di tutte,\nnessuna esclusa, le previsioni della presente legge, provvederà \nai sensi del citato articolo 9.", '16': "\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e\nper gli effetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione,\ned entra in vigore il giorno successivo a quello\ndella sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa pesente Legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n24 marzo 1995"}
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campania
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{'1': "Finalità della legge\n1. La Regione Campania, ai sensi dell' art. 109 del DPR\n24/ 7/ 1977 n. 616 e a norma degli artt. 29, 30, 31, 32 e 33\ndella Legge 5/ 10/ 1991 n. 317, concorre allo sviluppo delle\ncooperative e dei consorzi di garanzia fidi, e loro consorzi\nregionali, operanti a favore delle piccole imprese commerciali\ne di servizi al fine di agevolarne l' accesso al credito, sia\na breve che a medio termine.", '2': "Soggetti beneficiari\n1. Possono beneficiare degli interventi di cui alla presente\nlegge:\na) le cooperative e i consorzi fidi tra piccole imprese\ncommerciali, composti da almeno 50 imprese, ispirate ai\nprincipi della mutualità , e non aventi scopo di lucro, con\nsede nel territorio regionale e statutariamente con capacità \noperativa almeno a livello provinciale;\nb) i consorzi regionali tra le cooperative a consorzi fidi,\ndi cui alla precedente lettera a), operanti da almeno un\nanno dalla data di entrata in vigore della presente legge, che\ncostituiscano fondi interconsortili volti a convalidare le capacità \noperative delle singole cooperative e consorzi aderenti o\nad integrare le garanzie di questi prestate a favore delle singole\nimprese socie per operazioni eccedenti i limiti stabiliti\ndalle cooperative stesse nelle convenzioni con aziende e istituti\ndi credito o società di locazione finanziaria, o per operazioni\nnon previste dalle convenzioni stesse. I consorzi regionali\ndevono essere costituiti da almeno cinque organismi\na prevalente carattere provinciale;\nc) i consorzi regionali tra cooperative e consorzi fidi, di\ncui alla precedente lettera b), che svolgono a favore degliorganismi associati, attività di coordinamento e assistenza\nfinanziaria, giuridica, tecnica, fiscale e di gestione anche\nmediante l' apprestamento di servizi comuni.\n2. Le cooperative, i consorzi fidi, e i loro consorzi regionali,\ndi cui al comma 1, per l' ammissione ai benefici debbono\nsvolgere, alla data di entrata in vigore della presente legge,\nattività di garanzia collettiva per agevolare l' accesso al\ncredito alle piccole imprese che operino nell' attività di vendita\nal dettaglio, di somministrazione al pubblico di alimenti e\nbevande, di commercio all' ingrosso, di intermediazione commerciale\ne di prestazione di servizi funzionali all' attività \ncommerciale. A tal fine dovranno disporre di apposite convenzioni\ngià stipulate con Aziende, Istituti di Credito o Società \ndi locazione finanziaria.\n3. Con successivo atto saranno definite le attività di servizi\nche, ai sensi del precedente comma, possono fruire degli\ninterventi di cui alla presente legge.", '3': "Assegnazione dei contributi\n1. Ai soggetti, di cui al precedente art. 2, la Giunta Regionale\ncon propria deliberazione concede contributi finanziari\nsecondo le seguenti modalità :\na) ai soggetti, di cui all' art. 2 lettera a), contributi per la\ncostituzione e l' incremento dei fondi - rischi sulla base della\ndimensione quantitativa del commercio e dei servizi delle\nsingole provincie, come risultante dai dati censuari. I fondi\ndisponibili per ciascuna provincia nell' ambito dell' 80% dell'\nimporto complessivo annuale per l' intero territorio regionale,\ndi cui all' art. 6, saranno ripartiti tra tutte le cooperative\ne i consorzi fidi operanti nella provincia, secondo criteri di\nprevalenza territoriale nell' attività svolta, ed in misura\nproporzionale al numero dei soci;\nb) ai soggetti, di cui all' art. 2 lettera b), contributi per la\ncostituzione e l' incremento del fondo rischi interconsortile\nnell' ambito di una disponibilità complessiva pari al 15%\ndegli stanziamenti annuali di cui all' art. 6, da ripartire tra i\nconsorzi operanti;\nc) ai soggetti, di cui all' art. 2 lettera c), contributi\nfinanziari ai programmi di coordinamento ed assistenza in misura\npari al 70% dei programmi stessi previsti da ciascun consorzio,\nnell' ambito di uno stanziamento complessivo pari al\n5% degli stanziamenti di cui all' art. 6. Sono ammessi a contributo\ngli acquisti esterni in beni materiali ed immateriali,\nal netto dell' IVA, degli interessi e di ogni altro onere accessorio.", '4': "Procedura per la concessione dei contributi\n1. Ai fini della concessione dei contributi i legali rappresentanti\ndelle cooperative e consorzi fidi, e dei loro consorzi\nregionali, dovranno inoltrare domanda entro il 30 settembre\ndi ogni anno al Presidente della Giunta Regionale, corredata\ndella seguente documentazione:\na) copia autenticata dell' atto costitutivo e dello statuto\ndella cooperativa o del consorzio;\nb) copia autenticata delle convenzioni stipulate con le\naziende di credito o società di leasing;c) copia autenticata degli atti di nomina degli amministratori;\nd) dichiarazione sottoscritta dal Presidente della cooperativa\no consorzio attestante il numero delle aziende aderenti,\ni comparti di attività delle stesse e la caratteristica di piccola\nimpresa, ai sensi dell' art. 1 della legge 5/ 10/ 1991 n. 317, e\ndel decreto del Ministero della Industria e Commercio\ndell' 1/ 6/ 1993, nonchè l' area provinciale di prevalenza nell'\nattività svolta;\ne) limitatamente ai consorzi regionali, dichiarazione sottoscritta\ndal Presidente, attestante il numero degli organismi\nconsorziati e la loro competenza territoriale;\nf) limitatamente ai consorzi regionali, il programma che\nil consorzio stesso si impegna a realizzare, contenente la\ndescrizione dell' iniziativa, gli obiettivi che si intendono\nconseguire, le modalità e i tempi di realizzazione, la specifica\ndelle singole voci di spesa, con allegata la documentazione\ndelle spese previste.", '5': "Erogazione\n1. I contributi finanziari previsti dalla presente legge saranno\nerogati con le seguenti modalità :\na) in unica soluzione ai soggetti, di cui all' art. 2 lettera\na) e b), che con l' accettazione del contributi si impegnano a\ntrasmettere entro il mese di maggio di ogni anno una relazione\nsull' attività svolta nell' anno precedente, con annessa\nrendicontazione inerente l' utilizzazione del contributo, nonchè \nimpegno a restituire alla Regione Campania, in caso di\nscioglimento o cessazione della cooperativa o consorzio, la\nquota parte delle disponibilità residue derivanti dalla concessione\ndei contributi regionali. Tale quota, con deliberazione\ndella Giunta Regionale, sarà ripartita tra gli altri organismi\ndi garanzia fidi operanti nella stessa provincia o in altra\nprovincia;\nb) con anticipazione pari al 50% del contributo deliberato\nper i soggetti, di cui all' art. 2 lettera c), e successivo saldo\nall' atto della rendicontazione da presentare unitamente ad\nuna relazione sul programma svolto. L' erogazione dell'\nanticipazione è subordinata all' impegno assunto dal\nrappresentante legale circa il rispetto del programma presentato e\nlo impegno a non destinare i beni acquistati ad attività diverse\nda quelle previste e a non alienare i beni stessi per almeno\ntre anni.", '6': 'All\' onere derivante della presente Legge stabilito in lire\n2.000.000.000, si provvede, per l\' esercizio finanziario 1995\ncon lo stanziamento in termini di competenza e di cassa\ndi cui al Cap 4322, di nuova istituzione " interventi per\nfavorire l\' accesso al credito alle piccole imprese commerciali\ne di servizi", mediante prelievo, ai sensi dell\' art. 30\ndella LR 27/ 7/ 1978 n. 20, dell\' occorrente somma dal fondo\nglobale di cui al Cap 1040 dello stato di previsione\ndella spesa per l\' anno finanziario 1994 che si riduce di\npari importo.\nAgli oneri per gli anni successivi si farà fronte con gli\nappositi stanziamenti di bilancio utilizzando quota partedelle risorse di cui all\' art. 9 della legge 16 maggio 1970 n º\n281.', '7': "Dichiarazione d' urgenza\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per\ngli effetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione,\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della sua\npubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa presente legge Regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n4 aprile 1995"}
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campania
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{'1': "Finalità della legge\n1. La Regione Campania, in attuazione dell' articolo 5\ndello Statuto regionale, nell' esercizio delle funzioni trasferite\ndallo Stato con il DPR 15 gennaio 1972, n. 8, di quelle\ndelegate dall' articolo 82 del DPR 24 luglio 1977, n. 616,\nnel rispetto degli articoli 14 e seguenti della legge 8 giugno\n1990, n. 142, nonchè ai sensi della legge 29 luglio 1939,\nn. 1497, al fine di difendere le risorse paesistiche ed ambientali\nquali obiettivi primari della propria politica territoriale,\nesercita la salvaguardia e promuove la valorizzazione\ndei beni paesistici, ambientali e culturali.\n2. La presente legge regionale regola la formazione e\nl' approvazione del Piano Urbanistico Territoriale per specifica\nconsiderazione dei lavori paesistici, ambientali e\nculturali in attuazione dell' articolo 1 bis della legge\n8 agosto 1985, n. 431.", '2': "Strumenti e azioni di tutela\n1. La tutela e la valorizzazione dei beni ambientali,\npaesistici e culturali è promossa a livello regionale, provinciale\ne comunale e si attua attraverso:\na) l' istituzione dei parchi naturali e di riserve\nnaturalistiche, con relativa formazione dei piani delle aree\nin attuazione della legge 6 dicembre 1991, n. 394, nonchè \ndella legge regionale 1 settembre 1993, n. 33;\nb) la formazione dei piani territoriali di cui al comma 2\ndell' articolo 15 della legge 8 giugno 1990, n. 142, e loro\neventuali articolazioni, con specifica considerazione dei valori\npaesistici ed ambientali, a norma della presente legge;\nc) la redazione e la revisione di specifici piani\npaesistici di cui all' articolo 5 della legge 29 giugno 1939, n º1497, in forza del DPR 15 gennaio 1972, n. 8;\nd) la formazione dei piani di assestamento forestale e\ndei piani naturalistici, a norma della legge 6 dicembre 1991,\nn. 394, e della legge regionale 1 settembre 1993, nº\n33, nonchè della legge 18 maggio 1989, n. 183, e della\nlegge 31 gennaio 1994, n. 97, nonchè ai sensi della legge\nregionale 28 febbraio 1987, n. 13 ed ai piani faunistici di\ncui alla legge 11 febbraio 1992, n. 157;\ne) i programmi pluriennali di attuazione ex articolo 13\ndella legge 28 gennaio 1977, n. 10 ed i programmi integrati\ndi intervento per la valorizzazione dei centri urbani e\ndei centri storici, ex articolo 16 della legge 17 febbraio 1992,\nn. 179;\nf) la regolamentazione del regime vincolistico sui beni\nelencati nel quinto comma dell' articolo 82 del DPR\n24 luglio 1977, n. 616;\ng) l' adozione di provvedimenti cautelari e definitivi a\ntutela dell' ambiente e del paesaggio di cui alle leggi\n28 gennaio 18977, n. 10 e 28 febbraio 1985, n. 47;\nh) l' emanazione di indirizzi da parte del Consiglio Regionale\ned i criteri per l' attuazione dei provvedimenti di\ncui alla presente legge;\ni) le procedure e le norme transitorie di cui alla presente\nlegge.", '3': "Piano Urbanistico Territoriale\n1. Il Piano Urbanistico Territoriale, gli strumenti di\npianificazione territoriale che ne discendono e lo attuano,\nnonchè le procedure e le norme transitorie, hanno validità \nper la tutela del paesaggio anche ai fini e per gli effetti di\ncui all' articolo 1 bis della legge 8 agosto 1985, n. 431, in\nquanto contengono specifica ed esauriente considerazione\ndei valori ambientali del territorio.", '4': "Contenuti del Piano Urbanistico Territoriale (PUT)\n1. Il PUT analizza e definisce le caratteristiche strutturali\ndelle località oggetto del Piano, gli elementi naturali\ne culturali che formano il territorio, i rapporti fra detti\nelementi componenti e quelli storicamente determinati, ai\nfini della loro tutela e valorizzazione.\n2. Le modalità di tutela e di valorizzazione si articolano\nnei seguenti indirizzi:\na) motivata perimetrazione dei siti e delle località o\naree (aree protette, aree a rischio, aree vulnerabili,\nnaturalità rare o rilevanti, aree di valore ambientale e\nstorico - testimoniale, aree archeologiche, aree dismesse,\netc);\nb) analisi delle caratteristiche strutturali delle località \ndel Piano sotto il profilo naturale ed antropico;\nc) vincoli e prescrizioni per la prevenzione attraverso\nl' individuazione di destinazioni d' uso incompatibili e\nla disciplina degli interventi di trasformazione ammissibili;\nd) norme per la formazione degli strumenti urbanistici\nlocali e specificazione delle prescrizioni immediatamente\nprevalenti sulla disciplina urbanistica provinciale e comunalevigente, anche in regime di salvaguardia;\ne) individuazione, con riferimento alla normativa comunitaria,\ndi aree e tipologie di intervento da assoggettare\na verifica di compatibilità ambientale da parte del soggetto\npubblico competente per il rilascio dell' atto concessorio o\nautorizzativo.\n3. La normativa del PUT, anche con le norme di salvaguardia\ndi cui al comma 2, lettera d) del presente articolo,\nregola, a tutti gli effetti, i vincoli transitori di cui ai\nDDMM 28 marzo 1985 ex articolo 1 quinquies della legge\n8 agosto 1985, n. 431.\n4. Il PUT è costituito dalla relazione tecnica generale\ne dalla normativa, contenenti quanto dettato dal precedente\nsecondo comma e corredate da idonei allegati e tavole\ngrafiche nelle scale opportune da 1: 200.000 a 1: 25.000.", '5': 'Normativa generale per le aree protette\n1. Le modalità per la tutela e la valorizzazione delle\naree naturali e protette, si articolano come segue:\na) zone di tipo A1 - conferma dell\' assetto attuale con\ninterventi di miglioramento delle qualità costitutive e strutturali\ndell\' ambiente e del paesaggio;\nb) zone di tipo A2 - interventi condizionati dalla\nstruttura complessiva dell\' area e dei suoi aspetti emergenti\ne solo in presenza di azioni che non alterino equilibri consolidati;\nc) zone di tipo B - previsioni di piano regolatore comunale\ncompatibili con la salvaguardia e la valorizzazione\ndelle caratteristiche prevalenti dell\' area;\nd) zone di tipo C - interventi di riqualificazione ambientale,\nurbanistica, edilizia;\ne) programmi pluriennali di attuazione e programmi\nintegrati di interventi nelle zone " B" e " C".\n2. In ogni caso, nelle zone " B" e " C" di cui al comma\nprecedente, sono consentiti i seguenti interventi:\na) la manutenzione ordinaria, straordinaria, il consolidamento\nstatico, il restauro, il risanamento conservativo e\nl\' adeguamento igienico - sanitario che non alterino lo stato\ndei luoghi e l\' aspetto esteriore degli edifici;\nb) rimboschimenti, arboricoltura da legno, operazioni\ndi fronda e di potatura necessarie per le attività agricole;\nopere antincendio ivi incluse le piste tagliafuoco; lavori di\ndifesa forestale e di regimazione dei corsi d\' acqua; sistemazione\nidrogeologica delle pendici, di conservazione del suolo\ne di drenaggio delle acque sotterranee e la relativa bonifica;\nc) attività agricole e pastorali e relative strutture che\nnon comportino alterazioni permanenti allo stato dei luoghi,\nnonchè impianti serricoli;\nd) di posa di cavi e di tubazioni interrati per reti di\ndistribuzione dei servizi di pubblico interesse, ivi comprese\nle opere igienico - sanitarie che non comportino danni\nper le alberature di alto fusto, nè la modifica permanente\ndella morfologia del suolo; cabine di trasformazione elettrica;\nimpianti di ascensori interni agli edifici; piccoli serbatoi\nper uso idropotabile; adeguamento di impianti tecnici\nalle norme di sicurezza; opere per l\' eliminazione delle barrierearchitettoniche; cappelle funerarie;\ne) interventi programmati, finanziati o in corso di\ncompletamento già definiti da norme statali o regionali e\nda programmi di sviluppo approvati alla data di entrata in\nvigore della presente legge e loro adeguamenti;\nf) interventi previsti nei piani di assestamento forestale\ne nei piani dei parchi e delle riserve naturali, diretti alla\nconservazione, alla tutela ed al ripristino della flora e della\nfauna.\n3. Nelle aree dichiarate di notevole interesse pubblico\ncon i DDMM del 28 marzo 1985 che risultino\nresiduali, reliquate, contigue, esterne ai parchi naturali\ndi interesse nazionale o ai parchi naturali di interesse\nregionale istituiti ai sensi della legge regionale\n1 settembre 1993, n. 33, fino all\' entrata in vigore del Piano\nUrbanistico Territoriale di cui all\' articolo 1 della presente\nlegge e comunque non oltre il 31 dicembre 1995, i\npiani regolatori comunali, ove approvati e vigenti, possono\nessere dichiarati, in tutto o in parte sostitutivi, fino\nal predetto termine del 31 dicembre 1995, del Piano\nUrbanistico Territoriale, con decreto del Presidente della\nGiunta Regionale, sentita la competente Commissione\npermanente del Consiglio Regionale, con motivata considerazione\ndei valori paesistici ed ambientali. Il decreto\ndovrà essere emanato, anche nel caso di rigetto della\nproposta, entro detto termine, a seguito di notifica alla\nGiunta Regionale di motivata deliberazione e di richiesta\ndel Consiglio Comunale.\n4. Il rilascio di concessioni o autorizzazioni relative ad\ninterventi, impianti ed opere all\' interno del Parco è sottoposto\nal preventivo nulla osta dell\' Ente Parco ai sensi dell\'\narticolo 13 della legge 6 dicembre 1991, n. 394. Fino alla\ncostituzione dell\' Ente Parco, nelle zone " B" e " C" la conformità \nalla normativa urbanistica delle opere e degli interventi\neseguibili previo rilascio di concessioni o autorizzazioni\nè verificata dal Sindaco all\' atto del rilascio della\nconcessione o dell\' autorizzazione, dandosene immediata comunicazione\nda parte del sindaco al Presidente della Giunta\nRegionale, ai sensi dell\' art. 15 della legge regionale\n1 settembre 1993, n. 33, che può annullare, motivatamente, nel\ntermine di novanta giorni dalla ricezione della comunicazione.', '6': "Procedure di adozione, approvazione ed aggiornamento\n1. Il PUT, ed i successivi aggiornamenti, su proposta\ndell' Assessore all' Urbanistica, sono adottati dalla Giunta\nRegionale, la quale dà notizia dell' avvenuta adozione nel\nBollettino Ufficiale della Regione Campania, con indicazione\ndella sede, in cui chiunque può prendere visione degli\nelaborati. Nei successivi sessanta giorni le Province, i Comuni\ne gli altri Enti Pubblici interessati, nonchè le Associazioni\nCulturali, Ambientalistiche e di categoria, possono\nprodurre osservazioni o proposte. Decorsi i sessanta giorni\nil PUT, con le osservazioni e proposte, è trasmesso al\nConsiglio Regionale, che lo approva entro sessanta giorni\ndalla ricezione.2. Le Province ed i Comuni sono tenuti ad adeguare i\npropri strumenti urbanistici e, per la parte di territorio\ncompresa nel perimetro di parchi, solo dopo l' approvazione\ndei relativi piani.\n3. I Comuni sprovvisti di Piano Regolatore Generale,\ndevono dotarsene entro un anno dall' entrata in vigore della\npresente legge.", '7': "Norma finale\n1. La presente legge sostituisce a tutti gli effetti la legge\nregionale 22 aprile 1993, n. 19.\n2. L' approvazione e l' aggiornamento del PUT regionale\ncostituiscono aggiornamento del PUT della penisola\nsorrentino - amalfitana approvato con legge regionale\n27 giugno 1987, n. 35.", '8': "Dichiarazione d' urgenza\n1. La presente legge regionale è dichiarata urgente ai\nsensi del secondo comma dell' articolo 127 della Costituzione\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della\npubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa presente Legge Regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n18 novembre 1995"}
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campania
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{'1': "1. Nello Stato di previsione di competenza dell' Entrata\nper l' anno finanziario 1995 sono introdotte le variazioni\nriportate nell' annessa tabella A).\n2. Tali variazioni determinano un incremento delle\nEntrate di complessive L. 497.316.683.024.", '2': "1. Nello stato di previsione di competenza della Spesa\nper l' anno finanziario 1995 sono introdotte le variazioni\nriportate nell' annessa tabella B).\n2. Tali variazioni comportano nelle dotazioni di Spesa\nconsidera un incremento parimenti di L. 497.316.683.024.", '3': "1. Nello Stato di previsione di Cassa dell' Entrata per\nl' anno finanziario 1995 sono introdotte le variazioni riportate\nnell' annessa tabella A).", '4': "1. Nello Stato di previsione di Cassa della Spesa per\nl' anno finanziario 1995 sono introdotte le variazioni riportate\nnell' annessa tabella B).", '5': '1. La consistenza dei residui attivi al primo gennaio\n1995 registra un aumento di L. 816.474.430.265.', '6': '1. La consistenza dei residui passivi al primo gennaio\n1995 registra un aumento di L. 594.433.919.924.', '7': "1. L' ammontare dell' avanzo di amministrazione di cui\nall' elenco n. 1 allegato alla tabella A) dello Stato di previsione\ndell' Entrata del bilancio per l' anno finanziario 1995\nregistra un aumento di L. 224.094.849.294.", '8': '1. Le variazioni introdotte nelle tabelle " A" e " B" del\nBilancio di previsione per l\' anno finanziario \' 95 portano\nconseguentemente variazioni al Bilancio pluriennale\n1995/ 1997.', '9': "1. Il capitolo di spesa istituito ai sensi dell' art. 11, punto\n1, legge regionale 4- 4- 95 n. 10, è il 4326.", '10': "\nIl capitolo di spesa di cui all' art. 3 della legge regionale\n6- 4- 95 n. 15, è il 7816.", '11': "\nLe disposizioni di cui al comma 2 dell' art. 15 della legge\nregionale 27- 7- 1978, n. 20 sono abrogate.", '12': "\nIl 50% dello stanziamento di cui al cap. 5104 della\nSpesa è destinato al finanziamento di attività promozione\nculturale di carattere e di interesse sopra comunale ai\nsensi dell' art. 1, comma 1, lettera B) della legge regionale\n3- 1- 1983, n. 4.", '13': "\n1. E' autorizzata la spesa di lire 200.000.000 sul capº\n518, di nuova istituzione, per spese di pubblicità ai sensi\ndella Legge 6 agosto 1990, n. 223.", '14': "\nI termini per la regolarizzazione degli impianti serricoli\nin conformità delle procedure di cui all' art. 15 della Legge\nRegionale 8/ 95 sono prorogati al 30 giugno 1996.", '15': "\nLe disposizioni di cui al comma 1 dell' art. 2 e del\ncomma 1 dell' art. 3 della Legge Regionale 7 dicembre\n1993, n. 41 sono prorogate fino all' emanazione di norme\ndi riordino delle strutture turistiche e di ridefinizione delle\ndeleghe di funzioni amministrative, di cui all' art. 2 della\nLegge Regionale 7 dicembre 1993, n. 41 ed, in ogni caso,\nnon oltre il 31 marzo 1996.", '16': "\n1. Nel comma 2 dell' articolo 28 della Legge Regionale\n3 novembre 1994, n. 32 i fondi da ripartire attengono a\nquelli specificati nelle lettere a) e c) del comma 1.", '17': '\n1. Ai sensi e per gli effetti dell\' art. 1 - punto 2 - della\nLegge Regionale 31 agosto 1993, n. 28, recante " Interventi\na sostegno di nuove iniziative imprenditoriali e produttive\nin favore della occupazione", i settori di intervento per\nl\' anno 1995 sono individuati nei seguenti:\na) Artigianato\nb) Servizi alle imprese\nc) Commercio\nd) Trasporti\ne) Turismo\nf) Informatica\ng) Agriturismo\nh) PEsca e miticoltura', '18': "1. Il termine di 31 ottobre stabilito dalla legge regionale\ndel 22 marzo 1991 n. 4 è fissato per l' anno corrente\nal 30 novembre.", '19': "\n1. La Giunta regionale è autorizzata ad attuare un\nprogramma straordinario per la formazione e l' aggiornamento\nprofessionale del personale del Servizio Sanitario\nRegionale, per la ricerca finalizzata e per l' educazione sanitaria\nin riferimento ai livelli uniformi di assistenza di cui\nall' art. 6 della Legge Regionale 3/ 11/ 93 n. 32 ed al Piano\nSanitario Nazionale 1994/ 96, per una spesa complessiva di\nlire 17.500.000.000.\n2. La spesa, che grava sul cap. 7166 dello stato di previsione\ndella spesa sarà destinata:\na) Per lire 10.000.000.000 per attività di formazione\ndi aggiornamento;\nb) per lire 5.000.000.000 per attività di ricerca sanitaria\nfinalizzata;\nc) Per lire 2.500.000.000 per l' educazione sanitaria.", '20': '\nLa spesa per i compensi ai Commissari liquidatori delle\nex UUSSLL graverà per un importo non superiore a Lº\n1.500.000.000 sul capitolo 7006 della spesa del bilancio 1995.', '21': "\nIl comma sesto dell' art. 2 del regolamento di attuazione\ndella LR 9 novembre 1974 n. 58, approvato con legge\nregionale 27 agosto 1984, n. 38, è sostituito dal seguente:\nIn caso di concessione del contributo a privati, la vigilanza\nsull' esecuzione dei lavori è svolta dai Settori del Genio\nCivile di cui all' allegato c) della LR 4 luglio 1991, nº\n11 competenti per territorio, fermo restando la nomina del\nDirettore dei lavori da parte del concessionario. Per il collaudo\ndelle opere si applicano le disposizioni di cui alla\nLR 31 ottobre 1978, n. 51.", '22': '\nAll\' articolo 74 della legge regionale 27 luglio 1978 nº\n20, dopo il quarto comma, sono aggiunti i seguenti:\n" 1. Con la medesima cadenza di cui al primo comma, i\nresponsabili dei Settori operativi procedono alla ricognizione\ndei debiti fuori bilancio a loro noti, anche attraverso le\ncomunicazioni dei Settori " Gestione Amministrativa della Entrata e\ndella Spesa" ed " Avvocatura Generale", in ordine ad eventuali\nsentenze definitive di condanna ed esecuzioni forzate.\n2. Per ciascuna partita debitoria deve essere indicato\nl\' oggetto della fornitura o della prestazione, l\' Amministratore\no il dipendente che la disposto, il creditore, il relativo\nimporto da riconoscere, avendo cura di attestare il fine\npubblico conseguito, la regolarità dell\' esecuzione e la\ncongruità dei prezzi applicati.\n3. I Settori, di cui al primo comma, trasmettono gli\nesiti dei propri accertamenti sulla consistenza dei debiti\nfuori bilancio esistenti alla data della ricognizione al Settore\n" Gestione Amministrativa della Entrata e della Spesa", il\nquale provvede ad appurare l\' eventuale iscrizione di tali\npartite debitorie in precedenti bilanci, annotando il relativocapitolo di spesa, l\' anno di iscrizione e l\' importo iscritto.\n4. Il Settore " Gestione Amministrativa dell\' Entrata e\ndella Spesa", una volta effettuati i dovuti riscontri contabili,\nne trasmette gli esiti alla Giunta regionale la quale, sulla\nbase degli accertamenti eseguiti dai Settori competenti e\ndelle attestazioni apposte per ciascun debito, ne riconosce,\ncon atto formale, la loro legittimità entro il termine di\napprovazione del conto consuntivo disponendone l\' annotazione\nnel quadro generale riassuntivo.\n5. Il Consiglio Regionale con propria legge individua i\nmezzi finanziari di copertura ed impegna nel bilancio corrente,\ne al più , nei primi due esercizi immediatamente successivi\ni fondi necessari, utilizzando le risorse disponibili\nlibere da vincolo di destinazione.', '23': "\nLa presente legge è dichiarata urgente ai sensi e per gli\neffetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione\ned entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione\nnel Bollettino Ufficiale della Regione.\nLa presente Legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n27 dicembre 1995", '24': "\nVARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE\nDELLA REGIONE CAMPANIA\nPER L' ANNO FINANZIARIO 1995\nPRIMO PROVVEDIMENTO"}
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campania
1,995
2
null
{'1': "1. La Giunta Regionale è autorizzata ad esercitare\nprovvisoriamente, fino a quando non sarà approvato per\nlegge e, comunque, non oltre il 31 gennaio 1995, il bilancio\nper l' anno finanziario 1995 secondo gli stati di previsione\ne con le modalità e prescrizioni previste nel relativo\ndisegno di legge all' esame del Consiglio Regionale ed eventuali\nsuccessive note di variazioni.", '2': "1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per\ngli effetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione,\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della\nsua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa presente Legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n18 gennaio 1995"}
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campania
1,995
3
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{'1': '1. In attesa che con successiva legge il Consiglio Regionale\nprovveda alla riorganizzazione delle strutture turistiche\npubbliche in Campania, ed in considerazione del DL\n31 maggio 1994, n. 329 " Riordino delle funzioni in materia\ndi turismo, spettacolo e sport", le funzioni attribuite ai\nCommissari, di cui agli articoli 2 e 3 della legge regionale\n7 dicembre 1993, n. 41, sono ulteriormente prorogate fino\nal 31 dicembre 1994.', '2': "1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per\ngli effetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione,\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della\nsua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n25 gennaio 1995"}
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campania
1,995
20
null
{'1': "1. Ad integrazione del Conto Consuntivo per l' Esercizio\nFinanziario 1991 è approvato il conto generale del patrimonio\ndella regione Campania per l' Esercizio Finanziario\nmedesimo il cui saldo patrimoniale è stabilito nella somma\ndi L. 419.085.373.904 come risulta dai seguenti dati:\nConsistenza patrimoniale\nATTIVITA': iniziale 7.596.416.436.182 finale 8.239.257.357.470\nVariazioni + 642.840.921.288\nPASSIVITA': iniziale 7.574.025.903.268 finale 7.797.781.450.652\nVariazioni - 223.755.547.384\nEccedenza attività : iniziale + 22.390.532.914 finale\n+ 441.475.906.818\nSaldo patrimoniale dell' esercizio + 419.085.373.904", '2': "1. la presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per\ngli effetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione,\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della sua\npubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\nNapoli, 7 novembre 1995"}
null
campania
1,995
21
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{'1': '1. I residui attivi provenienti dal cap. 250 del bilancio\nper l\' anno finanziario 1991 concernenti " Fondi assegnati\nper il finanziamento del Piano triennale di Sviluppo 1985/ 87\n(articolo 4 legge 18 aprile 1984, n. 80 e deliberazione\nCipe 2 maggio 1985 - quota Cee) determinati in lire\n38.000.000.000 dal conto consuntivo per l\' esercizio finanziario\n1991, non riportati nel bilancio 1992, sono\niscritti per le stesse finalità al capitolo 624, di nuova\nistituzione, dello stato di previsione dell\' entrata del medesimo\nbilancio 1992, approvato con legge regionale 16 giugno\n1992, n. 3.', '2': '1. I residui attivi provenienti dal capitolo 283 del bilancio\nper l\' anno finanziario 1991 concernenti " Fondi dal\nMinistero del Turismo e dello Spettacolo per la concessione\ndi contributi in conto capitale per la realizzazione\ndi iniziative volte allo sviluppo, razionalizzazione\nadeguamento, ammodernamento ed informatizzazione di\nstrutture turistiche e ricettive in occasione dello svolgimento\ndel campionato mondiale di calcio del 1990, (artº\n1 DL 4/ 11/ 88, n. 465 convertito in legge 30/ 12/ 91", determinati\nin L. 26.058.286.000 dal conto consuntivo per l\' esercizio\nfinanziario 1991, non riportati nel bilancio 1992, sono\niscritti per le stesse finalità al capitolo 648, di nuova\nistituzione, dello stato di previsione dell\' entrata del medesimo\nbilancio approvato con legge regionale 16 giugno\n1992, n. 3.', '3': '1. I residui attivi provenienti dal capitolo 333 del bilancio\nper l\' esercizio finanziario 1991 concernenti " Fondi\nprovenienti da rientri dei contributi regionali concessi aisensi delle leggi regionali 5 giugno 1975, n. 59 -26 maggio\n1975, n. 40 - 22 maggio 1978, n. 24 - 4 maggio 1981,\nn. 31 e dalla legge 10 aprile 1981, n. 151", determinati in\nL. 6.594.000 dal conto consuntivo per l\' esercizio finanziario\n1991, non riportati nel bilancio 1992, sono iscritti per\nle stesse finalità al capitolo 2614, di nuova istituzione,\ndello stato di previsione dell\' entrata del medesimo bilancio\n1992, approvato con legge regionale 16 giugno 1992,\nn. 3.', '4': "1. Sono autorizzate, ai sensi dell' ultimo comma dell' artº\n77 della LR 27 luglio 1978, n. 20 le eccedenze di impegno\ndi spesa sui seguenti capitoli del conto della competenza\nper gli importi rispettivamente indicati, in relazione\nagli analoghi accertamenti sui correlati capitolo dell' entrata\n7002, 7004 e 7020 (Titolo VI - partite di giro):\n1. Sono autorizzate, ai sensi dell' ultimo comma dell' artº\n77 della LR 27 luglio 1978, n. 20 le eccedenze di impegno\ndi spesa sui seguenti capitoli del conto della competenza\nper gli importi rispettivamente indicati, in relazione\nagli analoghi accertamenti sui correlati capitolo dell' entrata\n7002, 7004 e 7020 (Titolo VI - partite di giro):\nCapitolo 9202\nVersamento ritenute per conto terzi\ne partite di giro - Importo 14.886.994.917\n1. Sono autorizzate, ai sensi dell' ultimo comma dell' artº\n77 della LR 27 luglio 1978, n. 20 le eccedenze di impegno\ndi spesa sui seguenti capitoli del conto della competenza\nper gli importi rispettivamente indicati, in relazione\nagli analoghi accertamenti sui correlati capitolo dell' entrata\n7002, 7004 e 7020 (Titolo VI - partite di giro):\nOMISSIS\nCapitolo 9204\ndepositi cauzionali - Importo 9.889.870\n1. Sono autorizzate, ai sensi dell' ultimo comma dell' artº\n77 della LR 27 luglio 1978, n. 20 le eccedenze di impegno\ndi spesa sui seguenti capitoli del conto della competenza\nper gli importi rispettivamente indicati, in relazione\nagli analoghi accertamenti sui correlati capitolo dell' entrata\n7002, 7004 e 7020 (Titolo VI - partite di giro):\nOMISSIS\nCapitolo 9218\nPagamento di indennità di fine rapporto\ndi lavoro a tempo indeterminato spettanti\nagli operai idraulico forestali impiegati\nin lavori condotti in amministrazione\ndiretta dagli Ispettorati Ripartimentali\ndelle Foreste e degli Enti\ndelegati ai sensi della legge 4/ 5/ 79,\nn. 27 e della legge 29/ 5/ 1982, n. 297\nImporto 379.629.996", '5': "1. La giacenza di cassa al 1 gennaio 1992, iscritta alcapitolo A1 dello stato di previsione dell' entrata del bilancio\nper l' anno finanziario 1992, approvato con legge regionale\n16 giugno 1992, n. 3 per lire 2.050.000.000.000 è incrementato\nin sede di consuntivo per lire 613.450.364.221\nattestandosi a complessive lire 2.681.450.364.221, giusta\nl' articolo 22 della legge di approvazione del conto consuntivo\nper l' esercizio finanziario 1991.\n2. La somma di L. 631.450.364.221 è iscritta ai seguenti\ncapitoli dello stato di previsione della spesa del bilancio\n1992 per gli importi rispettivamente indicati:\nCapitolo 1012 lire 623.132.906.431\nCapitolo 1228 lire 4.454.758.749\nCapitolo 2424 lire 2.302.000\nCapitolo 2514 lire 414.000.000\nCapitolo 3120 lire 2.472.610.000\nCapitolo 3128 lire 5.662.000\nCapitolo 3232 lire 539.495.085\nCapitolo 4122 lire 260.088.338\nCapitolo 4804 lire 145.811.945\nCapitolo 7608 lire 22.729.673", '6': "1. E' approvato il conto consuntivo finanziario della\nregione Campania per l' esercizio finanziario 1992 e il relativo\navanzo con le risultanze di cui ai successivi articoli.", '7': "1. Le entrate derivanti da tributi propri della Regione,\nda contributi ed assegnazioni dello Stato, da rendite\npatrimoniali, da utili di Enti o Aziende Regionali, da alienazione\ndi beni patrimoniali, da trasferimenti di capitali e\nrimborso di crediti e per contabilità speciali accertate nell'\nesercizio finanziario 1992 per la competenza dell' esercizio\nstesso, sono stabilite quali risultino dal conto consuntivo\nin lire 15.032.010.603.247.\n2. I residui attivi determinati alla chiusura dell' esercizio\n1991 in lire 5.409.465.223.416, risultano stabiliti - per effetto\ndi maggiori e minori entrate verificatesi nel corso della\ngestione 1992 - in lire 5.401.304.003.442.\n3. I residui attivi al 31 dicembre 1992 ammontano\ncomplessivamente a lire 8.676.867.245.068, così risultanti:\nAccertamenti\nSomme riscosse 10.836.329.250.840\nSomme rimaste da riscuotere 4.195.681.352.407\nTotale 15.032.010.603.247\nResidui attivi dell' esercizio 1991\nSomme riscosse 920.118.110.781\nSomme rimaste da riscuotere 4.481.185.892.661\nTotale 5.401.304.003.442\nTotale 8.676.867.245.068\n4. Per effetto di quanto sopra accertato, l' ammontare\ncomplessivo dei residui attivi al 31 dicembre 1992 iscritti\nnel bilancio di previsione per l' anno finanziario 1993, approvato\ncon legge regionale 7 giugno 1993, n. 20 viene\nrideterminato in lire 8.676.867.245.068, così risulta dall'\nelenco dei residui attivi, distinti per capitolo e per esercizio\ndi provenienza, allegato al conto consuntivo finanziarioper l' esercizio 1992.", '8': "1. Le spese correnti, per investimento, per oneri non\nripartibili e per contabilità speciali impegnate nell' esercizio\nfinanziario 1992 per la competenza dell' esercizio stesso,\nsono stabilite quali risultano dal conto consuntivo in lire\n13.963.796.638.283.\n2. I residui passivi determinati alla chiusura dell' esercizio\n1991, in lire 2.994.604.164.271, risultano stabiliti - per\neffetto di economie e perenzioni verificatesi nel corso della\ngestione 1992 - in lire 2.227.824.518.728.\n3. I residui passivi al 31 dicembre 1992 ammontano\ncomplessivamente a lire 4.821.869.400.235, così risultanti:\nImpegni\nSomme pagate 10.182.901.226.820\nSomme rimaste da pagare 3.780.895.411.463\nTotale 13.963.796.638.283\nResidui passivi dell' esercizio 1991\nSomme pagate 1.186.850.529.956\nSomme rimaste da pagare 1.040.973.988.772\nTotale 2.227.824.518.728\nTotale 4.821.869.400.235\n4. Per effetto di quanto sopra accertato, l' ammontare\ncomplessivo dei residui passivi al 31 dicembre 1992, iscritti\nnel bilancio di previsione per l' anno finanziario 1993,\napprovato con legge regionale 7 giugno 1993, n. 20, viene\nrideterminato in lire 4.821.869.400.235, così come risulta\ndall' elenco dei residui passivi, distinti per capitolo e per\nesercizio di provenienza, allegato al conto consuntivo finanziario\nper l' esercizio 1992.", '9': "1. L' avanzo della gestione di competenza dell' esercizio\nfinanziario 1992 è stabilito in lire 1.068.213.964.964, così \ncome risulta dai seguenti dati:\n- Entrate complessive\naccertate lire 15.032.010.603.247\n- Spese complessivamente\nimpegnate lire 13.963.796.638.283\n- Avanzo della gestione\ndi competenza lire 1.068.213.964.964", '10': "\n1. Il fondo di cassa alla chiusura dell' esercizio finanziario\n1992 ammonta a lire 3.068.145.969.066, e risulta stabilito\ncome segue:\nFondo di cassa alla chiusura dell' esercizio 1991\nlire 2.681.450.364.221\nRiscossioni dell' esercizio 1992\n- in c/ competenza (art. 7) lire 10.836.329.250.840\n- in c/ residui (art. 7) lire 920.118.110.781\nTotale lire 11.756.447.361.621\nTotale fondo di cassa + riscossioni\nL. 14.437.897.725.842\n- pagamenti dell' esercizio 1992\n- in c/ competenza (art. 8) lire 10.182.901.226.820\n-in c/ residui (art. 8) lire 1.186.850.529.956Totale lire 11.369.751.756.776\nFondo di cassa alla chiusura dell' esercizio 1992\nL. 3.068.145.969.066\n2. Per effetto di quanto sopra accertato, la giacenza\ndi cassa al 1 gennaio 1993, iscritta nello stato di\nprevisione dell' entrata del bilancio per l' anno finanziario\n1993, approvato con legge regionale 7 giugno 1993, n. 20,\nper L. 2.400.000.000.000, viene determinata in lire\n3.068.145.969.066.", '11': "\n1. L' avanzo finanziario alla fine\ndell' esercizio 1992 ammonta a lire 6.923.143.813.899\ne risulta stabilito così come di\nseguito indicato:\nAvanzo della gestione\ndi competenza (art. 9) lire 1.068.213.964.962\nAvanzo dell' esercizio 1991 lire 5.096.311.423.366\nDiminuzione nei residui\npassivi lasciati dallo\nesercizio 1991\nAccertati\nal 1 gennaio 1992 (art. 8) 2.994.604.164.271\nal 31 dicembre 1992 (art. 8) 2.227.824.518.728\nRisultano + 766.779.645.543\nDiminuzione nei residui\nattivi lasciati dallo\nesercizio 1991\nAccertati\nal 1 gennaio 1992 (art. 7) 5.409.465.223.416\nal 31 dicembre 1992 (art. 7) 5.401.304.003.442\nDifferenza - 8.161.219.974\nTotale lire 5.854.929.848.937\nAvanzo finanziario\nal 31 dicembre 1992 lire 6.923.143.813.899", '12': "\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi per\ngli effetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione,\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della\nsua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa presente Legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n10 novembre 1995"}
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campania
1,995
6
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{'1': "1. Il personale di cui alle leggi regionali del 23 marzo\n1987, n. 18, del 27 aprile 1990, n. 22 e del 18 marzo 1993,\nn. 12, che abbia presentato istanza nei termini stabiliti dalle\nstesse per l' inquadramento nei ruoli della Regione che abbia\navuto in prosieguo la formalizzazione del provvedimento di\ncomando e/ o di distacco o la mera presa d' atto del comando\ne/ o del distacco, nonchè il nulla - osta dell' amministrazione\ndi appartenenza per il passaggio dal ruolo proprio a\nquelli della Regione, ha diritto all' inquadramento in questi\nultimi ruoli, della Giunta e del Consiglio, se in effettivo servizio\npresso gli uffici regionali alla data di entrata in vigore\ndelle predette leggi regionali.", '2': "1. La decorrenza dell' inquadramento del personale di cui\nall' articolo 1 della presente legge è quella della data di\napprovazione della legge regionale 27 aprile 1990, n. 22 da\nparte del Consiglio Regionale.", '3': "La presente legge è dichiarata urgente ai sensi del secondo\ncomma dell' articolo 127 della Costituzione ed entra\nin vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel\nBollettino Ufficiale della Regione Campania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nufficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque, spetti di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n22 Marzo 1995"}
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campania
1,995
7
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{'1': '1. La dizione " parametri differenziati", di cui all\' articolo 1\ndella legge regionale 22 luglio 1992, n. 7, è da ritenersi riferita\nanche al personale transitato in Regione con la qualifica\ndi " assistente coordinatore".', '2': "1. La presente legge non comporta oneri finanziari in\nquanto già previsti dall' articolo 3 della legge regionale 22 luglio\n1992, n. 7.", '3': "1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi e per gli\neffetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione, ed\nentra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione\nnel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n22 marzo 1995"}
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campania
1,995
14
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{'1': 'L\' articolo 11 della legge regionale 3 gennaio 1985, n. 7\nmodificato dall\' articolo 4 della legge regionale 28 dicembre\n1989, n. 27 viene così riformulato nella sua interezza:\n" 1. Agli organismi di cui al precedente art. 8 può essere\nconcesso un contributo in conto capitale sulla spesa ritenuta\nammissibile, ivi compresi gli oneri derivanti dall\' impiego di\npersonale, per la realizzazione dei programmi annuali di\nattività , nelle misure appresso indicate:\na) fino al 90% per i primi tre anni di attività ;\nb) fino all\' 85% dal quarto anno in poi.\nIl contributo per la quota di spesa ammissibile afferente\nall\' impiego dei divulgatori agricoli potrà essere elevato fino\nall\' ammontare della somma rimborsata alla Regione, in attuazione\ndel Regolamento CEE n. 2052/ 88 e successive\nmodificazioni e integrazioni.\n2. Ai fini della determinazione degli importi da ammettere\na contributo, il trattamento economico del personale impiegato,\nche dovrà essere in possesso di uno dei titoli di studio\nammessi dal Regolamento CEE 270/ 79, non potrà superare\nquello dei dipendenti regionali che svolgono le stesse\nfunzioni ed hanno la stessa anzianità di servizio.\n3. Tale personale, inoltre, dovrà essere in possesso di\nattestato di frequenza con profitto ad uno dei corsi di formazioneistituiti in applicazione del Regolamento CEE n º\n270/ 1979 e successive modificazioni, svolti dal CIFDA - ACM\no dalle Organizzazioni Professionali Agricole riconosciute ai\nsensi del Regolamento CEE n. 1760/ 1987.\n4. In sede di prima applicazione della legge, potranno\nessere impiegati tecnici agricoli, per un numero complessivo\nnon superiore a 150, che abbiano comunque frequentato\ncon profitto gli appositi corsi di formazione della durata di\n9 mesi, articolata in più moduli, che saranno organizzati\ndalla Regione Campania. Per le unità che abbiano già acquisito\nuna esperienza professionale nel campo dei servizi di\nsviluppo agricolo - e comunque per un numero complessivo\ndi tecnici non superiore a 30 - i moduli di formazione potranno\nessere collocati nell\' arco di 3 anni e l\' assunzione potrà \nintervenire dopo il primo periodo di formazione\nmetodologica della durata di 3 mesi e la conseguente verifica\nattitudinale.\n5. I programmi di attività dovranno essere presentati, ai\nfini del finanziamento, al Servizio Sperimentazione, Informazione\ne Consulenza in Agricoltura entro il 15 settembre\ndell\' anno precedente a quello a cui si riferiscono. Essi dovranno\ncontenere indicazioni puntuali in ordine: alle attività \nda svolgere; al numero dei " Gruppi di sviluppo agricolo" o\n" Gruppi di gestione cooperative", attivati dall\' associazione,\nnonchè alla consistenza ed alla localizzazione territoriale\ndegli stessi; ai divulgatori impiegati; ai costi di gestione\namministrativa dei suddetti programmi. In rapporto alla\nconsistenza numerica dei divulgatori impiegati può essere\nriconosciuta la costituzione di un nucleo centrale di coordinamento\ne di collegamento.\n6. E\' ammessa a contributo la spesa per non più di 2\nunità amministrative e per non più di una unità di segreteria,\nancorchè non in possesso dell\' attestato di divulgatore\nagricolo, inserite stabilmente nel nucleo centrale di coordinamento\ne di collegamento.\n7. Le spese ammesse ai sensi del precedente comma\nsono calcolate sulla base del trattamento economico corrisposto\nai dipendenti regionali con la qualifica rispettivamente\ndi istruttore e di esecutore.\n8. Sono ammissibili a contributo le spese generali per\nstrutture, funzionamento e gestione nella misura forfettaria\ne non da rendicontare del 7% della spesa totale ritenuta\nammissibile.\n9. I programmi di attività possono essere riferiti al\ntriennio di validità degli indirizzi di cui al successivo art. 16.\n10. Alla concessione del contributo provvede la Giunta\nregionale previa istruttoria del Servizio Sperimentazione\nInformazione e Consulenza in Agricoltura.\n11. All\' impegno ed alla liquidazione del contributo concesso\nsi provvede annualmente con atto monocratico.\n12. Il pagamento del contributo viene effettuato in tre\nquote anticipate con le seguenti modalità :\na) per il 35% entro il 31 gennaio di ciascun anno;\nb) per il 35% su richiesta delle Associazioni beneficiarie,\nche dovranno dimostrare di aver impegnato la prima quotadi finanziamento erogato;\nc) per il 30% su richiesta delle Associazioni beneficiarie\nche dovranno dimostrare di aver impegnato la seconda quota\ndi finanziamento erogato.\n13. Nell\' ambito delle funzioni e dei compiti attribuiti al\nSeSICA (divulgazione specialistica e di supporto) e agli\norganismi autogestiti di cui alla legge regionale n. 7/ 1985\n(divulgazione di base) i programmi di attività , così come\nsopra definiti, dovranno assicurare la tutela del profilo\nprofessionale dei Divulgatori agricoli (allegati 3.1, 3.2 e 3.3)\nche si approvano con la presente legge.\n14. La rendicontazione delle spese sostenute dovrà essere\npresentata entro il 30 giugno dell\' anno successivo a quello\ndi riferimento.\n15. La mancata approvazione del rendiconto comporta la\nsospensione dei benefici della presente legge."', '2': 'L\' articolo 72 della legge regionale 2 agosto 1982, n. 42 è \nsostituito dal seguente:\n" Le certificazioni relative al possesso dei requisiti previsti\nper il riconoscimento delle qualifiche di coltivatore diretto e\ndi imprenditore agricolo a titolo principale, ai fini\ndell\' ottenimento dei benefici previsti dalla vigente legislazione\nagraria, nonchè tutte le altre certificazioni ed autorizzazioni\nin materia agraria, sono rilasciate dai Dirigenti dei\nSettori tecnico - amministrativi provinciali per l\' agricoltura e\nCePICA competenti per territorio.', '3': "La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per\ngli effetti del secondo comma dell' art. 27 della Costituzione,\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della sua\npubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n6 aprile 1995"}
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campania
1,995
15
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{'1': 'Dopo l\' articolo 1 della legge regionale 23 dicembre 1986,\nn. 4 si aggiunge il seguente:\nART 1 bis\n1. E\' altresì beneficiaria ogni altra Fondazione, Ente\nmorale o Federazione tra esse, che operi a favore dei cittadini\nportatori di handicap e ne abbia fatto regolare istanza\nai sensi della presente legge".', '2': 'L\' articolo 4 della legge 23 dicembre 1986, n. 41\nè così modificato:\n" Lo stanziamento, previsto dalla norma finanziaria, viene\nripartito dalla Giunta regionale sulla base di un piano di\nriparto articolato così come segue:\na) il 20% a favore dei soggetti di cui all\' articolo 1 bis\ndella presente legge.\nb) l\' importo residuo viene ripartito a favore dei soggetti e\nnella misura così come di seguito indicati:\n- il 10% dello stanziamento regionale viene erogato\nall\' ANMIG;\n- il 10% dello stanziamento regionale viene erogato\nall\' UNMS;\n- il 5% dello stanziamento regionale viene erogato\nall\' ANVCG;\n- il 30% dello stanziamento regionale viene erogato\nall\' ANMIC;\n-il 30% dello stanziamento regionale viene erogatoall\' ANMIL:\n- il 15% dello stanziamento regionale viene erogato\nall\' ENS.\nLa Giunta regionale, sentita la competente Commissione\nConsiliare, con proprio atto provvede ogni due anni dall\' entrata\nin vigore della presente legge alla revisione delle aliquote\npercentuali di cui al comma precedente, sulla base del\nnumero degli assistiti di ciascuna associazione e del volume\ndell\' attività svolta da valutare in base al consuntivo di cui\nal successivo articolo".', '3': "Il finanziamento degli interventi previsti dalla legge 23/ 12/ 86,\nn. 41, è assicurato dallo stanziamento dell' importo di lire\n300.000.000 che si assegna al capitolo 1914 dello stato\ndi previsione della spesa per l' anno 1995, nei termini di\ncompetenza e cassa, con contestuale prelievo dal capitolo\n1030 che si riduce di pari importo.", '4': "1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per\ngli effetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione,\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della sua\npubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Cmpania.\nE' fatto obbligo, achiunque spetti, di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n6 aprile 1995"}
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campania
1,995
1
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{'1': "1. Le disposizioni di cui all' articolo 1 della legge regionale\n3 aprile 1987, n. 23, vanno interpretate nel senso che\nle provvidenze di cui alla legge regionale 28 agosto 1984,\nn. 40, vanno concesse agli esercenti attività di cantieristica\nnavale minore e di tipo artigianale, ritenendosi tali sia le\npersone fisiche che le persone giuridiche private.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n13 gennaio 1995"}
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campania
1,995
19
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{'1': '1. Il capitolo n. 1800/ sexies, istituito nello stato di previsione\ndella spesa del bilancio per l\' esercizio finanziario\n1991 con deliberazione di Giunta regionale n. 8101 del\n6- 12- 91, concernente: " Attività di formazione ed aggiornamento\ndegli operatori addetti all\' assistenza dei tossicodipendenti\ne del personale dei centri trasfusionali (DPR 9- 10- 90,\nn. 309)", è rettificato in 1800/ septies.', '2': '1. I residui attivi provenienti dal cap. 291/ bis del bilancio\nper l\' anno finanziario 1990 concernenti i " fondi per la\nrealizzazione del progetto pilota di un sistema di rilevamento\nautomatico per il controllo dell\' inquinamento atmosferico\nin Campania (Legge n. 64/ 86 - 2 PAA - delibera\nCIPE 3- 8- 88)", determinati in lire 823.428.000 dal conto\nconsuntivo per l\' esercizio finanziario 1990, non riportati\nnel bilancio 1991. sono iscritti per le stesse finalità al capitolo\n291/ bis, di nuova istituzione, dello stato di previsione\ndell\' entrata del medesimo bilancio 1991, approvato\ncon legge regionale 3 aprile 1991, n. 6.', '3': '1. I residui attivi provenienti dal cap. 336 del bilancio\nper l\' anno finanziario 1990 concernenti " restituzione di\nfondi da parte delle amministrazioni provinciali per le attività \ndi formazione professionale delegate ai sensi della\nlegge regionale n. 40/ 77", determinati in L. 12.470.557.428\ndal conto consuntivo per l\' esercizio finanziario 1990, non\nriportati nel bilancio 1991, sono iscritti per le stesse finalità \nal cap. 336, di nuova istituzione, dello stato di previsione\ndell\' entrata del medesimo bilancio 1991, approvato con\nlegge regionale 3 aprile 1991, n. 6.', '4': '. I residui attivi provenienti dal cap. 337 del bilancio\nper l\' anno finanziario 1990 concernenti il " recupero delle\nsomme per le spese connesse all\' esecuzione in danno dei lavori\ndi demolizione o adeguamento delle opere realizzate in\nviolazione delle norme sismiche, nonchè per la nomina dei\ncollaudatori (legge regionale 7 gennaio 1983, n. 9)", determinati\nin lire 29.214.817 dal conto consuntivo per l\' esercizio\nfinanziario 1990, non riportati nel bilancio 1991, sono iscritti\nper le stesse finalità al cap. 337, di nuova istituzione, nello\nstato di previsione delle entrate del medesimo bilancio\n1991, approvato con legge regionale 3 aprile 1991, n. 6.', '5': '1. I residui passivi provenienti dal cap. 186 del bilancio\nper l\' anno finanziario 1990 concernenti " anticipazione di\nfondi per il finanziamento di operazioni demaniali su terreni\ndi uso civico (legge 16 giugno 1927, n. 1766)", determinati\nin lire 86.691.000 dal conto consuntivo per l\' esercizio finanziario\n1990, non riportati nel bilancio 1991, sono iscritti\nper le stesse finalità al cap. 186, di nuova istituzione, dello\nstato di previsione della spesa del medesimo bilancio 1991,\napprovato con legge regionale 3 aprile 1991, n. 6.', '6': '1. I residui passivi provenienti dal cap. 319/ quinquies\ndel bilancio per l\' anno finanziario 1990 concernenti " contributi\nin conto interessi e/ o in conto capitale per la realizzazione\ndel piano integrativo di opere pubbliche e di interesse\npubblico di cui al terzo comma dell\' articolo unico\ndella legge regionale 29- 11- 86, n. 34 e art. 5 della legge\nregionale 31- 10- 78, n. 51, e della legge regionale 06- 06- 88,\nn. 12", determinati in lire 9.248.014.169 dal conto consuntivo\nper l\' esercizio finanziario 1990, non riportati nel bilancio\n1991, sono iscritti per le stesse finalità al cap. 319/\nquinquies, di nuova istituzione dello stato di previsione\ndella spesa del medesimo bilancio 1991, approvato con legge\nregionale 3 aprile 1991, n. 6.', '7': '1. I residui passivi provenienti dal cap. 319/ septies del\nbilancio per l\' anno finanziario 1990 concernenti " spese per\nun programma di ricerca finanziata da parte del Consiglio\nNazionale delle Ricerche per lo studio delle condizioni di\nstabilità e degli eventi franosi in aree della Campania comprendenti\ncentri abitati esposti a rischio geologico (contratto\ndi ricerca 87.00950.42 posizione 115.21184)", determinati\nin lire 15.000.000 dal conto consuntivo per l\' esercizio\nfinanziario 1990, non riportati nel bilancio 1991, sono\niscritti per le stesse finalità al cap. 319/ septies di nuova\nistituzione, dello stato di previsione della spesa del medesimo\nbilancio 1991, approvato con legge regionale 3 aprile\n1991, n. 6.', '8': '1. I residui passivi provenienti dal cap. 382/ bis del\nbilancio per l\' anno finanziario 1990 concernenti la " realizzazione\ndel disinquinamento zona costiera tra le foci\ndei fiumi Sele e Solofrone (legge 11- 03- 88, n. 67 - FIO\n89)", determinati in lire 2.827.200.000 dal conto consuntivoper l\' esercizio finanziario 1990, nel bilancio 1991,\nsono iscritti per le stesse finalità al cap. 382/ bis, di nuova\nistituzione, dello stato di previsione della spesa del\nmedesimo bilancio 1991, approvato con legge regionale\n3 aprile 1991, n. 6.', '9': '1. I residui passivi provenienti dal cap. 432 del bilancio\nper l\' anno finanziario 1990 concernenti " spese per gli\nadempimenti connessi alla esecuzione in danno dei lavori\ndi demolizione o adeguamento delle opere realizzate in\nviolazione delle norme sismiche nonchè per la nomina\ndei collaudatori (lr 07- 01- 83, n. 9)", determinati in lire\n116.280 dal conto consuntivo per l\' esercizio finanziario\n1990, non riportati nel bilancio 1991, sono iscritti per le\nstesse finalità al cap. 432, di nuova istituzione, dello stato\ndi previsione della spesa del medesimo bilancio 1991, approvato\ncon legge regionale 3 aprile 1991, n. 6.', '10': '\n1. I residui provenienti dal cap. 640/ bis del bilancio per\nl\' anno finanziario 1990 concernenti la " realizzazione del progetto\npilota di un sistema di rilevamento automatico per il\ncontrollo dell\' inquinamento atmosferico in Campania (Legge\nn. 64/ 86 - 2 comma PAA - delibera CIPE del 3- 8- 88)", determinati\nin lire 823.428.000 dal conto consuntivo per l\' esercizio\nfinanziario 1990, non riportati nel bilancio 1991, sono\niscritti per le stesse finalità al cap. 640/ bis, di nuova\nistituzione, dello stato di previsione della spesa del medesimo\nbilancio 1991, approvato con legge regionale 3 aprile 1991, n. 6.', '11': '\n1. I residui passivi provenienti dal cap. 651 del bilancio\nper l\' anno finanziario 1990 concernenti la " progettazione\nesecutiva dell\' insediamento sportivo a Monteruscello (legge\nn. 64/ 86 - 1 PAA - delibera GR b. 3207/ 90)", determinati\nin lire 45.000.000 dal conto consuntivo per l\' esercizio\nfinanziario 1990, non riportati nel bilancio 1991, sono\niscritti per le stesse finalità al cap. 651, di nuova istituzione\ndello stato di previsione della spesa del medesimo bilancio\n1991, approvato con legge regionale 9 aprile 1991,\nn. 6.', '12': '\n1. I residui passivi provenienti dal cap. 830 del bilancio\nper l\' anno finanziario 1990 concernenti " spese per i fitti\npassivi degli uffici agrari e forestali, custodia, pulizia e\nmanutenzione degli stessi", determinati in lire 292.317.838\ndal conto consuntivo per l\' esercizio finanziario 1990, non\nriportati nel bilancio 1991, sono iscritti per le stesse finalità \nal cap. 830, di nuova istituzione, dello stato di previsione\ndella spesa del medesimo bilancio 1991, approvato con\nlegge regionale 3 aprile 1991, n. 6.', '13': '\n1. I residui passivi provenienti dal cap. 1838/ bis del\nbilancio per l\' anno finanziario 1990 concernenti " fondi alle\nUUSSLL a ripiano del disavanzo dei bilanci relativi agli\nanni 1985 e 1986 (legge 29- 10- 87, n. 456)", determinati in\nlire 29.120.228.600 dal conto consuntivo per l\' esercizio finanziario1990, non riportati nel bilancio 1991, sono iscritti\nper le stesse finalità al cap. 1838/ bis, di nuova istituzione,\ndella spesa del medesimo bilancio 1991, approvato con\nlegge regionale 3 aprile 1991, n. 6.', '14': "\n1. E' autorizzata in sede di consuntivo, per\nriaccertamento sul conto dei residui passivi, l' eccedenza di\nimpegno sul seguente capitolo per l' importo a fianco indicato:\nCAPITOLO DI BILANCIO 1990\n184 - Spesa per l' adeguamento dei\ncontributi annui costanti concessi\nper la realizzazione di\nopere pubbliche nonchè per la\nrideterminazione della decorrenza\ndei contributi impegnati sui\ncapitoli elencati nella LR 1\nsettembre 1981, n. 67, ivi comprese\nle annualità maturate e\nda corrispondere (LR 2- 8- 82,\nn. 37)\nCAPITOLO ED ESERCIZIO DI PROVENIENZA 184/ 88\nIMPORTO 20.965.833", '15': '\n1. E\' autorizzata, ai sensi dell\' ultimo comma dell\' art. 77\ndella LR 27- 7- 78, l\' eccedenza di impegno di spesa\nsul cap. 31 del conto della competenza, concernente\n" compensi per lavoro straordinario al personale - compresi\ngli oneri pregressi (spesa obbligatoria)", per l\' importo di\nlire 170.424.651.\n2. E\' autorizzata, altresì , sempre ai sensi della succitata\nnorma legislativa, l\' eccedenza di impegno di spesa sul capº\n499 del conto della competenza, concernente " residui passivi\nperenti agli effetti amministrativi reclamati dai\ncreditori - spese in conto capitale - spese obbligatorie (artº\n72, Legge Regionale 27- 7- 78, n. 20)", per l\' importo di lire\n270.', '16': "\n1. Sono autorizzate, ai sensi dell' ultimo comma\ndell' art. 77 della LR 27- 7- 78, n. 20, le eccedenze di impegno\ndi spesa sui seguenti capitoli del conto della competenza\nper gli importi rispettivamente indicati, in relazione\nagli analoghi accertamenti sui correlati capitoli dell' entrata\n381 e 389 (Titolo VI - partite di giro):\nCAPITOLO 2021 - Versamento ritenute\nper conto terzi e partite di giro IMPORTO 2.211.131.028\nCAPITOLO 2029 - Pagamento di indennità \ndi fine rapporto di lavoro a tempo indeterminato\nspettante agli operai idraulico -\nforestali impiegati in lavori condotti in\namministrazione diretta dagli ispettorati\nripartimentali delle foreste e degli\nenti delegati ai sensi della legge\n4- 5- 79, n. 27, e della legge 29- 5- 1982,\nn. 297 IMPORTO 873.606.799", '17': "1. La giacenza di cassa al 1 gennaio 1991, iscritta al\ncap. A1 dello stato di previsione dell' entrata del bilancio\nper l' anno finanziario 1991, approvato con legge regionale\n3 aprile 1991, n. 6, per lire 1.700.000.000.000 è incrementata\nin sede di consuntivo per lire 643.244.111.096,\nattestandosi a complessive lire 2.343.244.111.096, giusta\nl' art. 13 della legge di approvazione del conto consuntivo\nper l' esercizio finanziario 1990.\n2. La somma di lire 643.244.111.096 è iscritta ai seguenti\ncapitoli dello stato di previsione della spesa del bilancio\n1991 per gli importi rispettivamente indicati:\nCap. 91 lire 1.200.000.000\nCap. 186 lire 86.691.000\nCap. 193 lire 4.974.728\nCap. 222 lire 13.548.000\nCap. 223 lire 88.278.000\nCap. 226 lire 169.449.000\nCap. 292 lire 511.270.002.023\nCap. 332 lire 464.000.000\nCap. 382/ bis 2.827.200.000\nCap. 382/ quater lire 886.100.000\nCap. 382/ quinquies lire 148.139.760\nCap. 389 lire 1.695.375\nCap. 396/ bis lire 206\nCap. 544 lire 945.650.000\nCap. 604 lire 95.744.392\nCap. 612 lire 101.434.622\nCap. 637/ bis lire 13.099.480.000\nCap. 640/ bis 823.428.000\nCap. 740 lire 604.000.000\nCap. 769 lire 212.300.000\nCap. 789/ bis lire 1.112.500.000\nCap. 1107 lire 20.000.000\nCap. 1110 lire 30.000.000\nCap. 1204 lire 1.771.000.000\nCap. 1429/ bis lire 91.000\nCap. 1429/ ter lire 20.000.000\nCap. 1838/ bis L. 29.120.228.600\nCap. 1907 lire 100.000.000\nCap. 1931 lire 99.064.646\nCap. 2001 lire 42.105.719\nCap. 2021 lire 1.803.517.036\nCap. 2052 lire 45.392.802.108\nCap. 2054 lire 30.599.777.881", '18': "\n1. E' approvato il conto consuntivo finanziario della\nRegione Campania per l' esercizio 1991 ed il relativo avanzo\ncon le risultanze di cui ai successivi articoli.", '19': "\n1. Le Entrate derivanti da tributi propri della Regione\nda contributo ed assegnazioni dello Stato, da rendite\npatrimoniali, da utili di Enti o Aziende regionali, da alienazioni\ndi beni patrimoniali, da trasferimenti di capitali e\nrimborso di crediti e per contabilità speciali accertate nell'\nesercizio finanziario 1991 per la competenza dell' eserciziostesso, sono stabilite quali risultano dal conto consuntivo\nin lire 12.446.486.620.355.\n2. I Residui attivi derivanti alla chiusura dell' esercizio\n1990 in lire 5.110.151.519.701, risultano stabiliti - per\neffetto di maggiori e minori entrate verificatesi nel corso\ndella gestione 1991 - in lire 5.088.594.332.394.\n3. I residui attivi al 31 dicembre 1991 ammontano\ncomplessivamente a lire 5.409.465.223.416, così risultanti;\nAccertamenti\nSomme riscosse 10.207.257.278.292 Somme rimaste da riscuotere\n2.239.229.342.063 Totale 12.446.486.620.355\nResidui attivi dello esercizio 1990\nSomme riscosse 1.918.358.451.041 Somme rimaste da riscuotere\n2.170.235.881.353 Totale 5.088.594.332.394\nTotale somme rimaste da riscuotere 5.409.465.223.416\n4. Per effetto di quanto sopra accertato, l' ammontare\ncomplessivo dei residui attivi al 31 dicembre 1991 iscritti\nnel bilancio di previsione per l' anno finanziario 1992, approvato\ncon legge regionale 16 giugno 1992, n. 3, viene\nrideterminato in lire 5.409.223.416, così come risulta\ndall' elenco dei residui attivi, distinti per capitolo e per\nesercizio di provenienza, allegato al conto consuntivo finanziario\nper l' esercizio 1991.", '20': "\n1. Le spese correnti, per investimento, per oneri non\nripartibili e per contabilità speciali impegnate nell' esercizio\nfinanziario 1991 per la competenza dell' esercizio stesso,\nsono stabilite quali risultano dal conto consuntivo in lire\n11.870.382.796.167.\n2. I residui passivi determinati alla chiusura dell' esercizio\n1990, in lire 3.514.341.647.990. risultano stabiliti - per\neffetto di economie, perenzioni e maggiori spese verificatesi\nnel corso della gestione 1991 - in lire 2.911.630.844.312\n3. I residui passivi al 31 dicembre 1991 ammontano\ncomplessivamente a lire 2.994.604.164.271, così risultanti:\nImpegni\nSomme pagate 10.218.489.344.406 Somme rimaste da pagare\n1.651.893.451.761 Totale 11.870.382.796.167\nresidui passivi dell' esercizio 1990\nsomme pagate 1.568,920.131.802 Somme rimaste da pagare\n1.342.710.712.510 Totale 2.911.630.844.312\nTotale somme rimaste da pagare 2.994.604.164.271\n4. Per effetto di quanto sopra accertato, l' ammontare\ncomplessivo dei residui passivi al 31 dicembre 1991, iscritti\nnel bilancio di previsione per l' anno finanziario 1992, approvato\ncon legge regionale 16 giugno 1992, n. 3, viene\nrideterminato in lire 2.944.604.164.271, così come risulta\ndall' elenco dei residui passivi, distinti per capitolo e per\nesercizio di provenienza, allegato al conto consuntivo finanziario\nper l' esercizio 1991.", '21': "\nL' avanzo della gestione di competenza dell' esercizio finanziario\nè stabilito in lire 576.103.824.188, così come risulta\ndai seguenti dati:\n-Entrate complessivamente accertate L. 12.446.486.620.355-Spese complessivamente impegnate L. 11.870.382.796.167\n- Avanzo della gestione di\ncompetenza L. 576.103.824.188", '22': "\n1. Il fondo di cassa alla chiusura dell' esercizio finanziario\n1991 ammonta a lire 2.681.450.364.221, e risulta stabilito\ncome segue:\nFondo di cassa alla chiusura\ndell' esercizio 1990 lire 2.343.244.111.096\nRiscossioni dell' esercizio 1991\nin c/ competenza (art. 19) lire 10.207.257.278.292\nin c/ residui (art. 19) lire 1.918.358.451.041\nTotale riscossioni lire 12.125.615.729.333\nTotale lire 14.468.859.840.429\nPagamenti dell' esercizio 1991\nin c/ competenza (art. 20) lire 10.218.489.344.406\nin c/ residui (art. 20) lire 1.568.920.131.802\nTotale pagamenti 11.787.409.476.208\nFondo di cassa alla chiusura\ndell' esercizio 1991 L. 2.681.450.364.221\n2. Per effetto di quanto sopra accertato, la giacenza di\ncassa al 1 gennaio 1992, iscritta nello stato si previsione\ndell' entrata del bilancio per l' anno finanziario 1992, approvato\ncon legge regionale 16 giugno 1992, n. 3, per lire\n2.050.000.000.000, viene rideterminata in lire\n2.681.450.364.221.", '23': "\n1. L' avanzo finanziario alla fine dell' esercizio 1991 ammonta\na Lire 5.096.311.423.366\ne risulta stabilito così \ncome di seguito indicato:\nAvanzo della gestione di competenza (art. 21)\nLire 576.103.824.188\nAvanzo dell' esercizio 1990\nlire 3.939.053.982.807+\nDiminuzioni nei residui\npassivi lasciati dall' esercizio 1990\nAccertati\nal 1 gennaio 1991 (art. 20) 3.514.341.647.990\nal 31 dicembre 1991 (art. 20) 2.911.630.844.312\nRisultano lire 602.710.803.678+\nDiminuzione nei residui\nattivi lasciati dallo\nesercizio 1990\nAccertati\nal 1 gennaio 1991 (art. 19) 5.110.151.519.701\nal 31 dicembre 1991 (art. 19) 5.088.594.332.394\nRisultano lire 21.557.187.307-\nTOTALE lire 4.520.207.599.178\nAvanzo finanziario al 31 dicembre 1991\nlire 5.096.311.423.366\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della regione Campania.Napoli, 7 novembre 1995"}
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campania
1,995
18
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{'1': "1. Al Consigliere regionale sottoposto ad una delle misure\ncoercitive previste dagli articoli 284, 285 e 286 del\nCodice di Procedura Penale, l' indennità di carica di cui\nall' articolo 1 della legge regionale 5 agosto 1972, n. 5 e\nsuccessive modifiche ed integrazioni è sospesa.\n2. Per la durata della sospensione al Consigliere regionale\nverrà corrisposto un assegno pari all' indennità di carica\ndi cui all' articolo 1 lettera a) della legge regionale\n5 agosto 1972, n. 5 e successive modifiche ed integrazioni\nridotta del 50 per cento.\n3. Analogo trattamento è dovuto al consigliere regionale\nsospeso dalla carica con provvedimento del Presidente\ndel Consiglio dei Ministri adottato ai sensi dell' articolo 15,\ncomma 4bis, della legge 19 marzo 1990, n. 55, come modificato\ndall' articolo 1 della legge 18 gennaio 1992, n. 16.\n4. Il Presidente del Consiglio Regionale, ricevuta la\nnotificazione del provvedimento di cui al comma precedente,\nconvoca il Consiglio Regionale per la presa d' atto della avvenuta\nsospensione del Consigliere regionale e per la conseguente\nproclamazione del supplente, ai sensi dell' articolo\n16bis della legge 17 febbraio 1968, n. 108, introdotto dall' articolo\n3 della legge 12 gennaio 1994, n. 30.", '2': "1. All' onere derivante dall' applicazione della presente\nlegge, in termini di competenza e di cassa, si farà fronte\ncon lo stanziamento del Capitolo 1 dello stato di previsione\ndella Spesa per l' esercizio finanziario 1995, che presenta\nsufficiente disponibilità .\n2. Agli oneri per gli anni successivi si farà fronte con\nlo stanziamento la cui entità sarà determinata dalle leggidi bilancio.", '3': "1. La presente legge regionale è dichiarata urgente ai\nsensi del secondo comma dell' articolo 127 della Costituzione\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione\nnel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nLa presente Legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n25 ottobre 1995"}
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campania
1,995
13
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{'1': "La Regione conformemente agli indirizzi della legge\n5- 10- 1991 n. 317, artt. 29, 30, 31, 32 e 33, promuove iniziative\nfinalizzate allo sviluppo delle imprese nel settore turistico,\ncon la concessione di finanziamenti e contributi volti a\nfavorire l' accesso al credito e ai servizi finanziari a breve e\nmedio termine delle piccole e medie imprese turistiche della\nCampania, nonchè assistenza finanziaria alle imprese stesse.", '2': "Sono ammessi a godere dei benefici della presente legge\ni Consorzi e le società consortili, anche in forma cooperativa,\ncostituiti tra piccole e medie imprese che operino nel\nsettore del turismo, ed operanti da almeno un anno dall' entrata\nin vigore della presente legge.\nI consorzi e le società consortili possono essere anche di\ntipo misto, purchè nell' ambito del settore terziario, e con\nspecifici fondi di garanzia settoriali. Ai fini della presente\nlegge sono imprese turistiche:\na) gli alberghi e le residenze turistiche alberghiere;\nb) le agenzie di viaggio;\nc) i campeggi ed i villaggi turistici;\nd) gli stabilimenti balneari.", '3': "Ai Consorzi e alle Società Consortili di cui all' art. 2, che\nabbiano, tra gli scopi sociali, il compito di favorire l' accesso\nal credito a breve e medio termine nonchè ai servizi finanziari\ndelle piccole e medie imprese della Campania possono\nessere concessi contributi per la costituzione e l' incremento\ndei Fondi rischi, o per attività di assistenza finanziaria alle\nimprese aderenti.\nI contributi previsti dalla presente legge saranno suddivisitra i soggetti di cui al comma 2 sulla base del numero\ndei soci così come risultate dalla dichiarazione del Presidente\ndel Consorzio e/ o della Società Consortile, di cui al\nsuccessivo art. 5.\nPer l' attività di assistenza finanziaria è riservata una quota\npari al 10% degli stanziamenti complessivi di cui all' artº\n8, da suddividere tra i soggetti richiedenti sulla base del\nnumero dei soci.\nSono ammessi a contributo gli acquisti esterni in beni\nmateriali ed immateriali, al netto dell' IVA, degli interessi e\ndi ogni altro onere accessorio.", '4': "Ai fini della presente legge i Consorzi e le Società \nConsortili dovranno avere sede nel territorio regionale e\nstatutariamente capacità operativa a livello dell' intero territorio\nregionale.\nPossono godere dei benefici della presente legge, i Consorzi\ne le Società Consortili composti da almeno 50 imprese\nNel caso di Consorzi misti del settore terziario, i limite\ndi cui al comma precedente si riferisce alle sole imprese\nturistiche di cui all' art. 2.", '5': "Per ottenere la concessione dei contributi regionali i legali\nrappresentanti dei Consorzi e delle Società Consortili\ndevono inoltrare domanda entro il 30 settembre di ogni\nanno al Presidente della Giunta Regionale corredata dalla\nseguente documentazione:\na) - Copia notarile dell' atto costitutivo e dello Statuto del\nConsorzio o della Società Consortile;\nb) - Copia delle convenzioni stipulate con gli istituti di\ncredito;\nc) - composizione delle cariche sociali;\nd) - dichiarazione sottoscritta dal presidente dei Consorzi\ne/ o delle Società Consortili attestante il numero delle aziende\naderenti, ai sensi dell' art. 4;\ne) - il programma che il Consorzio e/ o la Società \nConsortile si impegna a realizzare in materia di assistenza\nfinanziaria, gli obiettivi che si intendono conseguire, le modalità \ne i tempi di realizzazione, la specifica delle singole\nvoci di spesa, con allegata la documentazione delle spese\npreviste.", '6': "I contributi finanziari previsti dalla presente legge saranno\nerogati secondo le seguenti modalità :\na) in un' unica soluzione per i contributi intesi alla costituzione\ne all' incremento del Fondo - rischi;\nb) con anticipazione pari al 50% del contributo deliberato\nper programmi di assistenza finanziaria ai soci dei Consorzi\ne delle Società Consortili, e successivo saldo all' atto\ndella rendicontazione da presentare unitamente ad una relazione\nsull' attività svolta a favore dei soci.", '7': "Con l' accettazione del contributo regionale il Consorzio\ne/ o la Società Consortile si impegnano:\na) -a trasmettere alla Giunta Regionale, entro il mese digiugno di ogni anno, una relazione sull' attività svolta nell' anno\nprecedente, con annessa rendicontazione inerente l' utilizzazione\ndel contributo al Fondo rischi;\nb) - a devolvere in caso di scioglimenti o cessazione del\nConsorzio e/ o delle Società Consortili la quota parte delle\ndisponibilità residue derivanti dalla concessione dei contributi\nregionali ad altri Consorzi e/ o Società Consortili operanti\nin Campania indicati dalla Giunta Regionale con apposita\ndeliberazione;\nc) - al rispetto del programma presentato di assistenza\nfinanziaria ai soci, e di non destinare i beni acquistati ad\nattività diverse da quelle previste, nonchè a non alienare i\nbeni stessi per almeno tre anni.", '8': 'Agli oneri derivanti dall\' attuazione della presente legge\nper il 1995, stabiliti in lire 500 milioni, si fa fronte con lo\nstanziamento di cui al Capitolo 4540 dello stato di previsione\ndella spesa per l\' anno finanziario 1995, di nuova istituzione,\ncon la denominazione: " Contributi regionali a Consorzi\ne Società Consortili tra piccole e medie imprese operanti\nnel settore del turismo per favorire l\' accesso al credito ed ai\nservizi finanziari" mediante prelievo della corrente somma\ndal Capitolo 1040 dello stato di previsione della spesa per\nl\' anno finanziario 1994 ai sensi dell\' art. 30 della LR 27- 7- 1978\nn. 20 che si riduce di pari importo.\nAgli oneri per gli anni successivi si farà fronte con gli\nappositi stanziamenti di bilancio, utilizzando quota parte\ndelle risorse assegnate alla Regione ai sensi dell\' art. 9 della\nlegge 16 maggio 1970, n. 281.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE\' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n6 aprile 1995'}
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campania
1,995
12
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{'1': "Obblighi delle Aziende di trasporto\n1. Allo scopo di evitare concorrenza sleale tra le Aziende\nconcessionarie del trasporto pubblico locale è fatto obbligo\nalle stesse di osservare i divieti di carico passeggeri nei casi\ne nei modi previsti dagli atti di concessione.\n2. Le Aziende del trasporto pubblico locale sono tenute a\nrispettare gli orari autorizzati di partenza, di transito e di\narrivo.\n3. L' inosservanza degli orari previsti per motivi non dipendenti\ndalle condizioni di viabilità e di traffico sarà considerata\ngrave irregolarità .\n4. Le Aziende sono tenute, altresì , a dare riscontro, qualora\nrichiesto, agli atti ed alla corrispondenza dell' Assessorato\nai Trasporti.", '2': "Inosservanza degli obblighi\n1. L' inosservanza, anche parziale, degli obblighi previsti\ndall' articolo 1 della presente legge viene considerata irregolarità \nsottoposta a sanzione amministrativa.", '3': "Sanzioni\n1. La mancata osservanza del divieto di carico viene sanzionata\ncon multa pari a lire 1 milione.\n2. La violazione di quanto previsto dall' articolo 2 della\npresente legge, circa il rispetto degli orari, viene sanzionata\ncon multa pari a lire cinquecentomila.\n3. Il mancato riscontro degli atti e della corrispondenza\ndell' Area Generale di Coordinamento Trasporti e Viabilità \ndell' Assessorato ai Trasporti viene sanzionato con multa pari\na lire centomila preceduta con diffida della Giunta Regionale.\n4. L' illegittimo impiego di personale ed autobus di linea,utilizzato al di fuori dell' esercizio delle autolinee in\nconcessione, è sanzionato con multa pari a lire centocinquantamila\ngiornaliere per autobus e lire duecentomila per conducente.\n5. L' ammontare della sanzione sarà direttamente trattenuto\ndalla Regione nella prima erogazione utile delle quote\ndi contributi di esercizio erogati all' Azienda stessa ai sensi\ndella legge regionale 25 gennaio 1983, n. 16.", '4': "Dichiarazione d' urgenza\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per\ngli effetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione,\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della sua\npubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n4 aprile 1995"}
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campania
2,004
6
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{'1': '1.Ai sensi dell’articolo 17 dello statuto regionale e del comma \n4 dell’articolo 24 della legge regionale 30 aprile 2002, n. 7, il \ntermine di cui all’articolo 1 della legge regionale 3 febbraio \n2004, n. 1 avente ad oggetto “ autorizzazione all’esercizio \nprovvisorio del bilancio di previsione della regione campania \nper l’anno finanziario 2004” è prorogato al 30 aprile 2004.', '2': 'Dichiarazione d’ urgenza\n1 la presente legge è dichiarata urgente , ai sensi e per gli \neffetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il \ngiorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania.\nLa presente Legge regionale sarà pubblicata nel bollettino \nUfficiale della regione Campania.\nE’ fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla \nosservare come legge della Regione Campania.\nNapoli, 7 aprile 2004\nIL PRESIDENTE\n-BASSOLINO-'}
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campania
2,004
7
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{'1': '1.Il comma 5 dell’articolo 10 della legge regionale 3 dicembre \n2003, n. 20 è così sostituito:\n“ 5 Per i lavori ultimati prima dell’entrata in vigore della presente \nlegge, il termine è di centottanta giorni e decorre dall’entrata in \nvigore della presente legge.\n6. Sono riaperti per sessanta giorni i termini di cui al comma 2.', '2': 'Dichiarazione d’ urgenza\n1 la presente legge è dichiarata urgente , ai sensi e per gli \neffetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il \ngiorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania.\nLa presente Legge regionale sarà pubblicata nel bollettino \nUfficiale della regione Campania.\nE’ fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla \nosservare come legge della Regione Campania.Napoli, 7 aprile 2004\nIL PRESIDENTE\n-BASSOLINO-'}
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campania
2,004
14
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{'1': '1. La regione Campania tutela il patrimonio linguistico, storico \ne culturale della Comunità albanofona del comune di Greci in \nprovincia di Avellino.', '2': '1. La Regione, d’intesa con l’amministrazione provinciale di \nAvellino, in armonia con le finalità di cui all’articolo 1, promuove \nnelle scuole materne e d’obbligo del comune di Greci - AV -, \ninsieme con la lingua italiana anche l’insegnamento della \nlingua arbereshe.\n2. Per l’attuazione del comma 1, si applica quanto previsto \ndall’articolo 4 della legge 482/99.', '3': '1. La regione, la provincia e le università della Campania \nconcorrono fra loro all’istituzione, promozione e finanziamento \ndi:\na) biblioteca e discoteca di cultura arbereshe, archivio storico \ndocumentale magnetico e multimediale, banca dati con \nraccolta di materiali storici, folkloristici e di tradizioni culturali, \nartistiche e linguistiche;b) premi letterari, artistici e altre iniziative e manifestazioni \nculturali;\nc) pubblicazione di una grammatica e di un vocabolario della \nlingua arbereshe, di periodici, giornali, saggi e pubblicazioni \nutili per la salvaguardia e la tutela della lingua e della cultura \narbareshe;\nd) seminari e corsi di aggiornamento sulla lingua e letteratura \nalbanese-arbareshe, nonché studi e tavole rotonde per \npromuovere la ricerca della identità linguistica e culturale della \ncomunità albanofona;\ne) scambi culturali e rapporti con la Repubblica d’Albania e con \naltre comunità albanofone d’Italia.', '4': '1. I corsi di insegnamento della lingua albanese-arbereshe \nsono tenuti da docenti con diploma di laurea in lingue rilasciati \nda università statali, con preferenza per i docenti di parlata \nlocale.', '5': '1. La Regione stipula convenzioni con il servizio radiotelevisivo \npubblico per le trasmissioni giornalistiche e programmi di \nlingua arbereshe ammessi a tutela con il sistema radiofonico e \ntelevisivo regionale, o appositi accordi con emittenti locali al \nfine di garantire la tutela della minoranza linguistica di Greci -\nAV- .', '6': '1. Nell’ambito del bilancio regionale è istituito un nuovo capitolo \ndi spesa per l’attuazione della presente legge, comprese le \nprovvidenze per l’editoria, organi di stampa, emittenti \nradiotelevisive private ed associazioni riconosciute sul territorio \nper la salvaguardia della minoranza linguistica.', '7': '. La Regione nell ’ambito dei compiti e della delega sulla \nformazione professionale programma corsi per favorire la tutela \ne la trasmissione degli insegnamenti e della tradizione \narbereshe.', '8': '1. Agli oneri derivanti dell’applicazione della presente legge, \nstabiliti in euro 200.000,00 per il corrente esercizio finanziario, \nsi fa fronte aumentando lo stanziamento di cui all’unità \nrevisionale di base 3.11.31 di pari importo, mediante prelievo \ndell’occorrente somma, ai sensi dell’articolo 27 della legge \nregionale n. 7/2002, dell’U.P.B. 7.29.65 dello stato di previsione \ndella spesa per l’anno finanziario 2004 che si riduce della \nmedesima entità.\n2. Per gli anni successivi si provvede con leggi di bilancio.', '9': 'Dichiarazione d’urgenza\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli \neffetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il \ngiorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nNapoli, 20 dicembre 2004\n-BASSOLINO-'}
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campania
2,004
15
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{'1': '1. I residui attivi provenienti dai sottoelencati capitoli del bilancio per l’ anno finanziario \n2001, non riportati nel bilancio 2002, sono iscritti per le stesse finalità ai seguenti capitoli di \nnuova istituzione dello Stato di previsione dell’ entrata del medesimo bilancio 2002, \napprovato con L.R. 26 luglio 2002, n. 16, per gli importi a fianco indicati:\n\xa0\n\xa0\nCAPITOLO \nDEL \nBILANCIO \n2001DESCRIZIONE CAPITOLO \nDEL \nBILANCIO \n2002IMPORTO\n32 Proventi derivanti dalle \nsanzioni amministrative \nper trasgressioni alla \ntassa regionale sulle \noccupazioni di spazio ed \naree pubbliche e \nrecupero delle spese per \nla notifica delle sanzioni \nmedesime (legge \nregionale 7 marzo 1973, \nn. 9)32 1.038,08\n38 Pene pecuniarie per \ninfrazioni alla disciplina \nigienica delle sostanze e \ndelle bevande (legge 26 \nfebbraio 1973, n. 441 e 38 2.478,99legge 4 luglio 1977, n. \n580)\n54 Contributi sanitari (D.L. \n30/12/1992, n,502)54 582.049,89\n402 Quota nazionale per il \ncofinanziamento del PIM-\nCampania. Misure \nformazione professionale \n(art. 25 L. 21/12/78 n. \n845) 402 1.577.578,54\n404 Fondi della CEE (Fondo \ndi sviluppo regionale) per \nil cofinanziamento del \nPIM Campania404 5.323.589,07\n408 Fondi della CEE (Fondo \ndi orientamento in \nagricoltura) per il \ncofinanziamento del PIM \nCampania408 6.811.698,15\n412 Fondi della CEE (Fondo \nSociale Europeo) per il \ncofinanziamento del PIM \nCampania412 8.487.815,45\n426 Legge 64/86. Progetti di \ncompetenza regionale \ninclusi nel secondo piano \nannuale di attuazione \n(Delibera CIPE del \n3/8/88)426 47.258.415,49\n468 Gestione dell’ impianto di \ndepurazione di Solofra. \nD.L. 18/9/84, n. 581 \nconvertito in Legge \n17/11/84,n. 775 \n(deliberazione CIPE \n20/12/84- G.U. N. 39 del \n14/2/85).468 4.157.478,04\n470 Gestione dell’ impianto di \ndepurazione dei Regi \nLagni. D.L. 18/9/84, n. \n581 convertito in Legge \n17/11/84,n. 775 \n(deliberazione CIPE \n20/12/84- G.U. N. 39 del \n14/2/85).470 16.247.734,05490 Fondi del Ministero del \nLavoro e della \nPrevidenza Sociale —\ncofinanziamento di \nprogetti di formazione \nprofessionale finalizzati \nalla lotta contro la \ndisoccupazione di lunga \ndurata ed all’ inserimento \nprofessionale dei giovani \nprevisti negli obiettivi 3 e \n4 del Regolamento C.E.E. \n2052/88 e nell’ art. 2, \nlettera A del \nRegolamento CEE \n5255/88 (art. 25 Legge \n21/12/78, n. 845)490 10.014.771,14\n494 Fondi della C.E.E. (Fondo \nSociale Europeo) —\ncofinanziamento di \nprogetti di formazione \nprofessionale finalizzati \nalla lotta contro la \ndisoccupazione di lunga \ndurata ed all’ inserimento \nprofessionale dei giovani \nprevisti negli obiettivi 3 e \n4 del Regolamento C.E.E. \n2052/88 e nell’ art. 2, \nlettera A del \nRegolamento CEE \n5255/88 494 16.058.869,40\n502 Fondi della CEE (Fondo \nSociale Europeo) — per \nl’attuazione di progetti di \nformazione professionale \nin attivita’ produttive, \nvalorizzazione delle \nattivita’ turistiche, \nattivita’ agricole e \nforestali, salvaguardia \ndell’ambiente, \nmultiassiale, \napprendistato. Obiettivo \n1 del programma \noperativo plurifondo \n(Regolamento C.E.E. \n2052/88 )502 6.740.392,40504 Quota nazionale per \nl’attuazione di progetti di \nformazione professionale \nin attivita’ produttive, \nvalorizzazione delle \nattivita’ turistiche, \nsalvaguardia \ndell’ambiente, \nmultiassiale, attivita’\nagricole e forestali, \napprendistato. Obiettivo \n1 del programma \noperativo plurifondo \n( Regolamento C.E.E. \n2052/88 e art. 25 Legge \n21/12/78, n. 845)504 3.953.982,87\n596 Fondi della CEE (Fondo \ndi Sviluppo Regionale) \nper il cofinanziamento \ndegli assi prioritari: \ncomunicazioni, \npotenziamento \ndell’artigianato, \npotenziamento e \nqualificazione dell’attivita’\nturistica, miglioramento \ndell’approvvigionamento \nidrico, salvaguardia \ndell’ambiente, ricerca \nsviluppo e innovazione, \nassistenza tecnica, \npubblicita’ e \nmonitoraggio del \nprogramma operativo \nplurifondo (Regolamento \nC.E.E. 2052/88 )596 98.243.252,10\n616 Fondi della CEE (Fondo \ndi Orientamento in \nAgricoltura) per il \ncofinanziamento degli \nassi prioritari: \ninfrastrutture rurali, \nqualificazione dell’attivita’\nagricola, zootecnia \nattivita’ di integrazione \ndel reddito in agricoltura, \nambiente e forestazione \ndel programma operativo \nplurifondo (Regolamento 616 5.730.732,55C.E.E. 2052/88) \n658 Fondi del Ministero \ndell’Ambiente per un \nprogramma di ricerca sui \nfenomeni di \ninquinamento indotti alla \nrisorsa idrica sotterranea \nconseguenti all’intensa \nattività agricola nell’ area \ndella piana dell’agro \nsarnese-nocerino658 219,50\n700 Sistema informativo per \nla creazione del catasto \ndelle acque (SINA 1988) \n(art. 18, legge \n11/3/1988, n. 67)700 1.032.913,80\n894 Fondi dello Stato per \nl\'\'attivazione di interventi \ne di opere di edilizia \nscolastica di cui alla \nlegge 11/01/96 n. 23. \nAnno 1996893 14.772.789,44\n906 Fondi dello Stato per \nl’attuazione del progetto \nArea Dorsale \nAppenninica: \npredisposizione del \ndocumento cartografico \nper la pianificazione \ndell’assetto naturalistico \ndel territorio (legge \n6/12/91, n. 394)906 136.861,08\n964 Risorse finanziarie \nresidue su sovvenzioni \nglobali (quadro \ncomunitario di sostegno \n1994/99)964 25.822.844,95\n1048 Programma operativo \nmultiregionale n. \n940028/I/1:azioni \ninnovative ed assistenza \ntecnica (decisione CEE \n(94) 3492 del 16/12/94 \nARINCO n. 94IT05021) \nQuota FSE1048 2.599.148,10\n1076 Programma Comunitario 1076 27.000,00\xa0\n2. I residui passivi provenienti dai sottoelencati capitoli del bilancio per l’ anno finanziario \n2001, non riportati nel bilancio 2002, sono iscritti per le stesse finalità ai seguenti capitoli di \nnuova istituzione dello Stato di previsione della spesa del medesimo bilancio 2002, \napprovato con L.R. 26 luglio 2002, n. 16, per gli importi a fianco indicati:\n\xa0INTEREGG II — fondi \nFESR (Decisione CEE/C \n1998 2275 del 5/1/98) —\nProgetto MEDAIR\n1077 Programma Comunitario \nINTEREGG II — fondi \ndello Stato (Decisione \nCEE/C 1998 2275 del \n5/1/98) — Progetto \nMEDAIR1077 9.000,03\n7089 Conto n. 22936 \ndenominato "Regione \nCampania — conto \nsanità" acceso presso la \nTesoreria Centrale dello \nStato in corso di \nchiusura: saldo di cassa \nal 31/12/2000 da \nriscuotere7089 343.727,76\nCAPITOLO \nDEL \nBILANCIO \n2001DESCRIZIONE CAPITOLO \nDEL \nBILANCIO \n2002IMPORTO\n322 Fondi per le \nriqualificazione del \npersonale dei comuni \nper l’ attuazione del \ndecreto legislativo \n112/98322 516.456,90\n2406 Contributi in conto \ninteressi a favore delle \ncooperative di Bacoli \n(art. 3, lettera Q, legge \n5/8/1978, n. 457)2406 33.953,97\n5810 Fondo di garanzia a \nsostegno delle \niniziative 5810 2.065.827,603. In esecuzione della L.R. n. 11 del 25 luglio 2002 avente per oggetto "Istituzione \ndell’Autorità di Bacino dei fiumi Trigno, Biferno e Minori, Saccione e Fortore", ai fini della \ngestione e della rendicontazione, si autorizza l’ istituzione nel bilancio 2002 del capitolo di \nspesa 1170 avente la seguente denominazione: "Spese di funzionamento dell’ Autorità di \nBacino dei fiumi Trigno, Biferno e Minori, Saccione e Fortore (L.R. 25 luglio 2002, n. 11)".\n4. Si autorizza l’istituzione nel bilancio 2002 del capitolo di spesa 518 classificato all’ Ambito \n6 (Servizi generali e spese per beni ed investimenti per il funzionamento della Regione) -\nFunzione Obiettivo 23 (Funzionamento) — U.P.B. 57 (Spese generali, legali, \namministrative e diverse) avente la seguente denominazione: "Recupero da parte dello \nStato, ex art. 13, comma 4, Decreto Legislativo 18 febbraio 2000, n. 56, del gettito \ncomplessivo dell’I.R.A.P. e dell’addizionale regionale all’ I.R.P.E.F., commisurata allo 0,5%, \nsuperiore a quello previsto".\n5. La classificazione regionale del capitolo di entrata 5040 del bilancio 2002 avente per \noggetto "Ristrutturazione dell’ indebitamento regionale mediante atti di rinegoziazione degli \noriginari contratti di mutuo stipulati successivamente al 31/12/1996" si intende modificata \nda Titolo 5 (Entrate derivanti da mutui, prestiti ed altre operazioni creditizie) — Categoria \n13.43 (Entrate da mutui) - U.P.B. 86 (Prestiti e mutui) a Titolo 3 (Entrate extratributarie) —\nCategoria 11.38 (Entrate diverse, recuperi e rimborsi) — U.P.B. 80 (entrate extratributarie).\n6. Si autorizza il prelevamento della somma di euro 96.927,65 dal capitolo di spesa 1000 \ndel bilancio 2002 classificato all’Ambito 7 (Oneri non ripartibili) — Funzione Obiettivo 28 \n(Fondo di riserva) — U.P.B. 64 (Fondi di riserva per spese obbligatorie e per la reiscrizione \ndi residui perenti) con contestuale iscrizione di una somma di pari importo al capitolo di \nspesa 9012 del medesimo esercizio finanziario classificato all’ ambito 7 (Oneri non \nripartibili) — Funzione Obiettivo 25 (Altri oneri non ripartibili) — U.P.B. 46 (Rimborso di \nprestiti e mutui).\n7. Si autorizza il prelevamento della somma di euro 137.614,83 dal capitolo di spesa 1010 \ndel bilancio 2002 classificato all’Ambito 7 (Oneri non ripartibili) — Funzione Obiettivo 28 \n(Fondo di riserva) — U.P.B. 135 (Fondo di riserva per spese impreviste) con contestuale \niscrizione di una somma di pari importo al capitolo di spesa 1659 del medesimo esercizio \nfinanziario classificato all’ ambito 1 (Infrastrutturazione, tutela e valorizzazione del territorio) \n— Funzione Obiettivo 1 (Valorizzazione delle risorse ambientali) — U.P.B. 5 (Acquedotti e \ndisinquinamenti).imprenditoriali per \nl’occupazione di cui alle \nLL.RR. n. 28/93 e n. \n23/96 e del relativo \nregolamento attuativo\n7012 Accordo integrativo \nlivello regionale del \nCCNL personale \ncomparto Sanità \n1998/2001 \n(deliberazioni Giunta \nRegionale n. 2260 del \n22/3/2000 e n. 3474 \ndel 7/6/2000)7012 4.531.515.038. Giusto quanto disposto dalla L.R. 13 giugno 1994, n. 20 avente ad oggetto \n"Sistemazione contabile a copertura delle erogazioni disposte in favore delle Aziende di \nTrasporto Pubblico Locale", si autorizza l’ istituzione nel bilancio 2002 del capitolo di spesa \n2351 classificato all’Ambito 1 (Infrastrutturazione, tutela e valorizzazione del territorio) -\nFunzione Obiettivo 57 (Gestione delle infrastrutture dei servizi di trasporto) - U.P.B. 101 \n(Gestione dei servizi di trasporto e attuazione della riforma del trasporto pubblico locale) \navente la seguente denominazione: "Regolarizzazione sospeso di cassa esistente presso il \nTesoriere regionale per anticipazioni di cassa disposte in esercizi pregressi in favore di \naziende di trasporto debitamente riconosciuto con deliberazione di Giunta Regionale n. \n2680 del 27 aprile 1994 (L.R. 13 giugno 1994, n. 20)".\n9. L’importo complessivo delle variazioni di cassa dello stato di previsione della entrata del \nbilancio per l’ esercizio finanziario 2002 approvate con L.R. 27 dicembre 2002, n. 31 viene \nrideterminato da euro 23.029.300.798,61 ad euro 23.029.300.798,64.\n10. L’ importo complessivo delle variazioni di cassa dello stato di previsione della spesa del \nbilancio per l’ esercizio finanziario 2002 approvate con L.R. 27 dicembre 2002, n. 31 viene \nrideterminato da euro 22.638.108.706,03 ad euro 22.638.108.736,13.', '2': '1. Sono autorizzate, per riaccertamento sul conto dei residui passivi, le eccedenze di \nimpegno di spesa sui seguenti capitoli per gli importi a fianco indicati:\n\xa0\n2. Sono autorizzate le eccedenze di impegno di spesa sui seguenti capitoli per l’ importo a \nfianco di ciascuno indicato:CAPITOLO DEL \nBILANCIO 2002CAPITOLO ED \nESERCIZIO DI \nPROVENIENZA IMPORTO\n8 4/2001 101.135,33\n\xa0 \xa0 \xa0\n134 134/2001 14.918,66\n\xa0 \xa0 \xa0\n142 142/2001 42.837,00\n\xa0 \xa0 \xa0\n258 258/2001 15.493,71\n\xa0 \xa0 \xa0\n2438 2438/2001 0,01\n\xa0 \xa0 \xa0\n7060 7060/2001 18.594,99\xa0\n\xa0\n3. E’ autorizzata l’ eccedenza di impegno per euro 36.330.594,49 sul capitolo di spesa 518 \ndel bilancio 2002, in relazione agli analoghi maggiori accertamenti effettuati sui correlati \ncapitoli di entrata 53 e 57, rispettivamente per euro 35.033.415,71 ed euro 1.297.178,78, \nper maggiore gettito IRAP ed addizionale regionale all’ IRPEF, commisurato allo 0,5, \nrispetto a quello previsto, da restituire allo Stato, ai sensi dell’ art. 13, comma 4, Decreto \nLegislativo 18/2/2000, n. 56.\n4. Sono autorizzate le eccedenze di impegno sui seguenti capitoli per l’ importo a fianco \nindicato (partite di giro), in relazione agli analoghi maggiori accertamenti sui correlati \ncapitoli della entrata:CAPITOLO DEL BILANCIO \n2002ECCEDENZA DI \nIMPEGNO\n83 7.227,59\n106 94.079,16\n127 18.497.754,98\n134 76.328,04\n164 0,01\n400 13.358,57\n650 208.847,87\n1354 11.383,83\n1388 222.228,45\n1400 1055,00\n2115 10.329.137,98\n2338 0,01\n2351 73.626.966,54\n3526 51.000,06\n4201 334.684,48\n5806 2.582.284,49\nCAPITOLO DEL BILANCIO \n2002ECCEDENZA DI IMPEGNO\n9204 31.619,70\n9206 5.650.405,37\n9214 182.550,25\n9250 144.759.029,805. La giacenza di cassa al 1° gennaio 2002 iscritta al capitolo A1 dello stato di previsione \ndell’entrata del bilancio per l’ esercizio finanziario 2002, approvato con L.R. 26 luglio 2002, \nn. 16, per euro 359.912.981,01 viene rideterminata in sede di consuntivo in euro \n1.918.647.026,11, giusto l’ art. 12 della legge di approvazione del conto consuntivo per \nl’esercizio finanziario 2001.\n6. E’ autorizzato l’ incremento degli stanziamenti di cassa dei seguenti capitoli dello stato di \nprevisione della spesa del bilancio 2002 per gli importi a fianco indicati:\nCapitolo 72 euro 200.308,94\nCapitolo 126 euro 41.538.601,47\nCapitolo 200 euro 117.749,70\nCapitolo 518 euro 36.330.594,49\nCapitolo 806 euro 183.595,38\nCapitolo 1652 euro 147.815,88\nCapitolo 1656 euro 955.445,26\nCapitolo 1663 euro 14.551.378,59\nCapitolo 2126 euro 124.884,70\nCapitolo 2185 euro 84.228.674,15\nCapitolo 2203 euro 70.000.000,00\nCapitolo 2351 euro 73.626.966,54\nCapitolo 2402 euro 3.925.191,49\nCapitolo 2406 euro 33.953,97\nCapitolo 2416 euro 1.148.712,35\nCapitolo 3007 euro 659.506,24\nCapitolo 3008 euro 57.031,55\nCapitolo 3102 euro 46.224,66\nCapitolo 3708 euro 3.594.355,30\nCapitolo 4056 euro 354.206,99\nCapitolo 4136 euro 35.985,86\nCapitolo 4806 euro 4.189.653,26Capitolo 4810 euro 4.346.805,97\nCapitolo 5126 euro 38.074,84\nCapitolo 5724 euro 832.366,28\nCapitolo 5726 euro 249.709,88\nCapitolo 5728 euro 107.045,50\nCapitolo 5730 euro 1.347.057,17\nCapitolo 5732 euro 293.684,07\nCapitolo 5734 euro 117.235,81\nCapitolo 9012 euro 96.927,65\n7. Per l’ effetto delle suindicate variazioni lo stanziamento del fondo di riserva di cassa \niscritto al capitolo 1012 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2002 per euro \n681.143.145,72 viene rideterminato in euro 1.896.397.446,88.', '3': '1. E’ approvato il conto consuntivo finanziario della Regione\nCampania per l’esercizio 2002, che si allega e che forma parte\nintegrante della presente legge, con le risultanze di cui agli\narticoli seguenti.', '4': 'Entrate\n1. Le entrate derivanti da tributi propri della Regione, da contributi ed assegnazioni dello \nStato, da rendite patrimoniali, da utili di Enti o Aziende Regionali, da alienazioni di beni \npatrimoniali, da trasferimenti di capitali e rimborso di crediti e per contabilita’ speciali \naccertate nell’esercizio finanziario 2002, per la competenza dell’ esercizio stesso, sono \nstabilite quali risultano dal conto consuntivo in \neuro 13.369.327.904,42\n2. I residui attivi determinati alla chiusura dell’ esercizio 2001 in euro 9.327.621.590,87 \nrisultano riaccertati, per effetto di maggiori e minori entrate verificatesi nel corso della \ngestione 2002, ineuro 9.240.192.031,82\n3. I residui attivi al 31 dicembre 2002 ammontano complessivamente a euro \n11.080.507.009,72, così risultanti:\n\xa0\n\xa0\n\xa0\n4. Per effetto di quanto sopra accertato, l’ammontare complessivo dei residui attivi al\n31/12/2002 iscritti nel bilancio di previsione per l’ anno finanziario 2003, approvato con L.R. \n5 agosto 2003, n. 16, viene rideterminato in euro 11.080.507.009,72, così come risulta dal \nconto consuntivo finanziario per l’esercizio 2002.', '5': 'Spese\n1. Le spese correnti, per investimento, per oneri non ripartibili e per contabilità speciali \nimpegnate nell’esercizio finanziario 2002, per la competenza dell’ esercizio stesso, sono \nstabilite quali risultano dal conto consuntivo in:\neuro 11.614.263.712,16\n2. I residui passivi determinati alla chiusura dell’ esercizio 2001 in euro 5.571.577.644,17 \nrisultano riaccertati, per effetto di economie e perenzioni verificatesi nel corso della \ngestione 2002, in\neuro 5.275.789.954,15\n\xa0\n3. I residui passivi al 31 dicembre 2002 ammontano complessivamente a euro \xa0 SOMME \nRISCOSSESOMME \nRIMASTETOTALE\n\xa0 \xa0 DA RISCUOTERE \xa0\n\xa0 \xa0 \xa0 \xa0\nACCERTAMENTI 9.266.326.184,11 4.103.001.720,31 13.369.327.904,42\n\xa0 \xa0 \xa0 \xa0\nRESIDUI ATTIVI 2.262.686.742,41 6.977.505.289,41 9.240.192.031,82\nDELL’ESERCIZIO \xa0 \xa0 \xa0\n2001 \xa0 \xa0 \xa0\n\xa0 \xa0 11.080.507.009,72 \xa04.820.673.169,70, così risultanti:\n\xa0\n\xa0\n\xa0\n4. Per effetto di quanto sopra accertato, l’ammontare complessivo dei residui passivi al\n31/12/2002 iscritti nel bilancio di previsione per l’ anno finanziario 2003, approvato con L.R. \n5 agosto 2003, n. 16, viene rideterminato in euro 4.820.673.169,70 , così come risulta dal \nconto consuntivo finanziario per l’esercizio 2002.', '6': 'Avanzo della gestione di competenza\n1. L’avanzo della gestione di competenza dell’ esercizio finanziario 2002 è stabilito in euro \n1.755.064.192,26, così come risulta dai seguenti dati:', '7': 'Situazione di cassa\n1. Il fondo di cassa alla chiusura dell’esercizio finanziario 2002\nammonta a euro 1.378.279.456,02, e risulta stabilito come segue:\nFondo cassa alla chiusura dell’esercizio 2001 euro 1.918.647.026,11\nRiscossioni dell’esercizio 2002\xa0 SOMME PAGATE SOMME RIMASTE TOTALE\n\xa0 \xa0 DA PAGARE \xa0\n\xa0 \xa0 \xa0 \xa0\nIMPEGNI 9.556.758.229,24 2.057.505.482,92 11.614.263.712,16\n\xa0 \xa0 \xa0 \xa0\nRESIDUI \nPASSIVI2.512.622.267,37 2.763.167.686,78 5.275.789.954,15\nDELL’ESERCIZIO \xa0 \xa0 \xa0\n\xa0 \xa0 4.820.673.169,70 \xa0\n- Entrate complessivamente \naccertateeuro 13.369.327.904,42\n- Spese complessivamente \nimpegnateeuro 11.614.263.712,16\n\xa0 \xa0 \xa0\n-Avanzo di competenza euro 1.755.064.192,26- In c/competenza (art. 4) euro 9.266.324.184,11\n- In c/residui (art. 4) euro 2.262.686.742,41\nTOTALE euro 11.529.012.926,52 euro 11.529.012.926,52\nTOTALE euro 13.447.659.952,63\nPagamenti dell’esercizio 2002\n- In c/competenza (art. 5) euro 9.556.758.229,24\n- In c/residui (art. 5) euro 2.512.622.267,37\nTOTALE euro 12.069.380.496,61 euro 12.069.380.496,61\nFondo di cassa alla chiusura dell’esercizio 2002 euro 1.378.279.456,02\n2. Per effetto di quanto sopra accertato, la giacenza di cassa al 1°\ngennaio 2003 iscritta nello stato di previsione dell’entrata del\nbilancio per l’anno finanziario 2003, approvato con L.R. 5 agosto\n2003 , n. 16, per euro 39.065.390,55 viene rideterminata in euro\n1.378.279.456,02.', '8': 'Situazione finanziaria\n1. Il risultato di amministrazione alla fine dell’esercizio 2002\nammonta a euro 2.242.489.366,68 e risulta stabilito così come di\nseguito indicato:\nAvanzo della gestione di competenza (art .6) 1.755.064.192,26\nAvanzo dell’esercizio 2001 5.674.690.972,81 \nDiminuzione dei residui\npassivi provenienti\ndall’esercizio 2001:\nAccertati\nall’1/1/2002 (art. 5) 5.571.577.644,17\nal 31/12/2002 (art. 5) 5.275.789.954,15 295.787.690,02\nRiaccertamento dei residui\nattivi provenienti \ndall’esercizio 2001:\nAccertati\nall’1/1/2002 (art. 4) 9.327.621.590,87\nal 31/12/2002 (art. 4) 9.240.192.031,82 87.429.559,05\nTOTALE euro 5.883.049.103,78\nRisultato dell’esercizio finanziario al 31 dicembre 2002 euro \n7.638.113.296,04\nEconomie derivanti dalla mancata assunzione\ndi impegni per spese correlate ad entrate, gia’\naccertate, con vincolo di destinazione euro 5.395.623.929,36\nRisultato di amministrazione euro 2.242.489.366,68', '9': '1. E’ approvato il conto generale del patrimonio per l’ esercizio finanziario 2002, allegato alla \npresente legge, di cui forma parte integrante, che presenta i seguenti dati riassuntivi:\nSITUAZIONE AL 1° GENNAIO 2002\nATTIVITA’\n- attivita’ finanziarie euro 11.246.268.616,98\n- attivita’ disponibili euro 195.374.997,32\n- attività’ non disponibili euro 169.167.395,82\nTOTALE ATTIVITÀ ’euro 11.610.811.010.12PASSIVITA ’\n- passività’ finanziarie euro 8.878.439.911,58\n- passivita’ diverse euro 3.906.711.125,27\nTOTALE PASSIVITA’ euro 12.785.151.036,85 \nCONSISTENZA NETTA AL 1° GENNAIO 2002 euro - 1.174.340.026,73\nSITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2002\nATTIVITA’\n- attivita’ finanziarie euro 12.458.786.465,74\n- attivita’ disponibili euro 245.091.637,70\n- attività’ non disponibili euro 166.350.579,50\nTOTALE ATTIVITÀ’ euro 12.870.228.682,94\nPASSIVITA’\n- passività’ finanziarie euro 10.216.297.099,06\n- passivita’ diverse euro 4.433.956.908,65\nTOTALE PASSIVITA’ euro 14.650.254.007,71 \nCONSISTENZA NETTA AL 31/12/2002 euro - 1.780.025.324,77\nPEGGIORAMENTO PATRIMONIALE euro 605.685.298,04\n2. Il peggioramento patrimoniale dell’ esercizio 2002 risulta essere di euro 679.312.264,58 \ncosì come espresso dalla seguente situazione riepilogativa:\nCONSISTENZA NETTA - 1.174.340.026,73 - 1.780.025.324,77\nPEGGIORAMENTO PATRIMONIALE DELL’ESERCIZIO 2002 euro 605.685.298,04', '10': '\n1. La presente legge e’ dichiarata urgente, ai sensi e per gli\neffetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il\ngiorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino UfficialeINIZIALE FINALE VARIAZIONE\nATTIVITA’ 11.610.811.010,12 12.870.228.682,94 1.259.417.672,82\nPASSIVITA’ 12.785.151.036,85 14.650.254.007,71 1.865.102.970,86della Regione Campania.\nNapoli, 22 dicembre 2004\n-BASSOLINO-'}
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{'1': '1. Ai sensi dell’articolo 17 dello Statuto regionale e dell’articolo \n24, commi 1 e 2 della legge regionale 30 aprile 2002, n. 7, è \nautorizzato, per il periodo dal 1° gennaio 2004 al 31 marzo \n2004, l’esercizio provvisorio della proposta del bilancio di \nprevisione della Regione Campania per l’anno finanziario 2004 \nal Consiglio regionale.', '2': '1. La presente legge è dichiarata urgente , ai sensi e per gli \neffetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il \ngiorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel bollettino \nufficiale della Regione Campania. E’ Fatto obbligo, a chiunque \nspetti, di osservarla e di farla osservare come della Regione \nCampania.\nNapoli, 3 febbraio 2004\n-BASSOLINO -'}
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{'1': 'Finalità\n1. La regione Campania, nel rispetto della normativa europea e \nstatale:\na) promuove la tutela, la valorizzazione, lo sviluppo e la \ndiffusione della cultura umanistica e scientifica, della ricerca \nscientifica e dell’innovazione tecnologica;\nb) preserva e sostiene i luoghi dove si formano, si condividono \ne si diffondono le conoscenze scientifiche e tecnologiche;\nc) favorisce l’interazione fra saperi, il loro utilizzo per lo sviluppo \neconomico e sociale del territorio e il miglioramento della \nqualità della vita;\nd) opera per creare e potenziare reti di eccellenze e \nincrementare gli scambi e la cooperazione scientifica \ninternazionale.\n2. La Regione, a tal fine:\na) promuove la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo delle \nuniversità operanti sul territorio regionale; b) promuove l’attivazione di percorsi di alta formazione per \ngiovani e adulti, anche attraverso specifici canali di \nfinanziamento;\nc) promuove le azioni di raccordo tra gli atenei e il sistema \nproduttivo, finanziario e terziario avanzato; \nd) favorisce la promozione e la diffusione dell’offerta del \nsistema universitario campano a livello nazionale e \ninternazionale;\ne) promuove la realizzazione e il consolidamento della rete \ndegli atenei locali; \nf) favorisce gli investimenti e le innovazioni sulla qualità dei \nservizi e della didattica, frontale e a distanza;\ng) favorisce la formazione e l’aggiornamento del personale \noperante negli atenei;\nh) sostiene il recupero, la conservazione e l’accrescimento \ndelle raccolte documentali, scientifiche e tecnologiche degli \natenei;\ni) sostiene gli interventi finalizzati allo sviluppo e al recupero \nedilizio delle infrastrutture di ricerca e formazione.', '2': 'Strumenti \n1. La Regione, per il raggiungimento dei fini di cui all’articolo 1, \nsentito il comitato regionale di coordinamento degli atenei della \nCampania, si dota di uno strumento di programmazione e \ngestione denominato programma triennale degli interventi. A \ntale fine la Regione istituisce il comitato di indirizzo e \nprogrammazione di cui all’articolo 3.2. Sono modalità e strumenti della programmazione:\na) il finanziamento di nuovi organici e di nuovi corsi di primo e \nsecondo livello, nonché di dottorati di ricerca;\nb) l’istituzione e il finanziamento di scuole di eccellenza e di \nmaster;\nc) l’adeguamento delle risorse delle università, comprese \nquelle per strutture, servizi e personale universitario;\nd) gli accordi di programma tra ministero, atenei e altri soggetti \npubblici e privati;\ne) la partecipazione ed il sostegno ad iniziative co-finanziate \ndall’Unione europea o da soggetti terzi pubblici e privati.\n3. Il programma triennale degli interventi si articola in piani \nattuativi annuali.', '3': 'Comitato di indirizzo e programmazione\n1. Il comitato di indirizzo e programmazione, presieduto \ndall’assessore all’università e alla ricerca scientifica, è \ncomposto da tre docenti universitari ordinari a tempo pieno, con \nesperienza di direzione e coordinamento maturata ai massimi \nlivelli accademici, di cui uno, con funzioni di vice presidente, è \nindicato dall’ufficio di presidenza della commissione consiliare \ncompetente per materia. Il comitato di indirizzo e \nprogrammazione dura in carica cinque anni.\n2. La Giunta regionale delibera, su proposta dell’assessore \nall’università e alla ricerca scientifica, la nomina dei \ncomponenti il comitato. \n3. Per il raggiungimento dei fini di cui all’articolo 1, il comitato di \nindirizzo e programmazione redige il programma triennale degli interventi, con le modalità e gli strumenti indicati al comma 2 \ndell’articolo 2.\n4. All’atto dell’accettazione della nomina e nel corso \ndell’espletamento del mandato i tre docenti universitari ordinari \ndesignati non possono ricoprire le funzioni di rettore, presidenti \ndi polo, preside di Facoltà o altri incarichi di direzione \naccademica.', '4': 'Articolazione del programma triennale degli interventi\n1. Il programma triennale degli interventi individua:\na) l’insieme delle risorse di carattere tecnico, organizzativo e \nfinanziario da impiegare nel triennio; \nb) la ripartizione delle risorse e l’impegno finanziario stabilito in \nrapporto ai piani attuativi annuali;\nc) le fonti finanziarie ed il tasso di co-finanziamento per ogni \nintervento a carico dei singoli atenei; \nd) i criteri oggettivi di priorità e di valutazione utilizzabili per la \nconcessione dei finanziamenti secondo la normativa nazionale \nvigente in materia di valutazione degli atenei.', '5': 'Modalità di approvazione del programma triennale degli \ninterventi\n1. L’assessore all’università e alla ricerca scientifica, entro e \nnon oltre il 31 marzo antecedente al primo anno di ogni triennio, \nacquisito il parere del comitato regionale di coordinamento \ndegli atenei della Campania, sottopone alla Giunta regionale il \nprogramma triennale degli interventi redatto dal comitato di indirizzo e programmazione. La Giunta regionale adotta il \nprogramma triennale degli interventi con proposta di \ndeliberazione al Consiglio regionale. \n2. La competente commissione consiliare conclude l’esame \ndel programma entro e non oltre trenta giorni dalla sua \nricezione e, comunque, non oltre il 30 aprile. Decorso tale \ntermine il programma si intende approvato ed è posto all’ordine \ndel giorno del primo Consiglio regionale ordinario che delibera \nsul programma entro e non oltre il 30 maggio. Decorso tale \ntermine il programma triennale degli interventi si intende \napprovato.', '6': 'Articolazione e modalità di approvazione dei piani attuativi \nannuali\n1. I piani attuativi annuali sono predisposti dal comitato di \nindirizzo e programmazione, d’intesa con il comitato regionale \ndi coordinamento degli atenei, entro e non oltre il 31 giugno di \nogni anno. I piani sono articolati secondo quanto previsto dalle \nlettere del comma 2 dell’articolo 2, sono realizzati dalle \nuniversità operanti sul territorio regionale e sono disciplinati dal \nregolamento di attuazione, approvato entro e non oltre i trenta \ngiorni successivi alla pubblicazione della presente legge . \n2. I piani attuativi annuali contengono gli interventi programmati, \nai sensi del comma 2 dell’articolo 2 e raggruppati in tre aree \ndenominate:\na) area di sistema per le attività previste dalle lettere a) e b), \ncomma 2, articolo 2;\nb) area dei servizi per le attività previste dalle lettere c) e d), comma 2, articolo 2;\nc) area del patrimonio per le attività previste dalla lettera e), \ncomma 2, articolo 2.\n3. I piani attuativi annuali:\na) definiscono i criteri di priorità e di valutazione in base alla \nnormativa nazionale di riferimento; \nb) ripartiscono percentualmente per ogni area i finanziamenti \nprogrammati nel triennio;\nc) disciplinano, d’intesa con il comitato regionale di \ncoordinamento degli atenei, i criteri e le modalità di accesso ai \nfinanziamenti.\n4. I piani attuativi annuali sono approvati dalla Giunta regionale \nentro e non oltre il 15 luglio dello stesso anno ed avviati dalle \nuniversità operanti sul territorio regionale entro e non oltre il \nsuccessivo 31 luglio, affinché siano esecutivi all’inizio dell’anno \naccademico.', '7': 'Attuazione del programma triennale degli interventi \n1. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore \nall’università e alla ricerca scientifica, delibera le iniziative \npreviste dal programma triennale degli interventi ed approva i \npiani attuativi annuali.\n2. I soggetti beneficiari sono le università operanti sul territorio \nregionale.\n3. I risultati conseguiti dalla programmazione triennale degli \ninterventi e dai piani attuativi annuali sono oggetto di \nvalutazione mediante criteri oggettivi. Le procedure operative articolate per piani e aree sono disciplinate dal regolamento \nattuativo.', '8': 'Revisione del programma triennale degli interventi\n1. Le varianti al programma triennale degli interventi, sentito il \ncomitato regionale di coordinamento, seguono la procedura di \napprovazione prevista dall’articolo 5.\n2. La legge di bilancio o le variazioni di bilancio pongono in atto \nle disposizioni necessarie per l’adeguamento alle varianti al \nprogramma triennale degli interventi.', '9': 'Avvio della programmazione \n1. Il primo programma triennale di interventi in materia di \nuniversità è redatto entro un mese dalla data di entrata in vigore \ndella presente legge nelle modalità previste dall’articolo 5.\n2. L’assessore all’università e alla ricerca scientifica entro \ntrenta giorni dalla data di approvazione del programma \ntriennale degli interventi avvia l’attuazione del primo piano \nattuativo annuale del triennio, predisposto con le modalità \npreviste dall’articolo 6.', '10': '\nNorma finanziaria\n1. All’onere derivante dall’attuazione della presente legge per il \ntriennio 2004-2006, quantizzato in euro 65.000.000,00, si fa \nfronte con imputazione della spesa sulle risorse dell’unità \nprevisionale di base 3.10.28 del bilancio pluriennale di \npertinenza della ricerca scientifica.\n2. All ’onere dell ’esercizio finanziario 2004, quantizzato in euro 10.000.000,00, si provvede, in termini di competenza e di \ncassa, con le risorse dell’unità previsionale 3.10.28 – capitolo \n255.', '11': '\nNorme finali\n1. Il regolamento attuativo disciplina i tempi e le modalità di \nrealizzazione e di valutazione del programma triennale degli \ninterventi e dei piani annuali.\n2. Il regolamento attuativo è approvato e pubblicato nel \nbollettino ufficiale della regione Campania entro 30 giorni \ndall’approvazione del primo programma triennale degli \ninterventi.', '12': '\nDichiarazione d’urgenza \n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli \neffetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il \ngiorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nNapoli. 20 dicembre 2004\n-BASSOLINO-'}
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{'1': '1. Il comma 3 dell’articolo 20 della legge regionale 7 gennaio \n2000, n. 1, è così sostituito:\n“3. Il Comune verifica la realizzazione di quanto dichiarato \ndall’interessato in relazione alle disposizioni di cui al comma 2 \ne, in caso di inadempienza, applica le sanzioni previste dal \ndecreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114.”\n2. Il comma 7 dell’articolo 20 della legge regionale 7 gennaio \n2000, n. 1, è così modificato:\n“7. Le vendite straordinarie di cui ai commi da 1 a 6 dell’articolo \n15 del decreto legislativo 114/98, ad esclusione delle vendite di \nliquidazione per cessazione dell’attività, non sono effettuate nel \nmese di dicembre e nei quaranta giorni antecedenti e \nsuccessivi alle date ufficiali di inizio e fine delle vendite di fine \nstagione.”\n3. All’ articolo 20 della legge regionale 7 gennaio 2000, n. 1, è \naggiunto il seguente comma :\n“15. Le disposizioni relative alle vendite promozionali di cui al presente articolo sono riferite al settore extralimentare \nspecializzato.”', '2': '1. A decorrere dal corrente anno, per le disposizioni di cui \nall’articolo 3 della legge regionale 5 agosto 1972, n. 6 è \ninteramente ripartito l’importo del capitolo 5011 - intervento 5 -\ndel bilancio del Consiglio regionale con i criteri e le modalità \nprevisti nella stessa legge.', '3': '1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli \neffetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il \ngiorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania.\nNapoli,15 dicembre 2004\nBASSOLINO'}
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{'1': 'Oggetto della legge\n1.La regione Campania disciplina con la presente legge la \ntutela, gli assetti, le trasformazioni e le utilizzazioni del territorio \nal fine di garantirne lo sviluppo, nel rispetto del principio di \nsostenibilità, mediante un efficiente sistema di pianificazione \nterritoriale e urbanistica articolato a livello regionale, provinciale \ne comunale.\n2.Per i fini di cui al comma 1, la presente legge provvede a:\na)individuare le competenze dei diversi livelli istituzionali, PTR PIANO TERRITORIALE REGIONALE\nPTCP PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE\nPUC PIANO URBANISTICO COMUNALE\nPUA PIANI URBANISTICI ATTUATIVI\nRUEC REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO COMUNALE\nPSP PIANI SETTORIALI PROVINCIALI \nPSR PIANI SETTORIALI REGIONALI\nNTA NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE\nPRG PIANO REGOLATORE GENERALE\nSIT SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALEfavorendone la cooperazione secondo il principio di \nsussidiarietà;\nb) garantire il rispetto dei principi di trasparenza, efficienza ed \nefficacia dell’azione amministrativa, mediante la \nsemplificazione dei procedimenti di programmazione e \npianificazione;\nc) assicurare la concertazione di tutti i livelli istituzionali con le \norganizzazioni economiche e sociali e con le associazioni \nambientaliste legalmente riconosciute.', '2': 'Obiettivi della pianificazione territoriale e urbanistica\n1 La pianificazione territoriale e urbanistica persegue i seguenti \nobiettivi:\na) promozione dell’uso razionale e dello sviluppo ordinato del \nterritorio urbano ed extraurbano mediante il minimo consumo \ndi suolo;\nb) salvaguardia della sicurezza degli insediamenti umani dai \nfattori di rischio idrogeologico, sismico e vulcanico;\nc) tutela dell’integrità fisica e dell’identità culturale del territorio \nattraverso la valorizzazione delle risorse paesistico-ambientali \ne storico-culturali, la conservazione degli ecosistemi, la \nriqualificazione dei tessuti insediativi esistenti e il recupero dei \nsiti compromessi;\nd) miglioramento della salubrità e della vivibilità dei centri \nabitati;\ne) potenziamento dello sviluppo economico regionale e locale; \nf) tutela e sviluppo del paesaggio agricolo e delle attività \nproduttive connesse;\ng) tutela e sviluppo del paesaggio mare-terra e delle attività \nproduttive e turistiche connesse.', '3': 'Articolazione dei processi di pianificazione\n1.La pianificazione territoriale e urbanistica è definita dal \ncomplesso degli atti adottati dalle competenti amministrazioni \nin conformità alla legislazione nazionale e regionale, \ndisciplinanti l’uso, la tutela e i processi di trasformazione del \nterritorio.\n2.La pianificazione territoriale e urbanistica disciplina con un \nsistema normativo e di vincolo tutte le attività di iniziativa sia \npubblica che privata che comportano una trasformazione \nsignificativa del territorio, definendo :\na)per le attività pubbliche, la programmazione degli interventi da \nrealizzare;\nb)per le attività private, l’incentivazione delle iniziative \nriconosciute come concorrenti al miglioramento della qualità \ndel territorio e corrispondenti all’interesse pubblico. \n3) La pianificazione provinciale e comunale si attua mediante:\na)disposizioni strutturali, con validità a tempo indeterminato, \ntese a individuare le linee fondamentali della trasformazione a \nlungo termine del territorio, in considerazione dei valori naturali, \nambientali e storico-culturali, dell’esigenza di difesa del suolo, \ndei rischi derivanti da calamità naturali, dell’articolazione delle \nreti infrastrutturali e dei sistemi di mobilità;\nb)disposizioni programmatiche, tese a definire gli interventi di \ntrasformazione fisica e funzionale del territorio in archi \ntemporali limitati, correlati alla programmazione finanziaria dei \nbilanci annuali e pluriennali delle amministrazioni interessate.', '4': 'ooperazione istituzionale nei processi di pianificazione\n1.Tutti soggetti istituzionali titolari di funzioni di pianificazione \nterritoriale e urbanistica informano la propria attività ai metodi \ndella cooperazione e dell’intesa.\n2.La presente legge disciplina gli strumenti di raccordo e \ncoordinamento tra la regione e gli enti locali, da attuare in sede \ndi individuazione degli obiettivi della pianificazione e nella \nsuccessiva fase di verifica della compatibilità delle scelte \nadottate. \n3.La regione Campania promuove il coordinamento e la \ncooperazione tra gli enti locali e i soggetti titolari di funzioni \nrelative al governo del territorio anche per mezzo di specifiche \nintese con le amministrazioni interessate.', '5': 'Partecipazione e pubblicità nei processi di pianificazione\n1.Alle fasi preordinate all’adozione e all’approvazione degli \nstrumenti di pianificazione sono assicurate idonee forme di \npubblicità, di consultazione e di partecipazione dei cittadini, \nanche in forma associata, in ordine ai contenuti delle scelte di \npianificazione.', '6': 'Strumenti di cooperazione e pubblicità della pianificazione\n1.Per garantire lo sviluppo coordinato e omogeneo dei processi \ndi pianificazione territoriale e urbanistica la regione adotta entro \ncentottanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge atti \ndi coordinamento tecnico e direttive disciplinanti l’esercizio \ndelle funzioni delegate.\n2.La regione garantisce, altresì, la più ampia informazione e \ndiffusione dei dati relativi allo stato della pianificazione nel \nterritorio regionale, secondo quanto disciplinato dall’articolo 17.', '7': 'Competenze\n1. L’adozione degli strumenti di pianificazione territoriale e \nurbanistica e delle relative variazioni spetta, nell’ambito di \nrispettiva competenza, alla regione, alle province e ai comuni.\n2.I comuni possono procedere alla pianificazione in forma \nassociata, anche per ambiti racchiusi nei patti territoriali e nei \ncontratti d’area. \n3.La pianificazione territoriale e urbanistica si esercita \nmediante la formazione di piani generali, intesi come strumenti \ncontenenti la disciplina di tutela e uso del territorio per l’intero \nambito di competenza degli enti territoriali interessati, e di piani \nsettoriali, con i quali gli enti territoriali e gli enti pubblici preposti \nalla tutela di specifici interessi partecipano al procedimento \npianificatorio relativamente alle proprie attribuzioni.', '8': 'Sussidiarietà\n1.Sono demandate ai comuni le funzioni relative al governo del \nterritorio non espressamente attribuite dall’ordinamento e dalla \npresente legge alla regione ed alle province.\n2.Alla regione e alle province sono affidate esclusivamente le \nfunzioni di pianificazione ad esse attribuite dalla legislazione \nnazionale e regionale che riguardano scelte di interesse \nsovracomunale.', '9': 'Efficacia dei piani\n1.Le prescrizioni degli strumenti di pianificazione territoriale \ndirettamente incidenti sul regime giuridico dei beni da questi \ndisciplinati trovano piena e immediata applicazione, in ordine \nalla localizzazione puntuale di infrastrutture, nei confronti di tutti i \nsoggetti pubblici e privati e modificano le contrastanti \ndisposizioni degli strumenti di pianificazione sottordinati.', '10': '\nSalvaguardia\n1.Tra l’adozione degli strumenti di pianificazione territoriale e \nurbanistica, o delle relative varianti, e la data della rispettiva \nentrata in vigore sono sospese:\na) l’abilitazione alla realizzazione di interventi edilizi in contrasto \ncon la disciplina contenuta nei piani o nelle varianti in corso di \napprovazione;\nb) l’approvazione di strumenti di pianificazione sott’ordinati che \nrisultano non compatibili con i piani o le varianti adottati.\n2.Le sospensioni di cui al comma 1 non possono essere \nprotratte per oltre cinque anni decorrenti dalla data di adozione \ndei piani o per oltre tre anni dalla data di adozione delle varianti.', '11': '\nFlessibilità della pianificazione sovraordinata\n1.Le province ed i comuni possono, nei casi e con le modalità \nprevisti dalla presente legge, proporre modificazioni agli \nstrumenti di pianificazione sovraordinati. \n2.Le modificazioni di cui al comma 1 sono collegate alla \nesistenza di comprovate esigenze degli enti territoriali, relative \nalla necessità di garantire il raggiungimento di obiettivi di \nsviluppo economico e sociale e di riequilibrare gli assetti \nterritoriali e ambientali.\n3.L’approvazione delle modificazioni di cui al comma 1 è \nconsentita a condizione che sia assicurata la omogeneità della \ncomplessiva pianificazione territoriale e urbanistica.', '12': '\nAccordi di programma\n 1.Per la definizione e l’esecuzione di opere pubbliche o di \n interesse pubblico, anche di iniziativa privata, di interventi o di \n programmi di intervento, nonché per l’attuazione dei piani \n urbanistici comunali – Puc – e degli atti di programmazione \n degli interventi di cui all’articolo 25, se è necessaria un’azione \n integrata tra regione, provincia, comune, amministrazioni dello \n Stato e altri enti pubblici, si procede alla stipula dell’accordo di \n programma con le modalità previste dal presente articolo.\n 2.Al procedimento finalizzato alla stipula dell’accordo di programma partecipano tutti i soggetti, pubblici e privati, \n interessati all’attuazione degli interventi oggetto dell’accordo, \n nonché i soggetti portatori di interessi diffusi di cui all’articolo \n 20, comma 5.\n 3.Il presidente della giunta regionale, o il presidente della \n provincia o il sindaco, in relazione alla competenza primaria o \n prevalente sugli interventi previsti al comma 1, promuove la \n conclusione dell’accordo, anche su richiesta di uno dei soggetti \n pubblici o privati interessati, mediante la convocazione di una \n conferenza di servizi alla quale partecipano i soggetti di cui ai \n commi 1 e 2.\n 4.La convocazione della conferenza indica:\n a) il nominativo del responsabile del procedimento;\n b) gli interventi di cui al comma 1 oggetto dell’accordo, nonché \n l’ambito territoriale e gli obiettivi generali degli stessi;\n c) le amministrazioni, gli enti, le aziende e le autorità pubblici, \n nonché le società a partecipazione pubblica e i soggetti privati \n coinvolti nell’esecuzione dell’accordo.\n 5. La documentazione necessaria per la stipula dell’accordo è \n recapitata ai soggetti indicati al comma 1 almeno venti giorni \n prima della conferenza. I progetti delle opere, degli interventi o \n dei programmi di intervento, se in variazione di strumenti \n urbanistici, anche di portata sovracomunale, sono corredati \n dagli elaborati grafici e normativi idonei ad individuare i \n contenuti e la portata della variazione. Se la documentazione \n contiene il progetto definitivo delle opere, degli interventi o dei \n programmi di intervento, l’approvazione dell’accordo di \n programma sostituisce ogni titolo autorizzativo prescritto dalla \n normativa vigente. Alla documentazione è allegato uno studio \n degli effetti prodotti dagli interventi di cui al comma 1 sul \n sistema ambientale e territoriale circostante.\n 6.Se l’approvazione dell’accordo di programma comporta la variazione degli strumenti di pianificazione, anche di portata \n sovracomunale, l’avviso di convocazione della conferenza di \n servizi è affisso all’albo pretorio del comune o dei comuni \n interessati dalle opere, dagli interventi o dai programmi di \n intervento, ed è pubblicato su due quotidiani a diffusione \n regionale e sul sito internet della regione. L’avviso di \n convocazione della conferenza è trasmesso per conoscenza ai \n proprietari interessati dall’intervento, se in numero inferiore a \n cinquanta. \n 7. Nell’ipotesi di cui al comma 6, la documentazione e gli \n elaborati indicati al comma 5 sono depositati presso la \n segreteria del comune o dei comuni interessati dagli interventi \n per dieci giorni decorrenti dalla data di pubblicazione o di \n comunicazione della convocazione della conferenza di servizi. \n Nei successivi dieci giorni chiunque può presentare \n osservazioni sulle quali la conferenza di servizi si esprime \n motivatamente.\n 8. I soggetti partecipanti alla conferenza stabiliscono, nella \n prima seduta, il termine non superiore a novanta giorni per \n assumere la decisione. La conferenza adotta le determinazioni \n con il voto favorevole della maggioranza dei presenti, ad \n esclusione dei soggetti privati invitati e dei soggetti portatori di \n interessi diffusi di cui al comma 2. Si considera acquisito \n l’assenso dei soggetti a cui sono attribuite potestà \n amministrative in ordine all’oggetto dell’accordo, i quali, \n regolarmente convocati, non partecipano alla conferenza, salvo \n che gli assenti notifichino il proprio motivato dissenso o \n impugnino le determinazioni conclusive della conferenza entro \n il termine di trenta giorni dalla data di trasmissione delle \n stesse.\n 9.Se il dissenso sull’approvazione dell’accordo di programma \n è espresso dalla regione, la decisione è rimessa al consiglio regionale. Nelle altre ipotesi di dissenso, si applica l’articolo 14 \n quater della legge 7 agosto 1990, n. 241, commi 3, 4 e 5. \n 10. Se i rappresentanti intervenuti alla conferenza non sono \n muniti dei poteri di impegnare l’ente di appartenenza, i \n competenti organi possono ratificarne l’operato, a pena di \n decadenza, entro trenta giorni dalla conclusione della \n conferenza.\n 11.Acquisita l’approvazione della conferenza, l’accordo è \n sottoscritto dai rappresentanti, o dai loro delegati, dei soggetti \n di cui al comma 1 ed è approvato con decreto del presidente \n della giunta regionale pubblicato sul bollettino ufficiale della \n regione Campania.\n 12. L’accordo contiene:\n a) il programma di attuazione delle opere e degli interventi, \n eventualmente articolato in fasi funzionali, con l’indicazione dei \n relativi tempi di esecuzione;\n b).la quantificazione del costo complessivo, eventualmente \n suddiviso in funzione delle fasi di esecuzione;\n c) il piano economico corredato dalla individuazione delle fonti \n finanziarie;\n d) l’indicazione degli adempimenti attribuiti ai soggetti \n interessati dall’attuazione dell’accordo, le responsabilità per \n l’attuazione e le eventuali garanzie;\n e) l’istituzione di un collegio di vigilanza dotato di poteri \n sostitutivi dei soggetti inadempienti, composto dai \n rappresentanti degli enti pubblici interessati dall’attuazione \n dell’accordo;\n f) la previsione della risoluzione delle controversie sorte nel \n corso dell’esecuzione dell’accordo da parte di un collegio \n arbitrale e la disciplina sulla composizione e sulle modalità di \n funzionamento dello stesso. \n 13. L’approvazione dell’accordo equivale a dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza delle opere in esso \n previste, produce gli effetti dell’intesa di cui al D.P.R. 24 luglio \n 1977, n. 616, articolo 81, e al D.P.R. 18 aprile 1994, n. 383, e \n determina le conseguenti variazioni degli strumenti di \n pianificazione urbanistica e territoriale, anche settoriali, \n comunali e sovracomunali. La dichiarazione di pubblica utilità \n cessa di avere efficacia se le opere non hanno inizio entro \n cinque anni dalla data di approvazione dell’accordo. \n 14. Le variazioni degli strumenti di pianificazione di cui al \n comma 13 sono ratificate entro \n trenta giorni, a pena di decadenza, dagli organi competenti \n all’approvazione delle stesse.\n 15. E’ istituito presso l’area generale di coordinamento governo \n del territorio della giunta regionale il settore monitoraggio e \n controllo degli accordi di programma, finalizzato alla verifica \n della compatibilità degli accordi di programma con gli strumenti \n urbanistici e la normativa ambientale vigente. Al settore viene \n trasmessa la documentazione di cui al comma 5 relativamente \n agli accordi di programma e agli atti di contrattazione \n programmata previsti dalla legge 23 dicembre 1996, n. 662, \n interessanti il territorio regionale. Il settore coordina il sistema \n informativo territoriale – Sit – di cui all’articolo 17, predispone \n ed aggiorna il quadro conoscitivo delle interazioni e delle \n modifiche apportate dagli accordi di programma e dagli atti di \n contrattazione programmata agli strumenti di pianificazione \n urbanistica ed alla normativa ambientale vigente. \n 16.Se la regione è inclusa tra i soggetti che stipulano un \n accordo di programma, il settore di cui al comma 15, previa \n valutazione della documentazione di cui al comma 5, esprime il \n parere della regione in seno alla conferenza di servizi.', '13': '\nPiano territoriale regionale\n1. Al fine di garantire la coerenza degli strumenti di pianificazione territoriale provinciale, la regione approva il piano \nterritoriale regionale -Ptr-, nel rispetto della legislazione statale \ne della normativa comunitaria vigenti nonché della convenzione. \neuropea del paesaggio del 20 ottobre 2000 e dell’accordo \nStato-Regioni del 19 aprile 2001, in armonia con gli obiettivi \nfissati dalla programmazione statale e in coerenza con i \ncontenuti della programmazione socio-economica regionale.\n2. Attraverso il Ptr la regione, nel rispetto degli obiettivi generali \ndi promozione dello sviluppo sostenibile e di tutela dell’integrità \nfisica e dell’identità culturale del territorio ed in coordinamento \ncon gli indirizzi di salvaguardia già definiti dalle amministrazioni \nstatali competenti e con le direttive contenute nei piani di \nsettore previsti dalla normativa statale vigente, individua:\na) gli obiettivi di assetto e le linee principali di organizzazione \ndel territorio regionale, nonché le strategie e le azioni volte alla \nloro realizzazione;\nb).i sistemi infrastrutturali e le attrezzature di rilevanza \nsovraregionale e regionale, nonché gli impianti e gli interventi \npubblici dichiarati di rilevanza regionale;\nc) gli indirizzi e i criteri per la elaborazione degli strumenti di \npianificazione territoriale provinciale e per la cooperazione \nistituzionale.\n3) Il Ptr definisce :\na)il quadro generale di riferimento territoriale per la tutela \ndell’integrità fisica e dell’identità culturale del territorio, come \ndefinite dall’articolo 2 e connesse con la rete ecologica \nregionale, fornendo criteri e indirizzi anche di tutela \npaesaggistico-ambientale per la pianificazione provinciale;\nb) gli indirizzi per lo sviluppo sostenibile e i criteri generali da \nrispettare nella valutazione dei carichi insediativi ammissibili \nsul territorio, nel rispetto della vocazione agro-silvo-pastorale \ndello stesso;\nc) gli elementi costitutivi dell’armatura territoriale a scala \nregionale, con riferimento alle grandi linee di comunicazione \nviaria, ferroviaria e marittima, nonché ai nodi di interscambio \nmodale per persone e merci, alle strutture aeroportuali e \nportuali, agli impianti e alle reti principali per l’energia e le \ntelecomunicazioni;\nd) i criteri per l’individuazione, in sede di pianificazione \nprovinciale, degli ambiti territoriali entro i quali i comuni di \nminori dimensioni possono espletare l’attività di pianificazione \nurbanistica in forma associata;\ne) gli indirizzi per la distribuzione territoriale degli insediamenti \nproduttivi e commerciali;\nf) gli indirizzi e i criteri strategici per la pianificazione di aree \ninteressate da intensa trasformazione o da elevato livello di \nrischio;\ng) la localizzazione dei siti inquinati di interesse regionale ed i \ncriteri per la bonifica degli stessi;\nh) gli indirizzi e le strategie per la salvaguardia e la \nvalorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche \nconnesse allo sviluppo turistico ed all’insediamento ricettivo.', '14': '\nPiani settoriali regionali\n1.I piani settoriali regionali – Psr -, regolanti specifici interessi \ne \nattività coinvolgenti l’uso del territorio, integrano il Ptr e sono \ncoerenti con le sue previsioni.\n2. Se i piani settoriali regionali contengono previsioni non \ncompatibili con quelle del Ptr, costituiscono varianti al Ptr \nstesso e devono essere approvati con le procedure di cui all’articolo 15.', '15': '\nProcedimento di formazione del piano territoriale regionale\n1. La giunta regionale adotta la proposta di Ptr che, entro i \nsessanta giorni successivi alla sua adozione, è pubblicata sul \nbollettino ufficiale della regione Campania. Dell’avvenuta \nadozione è data contestualmente notizia mediante avviso da \npubblicarsi sulla gazzetta ufficiale della Repubblica e su due \nquotidiani a diffusione regionale. Nello stesso termine copia \ndella proposta è trasmessa alle province che provvedono al \nrelativo deposito presso le proprie sedi.\n2. Entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione della \nproposta di Ptr, la regione indice una conferenza di \npianificazione alla quale partecipano le province, i comuni, gli \nenti locali, le altre amministrazioni interessate alla \nprogrammazione e le organizzazioni sociali, culturali, \neconomico-professionali, sindacali e ambientaliste di livello \nregionale, al fine di elaborare, entro trenta giorni dalla \nconvocazione, osservazioni e proposte di modifica alla \nproposta di Ptr. Alla conferenza la regione partecipa con un suo \ndelegato al fine di acquisirne le risultanze.\n3. Entro i sessanta giorni successivi alla conclusione della \nconferenza di pianificazione di cui al comma 2, la giunta \nregionale valuta le osservazioni e le proposte di modifica \nacquisite dalla conferenza, adotta il Ptr e lo trasmette al \nconsiglio regionale per l’approvazione.\n4. Il Ptr approvato è pubblicato sul bollettino ufficiale della \nregione Campania. Dell’avvenuta approvazione è data \ncontestualmente notizia mediante avviso da pubblicarsi sulla \ngazzetta ufficiale della Repubblica e su due quotidiani a \ndiffusione regionale. Decorsi quindici giorni dalla \npubblicazione, il Ptr acquista efficacia a tempo indeterminato.', '16': '\nVarianti al piano territoriale regionale\n1. Le varianti e gli aggiornamenti delle previsioni del Ptr sono \nsottoposte al procedimento di formazione di cui all’articolo 15, \ncon i termini ridotti della metà.\n2.Le variazioni tecniche degli elaborati del Ptr necessarie al \nrecepimento di sopravvenute disposizioni legislative statali \nimmediatamente operative sono approvate con delibera di \ngiunta regionale. \n3. La giunta regionale, con cadenza quinquennale, e comunque \nentro sei mesi dalla data di insediamento del consiglio \nregionale, verifica lo stato di attuazione del Ptr e propone al \nconsiglio le eventuali modifiche necessarie all’aggiornamento \ndello stesso.', '17': '\nSistema informativo territoriale\n1. E’ istituito presso l’area generale di coordinamento governo \ndel territorio della giunta regionale il sistema informativo \nterritoriale –Sit- che, nell’osservanza delle responsabilità e \ndelle competenze rimesse alle singole strutture regionali, ha i \nseguenti compiti:\na) acquisire e fornire gli elementi conoscitivi indispensabili per \nle scelte di programmazione territoriale generale e settoriale;\nb) acquisire e fornire le informazioni a supporto di studi \nscientifici e ricerche a carattere fisico, geomorfologico, pedologico, agroforestale, antropico, urbanistico, \npaesaggistico-ambientale e, in generale, di uso del suolo;\nc) realizzare una banca dati relazionale;\nd) realizzare il repertorio cartografico ed aerofotografico \nregionale, previa ricognizione della dotazione cartografica ed \naerofotografia esistente presso le strutture regionali e gli enti \nlocali;\ne) predisporre ed aggiornare la carta unica del territorio, nella \nquale sono recepite le prescrizioni relative alla regolazione \ndell’uso del suolo e delle sue risorse e i vincoli territoriali, \npaesaggistici ed ambientali, che derivano dagli strumenti di \npianificazione territoriale e urbanistica e dalle loro varianti o da \nprevisioni legislative;\nf) curare e sviluppare l’interscambio dei dati tra i settori \nregionali, gli enti locali e gli altri enti pubblici; \ng) provvedere all’aggiornamento e alla diffusione delle \nspecifiche comuni per la produzione cartografica e la gestione \ndegli archivi dei sistemi informativi territoriali.\n2. Il Sit è realizzato ed aggiornato anche attraverso il concorso \ndi enti pubblici o di loro consorzi e di società di ricerca a \nprevalente capitale pubblico.\n3. L’area generale di coordinamento governo del territorio della \ngiunta regionale assicura il libero accesso ai dati del Sit. \n4. E’ rimessa alla giunta regionale l’adozione dei criteri e delle \nmodalità, anche organizzative, per l’attuazione delle finalità di \ncui ai commi 1, 2 e 3, e per la partecipazione regionale alla \nproduzione cartografica degli enti locali.', '18': '\nPiano territoriale di coordinamento provinciale \n 1. Le province provvedono alla pianificazione del territorio di \n rispettiva competenza nell’osservanza della normativa statale e \n regionale, in coerenza con le previsioni contenute negli atti di \n pianificazione territoriale regionale e nel perseguimento degli \n obiettivi di cui all’articolo 2.\n 2.La pianificazione territoriale provinciale: \n a) individua gli elementi costitutivi del territorio provinciale, con \n particolare riferimento alle caratteristiche naturali, culturali, \n paesaggistico-ambientali, geologiche, rurali, antropiche e \n storiche dello stesso; \n b) fissa i carichi insediativi ammissibili nel territorio, al fine di \n assicurare lo sviluppo sostenibile della provincia in coerenza \n con le previsioni del Ptr; \n c) definisce le misure da adottare per la prevenzione dei rischi \n derivanti da calamità naturali; d) detta disposizioni volte ad assicurare la tutela e la \n valorizzazione dei beni ambientali e culturali presenti sul \n territorio;\n e) indica le caratteristiche generali delle infrastrutture e delle \n attrezzature di interesse intercomunale e sovracomunale;\n f) incentiva la conservazione, il recupero e la riqualificazione \n degli insediamenti esistenti.\n 3. La pianificazione territoriale provinciale si realizza mediante il \n piano territoriale di coordinamento provinciale -Ptcp- e i piani \n settoriali provinciali –Psp-.\n4. Il Ptcp contiene disposizioni di carattere strutturale e \n programmatico.\n 5) Le disposizioni strutturali contengono:\n a) l’individuazione delle strategie della pianificazione \n urbanistica;\n b) gli indirizzi e i criteri per il dimensionamento dei piani \n urbanistici comunali, nonché l’indicazione dei limiti di \n sostenibilità delle relative previsioni;\n c) la definizione delle caratteristiche di valore e di potenzialità \n dei sistemi naturali e antropici del territorio;\n d) la determinazione delle zone nelle quali è opportuno istituire \n aree naturali protette di interesse locale;\n e) l’indicazione, anche in attuazione degli obiettivi della \n pianificazione regionale, delle prospettive di sviluppo del \n territorio;\n f) la definizione della rete infrastrutturale e delle altre opere di \n interesse provinciale nonché dei criteri per la localizzazione e il \n dimensionamento delle stesse, in coerenza con le analoghe \n previsioni di carattere nazionale e regionale;\n g) gli indirizzi finalizzati ad assicurare la compatibilità territoriale \n degli insediamenti industriali . \n 2. Le disposizioni programmatiche disciplinano le modalità e i tempi di attuazione delle disposizioni strutturali, definiscono gli \n interventi da realizzare in via prioritaria e le stime di massima \n delle risorse economiche da impiegare per la loro realizzazione \n e fissano i termini, comunque non superiori ai diciotto mesi, \n per l’adeguamento delle previsioni dei piani urbanistici \n comunali alla disciplina dettata dal Ptcp.\n 3. Il Ptcp ha valore e portata di piano paesaggistico ai sensi del \n decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, articolo 143, nonché, \n ai sensi del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, articolo \n 57, di piano di tutela nei settori della protezione della natura, \n dell’ambiente, delle acque, della difesa del suolo e della tutela \n delle bellezze naturali; ha valore e portata, nelle zone \n interessate, di piano di bacino di cui alla legge 18 maggio \n 1989, n. 183, e alla legge regionale 7 febbraio 1994, n. 8, \n nonché di piano territoriale del parco di cui alla legge 6 \n dicembre 1991, n. 394, e alla legge regionale 1 settembre \n 1993, n. 33. \n 4. Ai fini della definizione delle disposizioni del Ptcp relative alle \n materie di cui al comma 7, la provincia promuove, secondo le \n modalità stabilite dall’art. 20, comma 1, le intese con le \n amministrazioni statali competenti o con altre autorità od organi \n preposti alla tutela degli interessi coinvolti ai sensi della \n normativa statale o regionale vigente. \n 5. Il Ptcp ha valore e portata di piano regolatore delle aree e dei \n consorzi industriali di cui alla legge regionale 13 agosto 1998, \n n. 16. Ai fini della definizione delle relative disposizioni del Ptcp, \n la provincia promuove, secondo le modalità stabilite \n dall’articolo 20, comma 1, le intese con i consorzi per le aree di \n sviluppo industriale - A.S.I.- e con gli altri soggetti previsti dalla \n legge regionale n. 16/98.', '19': '\npiani settoriali provinciali1. I piani settoriali provinciali, regolanti specifici interessi e \nattività coinvolgenti l’uso del territorio, integrano il Ptcp e sono \ncoerenti con le sue disposizioni.\n2. Se i piani settoriali provinciali contengono previsioni non \ncompatibili con quelle del Ptcp, costituiscono varianti al Ptcp \nstesso e sono approvati con le procedure di cui all’articolo 20.', '20': '\nProcedimento di formazione del piano territoriale di \n coordinamento provinciale\n 1. L’adozione della proposta di Ptcp compete alla giunta \n provinciale. Se il piano ha valenza dei piani di settore di cui \n all’articolo 18, commi 7 e 9, e quando se ne ravvisa la \n necessità, la provincia, in sede di avvio del procedimento di \n formazione della proposta del Ptcp, indice una conferenza alla \n quale sono invitate le amministrazioni statali competenti, la \n regione e le autorità, gli enti e gli organi competenti nelle \n materie previste dagli stessi commi 7 e 9 dell’articolo 18, al fine \n di definire le necessarie intese.\n 2. Se non si addiviene alle intese di cui al comma 1, la regione, \n in sede di approvazione del Ptcp, definisce la relativa disciplina \n pianificatoria. Resta ferma in ogni caso l’applicazione del \n comma 12, articolo 143, del decreto legislativo n. 42/04.\n 3. Se si rende necessaria una variazione delle previsioni \n settoriali di propria competenza contenute nel Ptcp, le \n amministrazioni statali competenti e le autorità e gli organi di \n cui all’articolo 18, commi 7 e 9, procedono all’adozione del \n relativo piano di settore, o stralcio dello stesso, nel rispetto \n della normativa vigente. In tale ipotesi la provincia promuove le \n intese di cui al comma 1 ai fini del necessario adeguamento \n del Ptcp.\n 4. La proposta di Ptcp è depositata per trenta giorni presso la \n segreteria dell’amministrazione provinciale. Del deposito è \n data notizia con avviso pubblicato sul bollettino ufficiale della regione Campania e su due quotidiani a diffusione regionale.\n 5. Contemporaneamente alla pubblicazione la proposta di \n piano è trasmessa ai comuni della provincia, agli enti locali e \n alle organizzazioni sociali, culturali, ambientaliste, \n economico-professionali e sindacali di livello provinciale, così \n come individuate con delibera di giunta regionale, che possono \n presentare osservazioni entro trenta giorni dalla pubblicazione \n dell’avviso di cui al comma 4.\n 6. Al fine di approfondire la valutazione delle osservazioni \n formulate ed elaborare le relative proposte di modifica allo \n schema di Ptcp la giunta provinciale, entro trenta giorni dalla \n scadenza del termine di cui al comma 5, indice una conferenza \n alla quale invita a partecipare i comuni della provincia, gli enti \n locali e le organizzazioni indicate al comma 5. La conferenza \n conclude i lavori entro trenta giorni dalla convocazione.\n 7. La giunta provinciale, nel termine di sessanta giorni dalla \n conclusione dei lavori della conferenza di cui al comma 6, \n valutate le osservazioni e le proposte di modifica formulate, \n adotta il Ptcp e lo invia al consiglio provinciale per l’\napprovazione. Il piano approvato è trasmesso alla giunta \n regionale per la verifica di compatibilità con il Ptr e con i piani \n settoriali regionali.\n 8.L’istruttoria tecnica è rimessa all’area generale di \n coordinamento governo del territorio presso la giunta regionale. \n La verifica di compatibilità è conclusa entro novanta giorni dalla \n data di ricezione del piano, corredato dagli allegati previsti dalla \n vigente normativa. Trascorso tale termine, la verifica di \n compatibilità si intende positivamente conclusa.\n 9. Se la verifica di compatibilità non ha avuto esito positivo, la \n regione, nei quindici giorni successivi alla scadenza di cui al \n comma 8, convoca una conferenza di servizi alla quale sono \n invitati a partecipare il presidente della provincia, o un assessore delegato, e i dirigenti delle strutture regionali e \n provinciali competenti. La conferenza è presieduta dal \n presidente della regione o da un assessore delegato.\n 10. La conferenza di cui al comma 9 adotta le modifiche al Ptcp, \n al fine di renderlo compatibile con il Ptr e con i piani settoriali \n regionali. La conferenza conclude i lavori nel termine di trenta \n giorni dalla sua convocazione. \n 11. Il presidente della conferenza, se ne ravvisa l’opportunità, \n nel rispetto del principio di flessibilità di cui all’articolo 11 e nei \n limiti ivi indicati, trasmette il Ptcp al consiglio regionale per la \n variazione del Ptr, limitatamente alle parti incompatibili con il \n piano approvato dalla provincia. Il consiglio regionale provvede \n entro novanta giorni dalla trasmissione. Decorso tale termine le \n proposte di variazione si intendono respinte. \n 12. Nel caso di cui al comma 11, il termine di trenta giorni per la \n conclusione dei lavori della conferenza rimane sospeso. \n 13. Gli esiti della conferenza sono ratificati dal consiglio \n provinciale entro quindici giorni dalla comunicazione.\n 14. La delibera di giunta regionale di verifica di compatibilità del \n Ptcp di cui ai commi 7 e 8 è pubblicata sul bollettino ufficiale \n della regione Campania. Della pubblicazione del Ptcp è data \n contestualmente notizia con avviso su due quotidiani a \n diffusione regionale. Decorsi quindici giorni dalla \n pubblicazione, il Ptcp entra in vigore ed acquista efficacia a \n tempo indeterminato.', '21': '\nVarianti al piano territoriale di coordinamento provinciale\n1. Le varianti e gli aggiornamenti delle previsioni del Ptcp sono \nsottoposte al procedimento di formazione di cui all’articolo 20, \ncon i termini ridotti della metà, ad eccezione dei termini di \nquindici giorni di cui ai commi 6 e 14 dello stesso articolo 20.\n2. Le variazioni tecniche degli elaborati del Ptcp necessarie al \nrecepimento di sopravvenute disposizioni legislative statali e \nregionali immediatamente operative sono approvate con \ndelibera di giunta provinciale.\n3. La giunta provinciale, con cadenza quinquennale, e \ncomunque entro sei mesi dalla data di insediamento del \nconsiglio provinciale, verifica lo stato di attuazione del Ptcp e propone al consiglio le modifiche necessarie \nall’aggiornamento dello stesso.', '22': '\nStrumenti urbanistici comunali\n1. Il comune esercita la pianificazione del territorio di sua \ncompetenza nel rispetto delle disposizioni legislative e \nregolamentari vigenti e in coerenza con le previsioni della \npianificazione territoriale regionale e provinciale.\n2. Sono strumenti di pianificazione comunale:\na) il piano urbanistico comunale - Puc -;\nb) i piani urbanistici attuativi - Pua -;\nc) il regolamento urbanistico edilizio comunale - Ruec -.', '23': '\nPiano urbanistico comunale\n 1. Il piano urbanistico comunale - Puc - è lo strumento \n urbanistico generale del comune e disciplina la tutela \n ambientale, le trasformazioni urbanistiche ed edilizie dell’intero \n territorio comunale, anche mediante disposizioni a contenuto \n conformativo del diritto di proprietà.\n 2. Il Puc, in coerenza con le disposizioni del Ptr e del Ptcp:\n a) individua gli obiettivi da perseguire nel governo del territorio \n comunale e gli indirizzi per l’attuazione degli stessi;\n b) definisce gli elementi del territorio urbano ed extraurbano \n raccordando la previsione di interventi di trasformazione con le \n esigenze di salvaguardia delle risorse naturali, \n paesaggistico-ambientali, agro-silvo-pastorali e \n storico-culturali disponibili, nonché i criteri per la valutazione \n degli effetti ambientali degli interventi stessi;\n c) determina i fabbisogni insediativi e le priorità relative alle \n opere di urbanizzazione in conformità a quanto previsto \n dall’articolo 18, comma 2, lettera b);\n d) stabilisce la suddivisione del territorio comunale in zone \n omogenee, individuando le aree non suscettibili di \n trasformazione; \n e) indica le trasformazioni fisiche e funzionali ammissibili nelle \n singole zone, garantendo la tutela e la valorizzazione dei centri storici nonché lo sviluppo sostenibile del territorio comunale;\n f) promuove l’architettura contemporanea e la qualità \n dell’edilizia pubblica e privata, prevalentemente attraverso il \n ricorso a concorsi di progettazione;\n g) disciplina i sistemi di mobilità di beni e persone; \n h) tutela e valorizza il paesaggio agrario attraverso la \n classificazione dei terreni agricoli, anche vietando l’utilizzazione \n ai fini edilizi delle aree agricole particolarmente produttive fatti \n salvi gli interventi realizzati dai coltivatori diretti o dagli \n imprenditori agricoli;\n i) assicura la piena compatibilità delle previsioni in esso \n contenute rispetto all’assetto geologico e geomorfologico del \n territorio comunale, così come risultante da apposite indagini di \n settore preliminari alla redazione del piano.\n 3. Il Puc individua la perimetrazione degli insediamenti abusivi \n esistenti al 31 dicembre 1993 e oggetto di sanatoria ai sensi \n della legge 28 febbraio 1985, n. 47, capi IV e V, e ai sensi della \n legge 23 dicembre 1994, n. 724, articolo 39, al fine di:\n a) realizzare un’adeguata urbanizzazione primaria e \n secondaria;\n b) rispettare gli interessi di carattere storico, artistico, \n archeologico, paesaggistico-ambientale ed idrogeologico;\n c) realizzare un razionale inserimento territoriale ed urbano \n degli insediamenti.\n 4. Le risorse finanziarie derivanti dalle oblazioni e dagli oneri \n concessori e sanzionatori dovuti per il rilascio dei titoli abilitativi \n in sanatoria sono utilizzate prioritariamente per l’attuazione \n degli interventi di recupero degli insediamenti di cui al comma \n 3.\n 5. Il Puc può subordinare l’attuazione degli interventi di \n recupero urbanistico ed edilizio degli insediamenti abusivi, \n perimetrati ai sensi del comma 3, alla redazione di appositi Pua, denominati piani di recupero degli insediamenti abusivi, il \n cui procedimento di formazione segue la disciplina prevista \n dall’articolo 27.\n 6. Restano esclusi dalla perimetrazione di cui al comma 3 gli \n immobili non suscettibili di sanatoria ai sensi dello stesso \n comma 3.\n 7. Il Puc definisce le modalità del recupero urbanistico ed \n edilizio degli insediamenti abusivi, gli interventi obbligatori di \n riqualificazione e le procedure, anche coattive, per l’esecuzione \n degli stessi, anche mediante la formazione dei comparti \n edificatori di cui agli articoli 33 e 34.\n 8. Al Puc sono allegate le norme tecniche di attuazione -Nta-, \nriguardanti la manutenzione del territorio e la manutenzione \n urbana, il recupero, la trasformazione e la sostituzione edilizia, \n il supporto delle attività produttive, il mantenimento e lo sviluppo \n dell’attività agricola e la regolamentazione dell’attività edilizia.\n 9. Fanno parte integrante del Puc i piani di settore riguardanti il \n territorio comunale, ivi inclusi i piani riguardanti le aree naturali \n protette e i piani relativi alla prevenzione dei rischi derivanti da \n calamità naturali ed al contenimento dei consumi energetici.', '24': '\nProcedimento di formazione del piano urbanistico comunale\n 1. La giunta comunale, previa consultazione delle \n organizzazioni sociali, culturali, economico-professionali, \n sindacali ed ambientaliste di livello provinciale, di cui all’articolo \n 20, comma 5, predispone la proposta di Puc. La proposta, \n comprensiva degli elaborati previsti dalla vigente normativa \n statale e regionale e delle Nta, è depositata presso la \n segreteria del comune e delle circoscrizioni. Del deposito è \n data notizia sul bollettino ufficiale della regione Campania e su \n due quotidiani a diffusione provinciale. 2. Nel termine di sessanta giorni dalla pubblicazione chiunque \n può presentare osservazioni in ordine alla proposta di Puc. Nei \n comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti il \n termine è ridotto a quaranta giorni. \n 3. Entro novanta giorni dalla scadenza del termine di cui al \n comma 2, il consiglio comunale esamina le osservazioni, \n adegua la proposta di Puc alle osservazioni accolte ed adotta il \n Puc. Nei comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti \n il termine è ridotto a sessanta giorni. \n 4. Il piano adottato è trasmesso alla provincia per la verifica di \n compatibilità con gli strumenti di pianificazione territoriale \n sovraordinati e di conformità con la normativa statale e \n regionale vigente.\n 5. La verifica è affidata all’assessorato provinciale competente \n nella materia dell’urbanistica, ed è conclusa entro novanta \n giorni dalla data di ricezione del piano, corredato dagli allegati \n previsti dalla normativa vigente. Trascorso tale termine, la \n verifica si intende positivamente conclusa.\n 6. In caso di esito negativo della verifica, il presidente della \n provincia, nei quindici giorni successivi alla scadenza di cui al \n comma 5, convoca una conferenza di servizi alla quale sono \n invitati a partecipare il sindaco, o un assessore da lui delegato, \n e i dirigenti delle strutture provinciali e comunali competenti. La \n conferenza è presieduta dal presidente della provincia o da un \n assessore da lui delegato.\n 7. La conferenza apporta, ove necessario, modifiche al Puc, al \n fine di renderlo compatibile con gli atti di pianificazione \n territoriale sovraordinati e conforme alla \n normativa statale e regionale vigente. La conferenza conclude i \n lavori nel termine di trenta giorni dalla convocazione. \n 8. Il presidente della conferenza, se ne ravvisa l’opportunità, e \n nel rispetto del principio di flessibilità di cui all’articolo 11 e nei limiti ivi indicati, trasmette il Puc al consiglio provinciale o al \n consiglio regionale per la eventuale variazione, rispettivamente, \n del Ptcp, del Ptr, dei Psr e dei Psp, nelle parti in cui sono \n incompatibili con il piano adottato dal comune. Il consiglio \n provinciale e il consiglio regionale provvedono entro trenta \n giorni dalla trasmissione degli atti. Decorso tale termine, le \n proposte di variazione si intendono respinte. \n 9. Nelle ipotesi di cui al comma 8, il termine di trenta giorni per \n la conclusione dei lavori della conferenza di cui al comma 6 \n rimane sospeso. \n 10. Gli esiti della conferenza di cui al comma 6 sono ratificati \n dal consiglio comunale entro venti giorni dalla loro \n comunicazione, pena la decadenza dei relativi atti.\n 11. Il Puc è approvato con decreto del presidente della \n provincia, previa delibera di giunta provinciale, ed è pubblicato \n sul bollettino ufficiale della regione Campania. Della \n pubblicazione è data notizia mediante avviso su due quotidiani \n a diffusione provinciale. Decorsi quindici giorni dalla \n pubblicazione, il Puc entra in vigore ed acquista efficacia a \n tempo indeterminato.\n 12. Le varianti e gli aggiornamenti delle previsioni del Puc sono \n sottoposte al procedimento di formazione disciplinato dal \n presente articolo, con i termini ridotti della metà, ad eccezione \n dei termini di cui ai commi 6, 7, 8 e 10.\n 13. Le disposizioni di cui al comma 12 si applicano anche alle \n varianti di adeguamento del Puc, agli strumenti di pianificazione \n paesaggistica ai sensi del decreto legislativo 42/04, articolo \n 145, comma 5. Le proposte di variante sono trasmesse alla \n competente soprintendenza per i beni architettonici ed il \n paesaggio, che esprime il parere entro il termine stabilito per \n l’adozione delle varianti stesse.', '25': 'Atti di programmazione degli interventi\n1. Con delibera di consiglio comunale è adottata, in conformità \nalle previsioni del Puc e senza modificarne i contenuti, la \ndisciplina degli interventi di tutela, valorizzazione, \ntrasformazione e riqualificazione del territorio comunale da \nrealizzare nell’arco temporale di tre anni.\n2. Gli atti di programmazione di cui al comma 1, in relazione \nagli interventi di riqualificazione e di nuova edificazione, \nprevedono:\na) le destinazioni d’uso e gli indici edilizi;\nb) le forme di esecuzione e le modalità degli interventi di \ntrasformazione e conservazione dell’assetto urbanistico;\nc) la determinazione delle opere di urbanizzazione da realizzare \no recuperare, nonché degli interventi di reintegrazione \nterritoriale e paesaggistica;\nd) la quantificazione degli oneri finanziari a carico del comune e \ndi altri soggetti pubblici per la realizzazione delle opere previste, \nindicandone le fonti di finanziamento.\n3. Gli atti di programmazione degli interventi hanno valore ed \neffetti del programma pluriennale di attuazione disciplinato \ndalla legge 28 gennaio 1977, n. 10, articolo 13, e dalla legge \nregionale 28 novembre 2001, n. 19, articolo 5, e si coordinano \ncon il bilancio pluriennale comunale.\n4. Per le opere pubbliche o di interesse pubblico la delibera di \napprovazione degli atti di programmazione degli interventi \ncomporta la dichiarazione di pubblica utilità, di indifferibilità e \nurgenza dei lavori previsti negli stessi, nel rispetto degli \nstrumenti di partecipazione procedimentale stabiliti dalla \nnormativa vigente.\n5. Gli atti di programmazione di cui al comma 1 stabiliscono gli \ninterventi da attuare tramite società di trasformazione urbana.\n6. Il programma triennale per la realizzazione di opere \npubbliche, di cui alla legge 11 febbraio 1994 , n. 109, articolo \n14, si coordina con le previsioni di cui al presente articolo.\n7. Gli atti di programmazione degli interventi sono approvati \nper la prima volta contestualmente all’approvazione del Puc.', '26': '\nPiani urbanistici attuativi\n1. I Pua sono strumenti con i quali il comune provvede a dare \nattuazione alle previsioni del Puc o a dare esecuzione agli \ninterventi di urbanizzazione e riqualificazione individuati dagli atti \ndi programmazione di cui all’articolo 25.\n2. I Pua , in relazione al contenuto, hanno valore e portata dei \nseguenti strumenti:\na) i piani particolareggiati e i piani di lottizzazione di cui alla \nlegge 17 agosto 1942, n. 1150, articoli 13 e 28;\nb) i piani per l’edilizia economica e popolare di cui alla legge 18 \naprile 1962, n. 167;\nc) i piani delle aree da destinare ad insediamenti produttivi di \ncui alla legge 22 ottobre 1971, n. 865, articolo 27;\nd) i programmi integrati di intervento di cui alla legge 17 \nfebbraio 1992, n. 179, articolo 17, e alle leggi regionali 19 \nfebbraio 1996, n. 3, e 18 ottobre 2002, n. 26;\ne) i piani di recupero di cui alla legge 5 agosto 1978, n. 457;\nf) i programmi di recupero urbano di cui al decreto legge 5 \nottobre 1993, n. 398, articolo 11, convertito in legge 4 dicembre \n1993, n. 493;\n3. L’approvazione dei Pua non può comportare variante al Puc. \nA tal fine non costituiscono varianti al Puc:\na) la verifica di perimetrazioni conseguenti alla diversa scala di \nrappresentazione grafica del piano;\nb) la precisazione dei tracciati viari;c) le modificazioni del perimetro del Pua rese necessarie da \nesigenze sopravvenute quali ritrovamenti archeologici, \nlimitazioni connesse all’imposizione di nuovi vincoli, problemi \ngeologici;\nd) le modifiche delle modalità di intervento sul patrimonio \nedilizio esistente, di cui al decreto legislativo 6 giugno 2001, n. \n380, articolo 3, comma 1, lettere a), b), c) e d);\ne) la diversa dislocazione, nel perimetro del Pua, degli \ninsediamenti, dei servizi, delle infrastrutture e del verde \npubblico senza aumento delle quantità e dei pesi insediativi;\n4. L’adozione delle modifiche di cui al comma 3 è motivata dal \ncomune, al fine di dimostrare i miglioramenti conseguibili e in \nogni caso l’assenza di incremento del carico urbanistico. \n5. La giunta comunale può decidere di conferire alla delibera di \napprovazione dei Pua valore di permesso di costruire abilitante \ngli interventi previsti, subordinando tale permesso \nall’acquisizione dei pareri, autorizzazioni, nulla-osta e \nprovvedimenti all’uopo necessari, anche mediante lo sportello \nurbanistico di cui all’articolo 41. In tal caso, le varianti al \npermesso di costruire seguono il procedimento ordinario, \nsenza adozione di atti deliberativi.\n6. L’amministrazione comunale provvede alla stipula di \nconvenzioni disciplinanti i rapporti derivanti dall’attuazione degli \ninterventi previsti dai Pua.', '27': '\nProcedimento di formazione dei piani urbanistici attuativi\n1. I Pua sono redatti, in ordine prioritario:\na) dal comune;\nb) dalle società di trasformazione urbana di cui all’articolo 36;\nc) dai proprietari, con oneri a loro carico, nei casi previsti dalla \nnormativa vigente, o nei casi in cui, essendo prevista la \nredazione dei Pua da parte del comune, questi non vi provvede \nnei termini definiti dagli atti di programmazione degli interventi, \npurchè il piano attuativo non sia subordinato alla necessità di \nacquisire immobili da parte dell’amministrazione comunale. La \nproposta di Pua deve essere formulata dai proprietari degli \nimmobili rappresentanti il cinquantuno per cento del \ncomplessivo valore imponibile dell’area interessata dagli \ninterventi, accertato ai fini dell’imposta comunale sugli \nimmobili. Se in tale area sono inclusi immobili per i quali non \nrisulta accertato il valore dell’imponibile relativo alla imposta \ncomunale sugli immobili, lo stesso è determinato dall’ufficio \ntecnico comunale entro trenta giorni dalla formulazione della \nrichiesta da parte degli interessati, sulla base dei valori \naccertati per altri immobili aventi caratteristiche analoghe; \nd) dal comune, se i privati, tenuti alla redazione dei Pua a \nproprie cura e spese, non presentano le relative proposte \ndefinite dagli atti di programmazione degli interventi nei termini \nda queste previsti. In tal caso il comune ha diritto di rivalsa per \nle spese sostenute nei confronti dei proprietari inadempienti. \nResta a cura del comune la redazione dei Pua se la stessa \namministrazione respinge le proposte di pianificazione attuativa \navanzate dai proprietari.\n2. Il Pua è adottato dalla giunta comunale. \n3. Il Pua, adottato ai sensi del comma 2, è trasmesso alla \nprovincia per eventuali osservazioni ed è depositato presso la \ncasa comunale per trenta giorni. Del deposito è data notizia su \ndue quotidiani a diffusione regionale. Ulteriori forme di \npubblicità possono essere determinate dagli statuti comunali. Il \ncomune garantisce il rispetto degli strumenti di partecipazione \nprocedimentale stabiliti dalla normativa vigente.4. Entro la scadenza del termine di deposito di cui al comma 3 \nchiunque può formulare osservazioni o opposizioni al Pua \nadottato.\n5. Con delibera di giunta il comune esamina le osservazioni o \nle opposizioni formulate e approva il Pua dando \nespressamente atto della sua conformità al Puc. \n6. Con decreto sindacale il piano approvato è pubblicato sul \nbollettino ufficiale della regione Campania ed entra in vigore il \ngiorno successivo a quello della sua pubblicazione.\n7. Se il Pua comporta la modifica degli atti di programmazione \ndegli interventi, il piano adottato è rimesso al consiglio \ncomunale per l’approvazione.', '28': '\nRegolamento urbanistico edilizio comunale\n1. Il Ruec individua le modalità esecutive e le tipologie delle \ntrasformazioni, nonché l’attività concreta di costruzione, \nmodificazione e conservazione delle strutture edilizie. Il Ruec \ndisciplina gli aspetti igienici aventi rilevanza edilizia, gli elementi \narchitettonici e di ornato, gli spazi verdi e gli arredi urbani.\n2. Il Ruec, in conformità alle previsioni del Puc e delle Nta allo \nstesso allegate, definisce i criteri per la quantificazione dei \nparametri edilizi e urbanistici e disciplina gli oneri concessori .\n3. Il Ruec specifica i criteri per il rispetto delle norme in materia \nenergetico-ambientale in conformità agli indirizzi stabiliti con \ndelibera di giunta regionale.', '29': '\nProcedimento di formazione del regolamento urbanistico \nedilizio comunale\n1. Il Ruec è adottato dal consiglio comunale e depositato \npresso la sede del comune. Del deposito è data notizia su due \nquotidiani a diffusione regionale. Ulteriori forme di pubblicità \npossono essere determinate dagli statuti comunali.\n2. Nel termine di trenta giorni dal deposito chiunque può \npresentare osservazioni al Ruec adottato. Entro i trenta giorni \nsuccessivi alla scadenza del termine per la presentazione delle \nosservazioni, il consiglio comunale approva il Ruec, decidendo \ncontestualmente in ordine alle osservazioni, sempre in \ncoerenza con il Puc e le Nta. Della approvazione è dato avviso \nmediante pubblicazione sul bollettino ufficiale della regione \nCampania. Copia integrale del Ruec è trasmessa alla provincia \ne depositata presso la casa comunale per la libera \nconsultazione.\n3. Il Ruec è approvato contestualmente all’approvazione del \nPuc ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua \npubblicazione.\n4. Le varianti e gli aggiornamenti al Ruec sono sottoposti al \nprocedimento di formazione di cui al presente articolo.', '30': '\nElaborati da allegare agli strumenti urbanistici\n1. Con delibera di giunta regionale, previo parere vincolante \ndella commissione consiliare competente in materia di \nurbanistica, sono individuati, entro centottanta giorni dall’entrata \nin vigore della presente legge, gli elaborati da allegare agli \nstrumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, generale \ned attuativa previsti dalla presente legge.\n2. Con la delibera di cui al comma 1 la giunta regionale può \nridurre il numero degli elaborati da allegare agli strumenti di pianificazione urbanistica per i comuni con popolazione \ninferiore ai diecimila abitanti.\n3. Il parere di cui al comma 1 è reso entro sessanta giorni dalla \ndata di ricezione della proposta di delibera. Decorso il termine il \nparere si intende favorevolmente espresso.', '31': '\nStandard urbanistici\n1. Gli atti di pianificazione urbanistica sono adottati nel \nrispetto degli standard\n urbanistici fissati dalla normativa nazionale vigente.\n2. Con regolamento regionale possono essere definiti \nstandard urbanistici minimi inderogabili più ampi rispetto a \nquelli di cui al comma 1.', '32': '\nPerequazione urbanistica \n1. La perequazione urbanistica persegue lo scopo di distribuire \nequamente, tra i proprietari di immobili interessati dalla \ntrasformazione oggetto della pianificazione urbanistica, diritti \nedificatori e obblighi nei confronti del comune o di altri enti \npubblici aventi titolo.\n2. Il Puc, gli atti di programmazione degli interventi e i Pua \nripartiscono le quote edificatorie e i relativi obblighi tra i \nproprietari degli immobili ricompresi nelle zone\n oggetto di trasformazione mediante comparti di cui all’articolo \n33 indipendentemente dalla destinazione specifica delle aree \ninteressate.\n3. Il Ruec individua le modalità per la definizione dei diritti \nedificatori dei singoli proprietari, tenendo conto dello stato sia \ndi fatto che di diritto in cui versano i relativi immobili all’atto della \nformazione del Puc.', '33': '\nComparti edificatori\n1. Le trasformazioni previste dal Puc, dai Pua o dagli atti di \nprogrammazione degli interventi possono essere realizzate \nmediante comparti edificatori, così come individuati dagli stessi \nPuc, dai Pua e dagli atti di programmazione degli interventi.\n2. Il comparto è costituito da uno o più ambiti territoriali, edificati \no non, ed è individuato dal Puc, dai Pua o dagli atti di \nprogrammazione degli interventi, che indicano le trasformazioni \nurbanistiche ed edilizie, i tipi di intervento, le funzioni urbane \nammissibili, la volumetria complessiva realizzabile e le quote \nedificatorie attribuite ai proprietari degli immobili inclusi nel \ncomparto, la quantità e la localizzazione degli immobili da \ncedere gratuitamente al comune o ad altri soggetti pubblici per \nla realizzazione di infrastrutture, attrezzature e aree verdi.\n3. Le quote edificatorie sono espresse in metri quadrati o in \nmetri cubi e sono ripartite tra i proprietari in proporzione alla \nfrazione percentuale da ciascuno di essi detenuta del \ncomplessivo valore imponibile, accertato ai fini dell’imposta \ncomunale sugli immobili per l’insieme di tutti gli immobili \nricadenti nel comparto. La superficie necessaria per la \nrealizzazione di attrezzature pubbliche non è computata ai fini \ndella determinazione delle quote edificatorie. \n4. Entro il termine di trenta giorni dalla data di approvazione del \nPuc, dei Pua o degli atti di programmazione degli interventi, il \ncomune determina la quantità di quote edificatorie attribuite \ndagli atti di programmazione degli interventi ai proprietari di immobili inclusi in ciascun comparto, nonché gli obblighi in \nfavore del comune o di altri soggetti pubblici funzionali \nall’attuazione del comparto stesso e ne dà comunicazione ai \nproprietari interessati. Le quote edificatorie attribuite ai \nproprietari sono liberamente commerciabili ma non possono \nessere trasferite in altri comparti edificatori.\n5. Se nel comparto sono inclusi immobili per i quali non risulta \naccertato il valore dell’imponibile relativo all’imposta comunale \nsugli immobili, lo stesso è determinato dall’ ufficio tecnico \ncomunale sulla base dei valori accertati per altri immobili aventi \ncaratteristiche analoghe, entro il termine previsto al comma 4.\n6. Ferme restando le quote edificatorie attribuite ai proprietari di \nimmobili, il Puc, i Pua e gli atti di programmazione degli \ninterventi definiscono le caratteristiche e il dimensionamento \ndegli interventi edilizi funzionali alla realizzazione, nei comparti \nedificatori, di attrezzature e di altre opere di urbanizzazione \nprimaria e secondaria.', '34': '\nAttuazione del comparto edificatorio\n1. Il comparto edificatorio può essere attuato dai proprietari \ndegli immobili inclusi nel comparto stesso, anche riuniti in \nconsorzio, dal comune, o da società miste, anche di \ntrasformazione urbana.\n2. Nel caso di attuazione di un comparto da parte di soggetti \nprivati devono essere preventivamente ceduti a titolo gratuito al \ncomune, o ad altri soggetti pubblici, gli immobili necessari per \nla realizzazione nel comparto di infrastrutture, attrezzature, aree \nverdi, edilizia residenziale pubblica e altre opere pubbliche o di \ninteresse pubblico così come localizzate dal comune attraverso \nil Puc, i Pua e gli atti di programmazione degli interventi.\n3. I detentori di una quantità corrispondente al cinquantuno per \ncento delle quote edificatorie complessive attribuite ad un \ncomparto edificatorio possono procedere all’attuazione del \ncomparto nel caso di rifiuto o inerzia dei rimanenti proprietari. \nAccertato il rifiuto, previa notifica di atto di costituzione in mora, \ncon assegnazione di un termine non superiore a trenta giorni, \ngli stessi soggetti procedono all’attuazione del comparto, \nacquisite le quote edificatorie, attribuite ai proprietari che hanno \ndeciso di non partecipare all’iniziativa, e i relativi immobili, \nmediante corresponsione del controvalore determinato \ndall’ufficio di cui all’articolo 33, comma 5, o nel caso di rifiuto di \ntale somma, mediante deposito della stessa presso la \ntesoreria comunale.\n4. Nel caso di inerzia o di rifiuto all’attuazione di un comparto \nedificatorio da parte di proprietari di immobili detentori nel loro \ninsieme di una quantità superiore al quarantanove per cento \ndelle quote edificatorie complessive, il comune fissa un \ntermine per l’attuazione del comparto stesso, trascorso il quale \npuò attuare direttamente, o a mezzo di una società mista, il \ncomparto edificatorio, acquisendone le quote edificatorie e i \nrelativi immobili con le modalità di cui al comma 5.\n5. Le acquisizioni delle quote edificatorie e dei relativi immobili, \npreviste dai commi 3 e 4, avvengono mediante procedure di \nesproprio.\n6. L’approvazione degli interventi disciplinati dal presente \narticolo equivale a dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità \ne urgenza previste.', '35': '\nEspropriazione degli immobili per l’attuazione della pianificazione urbanistica\n1. Gli immobili espropriati per l’attuazione degli strumenti di \npianificazione urbanistica sono acquisiti dai soggetti \nesproprianti nel rispetto delle disposizioni di cui al D.P.R. 8 \nluglio 2001, n. 327. Se l’espropriazione è eseguita dal comune, \ngli immobili sono acquisiti al patrimonio comunale e il comune \npuò cederne la proprietà o, in caso di vincolo di indisponibilità, \nconcedere gli stessi in diritto di superficie a terzi per la \nedificazione, previo esperimento di procedure ad evidenza \npubblica, in esito alle quali è stipulata apposita convenzione \napprovata dal consiglio comunale.\n2. La concessione a terzi per la edificazione di cui al comma 1 \nnon può eccedere il termine massimo di quarantacinque anni.', '36': '\nSocietà di trasformazione urbana e territoriale\n1. E’ consentita la costituzione, da parte dei comuni, anche con \nla partecipazione delle province e della regione, di società per \nla progettazione e la realizzazione di interventi finalizzati alla \ntrasformazione urbana e territoriale.\n2. Le società di cui al comma 1 possono essere a capitale \ninteramente pubblico o miste a capitale prevalentemente \npubblico, ai sensi del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. \n267, articolo 120.\n3. La partecipazione alle società miste dei proprietari di \nimmobili interessati dagli interventi di cui al comma 2 è \ndisciplinata con regolamento regionale.', '37': '\nContenuto delle convenzioni\n1. Le convenzioni stipulate tra enti pubblici e soggetti privati \npreviste dalla presente legge devono prevedere:\na) le prestazioni oggetto delle convenzioni;\nb) la durata degli obblighi assunti, i termini di inizio e di \nultimazione degli \n interventi;\nc) le garanzie reali e finanziarie da prestare per l’adempimento \ndegli obblighi \n e le sanzioni per l’inosservanza degli stessi, ivi compresa la \npossibilità della \n risoluzione contrattuale;\nd) gli elementi progettuali, le garanzie e le modalità di controllo \ndell’esecuzione delle opere di urbanizzazione.', '38': '\nDisciplina dei vincoli urbanistici\n1. Le previsioni del Puc, nella parte in cui incidono su beni \ndeterminati e assoggettano i beni stessi a vincoli preordinati \nall’espropriazione o a vincoli che comportano l’inedificabilità, \nperdono efficacia se, entro cinque anni dalla data di \napprovazione del Puc, non è stato emanato il provvedimento \nche comporta la dichiarazione di pubblica utilità.\n2. Il comune può reiterare i vincoli di cui al comma 1 motivando \nadeguatamente la scelta, in relazione alle effettive esigenze \nurbanistiche e di soddisfacimento degli standard, e \nprevedendo la corresponsione di un indennizzo quantificato ai \nsensi del D.P.R. n. 327/01.\n3. A seguito della scadenza dei vincoli di cui al comma 1 si \napplicano, nelle zone interessate, i limiti di edificabilità previsti \ndalla legge regionale 20 marzo 1982, n. 17.4. In caso di mancata reiterazione dei vincoli urbanistici, il \ncomune adotta la nuova disciplina urbanistica delle aree \ninteressate mediante l’adozione di una variante al Puc, entro il \ntermine di sei mesi dalla scadenza dei vincoli. Decorso tale \ntermine, si procede ai sensi dell’articolo 39.', '39': '\nPoteri sostitutivi\n1. Se un comune omette di compiere qualunque atto di propria \ncompetenza ai sensi della presente legge, la provincia, previa \ncomunicazione alla regione e contestuale diffida all’ente \ninadempiente a provvedere entro il termine perentorio di \nsessanta giorni, attua l’intervento sostitutivo. \n2. Se la provincia non conclude il procedimento nel termine \nprevisto dalla presente legge, la regione procede \nautonomamente.\n3. Se una provincia omette di compiere qualunque atto di \npropria competenza ai sensi della presente legge, la regione, \nprevia diffida a provvedere entro il termine perentorio di \nsessanta giorni, attua l’intervento sostitutivo.', '40': '\nSupporti tecnici e finanziari alle province e ai comuni\n1. La regione assicura adeguato supporto tecnico agli enti \nlocali che ne fanno richiesta per l’esercizio delle funzioni e dei \ncompiti amministrativi demandati dalla presente legge. A tal \nfine gli enti locali possono avvalersi dell’ausilio delle strutture \ntecnico-amministrative degli uffici regionali competenti nelle \nmaterie dell’edilizia e dell’urbanistica.\n2. La regione concede contributi finanziari ai comuni, singoli o \nassociati, per favorire l’attività di pianificazione territoriale e \nurbanistica. Le richieste di contributo sono inoltrate dai comuni \nalla regione nei termini e con le modalità previsti da un bando \npubblicato annualmente sul bollettino ufficiale della regione \nCampania. Ai fini della erogazione dei contributi è data \nprecedenza ai comuni sprovvisti di strumentazione urbanistica \ngenerale, ai comuni con popolazione inferiore ai diecimila \nabitanti e a quelli che ricorrono alla pianificazione associata.', '41': "\nNorme regolanti l’attività edilizia\n1. I comuni, anche in forma associata, si dotano di strutture, \ndenominate sportelli urbanistici, ai quali sono affidati i seguenti \ncompiti:\na) ricezione delle denunce di inizio attività, delle domande per il \nrilascio di permessi di costruire e dei provvedimenti e \ncertificazioni in materia edilizia;\nb) acquisizione di pareri e nulla-osta di competenza di altre \namministrazioni; \nc) rilascio dei permessi di costruire, dei certificati di agibilità e \ndella certificazione in materia edilizia. Il rilascio di titoli abilitativi \nall’attività edilizia avviene mediante un unico atto comprensivo \ndi autorizzazioni, nulla-osta, pareri, assensi e di ogni altro \nprovvedimento di consenso, comunque denominato, di \ncompetenza comunale;\nd) adozione dei provvedimenti in materia di accesso ai \ndocumenti, ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241;\ne) cura dei rapporti tra l’amministrazione comunale, i privati e le \naltre amministrazioni coinvolte nei procedimenti preordinati \nall’adozione degli atti di cui alla lettera c).2. Nei comuni sprovvisti di commissione edilizia, le funzioni \nconsultive in materia paesaggistico-ambientale, attribuite alla \ncommissione edilizia integrata comunale dall’allegato alla \nlegge regionale 23 febbraio 1982, n. 10, “Direttive per l''esercizio \ndelle funzioni amministrative sub-delegate dalla regione \nCampania ai comuni con legge regionale 1 settembre 1981, n. \n65 - Tutela dei beni ambientali” , sono esercitate da un organo \ncollegiale costituito dal responsabile dell’ufficio che riveste \npreminente competenza nella materia, con funzioni di \npresidente, e da quattro esperti designati dal consiglio \ncomunale con voto limitato.\n3. Nei comuni provvisti di commissione edilizia, i componenti \nesperti previsti dall’allegato alla legge regionale n. 10/82, sono \ndesignati dal consiglio comunale con voto limitato.", '42': '\nVigilanza sugli abusi edilizi\n1. In attuazione del principio di sussidiarietà la regione assiste \nil comune nella funzione di vigilanza sull’attività \nurbanistico-edilizia di cui al D.P.R. n. 380/01, articolo 27, \ncomma 1, e di repressione dell’abusivismo edilizio.\n2. E’ istituito presso la regione un ufficio di vigilanza a cui è \naffidato il compito di segnalare al sindaco e ai competenti \ndirigenti comunali le violazioni riscontrate nel territorio del \nrelativo comune e di eseguire i provvedimenti sanzionatori \nadottati anche sulla base di tali segnalazioni.\n3. Il responsabile dell’ufficio di cui al comma 2 richiede al \nsindaco e ai competenti dirigenti comunali le informazioni e la \ndocumentazione utile per l’espletamento della funzione di \nvigilanza.', '43': '\nAccertamenti di conformità delle opere edilizie abusive\n1. I responsabili dei servizi comunali competenti in materia di \nvigilanza sugli abusi edilizi trasmettono al presidente della \ngiunta regionale l’elenco, corredato della relativa \ndocumentazione, delle opere abusive per le quali è stato \nrichiesto l’accertamento di conformità previsto dal D.P.R. n. \n380/01, articolo 36.\n2. Il presidente della giunta regionale, trascorso il termine di cui \nal D.P.R. n. 380/01, articolo 36, comma 2, diffida il comune a \npronunciarsi con provvedimento espresso sulla richiesta di \naccertamento di conformità entro i termini di cui alla legge \nregionale n. 19/01, articolo 1.\n3. In caso di protratta inerzia del comune, il presidente della \ngiunta regionale richiede l’intervento sostitutivo della provincia, \nda espletarsi nei termini e con le modalità di cui alla legge \nregionale n. 19/01, articolo 4.\n4. La provincia trasmette i provvedimenti adottati in ordine \nall’accertamento di conformità al presidente della giunta \nregionale, al comune inadempiente ed all’interessato.\n5. Se l’accertamento di conformità dà esito negativo, si \napplicano le disposizioni di cui alla legge regionale 18 \nnovembre 2004, n. 10, articolo 10. \n6. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della \npresente legge, i responsabili dei servizi comunali competenti \nin materia di vigilanza sugli abusi edilizi trasmettono al \npresidente della giunta regionale l’elenco delle opere abusive \nper le quali è stato richiesto e non ancora compiuto \nl’accertamento di conformità previsto dal D.P.R. n. 380/01, \narticolo 36, corredato della relativa documentazione.', '44': '\nRegime transitorio degli strumenti di pianificazione\n1. Le province adottano il Ptcp entro diciotto mesi dall’entrata in \nvigore del Ptr. \n2. I comuni adottano, entro due anni dall’entrata in vigore del \nPtcp, il Puc e il Ruec.\n3. Nei comuni sprovvisti di Prg si applicano, fino all’adozione \ndei Puc, i limiti di edificabilità di cui alla legge regionale n. \n17/82, salva l’applicazione delle misure di salvaguardia di cui \nall’articolo 10.\n4. Nei comuni di cui al comma 3, salva l’applicazione \nobbligatoria delle misure di salvaguardia di cui alla legge 3 \nnovembre 1952, n. 1902, le limitazioni previste dalla legge \nregionale n. 17/82 hanno efficacia fino alla data di entrata in \nvigore del Puc, da adottare ai sensi della presente legge, e non \nsi applicano nei confronti degli interventi volti alla realizzazione \ndi edifici e strutture pubbliche, di opere di urbanizzazione \nprimaria e secondaria, dei programmi per l’edilizia residenziale \npubblica, agevolata o sovvenzionata, e dei piani e degli \ninterventi previsti dalla legge 17 maggio 1981, n. 219. \n5. La regione adotta il Ptr entro un anno dall’entrata in vigore \ndella presente legge.\n6. Nelle more dell’approvazione degli strumenti di \npianificazione territoriale previsti dalla presente legge,la verifica \ndi compatibilità dei Puc e dei Ptcp adottati, ai fini \ndell’approvazione degli stessi, è eseguita con riferimento ai \nrispettivi strumenti di pianificazione sovraordinati vigenti.', '45': '\nRegime transitorio della strumentazione in itinere\n1. Gli strumenti di pianificazione urbanistica comunale, adottati \ne non ancora approvati alla data di entrata in vigore della \npresente legge, concludono il procedimento di formazione \nsecondo le disposizioni di cui alla disciplina previgente, anche \nin ordine alla ripartizione delle competenze relative alla loro \napprovazione.\n2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche alle \nvarianti ai Prg già adottate al momento dell’entrata in vigore \ndella presente legge.\n3. I comuni di cui al comma 1 adottano, entro tre anni dalla \nconclusione del procedimento di formazione della \nstrumentazione urbanistica, il Puc e il Ruec, in conformità alle \ndisposizioni di cui al titolo II, capo III.', '46': '\nNorme in materia di inquinamento acustico\n1. I piani di zonizzazione acustica di cui alla legge 26 ottobre \n1995, n. 447, sono inclusi tra gli elaborati tecnici allegati al Puc.\n2. Fino all’entrata in vigore della legge regionale disciplinante la \ntutela dall’inquinamento acustico con la quale si stabiliscono \nmodalità, scadenze e sanzioni per l’elaborazione della \nclassificazione acustica e dei piani di risanamento, così come \nprevisto dalla legge n. 447/95, la redazione dei piani di \nzonizzazione acustica di cui al comma 1 avviene in conformità \nad apposite linee guida da adottarsi con delibera di giunta \nregionale.', '47': '\nValutazione ambientale dei piani1. I piani territoriali di settore ed i piani urbanistici sono \naccompagnati dalla valutazione ambientale di cui alla direttiva \n42/2001/CE del 27 giugno 2001, da effettuarsi durante la fase \ndi redazione dei piani.\n2. La valutazione scaturisce da un rapporto ambientale in cui \nsono individuati , descritti e valutati gli effetti significativi \ndell’attuazione del piano sull’ambiente e le alternative, alla luce \ndegli obiettivi e dell’ambito territoriale di riferimento del piano.\n3. La proposta di piano ed il rapporto ambientale sono messi a \ndisposizione delle autorità interessate e del pubblico con le \nprocedure di cui agli articoli 15, 20 e 24 della presente legge.\n4. Ai piani di cui al comma 1 è allegata una relazione che \nillustra come le considerazioni ambientali sono state integrate \nnel piano e come si è tenuto conto del rapporto ambientale di \ncui al comma 2.', '48': '\nFunzioni subdelegate\n1. I1 comma 3 dell’articolo 7 della legge regionale 29 maggio \n1980, n. 54, è così sostituito: \n“In caso di persistente inattività o di gravi violazioni di legge di \nun ente locale nell’esercizio delle funzioni delegate o \nsubdelegate di cui al comma 1, la giunta regionale revoca la \ndelega o la subdelega e la conferisce, previo conforme parere \ndella commissione consiliare competente, all’amministrazione \nprovinciale”.', '49': "\nDisposizioni finali, abrogazioni e modificazioni\n 1. Per quanto non previsto dalla presente legge, resta in vigore \n la disciplina contenuta nella vigente normativa statale e \n regionale.\n 2. Dalla data di entrata in vigore della presente legge sono \n abrogate le seguenti disposizioni:\n legge regionale 13 maggio 1974, n. 17;\n legge regionale 6 maggio 1975, n. 26;\n legge regionale 18 maggio 1977, n. 26;\n legge regionale 15 dicembre 1977, n. 64;\n legge regionale 16 ottobre 1978, n. 39;\n legge regionale 29 dicembre 1978, n. 62;\n legge regionale 10 maggio 1980, n. 33;\n legge regionale 29 maggio 1980, n. 54: articolo 23;\n legge regionale 23 luglio 1981, n. 49;\n legge regionale 1 settembre 1981, n. 65: articolo 6, commi 1 e 3; al comma 4 le parole “ai precedenti commi 1 e 2” sono \n soppresse e sostituite dalle parole “al precedente comma”;\nlegge regionale 25 gennaio 1982, n. 4;\n legge regionale 23 febbraio 1982, n. 10: all’allegato -\n“Direttive per l''esercizio delle funzioni amministrative \n sub-delegate dalla regione Campania ai comuni con legge \n regionale 1 settembre 1981, n. 65 - Tutela dei beni ambientali”\n– le parole “dal Sindaco” sono soppresse e sostituite dalle \n parole “dal dirigente comunale competente”;\nlegge regionale 20 marzo 1982, n. 14: articoli 1, 2, 3, 4, 4-bis, \n 5, 6, 7, 8; il punto 3 del titolo I dell’allegato; i punti 1.1, 2, \n 3, 4 e 5 del titolo II dell’allegato; il capo I del titolo III \n dell’allegato; i punti 2 e 3 del capo II del titolo III \n dell’allegato; il punto 3 del capo III del titolo III dell’allegato; \n il capo IV del titolo III dell’allegato; il punto 2 del capo V del \n titolo III dell’allegato. Al punto 1, comma 1, del capo V del titolo \n III dell’allegato, le parole “il Consiglio” sono soppresse e \n sostituite dalle parole “la giunta”; \nlegge regionale 20 marzo 1982, n. 17: articoli 1, 2 e 4, commi \n 2, 5, 6 e 7; all’articolo 3, comma 2, sono soppresse le parole “le \n Comunità Montane e, per i Comuni non interamente compresi \n in esse,”; all’articolo 3, comma 4, le parole “Comunità Montane \n e, per i Comuni non interamente inclusi in esse, le” sono \n soppresse;\n legge regionale 30 agosto 1982, n. 55;\n legge regionale 24 novembre 1989, n. 24;\n legge regionale 19 febbraio 1996, n. 3: articoli 7, 8, 9 e 10; \n all’articolo 12, comma 1, le parole “del Consiglio” sono \n soppresse e sostituite dalle parole “della giunta”. La legge \n regionale 11 del 1991, nella parte in cui prevede l’area \n generale di coordinamento “Gestione del Territorio” è \n modificata in area generale di coordinamento “Governo del Territorio”.\n3. Dalla data di approvazione della delibera di cui all’articolo 30 \n della presente legge sono abrogate le seguenti disposizioni \n contenute nell’allegato alla legge regionale 20 marzo 1982, n. \n 14: il punto 1.2 del titolo II; le parole da “Il Piano \n particolareggiato deve essere accompagnato” a “non inferiore a \n 1 : 500” del capo II del titolo III; il punto 2 del capo III del \n titolo III; \n il punto 1 del capo V.\n 4. Dalla data di approvazione della delibera di cui all’articolo 30 \n della presente legge sono altresì abrogati gli articoli 3,4,5 e 6 \n della legge regionale 19 febbraio 1996, n. 3.\n 5. L’articolo 2, comma 1, lettera b) della legge regionale 28 \n novembre 2001, n. 19 è così sostituito:\n“Le ristrutturazioni edilizie, comprensive della demolizione \n e della ricostruzione con la stessa volumetria , superficie e \n sagoma dell’edificio preesistente”.\n6. L’articolo 6, comma 3, della legge regionale 28 novembre \n 2001, n. 19, è così sostituito:\n“3. Nelle zone sottoposte ai vincoli di cui al decreto \n legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e a vincoli idrogeologici \n l’inizio delle opere è subordinato al rilascio delle prescritte \n autorizzazioni da parte delle amministrazioni e degli enti preposti \n alla tutela del vincolo”.\n7. Dopo il comma 5 dell’art. 6 della legge regionale n. 19/01 è \n inserito il seguente comma:\n“5 bis. La capienza massima dei parcheggi realizzabili con \n denuncia di inizio attività è di: \n a) 50 posti auto nei comuni fino a 10.000 abitanti;\n b) 100 posti auto nei comuni da 10.001 a 50.000 abitanti;\n c) 200 posti auto nei comuni da 50.001 a 200.000 abitanti;\n d) 300 posti auto nei comuni al di sopra dei 200.000 abitanti. Sono fatte salve diverse disposizioni dei programmi urbani \n dei parcheggi nelle zone non sottoposte ai vincoli di cui al decreto \n legislativo n. 42/2004, vigenti alla data di entrata in vigore della \n presente legge”.\n8.Alla fine del comma 6, dell’articolo 6 della legge regionale \n n. 19/01 è aggiunto il seguente periodo:\n“L’atto d’obbligo contiene l’elenco degli estremi catastali \n delle unità immobiliari tra le quali i soggetti realizzatori \n individuano, entro il termine di cui al comma 7, quelle unità alle \n quali sono legati pertinenzialmente i posti auto da realizzare. Alla \n fine dei lavori e, comunque, entro il termine di cui al comma 7, i \n soggetti realizzatori trasmettono copia dei relativi atti di \n compravendita all’amministrazione comunale”.\n9.Dopo il comma 7 dell’articolo 6 della legge Regionale n. \n 19/01, sono inseriti i seguenti commi :\n“ 7 bis. Ai fini della tutela della qualità ambientale e \n paesaggistica del territorio la realizzazione di parcheggi di cui ai \n commi 1 e 2, nel sottosuolo di aree sulle quali alla data di inizio \n dei lavori risultino presenti alberi o arbusti decorativi o da \n frutto avviene in modo da garantire la conservazione al di sopra del \n solaio di copertura dei parcheggi di uno spessore di terreno \n sufficiente ad assicurare la sopravvivenza in loco degli alberi o \n arbusti secolari e di alto valore botanico, agricolo o paesistico. \n Per gli alberi ed arbusti senza tali caratteristiche deve essere \n assicurato il reimpianto in eguale numero, specie ed età. \n 7 ter. L’adeguatezza dello spessore di terreno o l’assenza di \n alberi secolari e di alto valore botanico, agricolo o paesistico \n sono preventivamente accertati con perizia giurata redatta da un \n professionista iscritto all’ordine dei dottori agronomi e forestali \n o periti agrari.\n 7 quater. L’inosservanza degli obblighi di cui ai commi 7 bis e 7 \n ter comporta l’acquisizione al patrimonio comunale secondo le procedure di cui all’art. 31 del DPR n. 380/01. \n 10 L’articolo 9 della legge regionale n. 19/01 è così \n sostituito:\n“Le disposizioni procedurali delle presente legge trovano \n applicazione anche nei territori sottoposti alla disciplina di \n cui alla Legge regionale 27 giugno 1987,\n n. 35, fatti salvi tutti i vincoli previsti dalla legge \n stessa.”\n11 All’epigrafe della legge regionale n. 19/01, le parole “delle \n concessioni e delle autorizzazioni edilizie” sono sostituite dalle \n parole “dei permessi di costruire”.\n12 Agli articoli 1, 2 e 4 della legge regionale n. 19/01, le parole \n“concessione” e“concessione edilizia” sono sostituite dalle \n parole “ permesso di costruire”.\n13All’articolo 2 della legge regionale n. 19/01, le \n parole “alle \n concessioni edilizie sono sostituite dalle parole “ai permessi \n di costruire”.\n14 All’articolo 3 della legge regionale n. 19/01, le parole “della \n concessione” sono sostituite dalle parole “del permesso di \n costruire”.\n15 All’articolo 6, comma 2, della legge regionale n. 19/01, le \n parole “ad autorizzazione gratuita” sono sostituite dalle parole \n“a permesso di costruire non oneroso”.\n16 All’articolo 6, comma 6, della legge regionale n. 19/01, le \n parole “di autorizzazione alla realizzazione” sono sostituite dalle \n parole “di permesso di costruire per la realizzazione”.\n17All’articolo 6, comma 7, della legge regionale n. 19/01, le \n parole “l’autorizzazione gratuita” sono sostituite dalle parole “il \n permesso di costruire”.\n18 All’articolo 6, comma 7, della legge regionale n. 19/01, le \n parole “procedimento autorizzatorio” sono sostituite dalle parole “procedimento abilitativo”.\n19 All’articolo 6, comma 7, della legge regionale n. 19/01, le \n parole “titolo autorizzatorio” sono sostituite dalle parole “titolo \n edilizio”.\n20 Nell’intero articolato della legge regionale n. 19/01 le parole \n“ decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490” sono sostituite con \n le parole “decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.”\n21.Dopo il comma 12, dell’articolo 5 della legge regionale 18 \n ottobre 2002, n. 26 è aggiunto il seguente comma:\n“ Gli interventi di recupero delle parti e delle facciate \n degli edifici privati ricadenti nei centri storici e nelle periferie \n degradate dei nuclei urbani della regione campania, se attuati \n con l’impiego di risorse finanziarie pubbliche ed in conformità \n con gli strumenti urbanistici vigenti, rivestono preminente \n interesse pubblico in quanto volti al recupero ed alla \n valorizzazione del territorio”. \n22Dopo il comma 13, dell’articolo 5 della legge regionale 18 \n ottobre 2002, n. 26 è aggiunto il seguente comma:\n“ Sulla facciata degli stabili siti nei centri storici è \n vietata l’installazione di apparecchi di condizionamento d’aria, \n caldaie, tubazioni e antenne, nonché l’inserimento di nuovi \n elementi che compromettono il decoro architettonico degli \n stessi”.", '50': '\nDichiarazione di urgenza\n1. La presente legge, a norma degli articoli 43 e 45 dello \nStatuto, è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno \nsuccessivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della \nregione Campania. \nNapoli 22 dicembre 2004\n-BASSOLINO-'}
null
campania
2,004
5
null
{'1': '1 Il comma 3 dell’ articolo 46 della legge regionale 28 marzo \n2002, n. 3 è sostituito dai seguenti commi:\n“3 . I contratti di servizio ponte rimangono in vigore fino alla \nconsegna del servizio al soggetto prescelto attraverso le \nprocedure concorsuali previste all’articolo 32 e, comunque, non \noltre il 31 dicembre 2005. E’ facoltà dell’ente affidante, al fine di \nconseguire obiettivi di sviluppo tecnico ed economico dei \nservizi, di rinnovare, d’intesa con i soggetti affidatari dei servizi, i \ncontratti di servizio ponte in scadenza al 31 dicembre 2003 fino \nalla data del 31 dicembre 2005 rinegoziandone i contenuti. In \ncaso di esito negativo della rinegoziazione, entro il termine \nperentorio di novanta giorni dall’entrata in vigore della presente \nlegge, si applica quanto disposto al comma 2.\n4. I contratti di servizio ponte devono attenersi ai contenuti \nminimi previsti dall’articolo 30, comma 8, e devono prevedere \nun progressivo incremento del rapporto tra ricavi da traffico e \ncosti operativi al netto dei costi di infrastruttura.5. Le politiche tariffarie e le relative variazioni che si introducono \nentro il 31 dicembre 2005 devono essere sottoposte per \nl’espressione del parere alla commissione consiliare \npermanente in materia di trasporti”.', '2': 'Dichiarazione d’ urgenza\n1 La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli \neffetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il \ngiorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania.'}
null
campania
2,004
4
null
{'1': '1. Il comma 2 dell’articolo 3 della legge regionale 1 luglio 2002 \nn. 9, è sostituito dal seguente:\n“ Il Presidente del CO.RE.COM. è eletto dal Consiglio regionale \ncon votazione segreta, separata da quella per l’elezione degli \naltri componenti, su una terna di nomi proposta dal Presidente \ndel Consiglio regionale, d’intesa con il Presidente della Giunta \nregionale. Il quorum per l’elezione del Presidente è quello della \nmaggioranza de due terzi dei presenti. Se non si raggiunge il \nquorum nelle prime due votazioni, si procede all’elezione con il \nquorum della maggioranza semplice.\nGli altri componenti del CO.RE.COM. sono egualmente eletti \ndal Consiglio regionale, a votazione segreta, con voto limitato a \ncinque nomi. In caso di parità, si procede al ballottaggio tra i \nnominativi che hanno riportato pari numero di voto:”', '2': 'Dichiarazione d’urgenza\n1 La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli effetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il \ngiorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania.'}
null
campania
2,004
10
null
{'1': 'Oggetto della legge\n1. La presente legge disciplina la possibilità, le condizioni e le \nmodalità per l’ammissibilità a sanatoria degli abusi edilizi di cui \nal decreto legge 30 settembre 2003, n. 269, articolo 32, \nconvertito in legge dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, \narticolo 1 e successive modificazioni e integrazioni.\n2. La presente legge contiene norme per la definizione dei \nprocedimenti amministrativi relativi al rilascio, salvo il diritto dei \nterzi, dei titoli abilitativi edilizi in sanatoria ai sensi del decreto \nlegge n. 269/03, articolo 32, comma 33, e per l’esercizio degli \ninterventi sostitutivi di cui decreto del Presidente della \nRepubblica 6 giugno 2001, n. 380, articolo 31, comma 8.', '2': 'Definizioni1. Ai fini delle disposizioni di cui al presente titolo, si intendono \nper:\na) condono edilizio o sanatoria : la sanatoria straordinaria degli \nilleciti amministrativi derivanti dalla realizzazione di abusi edilizi \nintrodotta dal decreto legge n. 269/03, articolo 32;\nb)opere abusive: le opere edilizie realizzate in assenza dei \nprescritti titoli abilitativi o in difformità o con variazioni essenziali \nrispetto agli stessi alle quali trova applicazione la sanatoria di \ncui alla lettera a);\nc)immobili soggetti a vincoli di tutela: le aree o gli immobili \nsoggetti a vincoli imposti in applicazione:\n1.del regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267;\n2.della legge 1 giugno 1939, n. 1089;\n3.della legge 29 giugno 1939, n. 1497;\n4.della legge 8 agosto 1985, n. 431;\n5.della legge 6 dicembre 1991, n. 394;\n6.del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490;\n7.del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42;\n8.di disposizioni derivanti dalla normativa comunitaria o di \naltre leggi statali e regionali, anche a protezione degli \ninteressi idrogeologici, delle falde acquifere, dei parchi e delle \naree protette nazionali e regionali.', '3': 'Opere non suscettibili di sanatoria\n1. Non possono formare oggetto di sanatoria le opere abusive \nche hanno comportato la realizzazione di nuove costruzioni \ndifformi dalle norme urbanistiche e dalle prescrizioni degli \nstrumenti urbanistici vigenti alla data di esecuzione delle stesse.\n2. Non possono formare oggetto di sanatoria le opere abusive \nrientranti tra le tipologie di cui al decreto legge n. 269/03, \nallegato 1, se le stesse:\na) sono state eseguite su immobili soggetti a vincoli di tutela, \nanche successivamente alla commissione dell’abuso, e sono \ndifformi dalle norme urbanistiche e dalle prescrizioni degli \nstrumenti urbanistici vigenti alla data di esecuzione delle \nstesse;\nb) sono state ultimate dopo il 31 marzo 2003. Si considerano \nultimate le opere edilizie completate al rustico comprensive di \nmura perimetrali e di copertura e concretamente utilizzabili per \nl’uso cui sono destinate;\nc) sono state realizzate su aree facenti parte o di pertinenza del \ndemanio pubblico;\nd) sono state realizzate in uno dei comuni di cui alla legge \nregionale 10 dicembre 2003, n. 21, articolo 1 e hanno \ndestinazione residenziale, fatta eccezione per gli adeguamenti \ndi natura igienico-sanitaria e funzionali di cui all’articolo 5, \ncomma 2, della stessa legge.\n3. Le disposizioni di cui alla lettera a) del comma 2 prevalgono \nsulle disposizioni di cui alla lettera d) dello stesso comma.\n4. Restano ferme le disposizioni di cui al decreto legge n. \n269/03, articolo 32, comma 27, lettere a), b), c), e), f) e g).', '4': 'Limiti volumetrici per l’accesso al condono edilizio\n1.Fatti salvi i divieti di cui all’articolo 3, possono accedere al condono edilizio le opere abusive rientranti tra le tipologie di cui \nall’allegato 1 del decreto legge n. 269/03, se le stesse:\na)hanno comportato un ampliamento del manufatto inferiore al \nquindici per cento della volumetria della costruzione originaria, \nsempre che l’ampliamento non superi complessivamente i 250 \nmetri cubi; \nb)hanno comportato la realizzazione di nuove costruzioni \nconformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli \nstrumenti urbanistici vigenti alla data di esecuzione delle \nstesse e aventi una volumetria inferiore a 250 metri cubi per \nsingola richiesta di titolo edilizio in sanatoria, sempre che la \nnuova costruzione non superi complessivamente i 600 metri \ncubi;\nc) sono state eseguite su aree o immobili soggetti a vincoli di \ntutela, sono conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni \ndegli strumenti urbanistici vigenti alla data di esecuzione delle \nstesse e hanno comportato la realizzazione di una volumetria \ninferiore a 75 metri cubi;\nd)hanno comportato un ampliamento del manufatto, già \noggetto di condono ai sensi delle disposizioni di cui alla legge \n28 febbraio 1985, n. 47, capi IV e V o ai sensi della legge 23 \ndicembre 1994, n. 724, articolo 39, inferiore al cinque per cento \ndella volumetria della costruzione originaria, sempre che \nl’ampliamento non superi complessivamente i cento metri cubi. \n2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche agli \ninterventi che hanno comportato la realizzazione di volumi \ninterrati o la chiusura di porticati connessi funzionalmente ai \nmanufatti cui accedono.', '5': 'Documentazione da allegare alla domanda di sanatoria\n1. La domanda di sanatoria è corredata dalla documentazione \nprevista dal decreto legge n. 269/03, articolo 32, comma 35, \nlettera a), alla quale sono allegate:\na)documenti comprovanti l’avvenuta ultimazione delle opere \nabusive entro il 31 marzo 2003;\nc)una perizia giurata sulle dimensioni e sullo stato delle opere \neseguite;\nd)una certificazione attestante l’idoneità statica delle stesse \nopere.\n2. La perizia giurata e la certificazione di cui al comma 1 sono \nredatte da tecnici abilitati e iscritti negli albi professionali.', '6': 'Misura dell’oblazione e degli oneri concessori\n1.La misura dell’oblazione determinata dalla tabella C allegata \nal decreto legge n. 269/03, è aumentata del dieci per cento.\n2. E’ istituito presso l’area generale di coordinamento governo \ndel territorio il fondo per la repressione degli abusi edilizi nel \nquale confluiscono le somme derivanti dall’incremento della \nmisura dell’oblazione di cui al comma 1. Le risorse del fondo \nsono devolute ai comuni che ne fanno richiesta per far fronte \nalle spese occorrenti alla demolizione degli abusi edilizi \nrealizzati nel territorio di rispettiva competenza nonché agli oneri \nper l’applicazione dei poteri sostitutivi di cui all’articolo 10.\n3. Gli oneri concessori relativi alle opere abusive oggetto di \ncondono sono aumentati del cento per cento rispetto alla misura stabilita dalla disciplina vigente.\n4. Le risorse derivanti dall’incremento degli oneri concessori di \ncui al comma 3 sono prioritariamente impiegate dai comuni per \nfar fronte alle spese occorrenti alla demolizione degli abusi \nedilizi realizzati nel territorio di rispettiva competenza, nonché \nper l’attuazione di interventi di recupero degli insediamenti \nabusivi oggetto di riqualificazione, al fine di:\na) realizzare un’adeguata urbanizzazione primaria e \nsecondaria;\nb) rispettare gli interessi di carattere storico, artistico, \narcheologico, idrogeologico e paesaggistico-ambientale;\nc) realizzare un razionale inserimento territoriale e urbano degli \ninsediamenti.\n1.5. La misura dell’anticipazione degli oneri concessori, come \naumentata ai sensi del comma 3, è determinata nel cinquanta \nper cento del relativo ammontare ed è versata all’atto della \npresentazione della domanda di condono. Le somme residue \nsono corrisposte in un’unica rata, entro ventiquattro mesi dalla \ndata di presentazione della stessa domanda, previa \nquantificazione definitiva da parte del comune, e \ncontestualmente al rilascio della concessione in sanatoria.\n6. Per le domande di condono già presentate alla data di \nentrata in vigore della presente legge e conformi alle \ndisposizioni del presente titolo:\na)le somme corrispondenti all’incremento dell’oblazione di cui \nal comma 1 sono versate entro il 20 dicembre 2004; \nb) le somme corrispondenti alla differenza tra la misura \ndell’anticipazione degli oneri concessori di cui al comma 5 e la quota già anticipata dagli interessati sono versate entro \ncentottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente \nlegge.', '7': "Definizione delle domande di condono edilizio\n1. Le domande di sanatoria sono definite dai comuni \ncompetenti con provvedimento esplicito da adottarsi entro \nventiquattro mesi dalla presentazione delle stesse. Il termine \npuò essere interrotto una sola volta se il comune richiede \nall''interessato integrazioni documentali e decorre per intero \ndalla data di presentazione della documentazione integrativa. \n2. Decorso il termine di cui al comma 1, si applicano le \ndisposizioni di cui alla legge regionale 28 novembre 2001, n. \n19, articolo 4 che disciplinano l’esercizio dell’intervento \nsostitutivo da parte dell’amministrazione provinciale \ncompetente.", '8': 'Domande di condono pendenti\n1. Le disposizioni di cui al presente titolo si applicano anche \nalle domande di sanatoria non ancora definite e presentate tra \nla data di entrata in vigore del decreto legge n. 269/03 e la data \ndi entrata in vigore della presente legge.', '9': 'Definizione delle domande di sanatoria presentate ai sensi \ndelle disposizioni di cui alla legge 28 febbraio 1985, n. 47, capo \nIV, ed alla legge 23 dicembre 1994, n. 724, articolo 39.\n1. Le domande di sanatoria presentate ai sensi e nei termini \nprevisti dalle disposizioni di cui alla legge n. 47/85, capo IV ed alla legge n. 724/94, articolo 39, ancora pendenti alla data di \nentrata in vigore della presente legge, sono definite dai comuni \nentro il 31 dicembre 2006.\n2. Al fine di consentire la celere definizione dei procedimenti di \ncui al comma 1, i soggetti che hanno la disponibilità degli \nimmobili per i quali è stata richiesta la sanatoria trasmettono \nall’ufficio comunale competente, entro novanta giorni dalla data \ndi entrata in vigore della presente legge, una dichiarazione \nsostitutiva redatta ai sensi del decreto del Presidente della \nRepubblica 28 dicembre 2000, n. 445, attestante:\na) la disponibilità dell’immobile da parte del dichiarante;\nb) la sussistenza delle condizioni per l’applicazione delle \nriduzioni della somma dovuta a titolo di oblazione previste \ndalla legge n. 47/85, articolo 34, comma 3, e dalla legge n. \n724/94, articolo 39, comma 13;\nc) la descrizione dello stato delle opere abusive \ncomprensiva della indicazione della superficie e della \nvolumetria delle stesse;\nd) la residenza del dichiarante, in caso di sanatoria di opere \nabusive realizzate su immobili destinati ad abitazione;\ne) la data di iscrizione alla camera di commercio, industria, \nartigianato ed agricoltura, nonché la sede dell’impresa in caso \ndi sanatoria di opere abusive realizzate su immobili destinati \nad ospitare attività imprenditoriali;\nf) l’avvenuta esecuzione delle opere di adeguamento \nsismico di cui alla legge 47/85, articolo 35, commi 5,6,7,e 8, \nnei casi prescritti nella legge stessa.\n3. Resta ferma la facoltà del comune di verificare la veridicità della dichiarazione formulata ai sensi del comma 2. Se tale \naccertamento dia esito negativo, il comune trasmette gli atti del \nprocedimento alla procura della Repubblica competente per \nterritorio e comunica al dichiarante l’avvenuta decadenza dal \nbeneficio di cui al presente articolo.\n4. Il dirigente dell’ufficio comunale competente, verificata la \nregolarità della dichiarazione sostitutiva presentata ed accertato \nl’avvenuto pagamento della somma dovuta a titolo di oblazione, \nse sussistano i presupposti di legge, rilascia il titolo edilizio in \nsanatoria.\n5. Le disposizioni di cui al presente articolo non si applicano \nagli abusi edilizi realizzati sulle aree del territorio regionale \nsottoposte ai vincoli di cui alla legge 47/85, articolo 33.', '10': '\nInterventi sostitutivi della Regione ai sensi dell’articolo 31, \ncomma 8, del decreto del Presidente della Repubblica n. \n380/01.\n1. I segretari comunali e i responsabili dei servizi comunali \ncompetenti in materia di vigilanza e repressione degli abusi \nedilizi, ognuno per le proprie competenze, trasmettono \nmensilmente al Presidente della Giunta regionale l’elenco \ndelle ordinanze di sospensione dei lavori, delle ingiunzioni alla \ndemolizione, degli accertamenti di inottemperanza alla \ningiunzione a demolire, delle immissioni nel possesso, delle \nordinanze di demolizione, adottate anche a seguito di \nprovvedimenti di rigetto delle istanze di condono, nonché di tutti \ngli atti ed accertamenti eseguiti dal comune ai sensi delle disposizioni di cui al D.P.R. n. 380/01. L ’elenco è corredato \ndalla relativa documentazione comprensiva dei rapporti redatti \ndagli organi di polizia giudiziaria, dei ricorsi giurisdizionali \npendenti, dei provvedimenti adottati dall’autorità giudiziaria e \ndelle relazioni di notificazione degli atti e provvedimenti \nsuindicati.\n2. Il Presidente della Giunta regionale, trascorsi i termini di cui \nal D.P.R. n. 380/01, articolo 31, comma 8, diffida il comune a \nconcludere l’attività repressiva entro trenta giorni e, in caso di \ninerzia, attiva l’esercizio dei poteri di intervento sostitutivo con la \nnomina di un commissario ad acta dandone comunicazione al \ncomune.\n3. Il commissario ad acta è scelto fra i funzionari interni \nall’amministrazione regionale o fra tecnici abilitati esterni alla \nstessa e iscritti negli albi professionali ed è incaricato \ndell’adozione degli atti necessari alla definizione dei \nprocedimenti sanzionatori di cui al comma 1. Il commissario ad \nacta, se scelto fra professionisti esterni all’amministrazione \nregionale, deve essere residente in una provincia diversa \nrispetto a quella in cui ricade il comune nei cui confronti è stato \nattivato l’esercizio dei poteri di intervento sostitutivo. Al \nmomento dell’accettazione della nomina il commissario ad \nacta dichiara sotto la propria responsabilità di non versare in \ncasi di incompatibilità, anche derivanti da rapporti professionali \no di parentela con i responsabili degli abusi.\n4. A far data dalla comunicazione di cui al comma 3, il \nresponsabile del servizio comunale competente in materia di \nvigilanza e repressione degli abusi edilizi trasmette al commissario ad acta le istanze di accertamento di conformità \npresentate ai sensi D.P.R. n. 380/01, articolo 36 relative alle \nopere abusive oggetto di intervento sostitutivo.\n5. Il commissario ad acta, verificato lo stato delle procedure \nsanzionatorie, compie tutti gli adempimenti di cui al D.P.R. n. \n380/01, nei termini dallo stesso previsti, e ne dà \ncomunicazione alla competente autorità giudiziaria ai fini \ndell’esercizio dell’azione penale, nonché alle amministrazioni \npreposte alla tutela dei vincoli di cui al decreto legislativo 22 \ngennaio 2004, n. 42, in caso di interventi realizzati in aree o su \nbeni sottoposti ai vincoli stessi.\n6. L’esecuzione degli interventi di demolizione delle opere \nabusive, di ripristino dello stato dei luoghi e di tutela della \npubblica incolumità è disposta dal commissario ad acta che a \ntal fine si avvale anche del personale e dei mezzi messi a \ndisposizione previa intesa dal genio militare. Il commissario ad \nacta acquisisce il preventivo di spesa predisposto dal genio \nmilitare e lo sottopone all’approvazione del Presidente della \nGiunta regionale. Il commissario ad acta può, in alternativa, \naffidare l’esecuzione delle attività di cui al comma 5 ad imprese \nspecializzate e inserite nell’elenco di cui al comma 8.\n7. Il commissario ad acta richiede al comune inadempiente la \ndisponibilità a provvedere alla rimozione ed al trasporto a \ndiscarica delle macerie, assegnando un termine di dieci giorni. \nSe il comune dichiara la propria indisponibilità o non provvede \nnel termine suindicato il commissario ad acta richiede \nl’intervento del genio militare e, in caso di indisponibilità di quest ’ultimo, affida l ’esecuzione delle relative attività ad \nimprese specializzate ed inserite nell’elenco di cui al comma 8.\n8. E’ istituito l’elenco delle imprese specializzate a cui affidare, \nnel rispetto della vigente normativa in materia di appalti, \nl’esecuzione delle attività di demolizione delle opere edilizie \nabusive, di ripristino dello stato dei luoghi e di trasporto a \ndiscarica dei materiali di risulta. Con delibera di Giunta \nregionale sono stabiliti i requisiti soggettivi ed oggettivi, le \nmodalità di selezione delle imprese interessate all’inserimento \nnell’elenco e le modalità di aggiornamento su base annuale \ndello stesso e sono individuati gli interventi di cui al presente \narticolo da effettuare in via prioritaria.\n9. La riqualificazione ambientale delle aree sottoposte a vincolo \na seguito della demolizione delle opere abusive e del ripristino \ndello stato dei luoghi è effettuata secondo le modalità prescritte \ndalle amministrazioni a cui compete la vigilanza \nsull’osservanza del vincolo stesso.\n10. Gli oneri economici derivanti dall’esecuzione delle attività di \ncui ai commi 6, 7 e 9 sono posti a carico dei responsabili degli \nabusi. In caso di mancato adempimento si procede a mezzo di \nrecupero coattivo delle somme dovute.\n11. Le spese ed i compensi spettanti al commissario ad acta \nsono posti a carico del comune inadempiente. In caso di \nintervento sostitutivo il commissario ad acta, completate le \nprocedure previste dal D.P.R. n. 380/01, trasmette tutti gli atti \nalla procura della Repubblica ed alla procura generale presso \nla corte dei conti - sezione giurisdizionale per la Campania - per \ngli accertamenti di competenza.', '11': '\nDichiarazione d’urgenza\n1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi e per gli \neffetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto ed entra in vigore il \ngiorno stesso della sua pubblicazione nel bollettino ufficiale \ndella Regione Campania.\nNapoli,18 novembre 2004\nBASSOLINO'}
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campania
2,004
11
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{'1': 'Finalità e obiettivi\n1. La regione Campania con la presente legge promuove \nmisure di solidarietà in favore delle vittime di reati perpetrati \ndalla criminalità organizzata e comune con particolare \nriferimento a quelli di estorsione ed di usura.\n2. Le misure di cui al comma 1 integrano le provvidenze \nnazionali al fine di realizzare una più efficace strategia per la \ntutela delle vittime, la prevenzione della criminalità, la diffusione \ndella legalità, la formazione e la partecipazione alla vita civile \ndella comunità regionale.', '2': 'Definizione di vittima della criminalità\n1. Agli effetti della presente legge si intende per vittima della \ncriminalità, anche in riferimento all’articolo 1, lettera a) della \ndecisione quadro del consiglio dell’Unione europea \n2001/220/GAI, la persona fisica che ha subito un pregiudizio, \nfisico o mentale, sofferenze psichiche e danni materiali, in seguito a reati perpetrati dalla criminalità organizzata e comune \ncon particolare riferimento a quelli di estorsione e di usura e \nche ha presentato denuncia all’autorità competente.', '3': 'Attività della Regione\n1.La Giunta regionale, acquisiti gli indirizzi della commissione \nspeciale per la vigilanza e la difesa contro la camorra e la \ncriminalità del Consiglio regionale, definisce annualmente, su \nproposta del Presidente o dell’assessore delegato, sentita la \nconferenza regione – autonomie locali, le linee di intervento per \nle finalità della presente legge. \n2. Le linee di intervento di cui al comma 1 hanno ad oggetto le \nseguenti attività:\na) promozione e sostegno alle province ed ai comuni, anche in \nforma associata, per la realizzazione di progetti di sicurezza \nurbana integrata che hanno come finalità l’aiuto alle vittime di \nreati e la prevenzione di attività criminali, con particolare \nriferimento alla criminalità organizzata ed ai fenomeni di usura \ned estorsione;\nb) promozione e sostegno all’associazionismo di settore di cui \nal titolo III;\nc) acquisizione e catalogazione delle buone pratiche, anche \ncomunitarie ed internazionali, sviluppatesi in materia;\nd) promozione di attività di comunicazione e pubblicizzazione \nsui servizi offerti alle vittime ed ai loro familiari e campagne di \nsensibilizzazione sulle tematiche di cui alla presente legge;\ne) predisposizione, anche con l’ausilio della scuola regionale di polizia locale, di piani di formazione finalizzati a qualificare \noperatori del settore ed alla creazione di nuove professionalità;\nf) adozione del metodo della consultazione delle associazioni \ndei familiari delle vittime e degli altri organismi consultivi ed \nassociativi.', '4': 'Attività delle province\n1. La Giunta regionale eroga contributi alle province per la \nrealizzazione di progetti rivolti, prioritariamente, alle seguenti \nattività:\na) servizi di informazione e sostegno per l’accesso alle misure \npreviste dalla normativa nazionale e regionale per i cittadini e \nper i comuni singoli o associati;\nb) servizi di accompagnamento al credito, alla consulenza \naziendale e legale anche attraverso le organizzazioni del terzo \nsettore di comprovata esperienza e competenza; \nc) campagne di sensibilizzazione, attività di comunicazione e \npubblicizzazione degli interventi;\nd) attività di formazione relativa a specifici campi di intervento \nper il sostegno alle vittime di reati e la prevenzione di attività \ncriminali;\ne) attività di monitoraggio delle iniziative presenti sul territorio \nprovinciale.\n2. I contributi di cui al comma 1 sono assegnati fino alla misura \nmassima del settanta per cento delle spese ammissibili.', '5': 'Attività dei comuni\n1. La Giunta regionale eroga contributi ai comuni per la realizzazione prioritariamente di progetti che: \na) sono presentati da comuni in forma associata;\nb) prevedono l’attivazione di partenariati e coalizioni locali \nanche con la\ncollaborazione delle organizzazioni del terzo settore di \ncomprovata esperienza e competenza;\nc) sono finalizzati alla realizzazione di servizi di \naccompagnamento alle vittime, di sostegno alla \nrisocializzazione e di supporto psicologico.\n2. La Giunta regionale eroga, nel caso di vittime di reati \nperpetrati dalla criminalità organizzata e comune con \nparticolare riferimento a quelli di estorsione e di usura, \ncontributi ai comuni per la realizzazione di progetti di sostegno \nagli orfani delle vittime ed al nucleo familiare. I progetti possono \nprevedere, se sussistono condizioni di grave disagio o il danno \nsubito ha determinato la mancanza della fonte di reddito per il \nnucleo familiare, le seguenti attività:\na) tutoraggio e accompagnamento del minore orfano;\nb) sostegno ed incentivazione all’espletamento dell’obbligo \nscolastico per gli orfani minorenni;\nc) partecipazione agli oneri derivanti dalla regolare frequenza ai \ncorsi di studio della scuola superiore e dell’università, ed ai \ncorsi di qualifica, formazione e specializzazione per gli orfani;\nd) consulenza ed accompagnamento alle misure di \ninserimento nel mondo del lavoro;\ne) contributi per il sostegno al reddito del nucleo familiare ed \nalle esigenze straordinarie connesse all’atto criminoso.3. I contributi di cui ai commi 1 e 2 sono assegnati fino alla \nmisura massima del settanta per cento delle spese \nammissibili.', '6': 'Principi e finalità\n1. La regione Campania, al fine di favorire la convivenza civile e \ndemocratica e sostenere lo sviluppo economico del proprio \nterritorio, nel convincimento che i reati di usura ed estorsione \nsono reati contro la collettività e pregiudicano il tessuto \neconomico e sociale della comunità campana, promuove e \nsostiene attività di prevenzione ed interventi a favore delle \nvittime di tali reati tramite gli enti locali, come disposto negli \narticoli 4, 5 e 8, e l’associazionismo di settore senza scopo di \nlucro e con sede legale nel territorio regionale, come previsto \ndagli articoli 7 e 8.', '7': 'Misure di sostegno alle organizzazioni riconosciute.\n1. La Giunta regionale, secondo quanto stabilito annualmente \nnelle linee di intervento di cui all’articolo 3, al fine di sostenere \ned incentivare l’associazionismo di settore, eroga contributi a \nfavore di:\na) associazioni e organizzazioni antiestorsione di cui alla legge \n23 febbraio 1999, n. 44, articolo 13, comma 2; \nb) Fondazioni, organizzazioni e associazioni per la prevenzione \ndel fenomeno dell’usura di cui legge 7 marzo 1996, n. 108, \narticolo 15 .\n2. Il contributo è concesso prioritariamente per i progetti \nrealizzati in collaborazione con gli enti locali e per le seguenti attività:\na) informazione e sensibilizzazione sui fenomeni dell’usura e \ndell’estorsione;\nb) costituzione di parte civile nei procedimenti penali per i reati \ndi usura ed estorsione;\nc) assistenza legale, consulenza aziendale e supporto \npsicologico finalizzati ad un programma di tutoraggio \nsottoscritto dall’interessato;\nd) iniziative sociali urgenti ed efficaci finalizzate a prevenire reati \ndi usura e di estorsione nei confronti di persone fisiche in \nparticolari condizioni di necessità attraverso un’ attività di \naccompagnamento e di tutoraggio sociale.', '8': 'Iniziative finalizzate all’accesso al credito.\n1. La Giunta regionale eroga contributi a favore di:\na) enti locali, anche in forma associata, che sostengono la \ncostituzione e l’incremento con proprie risorse di fondi di \ngaranzia antiusura, ai sensi della legge 108/96, articolo 15, al \nfine di prevenire i fenomeni di usura ed estorsione e \npromuovere la costituzione di una rete di supporto a favore \ndelle piccole e medie imprese con difficoltà di accesso al \ncredito;\nb) consorzi o cooperative di garanzia collettiva fidi -denominati \nconfidi- ai sensi della legge 5 ottobre 1991, n. 317, articolo 29, \nal fine di promuovere la costituzione e l’integrazione dei fondi \nspeciali antiusura, ai sensi della legge 108/96, articolo 15, \ncomma 1;c) fondazioni e associazioni antiusura al fine di promuovere la \ncostituzione e l’integrazione del fondo di garanzia di cui alla \nlegge 108/96, articolo 15, comma 6.', '9': 'Consulta delle associazioni\n1. E’ istituita la consulta delle organizzazioni antiestorsione ed \nantiusura presieduta dal presidente o dall’assessore delegato \ne composta:\na) da un rappresentante designato con atto formale per ognuna \ndelle organizzazioni di cui agli articoli 7 e 8;\nb) da un rappresentante locale di ognuna delle organizzazioni \nnazionali rappresentate nel Consiglio nazionale dell’economia \ne del lavoro.\n2. La consulta è nominata con decreto del Presidente della \nregione entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della \npresente legge.\n3. La consulta, entro il 31 marzo di ogni anno, redige un \nrapporto delle attività realizzate sul territorio per il contrasto ai \nfenomeni di estorsione ed usura finalizzato a fornire un quadro \ncomplessivo delle azioni poste in essere nell’annualità \nprecedente e a segnalare nuovi ambiti ed arre tematiche da \ninserire in sede di definizione delle linee di intervento.', '10': '\nLimiti temporali\n1. I contributi di cui agli articoli 4, 5, 7 e 8 sono erogati per gli \neventi dannosi verificatisi nel territorio della regione Campania \nsuccessivamente alla data di entrata in vigore della presente legge.', '11': '\nLinee di attuazione\n1. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente \nlegge, la Giunta regionale, acquisito il parere della \ncommissione speciale per la vigilanza e la difesa contro la \ncamorra e la criminalità del Consiglio regionale, adotta le linee \nper l’attuazione che sanciscono i criteri, i tempi e le modalità di \nfinanziamento delle attività previste dalla presente legge nei \nlimiti degli stanziamenti di cui alla legge di bilancio annuale.', '12': '\nNorma finanziaria\n1. All’onere derivante dall’attuazione della presente legge, \nstabilito per il triennio 2004-2006 in 7.000.000,00 di euro si fa \nfronte, in termini di competenza e di cassa, con imputazione \nalle risorse dell’Unità Previsionale di Base 6.23.222 con \nconsequenziale istituzione del capitolo di spesa “Fondo di \nprossimità per le azioni di solidarietà a favore delle vittime della \ncriminalità”.\n2. Per il corrente esercizio finanziario la spesa pari ad \n1.000.000,00 di euro grava sul capitolo di spesa di cui al \ncomma 1 mediante prelievo della occorrente somma \ndall’U.P.B. 7.29.65. - bilancio corrente - che diminuisce di pari \nimporto.\n3. Per gli esercizi finanziari 2005 e 2006 la spesa annuale pari \na 3.000.000,00 di euro grava sul capitolo di cui al comma 1, \nmediante copertura finanziaria in sede di adozione delle leggi di bilancio corrispondenti.', '13': '\nDichiarazione d’urgenza\nLa presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli effetti \ndegli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il giorno \nsuccessivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della \nRegione Campania.\nNapoli,9 dicembre 2004\nBASSOLINO'}
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null
{'1': '1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge, \nl’ammontare delle spese per i compensi di notifica degli atti \nimpositivi e degli atti di contestazione e di irrogazione delle \nsanzioni, emanati dall’amministrazione regionale per violazioni \na norme tributarie o per l’applicazione di sanzioni \namministrative, ripetibili nei confronti del destinatario dell’atto di \nnotifica, è fissato nella misura unitaria di euro 6,00 a decorrere \ndall’esercizio finanziario 2004.\n2. Per il triennio 2004-2006 è autorizzato il rifinanziamento e la \nriduzione di spese, già autorizzate da precedenti disposizioni \nlegislative, secondo gli importi e per le unità previsionali di \nbase distinte in relazione al carattere vincolante o obbligatorio \ned in ragione della loro correlazione a trasferimenti dallo Stato, \ndall’Unione Europea o a risorse proprie della Regione, ai sensi \ndella legge regionale 30 aprile 2002, n. 7, articoli 12 e 15 , \ncomma 5, 17 e 33.\n3. Il termine previsto dalla legge regionale 5 agosto 1999, n. 5, articolo 17, è differito di novanta giorni dalla data di entrata in \nvigore della presente legge.', '2': '1. Al secondo rigo, comma 1, articolo 3 della legge regionale \n12 dicembre 2003, n. 23, le parole “di cui alla U.P.B. 4.16.41”\nsono sostituite dalle parole “di cui alla U.P.B. 6.23.222.”\n2. L’articolo 3 della legge regionale 24 dicembre 2003, n. 28, è \ncosì modificato:\na)al comma 3, dopo la parola “concessionario” aggiungere le \nparole “e dal titolare”; dopo la parola “carburante” aggiungere le \nparole “o, per loro delega, dalla società petrolifera che sia unica \nfornitrice dell’impianto, su base mensile e sui quantitativi di cui \nalla lettera d), comma 1, articolo 1, del decreto del Ministero \ndelle finanze 30 luglio 1996”.\nb)al comma 4, dopo la parole “successivo” elidere “a quello di \nerogazione”; dopo le parole “articoli 17, 18 e 19” aggiungere le \nparole “o con versamento sul conto della tesoreria regione \nCampania”. \nc)al comma 6, dopo la parola “tributo” aggiungere il periodo \n“effettuato sulla base della dichiarazione annuale redatta in \nconformità ai criteri stabiliti dal decreto del Ministero delle \nfinanze 30 luglio 1996 e presentata alla Regione entro il 31 \ngennaio dell’anno successivo a quello cui i versamenti si \nriferiscono”; dopo la parola “comma 13” aggiungere le parole “\ndel decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, articolo 50, \ncomma 1”.\n3. Al punto 2), lettera d), comma 1, articolo 1 della legge \nregionale 15 aprile 1998, n. 6, dopo le parole “Vico Equense”\nsono aggiunte le parole “Meta di Sorrento ”.4. I termini per la utilizzazione dei contributi concessi agli enti \nlocali con i riparti degli anni 2000, 2001 e 2002, per lavori di \nimpiantistica sportiva di cui alle lettere a) e c), comma 1, \narticolo 2 della legge regionale 12 dicembre 1979, n. 42, sono \nprorogati di centottanta giorni dalla data di pubblicazione della \npresente legge. Decorsi tali termini, i contributi sono revocati. \nLa proroga è concessa anche per i riparti di cui alle leggi \nregionali 31 ottobre 1978, n. 51, 18 ottobre 1989, n. 21 e 6 \nmaggio 1985, n. 50. \n5. I termini per l’approvazione dei progetti definitivi relativi agli \ninterventi compresi nei piani esecutivi degli anni 2000, 2001, \n2002 e 2003, di cui alla legge regionale 51/78, sono prorogati \ndi centottanta giorni dalla data di pubblicazione della presente \nlegge.\n6. I termini indicati dal comma 1 dell’articolo 15 della legge \nregionale 11 agosto 2001, n. 10, sono prorogati al 31 dicembre \n2004.\n7. Il beneficio di cui al comma 3, articolo 3 della legge regionale \n7 maggio 1996, n. 11, è esteso ai progetti finanziati dalla \nRegione con la legge regionale 51/78.\n8. I termini di cui al comma 2, articolo 16, della legge regionale \n14 marzo 2003, n. 7, sono prorogati al 31 dicembre 2005.\n9. Le lettere a) e b) del comma 1, articolo 34 della legge \nregionale 3 giugno 1997, n. 15, sono così sostituite:\na)“il 40% alle federazioni regionali proporzionalmente al \nnumero di artigiani e piccole imprese associati certificato dalle \norganizzazioni nazionali di cui all’articolo 1;b)il 60% alle associazioni provinciali in proporzione al numero \ndi artigiani e piccole imprese associati certificato dalle \norganizzazioni nazionali di cui all’articolo 1.”\n10. I termini indicati dal comma 4, articolo 10, della legge \nregionale 3 dicembre 2003, n. 20, sono prorogati di novanta \ngiorni.\n11. E’ istituito un fondo per l’assistenza ai cittadini che per \ncause imprevedibili e non naturali hanno subito una limitazione \nal diritto di abitazione. Le procedure sono fissate con delibera \ndella Giunta regionale, sentita la commissione consiliare \ncompetente. Il fondo è dotato per il corrente esercizio finanziario \ndi euro 500.000,00 a gravare sulla U.P.B. 1.3.10.\n12. Al punto c), comma 1, articolo 4 della legge regionale 7 \nagosto 1996, n. 17, dopo la parola “esecutivi” sono aggiunte le \nparole “regionali o nazionali”.', '3': '1. E’ istituita l’enoteca regionale di Taurasi per la promozione e \nla valorizzazione dei prodotti viti-vinicoli della provincia di \nAvellino con lo stanziamento di euro 150.000,00 a gravare per il \ncorrente esercizio finanziario sulla U.P.B. 2.76.183.\n2. E’ istituito il parco archeologico-fluviale e della rete \narcheologico-museale della Valle del Sarno ed il parco naturale \narcheologico regionale del Castello dei Sanseverino nel \ncomune di Mercato San Severino, d’intesa con la \nsovrintendenza ai beni archeologici. Il relativo onere, in termini \ndi competenza e di cassa, per l’esercizio finanziario corrente, \npari ad euro 300.000,00, grava sulla U.P.B. 1.1.3 per le spese \ndi primo funzionamento di uno studio di fattibilità.\n3. In via straordinaria ed al fine di contribuire alla ripresa economica delle aree agricole interessate, è imputato al \nbilancio regionale 2004 l’onere corrispondente ai contributi di \nbonifica gravanti sugli immobili che ricadono nelle zone \ndisastrate dagli eventi del maggio 1998 e nei comprensori di \nbonifica dell’Agro sarnese nocerino e del bacino inferiore del \nVolturno relativi agli esercizi dal 1998 al 2002. La spesa pari ad \neuro 3.500.000,00 grava sulla U.P.B. di riferimento \n“Risarcimento di mancati introiti nel bilancio dei consorzi di \nbonifica dell’Agro sarnese nocerino e del bacino inferiore del \nVolturno, a seguito della sospensione del pagamento dei \ncontributi di bonifica disposta dalla Regione”. Il contributo è \ncorrisposto ai consorzi di bonifica interessati alla presentazione \ndei ruoli di bonifica relativamente agli esercizi dal 1998 al 2002 \nprevia assunzione dell’impegno alla restituzione delle somme \npagate dagli utenti allo stesso titolo. \n4. L’elenco dei beni regionali alienabili, ai sensi del comma 3, \narticolo 25 della legge regionale 6 dicembre 2000, n. 18, è \nincrementato dai seguenti cespiti:\na)appartamento in Caserta, alla piazza Matteotti, n. 8, piano \nquarto, interno 11;\nb) n. 4 ex caselli di bonifica in Bacoli, località Fusaro;\nc) immobile in Salerno alla via Salvador Allende, n. 45 -corpo di \nfabbrica posteriore-;\nd)immobile in Cava de’ Tirreni -SA- al Viale Mazzini, n. 76 -ex \nO.N. P.I-;\ne) fabbricato rurale in Zungoli -AV- alla via Cesare Battisti –\nlargo Riscatto Baronale; f)complesso immobiliare in Napoli alla Piazzetta Vita alla Sanità \n-ex ospedale San Camillo-; \ng)appartamento in Napoli alla via Roberto Bracco, n. 15/A, \nscala E, piano quarto, interno 5;\nh) ex casello di bonifica in San Tammaro -CE- -Mulino S. \nAntonio- Regi Lagni;\ni) ex casello di bonifica in Caivano -NA- Ponte Carbonara -\nRegi Lagni.\n5. Il diritto di prelazione riconosciuto ai soggetti che, alla data \ndi \nentrata in vigore della legge regionale 12 dicembre 2003, si \ntrovano nelle condizioni di cui ai punti a) e b), comma 3, \narticolo 25 della legge regionale 18/00, è riconosciuto agli enti \npubblici.\n6. L’articolo 47 della legge regionale 26 luglio 2002, n. 15 è \nabrogato. Se i soggetti preposti o alla nomina o alla \ndesignazione in organi collegiali regionali hanno effettuato la \nnomina o la designazione stessa, si provvede al \nconsequenziale provvedimento di nomina di detti componenti in \nseno all’organo collegiale anche non contestualmente alla \nnomina di altri componenti l’organo stesso, limitatamente alle \nnomine di competenza regionale.\n7. Il comma 1, articolo 9 della legge regionale 11 agosto \n1978, n. 23, è così modificato: \n“Al difensore civico spetta una indennità pari ai 2/3 \ndell’indennità di funzione corrisposta ai consiglieri regionali.”\n8. In previsione dell’attuazione del contratto decentrato del \npersonale regionale, l ’incremento del fondo per le alte professionalità relativamente alle annualità 2005/2006 del \nbilancio è fissato ad una misura non inferiore al 5% del monte \nsalario.\n9. E’ concesso un contributo straordinario di euro 500.000,00 \nall’amministrazione provinciale di Napoli per la messa in \nsicurezza della strada regionale denominata “Raffaele Bosco”, \ntratto Vico Equense-Moiano.', '4': '1. E’ autorizzata, in attuazione della delibera CIPE n. 26/2004, \nper il corrente esercizio finanziario la spesa di euro 200.000,00 \nper il sostegno nella fase di avvio dei patti territoriali a gravare \nsulle risorse finanziarie della U.P.B. 6.23.59.\n2. Quota parte del ricorso al mercato finanziario di cui \nall’articolo 6 della legge di bilancio 2004, fino al limite di euro \n50.000.000,00 è destinato alle politiche di investimento \ndeliberate dalla Giunta regionale con provvedimenti n. 3950 del \n7 agosto 2001, n. 912 dell’8 marzo 2002 e n. 942 del 14 marzo \n2003.\n3. La regione Campania assicura le attività della sala operativa \ndi protezione civile a cura del relativo settore regionale. Gli oneri \ngravano sulla U.P.B. 1.1.1.\n4. Per assicurare il ripristino o la ricostruzione degli interventi di \ncui all’ordinanza del Ministro dell’interno n. 3142/2001 e \nsuccessive modifiche e integrazioni, è corrisposto al Sindaco di \nNapoli, commissario delegato ai sensi della predetta \nordinanza, un contributo di euro 1.000.000,00. Il commissario \ndelegato, d’intesa con il settore regionale programmazione \ninterventi di protezione civile sul territorio, provvede secondo le procedure e deroghe di cui alla ordinanza stessa a definire i \ncriteri e le modalità di concessione ed erogazione del \ncontributo ai singoli proprietari nei limiti dell’importo \ncomplessivamente assentito. Le unità immobiliari alle quali è \nconcesso il contributo non possono essere alienate per un \nperiodo di 5 anni a decorrere dalla data di completamento dei \nlavori di ripristino o di ricostruzione. L’onere relativo al \ncontributo pari ad euro 1.000.000,00 grava sulla U.P.B. 1.1.1. E’\nfinanziato il completamento dell’intervento di cui al comma 5, \narticolo 5, dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei \nMinistri n. 3293 del 6 giugno 2003 per un importo di euro \n1.800.000,00 a gravare sulla U.P.B. n. 1.1.1.\n5. Per l’istituzione e l’avviamento della facoltà di medicina \npresso l’università di Salerno è concesso un contributo di euro \n800.000,00 a gravare sulla U.P.B. 6.23.54.\n6. Le comunità montane possono utilizzare i fondi residui \nassegnati dalla regione Campania ai sensi della legge 25 \nmaggio 1970, n. 364, con le modalità di cui alla legge 13 \nnovembre 2002, n. 256 ed in particolare con l’erogazione di \ncontributi erariali di ricostituzione di aziende agricole \ndanneggiate dagli eventi alluvionali causati negli anni 1999, \n2000, 2002, nonché per il ripristino delle strade interpoderali e \ndei danni causati alle opere di bonifica montana nei limiti delle \nrisorse disponibili.\n7. Le attività di istruttoria, erogazione ed assistenza tecnica e \namministrativa relativa a strumenti di promozione e sostegno \nallo sviluppo del sistema produttivo regionale, finalizzate \nall’attuazione delle misure POR poste al comma 3, articolo 67 della legge regionale 10/01, sono equiparate ai servizi previsti \nal comma 1 dello stesso articolo. Per dette attività possono \nessere prorogate le convenzioni già in essere con \nl’amministrazione statale per interventi agevolati trasferiti alla \nregione Campania.\n8. Al presidente ed ai consiglieri di amministrazione degli istituti \nautonomi delle case popolari della regione Campania, si \napplicano le norme di cui al comma 3, articolo 18 della legge 3 \nagosto 1999, n. 265, limitatamente ai permessi ed alle \naspettative non retribuite.\n9. In analogia a quanto previsto dalla legge 11 luglio 1986 n. \n390, agli enti o istituzioni o fondazioni o associazioni \nriconosciute, che perseguono fini esclusivamente di rilevante \ninteresse socio-sanitario ed assistenziale, che svolgono attività \nnei locali degli istituti autonomi case popolari e del patrimonio \nregionale, è concesso stipulare contratti di locazione per un \ncanone ricognitorio annuo non superiore al 60% di quello \ndeterminato dai rispettivi enti.\n10. E’ autorizzato il rifinanziamento del comma 1 dell’articolo 27 \ndella legge regionale 15/02 per un importo triennale di euro \n9.000.000,00 a decorrere dall’annualità 2005.', '5': '1. Al fine di favorire lo sviluppo dei comuni con popolazione fino \na 5000 abitanti è istituito, a partire dal corrente esercizio \nfinanziario, un fondo regionale annuale ordinario di euro \n5.000.000,00 a gravare sulla U.P.B. 1.82.227 per investimenti e \nopere pubbliche proposte dai comuni, con le modalità ed i \ncriteri di cui alla legge regionale 51/78. Prioritariamente ed in misura non inferiore al 50% dello stanziamento complessivo, \ndetto fondo è destinato alla incentivazione di opere \nintercomunali. \n2. Allo scopo di favorire il riequilibrio territoriale ed il recupero \ndei piccoli centri abitati i soggetti che trasferiscono la propria \nresidenza nei comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti \ne classificati montani, ai sensi della legge 25 luglio 1952, n. \n991, e che si impegnano a restarvi per un quinquennio, per tale \nperiodo:\na)sono esentati dall’applicazione delle disposizioni di cui al \ndecreto legge 14 gennaio 1991, n. 7;\nb)sono esentati dall’applicazione delle disposizioni di cui alla \nlegge regionale 3 aprile 1991, n. 8;\nc)sono destinatari di agevolazioni tariffarie sui mezzi di \ntrasporto pubblico locale secondo i criteri e le direttive emanate \ndalla Giunta regionale, mediante assegnazione di risorse \nfinanziarie ai comuni con utilizzazione delle risorse di cui al \nfondo previsto dall’articolo 13 della legge regionale n. 10/01.\nd)per le prestazioni di igiene e sanità pubblica veterinaria \nespletate dalle aziende sanitarie locali sono applicate le tariffe \ndi cui al tariffario approvato con delibera di Giunta regionale n. \n2232 del 7 giugno 2002, ridotte del 60%;\ndetti provvedimenti sono resi esecutivi con apposito atto della \nGiunta regionale.\n3. L’assessorato regionale ai lavori pubblici è autorizzato alla \nricontrattazione dei mutui degli enti locali con la cassa depositi \ne prestiti per il tasso e per la durata dei mutui medesimi.\n4. L’assessorato regionale agli enti locali promuove l ’esercizio associato di funzioni e servizi dei comuni con popolazione fino \na 5000 abitanti, organizzando ambiti di unione di comuni non \nrientranti nelle comunità montane. Per tali unioni di comuni è \nistituito un fondo unico regionale per la incentivazione dei \nservizi associati intercomunali fissato per l’anno 2004 in euro \n2.000.000,00 a gravare sulla U.P.B. 1.82.227, da utilizzarsi \nsecondo le modalità della legge regionale n. 51/78.\n5. Nelle more della legge che deve definire i compiti e le \nfunzioni in via ordinaria e permanente dell’agenzia regionale \nper la difesa del suolo e tenuto conto che il 31 dicembre 2004 \ncessano le attribuzioni in capo al Presidente della regione \nCampania, commissario delegato ex ordinanza del Ministero \ndegli interni n. 2994/99 e successive modificazioni, i compiti e \nle funzioni e le strutture di cui alle ordinanze 2994/99 e 2789/98 \nin capo alla struttura commissariale sono attribuiti all’agenzia \nregionale campana per la difesa del suolo a tal fine istituita. \nL’agenzia è retta da un coordinatore nominato dal Presidente \ndella Regione, su proposta dell’assessore all’ambiente, tra \nsoggetti aventi una particolare qualificata esperienza nel settore \ndella difesa idrogeologica, con il compito, altresì, di predisporre \nquanto necessario per il prosieguo dell’attività ordinaria. Per la \ngestione della fase transitoria è assegnata all’agenzia il fondo \ndi euro 500.000,00 a gravare sulla U.P.B. 1.1.1.\n6. Per il sostegno e la promozione del sistema universitario \ncampano e per il diritto agli studi universitari le previsioni del \nbilancio 2004 e quelle del bilancio triennale sono così \ndeterminate:anno 2004 10 milioni di euro;\nanno 2005 25 milioni di euro;\nanno 2006 30 milioni di euro.', '6': '1. E’ istituita alle dirette dipendenze del Presidente della Giunta \nregionale una direzione di staff finalizzata all’elaborazione di un \npiano per la ricostruzione del sistema industriale della regione \nCampania. Tale direzione deve essere supportata da una \nstruttura organizzativa istituita con delibera della Giunta \nregionale con il compito di:\na) operare una ricognizione dell’attuale apparato industriale \nregionale;\nb) evidenziare le criticità attuali;\nc) proporre soluzioni per il rilancio delle politiche gestionali per \nla ricostruzione del\nsistema industriale ed il rilancio del lavoro operaio;\nla tabella “B” allegata alla legge regionale 4 luglio 1991, n. 11 è \nconseguentemente modificata. Gli oneri finanziari connessi alla \nrealizzazione dell’attività di competenza della direzione gravano \nsulle risorse della U.P.B. 1.4.235 che è incrementata di euro \n1.000.000,00. Ogni sei mesi la struttura è tenuta ad inviare \nrelazione documentata al Consiglio regionale.\n2. Il personale operante nelle discipline individuate nella \ndelibera di Consiglio regionale del 2 luglio 2004 n. 268/1, \ncompresi i fonologopedisti, in costanza di rapporto di lavoro \npossono continuare a svolgere la propria attività sotto la \nsupervisione dell’equipe multidisciplinare o del direttore \nsanitario dei centri temporaneamente accreditati fino al \nconseguimento dei titoli universitari idonei con le modalità previste dai protocolli d’intesa tra regione Campania e gli \natenei. Detto personale rientra nel riconoscimento, anche \nretroattivo, delle capacità operative di ogni struttura ai sensi \ndelle delibere di giunta regionale n. 1270 e 1272 del 28 marzo \n2003. Le suddette disposizioni si applicano anche ai tecnici di \nlaboratorio chimico-biologico in possesso di titolo di studio non \nequipollente.\n3. In attuazione del comma 1, lettera h), articolo 19 del decreto \nlegislativo 18 agosto 2000, n. 267, i servizi in materia di \nsanificazione ambientale, previsti con delibera di Giunta \nregionale n. 1289 del 26 febbraio 1996, sono attribuiti alle \nprovince. Le AA.SS.LL. continuano ad assicurare detti servizi \nfino al definitivo passaggio delle competenze alle province che \nsono tenute ad assicurare gli stessi a decorrere dall’1 gennaio \n2006. All’onere derivante dall’applicazione della presente \nnorma si provvede con l’istituzione di apposito fondo di bilancio \nper ogni esercizio finanziario.\n4. L’articolo 1 della legge regionale 31 dicembre 2003, n. 30, è \nabrogato.\n5. Al fine di adeguare le previsioni del bilancio e del bilancio \ntriennale, i termini di legge, con esclusione delle norme di \nnatura urbanistica, i riparti, le agevolazioni previste dalle leggi \nregionali per i comuni ricadenti nella “zona rossa” dell’area \nvesuviana, pur in diminuzione di abitanti, si applicano sulla \nbase della popolazione residente nell’anno 2003. \n6. Per tutte le funzioni di natura amministrativa di competenza \ndella regione Campania ed alle assegnazioni finanziarie da essa attribuite, i comuni di Pompei e Sant ’Anastasia, sedi di \nsantuari meta di pellegrinaggio, sono equiparati ad un comune \ncon popolazione pari a 40.000 abitanti. Detta norma ha validità \nper un triennio.\n7. La Giunta regionale è autorizzata a provvedere direttamente \nagli interventi per la realizzazione del sistema depurativo di \nSolofra e Mercato San Severino per un importo complessivo di \neuro 7.000.000,00. Per l’esecuzione delle opere si applicano le \nnorme di cui alla legge regionale 51/78. \nAlla relativa spesa si provvede per il corrente esercizio \nfinanziario con lo stanziamento di euro 5.000.000,00 a gravare \nsulla U.P.B. 2.66.137, nonché con lo stanziamento di euro \n2.000.000,00 per l’esercizio finanziario 2005 a gravare sempre \nsulla stessa U.P.B.\n8. L’articolo 14 della legge regionale 25 agosto 1989, n. 15, \ncome sostituito dall’articolo 86 della legge regionale 11 agosto \n2001, n. 10, è così modificato:\nal punto d) sostituire la parola “quattro” con “cinque”\nrelativamente alle commissioni consiliari permanenti e \naggiungere le parole “e sei unità per le commissioni speciali”;\nil personale di cui all’incremento previsto nel presente comma \ndeve provenire dai ruoli del Consiglio regionale o della Giunta \nregionale; i posti resisi vacanti in tali ruoli non possono essere \ncoperti.\n9. E’ istituito un fondo per finanziare attività ed iniziative \nistituzionali rappresentate dalle aree generali di coordinamento \ndella giunta regionale in sede di sessione di bilancio, \nquantizzato per il corrente esercizio finanziario in euro 3.010.000,00 a gravare sulla U.P.B. 6.23.224, di nuova \nistituzione denominata “Spese per attività ed iniziative \nistituzionali”.', '7': '1. In attuazione della legge 1 agosto 2003, n. 206, la regione \nCampania incentiva la funzione educativa e sociale svolta nella \ncomunità locale mediante le attività di oratorio o attività similari, \ndalle parrocchie e dagli enti ecclesiastici della Chiesa cattolica, \nnonché dagli enti delle altre confessioni religiose con le quali lo \nStato ha stipulato un’intesa ai sensi del comma 3, articolo 8, \ndella Costituzione. Dette attività sono finalizzate a favorire lo \nsviluppo, la realizzazione individuale e la socializzazione dei \nminori, degli adolescenti e dei giovani di ogni nazionalità \nresidenti nel territorio campano. In particolare, è promossa la \nrealizzazione di programmi, azioni e interventi finalizzati alla \ndiffusione dello sport e della solidarietà, alla promozione \nsociale e di iniziative culturali nel tempo libero e al contrasto \ndell’emarginazione sociale, della discriminazione razziale, del \ndisagio e della devianza in ambito minorile. Prioritariamente \nsono promosse le attività svolte dai soggetti di cui in \nprecedenza presenti nelle realtà più disagiate. Sono \nconsiderati a tutti gli effetti opere di urbanizzazione secondaria, \nquali pertinenze degli edifici di culto, gli immobili e le \nattrezzature fisse destinate alle attività di oratorio e similari. Il \nrelativo onere finanziario pari a euro 2.000.000,00 per il corrente \nesercizio finanziario grava sulla U.P.B. 4.16.41.\n2. La Regione, nell’ambito dell’erogazione delle prestazioni \nrientranti nel sistema di assistenza domiciliare, promuove ed incentiva iniziative volte a consentire alle persone prive di \nautonomia fisica o psichica, che non necessitano di ricovero in \nstrutture di tipo ospedaliero e nei centri di riabilitazione di \ncontinuare a vivere nel proprio domicilio o presso il nucleo \nfamiliare di appartenenza. A tal fine, i comuni, per ciò che \nconcerne le prestazioni sociali a rilevanza sanitaria indicate \nall’articolo 3 septies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, \nn. 502, come integrato dal decreto legislativo 19 giugno 1999, \nn. 229, possono prevedere, nell’ambito dei propri regolamenti, \nla concessione su richiesta degli aventi diritto all’assistenza \ndomiciliare:\na) di titoli validi per l’acquisto di servizi dai soggetti pubblici e \ndai soggetti privati convenzionati o accreditati, erogatori di \nprestazioni sociali; \nb) di contributi economici al nucleo familiare dell’assistito per le \nprestazioni sociali effettuate direttamente dalla famiglia;\nla Giunta regionale, con propria deliberazione, determina gli \nindirizzi per la concessione dei titoli e dei contributi di cui alle \nlettere a) e b). I relativi oneri quantizzati in euro 2.000.000,00 \ngravano sulla U.P.B. 4.16.41.', '8': 'Dichiarazione d’urgenza\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli \neffetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il \ngiorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania.\nNapoli,8 novembre 2004\nBASSOLINO'}
null
campania
2,004
9
null
{'1': 'Bilancio Annuale\n1. Il totale generale delle entrate della Regione per l’anno \nfinanziario 2004, è approvato in euro 13.486.473.438,35 in \ntermini di competenza e in euro 18.390.739.770,66 in termini di \ncassa, di cui per partite di giro euro 1.207.720.526,05.\n2. Sono autorizzati l’accertamento, la riscossione ed il \nversamento alla cassa delle entrate della Regione per l’anno \nfinanziario 2004.\n3. Il totale generale delle spese della Regione per l’anno \nfinanziario 2004, è approvato in euro 13.486.473.438,35 in \ntermini di competenza ed in euro 17.826.200.702,70 in termini \ndi cassa, di cui per partite di giro euro 1.207.720.526,05. \n4. Sono autorizzati l’assunzione di impegni di spesa entro i \nlimiti degli stanziamenti di competenza ed il pagamento delle \nspese entro i limiti degli stanziamenti di cassa dello stato di \nprevisione della spesa per l’anno finanziario 2004.5. È autorizzata l ’iscrizione nell ’Unità Previsionale di Base \n7.28.064 “Fondi di riserva per spese obbligatorie e per il \npagamento dei residui passivi colpiti da perenzione \namministrativa e reclamati dai creditori” degli impegni di spesa \nregolarmente assunti, di parte corrente ed in conto capitale \nnegli esercizi precedenti, caduti in perenzione alla chiusura \ndell’esercizio precedente a quello cui la presente legge si \nriferisce e che si prevede di pagare nel corso dell’esercizio \n2004 per un ammontare complessivo pari a euro \n450.000.000,00. La copertura finanziaria per il pagamento dei \nresidui perenti è garantita da quota parte del risultato di \namministrazione -avanzo di amministrazione-.', '2': 'Quadro generale riassuntivo\n1. E’ approvato il quadro generale riassuntivo del bilancio per \nl’anno finanziario 2004 e per il triennio 2004-2006 che riporta, \ndistintamente per la competenza, la cassa ed i residui, i totali \ndelle entrate ed i totali delle spese.', '3': 'Bilancio pluriennale\n1. E’ approvato il bilancio pluriennale per gli esercizi \n2004-2006.', '4': 'Elenco provvedimenti legislativi e fondi speciali\n1. E’ approvato l’elenco dei provvedimenti legislativi -allegato A, \nla cui copertura è precostituita dai fondi speciali cui alla legge \nregionale 30 aprile 2002, n. 7, articolo 27. \n2. Nel bilancio annuale 2004, per la copertura dei provvedimenti legislativi inseriti nell’elenco di cui al comma 1, sono iscritti, a \nseconda che siano destinati alla copertura di spese correnti o \ndi spese in conto capitale, gli stanziamenti dei fondi speciali, \npari a complessivi euro 4.100.000,00.\n3. A seguito dell’entrata in vigore dei provvedimenti legislativi di \ncui al comma 1 è consentito ai sensi della legge regionale \n7/02, articolo 27, comma 5, disporre il prelievo delle relative \ndisponibilità dai fondi di cui al comma 2.', '5': 'Variazione di bilancio\n1. Ai sensi della legge regionale 7/02, articolo 29, è consentito \napportare variazioni compensative, all’interno della medesima \nclassificazione economica, tra unità previsionali di base della \nstessa funzione obiettivo o tra unità previsionali di base \nstrettamente collegate nell’ambito dello stesso atto di \nprogrammazione regionale.\n2. Le unità previsionali di base tra le quali sono disposte le \nrelative compensazioni di cui al comma 1 sono riportate \nnell’elenco di cui all’allegato B.', '6': 'Ricorso al mercato finanziario\n1. E’ autorizzato il ricorso al mercato finanziario per l’esercizio \n2004 ai sensi e per gli effetti della legge regionale 7/02, articolo \n3, commi 4 e 5 ed articolo 9, per consentire alla Regione di \nprovvedere alla rinegoziazione del debito complessivo per i \nmutui già in essere, anche per l’utilizzazione in sostituzione di \nnuovi strumenti di finanziamento, ed al fine della realizzazione di investimenti e per partecipare a società che svolgano attività \nstrumentali rispetto agli obiettivi della programmazione \nregionale.\n2. Il limite complessivo entro il quale è autorizzato il ricorso al \nmercato finanziario di cui al comma 1 è di euro 600.000.000,00 \nla cui incidenza deve essere contenuta entro il limite previsto \ndella legge regionale 7/02, articolo 9, comma 2, alle migliori \ncondizioni di mercato ed in ragione delle azioni di \nristrutturazione e rinegoziazione del debito complessivo.', '7': 'Fondi di riserva\n1. E’ autorizzata l’iscrizione in termini di competenza e di cassa \nnello stato di previsione della spesa per l’anno finanziario \n2004, ciascuno in distinta unità previsionale di base di parte \ncorrente:\na)del fondo spese obbligatorie e per il pagamento dei residui \npassivi colpiti da perenzione amministrativa e reclamati dai \ncreditori pari ad euro 450.000.000,00 per la competenza ed a \neuro 450.000.000,00 per la cassa;\nb)del fondo di riserva per spese impreviste pari ad euro \n9.283.921,27 per la competenza ed a euro 9.283.921,27 per la \ncassa; \nc)del fondo per spese obbligatorie pari ad euro 8.395.786,10 \nper la competenza e ad euro 8.395.786,10 per la cassa;\nd)del fondo di riserva di cassa, iscritto nel bilancio solo in \ntermini di cassa, pari ad euro 1.264.429.543,82.', '8': 'Approvazione degli schemi di bilancio1. Sono approvati gli schemi di bilancio di cui alla presente \nlegge e la classificazione delle spese e delle entrate in essi \nrappresentate, con particolare riferimento alla loro ripartizione \nin funzioni obiettivo ed unità previsionali di base, anche per \nquanto concerne le contabilità speciali, ai sensi e per gli effetti \ndella legge regionale 7/02, articolo 17.', '9': 'Approvazione elenco spese obbligatorie\n1. E’ approvato l’elenco delle spese obbligatorie di cui \nall’articolo 7, comma 2 , lettera c), della legge regionale n. 7 \n/02- allegato C-.', '10': '\nGaranzie\n1. La Giunta regionale è autorizzata a prestare garanzia al \ndelegato ex ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri \nn. 2425/96 e successive ordinanze per un’operazione di \nindebitamento nel limite di quindici anni che il delegato stesso \ncontrae nell’esercizio 2004 per un importo massimo \ncomplessivo di euro 200.000.000,00.\n2. Per la previsione dell’incidenza del rischio a carico del \nbilancio annuale della Regione, ai sensi della legge regionale \n30 aprile 2002, n. 7, articolo 12, comma 5, riportata nell’elenco \nallegato D alla legge di bilancio 2004, si fa fronte con le risorse \ndei fondi di riserva iscritti all’U.P.B. 7.28.135 “Fondi di riserva \nspese impreviste”.', '11': '\nAllegati\n1. Sono allegati al bilancio annuale di previsione per l’esercizio 2004 i documenti previsti della legge regionale 7/02, articolo \n13, comma 1, lettere a) e articolo 18, comma 11, lettera b).\n2. La predisposizione degli allegati previsti dalla stessa legge \nregionale 7/02, articolo 13, comma 1, lettere b) e c), articolo 18, \ncomma 11, lettere a) e c), articolo 20, comma 5, lettere a), b), \nc) e d) è rinviata fino all’entrata in vigore dei regolamenti di cui \nall’articolo 50 della legge regionale 7/02.', '12': '\nDichiarazione d’urgenza\n1. La presente legge, emanata in conformità alla legge \nregionale 7/02, è dichiarata urgente, ai sensi degli articoli 43 e \n45 dello Statuto regionale, ed entra in vigore il giorno \nsuccessivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della \nRegione Campania.\nNapoli, 12 novembre 2004\n-BASSOLINO-\nAllegato : 1\nBILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE CAMPANIA PER \nL’ANNO FINANZIARIO 2004 E BILANCIO PLURIENNALE PER IL \nTRIENNIO 2004-2006'}
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{'1': 'Principi\n1. La Regione Campania considera il reddito di cittadinanza \nuna prestazione concernente un diritto sociale fondamentale.\n2. Il reddito di cittadinanza rientra nei livelli essenziali delle \nprestazioni sociali da garantire su tutto il territorio nazionale \nnell’ambito delle politiche di inclusione e coesione sociale \npromosse dalla Unione Europea.\n3. La Regione Campania, nel quadro delineato dai commi 1 e \n2, avvia una sperimentazione sul territorio regionale del reddito \ndi cittadinanza.', '2': 'Oggetto e finalità\n1. Ai residenti comunitari ed extracomunitari da almeno \nsessanta mesi nella Regione Campania che si trovano nelle \ncondizioni di cui all’articolo 3 è assicurato il reddito di \ncittadinanza come misura di contrasto alla povertà e \nall’esclusione e come strumento teso a favorire condizioni efficaci di inserimento lavorativo e sociale. \n2. Il reddito di cittadinanza, che fa riferimento alle persone nel \ncontesto del nucleo familiare, consiste in una erogazione \nmonetaria che non supera i 350,00 euro mensili per nucleo \nfamiliare e in specifici interventi mirati all’inserimento \nscolastico, formativo e lavorativo dei singoli componenti.', '3': 'Soggetti aventi diritto\n1. Nell’ambito del tetto fissato dall’articolo 2, comma 2, hanno \ndiritto all’erogazione monetaria di cui al reddito di cittadinanza i \ncomponenti delle famiglie anagrafiche con un reddito annuo \ninferiore ad euro 5.000,00 che ne fanno richiesta. \n2. Beneficiano degli specifici interventi mirati all’inserimento \nscolastico, formativo e lavorativo di cui al reddito di cittadinanza \ni singoli componenti delle famiglie anagrafiche di cui al comma \n1 senza limiti di numero.\n3. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della \npresente legge, il Consiglio regionale, su proposta della Giunta \nregionale, approva con apposito regolamento le modalità \nspecifiche di calcolo del reddito stimato individuando i criteri di \nutilizzo dell’indicatore di situazione economica equivalente -\nISEE - adottato dall’istituto nazionale della previdenza sociale -\nINPS - , ai fini della individuazione degli aventi diritto in relazione \nalle risorse disponibili.', '4': 'Funzioni dei comuni\n1. La gestione delle erogazioni relative al reddito di cittadinanza \nè assicurata dai comuni degli ambiti territoriali costituiti con delibere di Giunta regionale n. 1824 del 4 maggio 2001 e n. \n1376 del 4 aprile 2003, in applicazione alla legge 8 novembre \n2000, n. 328. \n2. L’organizzazione e la gestione della misura del reddito di \ncittadinanza è programmata all’interno dei piani sociali di zona, \ncon la previsione di procedure unitarie per la pubblicizzazione \ndella misura, per la presentazione, la selezione e \nl’accoglimento delle richieste, la verifica delle condizioni che \ndanno diritto alla prestazione e l’integrazione con altri soggetti e \nservizi. Nell’ambito dei piani sociali di zona il comune capofila \ncoordina l’organizzazione territoriale della misura e il raccordo \ncon le aziende sanitarie locali, con i centri per l’impiego, con gli \nenti preposti al controllo e le altre istituzioni.\n3. Ogni comune riceve e seleziona le domande sulla base della \nverifica delle condizioni dichiarate da ciascun richiedente, ne \ntrasmette la documentazione al comune capofila, provvede \nall’erogazione dei fondi assegnati ed effettua controlli sulle \nprestazioni erogate.', '5': 'Istanza\n1. Gli aventi diritto presentano al comune di residenza la \nrichiesta di usufruire del reddito di cittadinanza allegando le \ndichiarazioni e la documentazione specificate nel regolamento \ndi cui all’articolo 3 in relazione agli indicatori di cui allo stesso \narticolo.', '6': 'Progettazione degli interventi1. Il Comune sulla base delle istanze ricevute seleziona gli \naventi diritto e progetta per ciascuno di essi l’intervento \ncomplessivo, che prevede, oltre all’erogazione monetaria, le \nmisure idonee a perseguire le finalità di cui all’articolo 2, \nconcordando gli opportuni interventi di altri enti istituzionali.\n2. Sono previste le seguenti misure:\na) sostegno alla scolarità nella fascia d’obbligo, in particolare \nper acquisto libri di testo;\nb) sostegno alla scolarità e alla formazione degli adolescenti e \ndei giovani, in particolare \nper acquisto libri di testo;\nc) accesso gratuito ai servizi sociali e socio-sanitari;\nd) misure tese a promuovere l’emersione del lavoro irregolare \no l’avvio all’autoimpiego attraverso percorsi che permettono \nl’utilizzo di risorse regionali;\ne) misure tese a promuovere l’accesso ai dispositivi della \npolitica del lavoro regionale indirizzati alla formazione e di \nincentivo all’occupazione;\nf) agevolazioni per l’uso dei trasporti pubblici regionali;\ng) sostegno alle spese di affitto;\nh) inserimento nelle attività culturali.\n3. Le misure previste al comma 2 sono definite ed articolate nel \nRegolamento di cui all’articolo 3 e sono concordate con le \nAmministrazioni provinciali, per quanto di competenza.', '7': 'Risorse\n1. La Giunta della Regione ripartisce, sulla base delle \ndisponibilità di bilancio, le risorse disponibili tra i piani di zona in relazione ai fabbisogni, nel quadro della programmazione \ndelle politiche sociali, formative e del lavoro.\n2. Al fine dell’accertamento dei fabbisogni di cui al comma 1, i \ncomuni capofila, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della \npresente legge, raccolgono le domande selezionate dai \ncomuni della zona di riferimento e comunicano alla Regione \nCampania il numero complessivo delle erogazioni richieste.\n3. Per gli anni successivi, entro il 31 gennaio di ogni anno, i \ncomuni capofila presentano alla Regione - Area generale di \ncoordinamento politiche sociali - un rendiconto dettagliato \ndell’utilizzo delle risorse assegnate per l’esercizio precedente, \ndal quale risultino le erogazioni, le misure che le hanno \naccompagnate, il periodo di erogazione, l’esito dell’intervento.', '8': 'Monitoraggio, valutazione e verifiche\n1. Il monitoraggio, la valutazione e le verifiche degli interventi di \ncui alla presente legge competono al dirigente del settore \npolitiche sociali e al dirigente del settore osservatorio regionale \ndel mercato del lavoro - ORMEL - della regione Campania, \nsulla base delle relazioni annuali dei comuni capofila e di \nverifiche a campione.\n2. Le attività di cui al comma 1 sono svolte tramite appositi \nprotocolli di intesa su scala regionale.\n3. Sulla base dei risultati del monitoraggio la Giunta regionale, \nprevio parere obbligatorio delle commissioni consiliari \ncompetenti, può impartire direttive ai comuni al fine del migliore \nutilizzo dello strumento.4. E’istituito un osservatorio del Consiglio regionale che \ncontrolla e valuta la gestione, i risultati e gli effetti del \nprovvedimento sul reddito di cittadinanza sulla base delle \nindicazioni di cui al comma 1, da disciplinare nel regolamento \ndi cui all’articolo 3.\n5. La sperimentazione della presente legge ha durata triennale. \nAlla scadenza della sperimentazione la Giunta regionale, sulla \nbase dei risultati conseguiti, delibera, previo parere favorevole \ndelle commissioni consiliari competenti, l’eventuale \nprolungamento dell’efficacia della legge.', '9': 'Norma finanziaria\n1. Agli oneri derivanti dalla presente legge, si provvede:\na) per le erogazioni monetarie, con le risorse di cui alla unità \nprevisionale di base- U.P.B.- 3.13.115 del bilancio di previsione \ndell’esercizio finanziario 2004;\nb) per l’accesso gratuito ai servizi di cui ai punti a), b) e c), \nlimitatamente ai servizi sociali di cui all’articolo 6, con le risorse \ndi cui all’ U.P.B. 4.16.41;\nc) per l’accesso ai servizi socio-sanitari di cui al punto c) \ndell’articolo 6 con le risorse di cui all’ U.P.B. 4.15.38;\nd) per le misure concernenti la dispersione scolastica con le \nrisorse di cui alla U.P.B. 3.10.117;\nd) per la promozione del lavoro, con le risorse di cui al piano \noperativo regionale - POR -.', '10': '\nDichiarazione d’urgenza\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli effetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il \ngiorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania. \nNapoli, 19 febbraio 2004\nPRESIDENTE\n-BASSOLINO-'}
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{'1': '1. Il III comma dell’articolo 46 della legge regionale 26 luglio \n2002, n. 15 è così sostituito: “Gli oneri principali ed accessori \nper il personale comandato o distaccato di cui ai commi 1 e 2 , \nsono a carico della Regione per la durata del distacco o del \ncomando”.\n2. Dopo il IV comma è inserito il seguente: “E’ abolita, ad ogni \neffetto, nell’assegnazione del personale proveniente dagli enti \nesterni al Consiglio regionale, la distinzione tra distacco e \ncomando di cui alla legge regionale 25 agosto 1989, n. 15, \narticolo 9 - ultimo comma - e articolo 14 - ultimi due commi”.', '2': 'Dichiarazione di urgenza\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli \neffetti degli articoli 43 e 45 dello Statuto, ed entra in vigore il \ngiorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale \ndella Regione Campania.\nNAPOLI, 19 FEBBRAIO 2004Il Presidente\n-BASSOLINO-'}
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{'1': "1. La Regione Campania, al fine di rendere più organico,\ncompleto e prolungato, il Servizio di Assistenza\ndomiciliare alle persone anziane ed in attuazione dell' ultimo\ncomma dell' art. 5 della LR 18 ottobre 1989 n. 21,\nistituisce il Servizio di Telesoccorso - Telecontrollo che\nva coordinato con quanto previsto dalla LR 11 gennaio\n1994, n. 2, sulla base di quanto successivamente previsto\ndall' art. 3.\n2. Il Servizio di Telesoccorso - Telecontrollo è diretto\ned esteso a tutti quei cittadini in particolari condizioni\neconomiche e parzialmente autosufficienti a causa dell'\netà o di handicap, che vivono soli e che potrebbero\ntrovarsi in uno stato di emergenza tale da avere la necessità \ne l' urgenza di chiedere l' aiuto della comunità .", '2': "1. L' attivazione del Servizio di Telesoccorso- Telecontrollo\ndeve prevedere che i fruitori utilizzino apparecchio\nidoneo e brevettato che consenta di far pervenire\nalle centrali operative previste dalla LR 11 gennaio\n1994 n. 2 il segnale d' allarme e di far riconoscere il\nsoggetto che ha inviato l' allarme.\n2. Gli utenti del Servizio di Telesoccorso - Telecontrollo\ncui viene fornito l' apparecchio sono i cittadini con\nreddito economico inferiore ai 15 milioni annui che vivono\nsoli, con età uguale o superiore ai 75 anni, o con\ninvalidità uguale o superiore al 75%.\n3. Gli utenti sono individuati sulla base di segnalazioni\nmotivate e certificate dai comuni e dai medici di\nfamiglia per la parte relativa alle condizioni di salute.\n4. Possono accedere al Servizio di Telesoccorso - Telecontrollo\nanche coloro che, pur rientrando nelle categorie\ndi cui al comma 2, denuncino un reddito economico\nsuperiore, purchè si dotino autonomamente dell' idoneoapparecchio.", '3': "1. La Giunta Regionale, entro 120 giorni dalla entrata\nin vigore della presente legge, definisce, previo\nparere della Commissione Consiliare competente, il piano\noperativo e le modalità del Servizio.\n2. Tale piano deve essere comunicato al Servizio di\nEmergenza Sanitaria, agli effetti dell' indispensabile\nunità di servizio delle centrali operative.", '4': "1. L' onere derivante dall' attuazione della presente\nlegge e la relativa copertura finanziaria per l' anno 1997\nè demandata alla legge di bilancio per l' esercizio finanziario\n1997.\n2. Per gli anni successivi al 1997 si provvede con le\nrispettive leggi di bilancio.", '5': "1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi\ndel secondo comma dell' articolo 127 della Costituzione\ned entra in vigore il giorno successivo a quello della\nsua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione\nCampania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n21 gennaio 1997"}
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{'1': "1. Ai sensi dell' articolo 33 della legge regionale 27\nluglio 1978 n. 20, la Giunta Regionale è autorizzata\na esercitare provvisoriamente - fino a quando non sarà \napprovato per legge il bilancio della Regione per l' anno\nfinanziario 1997, e, comunque, non oltre il 28 febbraio\n1997 - il bilancio 1996, secondo gli stati di previsione\ne con le modalità di cui alla legge regionale 29 aprile\n1996, n. 9 e successive modifiche.", '2': "1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi\ne per gli effetti del secondo comma dell' art. 127 della\nCostituzione, ed entra in vigore il giorno successivo\na quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n21 gennaio 1997"}
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{'1': '1. La presente legge regionale integra e modifica la\nlegge regionale 5 giugno 1996, n. 13, secondo quanto\nindicato e contenuto nei successivi articoli.', '2': '1. Il secondo comma dell\' articolo 1 è così modificato:\n" 2. Il trattamento indennitario spettante ai consiglieri\nregionali si articola in:\na) indennità di carica;\na bis) indennità di funzione;\nb) indennità di missione;\nc) rimborso spese;\nd) indennità di fine mandato ed assegno vitalizio".', '3': '1. Il primo comma dell\' articolo 3 della legge è così \nsostituito:\n" Sull\' indennità di carica di cui all\' articolo 2 è disposta\nuna trattenuta obbligatoria del 22% a titolo di\ncontributo per la corresponsione dell\' assegno vitalizio\ne del 5% a titolo di contributo per la corresponsione\ndell\' indennità di fine mandato di cui alla lett d), comma\n2, dell\' articolo 1. Tali importi vengono versati mensilmente\nsul capitolo 2622 dell\' entrata del bilancio di\nprevisione della Regione Campania, con versamento dei\ncontributi trattenuti a decorrere dalla data di entrata in\nvigore della legge regionale 5 giugno 1996, n. 13".', '4': '1. Dopo la lettera e) del primo comma dell\' articolo\n5 aggiungere:\n" f) al Presidente ed ai componenti il Collegio deiRevisori dei Conti compete una indennità di funzione\npari al 15%".', '5': '1. La lettere a) del primo comma dell\' articolo\n6 è così modificata e sostituita:\n" a) il rimborso delle spese di viaggio sostenute utilizzando\ni mezzi pubblici di trasporto, o il mezzo proprio\nse preventivamente autorizzato dal Presidente del\nConsiglio regionale o della Giunta regionale nella misura\ndi 1/ 5 del costo della benzina per ogni chilometro\novvero una indennità pari a quella percepita dai dirigenti\nregionali";\n2. La lettera b) del primo comma dell\' articolo\n6 è così modificata e sostituita:\n" b) una diaria di L 100.000 per ogni giornata o frazione\naumentata a L 200.000 per i viaggi all\' estero".', '6': '1. All\' articolo 7 le parole: " pari al 32%" sono sostituite\ndalle seguenti: " pari al 38%"', '7': '1. Il secondo comma dell\' articolo 8 è così modificato:\n" L\' assenza è rilevata dalla mancata apposizione della\nfirma sul registro delle presenze".\n2. Al comma 4 dell\' articolo 8 dopo le parole: " della\nGiunta per il Regolamento" e prima della parole: " della\nCommissione di cui", inserire ed aggiungere le parole;\n" del collegio dei Revisori dei Conti della Regione".\n3. Dopo il quarto comma dell\' articolo 8 sono inseriti\ni seguenti:\n" 5. E\' ritenuta assenza giustificata quella dovuta\nper malattia e/ o infortunio purchè tempestivamente comunicata\nagli uffici competenti".\n" 6. E\' ritenuto, altresì , assente giustificato il consigliere\nche, per impedimento, non partecipi a riunioni\ncollegiali e si faccia sostituire, laddove consentito dal\nregolamento, da altro consigliere del medesimo gruppo\nd\' appartenenza".', '8': '1. Al primo comma dell\' articolo 12, dopo le parole:\n" assegno vitalizio" aggiungere le parole: " spettante o in\ncorso di corresponsione".', '9': '1. Il quinto comma dell\' articolo 13 è così modificato:\n" 5. In ogni caso gli ex consiglieri regionali che percepiscono\nassegni vitalizi per inabilità al lavoro accertata\ne riconosciuta, a norma della legge regionale 31\nagosto 1973, n. 16 o del successivo articolo 14 della\npresente legge, dovranno, ogni anno entro il mese di\ngiugno, presentare all\' Ufficio di Presidenza idonea certificazione\nattestante l\' assenza di una attività continuativa\ndi lavoro dipendente o autonomo".', '10': '\n1. Il secondo comma dell\' articolo 14 è così sostituito:\n" 2. L\' Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale\nprovvederà a retribuire di volta in volta i componentidel collegio medico a presentazione di regolare fattura\nda parte degli interessati".\n2. Il quarto comma dell\' articolo 14 è così sostituito:\n" 4. Per l\' accertamento della totale e permanente inabilità \nal proficuo lavoro si applicano le disposizioni e le\ntabelle di riferimento di cui al decreto legislativo 23\nnovembre 1988, n. 509 e successive modifiche ed integrazioni\nrecante norme per la revisione delle categorie\ndelle minorazioni e malattie invalidanti, nonchè dei benefici\nprevisti dalla legislazione vigente per le medesime\ncategorie ai sensi dell\' articolo 2, comma 1 della\nlegge 26 luglio 1988, n. 291 e successive modifiche ed\nintegrazioni".', '11': '\n1. Il nono comma dell\' articolo 19 è così sostituito:\n" 9. Nel rispetto dei precedenti commi, può essere\nautorizzata la integrazione dell\' assistenza sanitaria a favore\ndei consiglieri regionali mediante specifica polizza\n- convenzione da stipularsi con un istituto assicurativo\ne con le modalità di cui ai commi 3 e 5".', '12': '\n1. Dopo il terzo comma dell\' articolo 21 è aggiunto\nil seguente comma:\n" 4. L\' assegno compete agli aventi diritto anche nel\ncaso di morte di un ex consigliere regionale prima del\ncompimento del 55 anno di vita, a decorrere dalla data\ndel suo decesso, se comunque siano versati contributi\nper almeno cinque anni. Il contenuto del presente articolo\nsi applica anche agli ex consiglieri regionali deceduti\nprima dell\' entrata in vigore della presente legge".', '13': "\n1. A coloro che avevano acquisito il diritto all' assegno\nvitalizio al 15 giugno 1996, data di entrata in vigore\ndella legge regionale 5 giugno 1996, n. 13, si applicano\nle norme specifiche e di reversibilità di cui alla\npresente legge.", '14': "\n1. Agli oneri derivanti dall' applicazione della presente\nlegge si farà fronte con gli stanziamenti di cui al\ncapitolo 1 dello stato di previsione di bilancio della\nRegione Campania.", '15': "\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi\ne per gli effetti del secondo comma dell' art. 127 della\ncostituzione, ed entra in vigore il giorno successivo\na quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n2 luglio 1997"}
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{'1': "1. Fino all' approvazione delle indicazioni programmatiche\ne di urbanistica commerciale, previste dall' articolo\n30 del DM 4 agosto 1988, n. 375, pubblicato\nsulla GU del 31 agosto 1988, n. 204 e comunque\nnon oltre dodici mesi data di entrata in vigore della\npresente legge, è sospeso il rilascio dei nulla - osta regionali\nper l' apertura degli esercizi di vendita al dettaglio\ndi cui agli articoli 26 e 27 della legge 11 giugno\n1971, n. 426.\n2. La sospensione di cui al comma 1 riguarda gli\nesercizi di vendita al dettaglio come segue:\na) esercizi con superficie superiore a 600 mq per la\nfattispecie di cui all' articolo 26 della legge 11 giugno\n1971, n. 426;\nb) esercizi con superficie di vendita superiore a 200\nmq per la fattispecie di cui all' articolo 27 della legge\n11 giugno 1971, n. 426, limitatamente agli esercizi di\nvendita delle merci comprese nelle tabelle contingentate\ndi cui agli articoli 12 e 37 della suddetta legge.\n3. La sospensione di cui al comma 1 non riguarda\ngli esercizi di vendita al dettaglio in complessi che siano\noggetto di accordo di programma.", '2': "1. A decorrere dall' 1 gennaio 1997, ai componenti\ne al segretario della commissione regionale di cui all' articolo\n17 della legge 11 giugno 1971, n. 426 e all' articolo\n37 del DM 4 agosto 1988, n. 375, è riconosciuta\nuna indennità di presenza pari a lire centocinquantamila\nlorde.2. L' indennità di presenza può essere corrisposta per\nun numero massimo di trenta riunioni l' anno.", '3': "1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi\ne per gli effetti del secondo comma dell' art. 127 della\nCostituzione, ed entra in vigore il giorno successivo\na quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n2 Luglio 1997"}
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campania
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{'1': "1. La Regione Campania, in conformità degli obiettivi\nsanciti nell' articolo 4 dello Statuto, con la presente\nlegge aderisce al Consorzio per la promozione e la valorizzazione\ndegli studi universitari con sede in Benevento,\ncostituito con atto notarile in data 3 maggio\n1991, n. 878 di repertorio, ad iniziativa del Comune d\nBenevento, della Porvincia di Benevento e della Camera\ndi Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di\nBenevento dall' anno 1997.\n2. Con la presente legge la Regione Campania recepisce\nlo statuto consortile di cui al comma precedente.", '2': "1. Ai sensi dell' articolo 8 dello Statuto consortile, la\nRegione partecipa all' assemblea del Consorzio con un\nsuo rappresentante designato dal Consiglio Regionale.", '3': "1. La Regione partecipa alle spese del Consorzio con\nuna quota annuale determinata in Lire 50.000.000 da\nadeguarsi annualmente in base agli indici di svalutazione\nmonetaria indicati dall' ISTAT.\n2. L' onere derivante dall' attuazione della presente\nlegge e la relativa copertura finanziaria per l' anno 1997\nè demandata alla legge di bilancio per l' esercizio finanziario\n1997.", '4': "La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi\ne per gli effetti del 2 comma dell' articolo 127 della\nCostituzione, ed entra in vigore il giorno successivo\na quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n15 gennaio 1997"}
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{'1': '1. All\' articolo 6 della legge regionale 3 novembre\n1994, n. 33 sono apportate le seguenti modifiche:\na) al comma 3, le parole " lettera b) sono sostituite\ndalle seguenti: " lettera c)";\nb) al comma 4, le parole " lettera c)" sono sostituite\ndalle seguenti: " lettera d)".\n2. All\' articolo 8, comma 2, della legge suindicata,\nle parole " lettera b) sono sostituite dalle seguenti: " lettera\nc)".\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE\' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n15 gennaio 1997'}
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{'1': "1. Per le finalità di cui all' articolo 1 comma ter del DL 17\nmaggio 1996, n. 280, convertito nella legge 18 luglio 1996, nº\n382, la rete ospedaliera della Campania è riorganizzata con\nl' adozione dello standard di dotazione media programmata di 5.2\nposti letto per mille abitanti, di cui lo 0,837 per mille riservato\nalla riabilitazione ed alla lunga degenza post - acuzie.\n2. A partire dell' anno 1997 si procede innanzitutto per\nriconversione e per riequilibrio territoriale attraverso il\ndecentramento. Contestualmente si attivano i servizi territoriali\nprevisti dalla legge regionale 3 novembre 1994, n. 32 tesi a\nridurre i ricoveri impropri.\n3. Il secondo e terzo triennio di cui all' art. 20 della legge\n11 marzo 1988 n. 67 sono destinati prevalentemente al riequilibrio\ncompatibile con il Piano Sanitario Regionale.\n4. Il Piano Regionale Ospedaliero per il triennio 1996/ 1998,\nda approvarsi a stralcio del Piano Sanitario Regionale ed in\nattuazione dello standard di cui al precedente comma, si avvale,\ninoltre, dei seguenti criteri:\na) La utilizzazione dei posti letto ad un tasso non inferiore\nal 75% in media annua, fatta eccezione per la terapia intensiva,\nla rianimazione, le malattie infettive, le attività di trapianto\ndi organo e di midollo osseo, nonchè le unità spinali;\nb) La riserva dei posti per l' esercizio della libera professione\nintramuraria e per la istituzione delle camere a pagamento entro\nla concorrenza dello standard di 5.2 per mille abitanti;\nc) L' incremento dei posti letto equivalenti di assistenza\nospedaliera diurna fino ad una media regionale non inferiore al\n10% dei posti letto, riferiti allo standard nazionale di posti\nletto per acuti per mille abitanti.", '2': "Dichiarazione d' urgenza1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi e per gli\neffetti del secondo comma dell' art. 127 della Costituzione, ed\nentra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione\nnel Bollettino Ufficiale della Regione Campania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla\nosservare come legge della Regione Campania.\n12 febbraio 1997"}
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9
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{'1': "1. Le Amministrazioni Provinciali e le Comunità \nMontane, nell' ambito delle assegnazioni disposte dalla\nRegione per l' attuazione di aiuti alle aziende agricole\nprevisti dal regolamento CEE 797/ 85 del 12 marzo\n1985, così come integrato dal regolamento CEE nº\n2328/ 91 del 15 luglio 1991 e sue modificazioni, in carenza\ndi domande relative agli aiuti alla cui concessione\nerano vincolate le assognazioni medesime, sono autorizzate\nad utilizzare le eventuali residue disponibilità per\nla concessione di aiuti diversi purchè previsti dai regolamenti\nsopra richiamati e sempre che le domande risultino\npresentate entro il 31 dicembre 1993 ed il pagamento\npossa aver luogo entro il termine improrogabile\ndel 30 giugno 1997.\n2. Le deliberazioni con le quali sono disposte le\nvariazioni di cui al comma 1, devono essere notificate\nall' Area Generale di Coordinamento << Sviluppo Attività \nSettore Primario >> entro 15 giorni dalla data di esecutività \ndelle stesse.", '2': "1. E' autorizzata per l' esercizio finanziario 1997 la\nspesa di L. 15 miliardi per la concessione di aiuti previsti\ndal regolamento CEE 797/ 85 del 12 marzo 1985\ncosì come integrato dal regolamento CEE n. 2328/ 91 del\n15 luglio 1991 e successive modificazioni.\n2. Lo stanziamento di cui al comma 1 è utilizzato\nper la copertura totale della spesa pubblica necessaria\nper consentire alle Amministrazioni Provinciali ed alle\nComunità Montane l' accoglimento fino ad esaurimento\ndello stanziamento medesimo delle istanze presentate\ndagli imprenditori agricoli interessati nel periodo intercorrente\nfra il 1 gennaio 1994 ed il 15 settembre 1995.3. Gli aiuti sono concessi nel rispetto del regolamento\nCEE n. 2328/ 91 del 15 luglio 1991 e delle norme\nregionali di recepimento.", '3': "1. Gli Enti delegati di cui all' articolo 2, entro 90\ngiorni dalla data di entrata in vigore della presente legge,\ndefiniscono l' istruttoria tecnico - amministrativa delle\ndomande ed inviano all' Area Generale di Coordinamento\n<< Sviluppo Attività Settore Primario >> gli elenchi delle\niniziative ammissibili a finanziamento, corredati dai verbali\nd' istruttoria preventiva.\n2. Nei trenta giorni successivi alla ricezione degli\nelenchi, l' Assessore che sovrintende all' Area Generale\ndi Coordinamento << Sviluppo Attività Settore Primario >>\nsottopone all' esame della Giunta regionale gli elenchi\nmedesimi per la determinazione delle somme da assegnare\ned accreditare agli Enti delegati.\n3. Gli Enti delegati entro trenta giorni dalla data di\nnotifica della deliberazione della Giunta regionale provvedono\nall' adozione dei singoli provvedimenti di concessione\ne/ o di liquidazione, fissando per l' esecuzione\ndelle iniziative termini tecnicamente compatibili con la\nnatura delle stesse. Detti termini non sono in nessun\ncaso suscettibili di proroga.", '4': "1. Le persone fisiche di cui alle lettere a) e b) del\ncomma 1 dell' articolo 2 del decreto del Ministro dell' Agricoltura\ne delle Foreste in data 12 settembre 1985\n(pubblicato sulla GU n. 223 del 21 settembre 1985) si\nconsiderano imprenditori agricoli a titolo principale se\ndedicano all' attività agricola aziendale almeno metà del\nproprio tempo di lavoro complessivo e se ricavano dall'\nazienda agricola un reddito almeno pari alla metà del\nproprio reddito.", '5': "1. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore\ndella presente legge gli Enti di cui all' articolo 1 procedono\nalla ricognizione di tutte le somme non liquidate\nnè impegnate contabilmente sulle assegnazioni disposte\nin loro favore a titolo di limite d' impegno per concorso\nregionale sui mutui di miglioramento previsti dall' articolo\n19 della legge regionale 2 agosto 1982, n. 42.\n2. Nei successivi sessanta giorni provvedono a determinare,\nancorchè in via presuntiva e con criteri di\ncautela, l' entità del fabbisogno per la copertura della\nspesa a titolo di concorso pubblico sui mutui autorizzati\ncon formale nulla osta o autorizzabili sulla base delle\ndomande acquisite la cui istruttoria risulti non ancora\ndefinita.\n3. Le somme risultanti dalla differenza fra la somma\ndeterminata ai termini del precedente comma 1 e quella\ndi cui al comma 2, moltiplicata per il numero delle rate\nmaturate al 1996, possono essere utilizzate per la concessione\ndi contributi in conto capitale, ai sensi dell' articolo\n19 della legge regionale n. 42 del 2 agosto 1982,nel rispetto delle norme regolamentari, approvate dal\nConsiglio regionale con deliberazione n. 80/ 3 del 21\nluglio 1989 e successive modificazioni ed integrazioni.\n4. Il provvedimento con il quale è deliberata la variazione\ndi destinazione viene trasmesso all' Area Generale\ndi Coordinamento << Sviluppo Attività Settore Primario >>,\nche entro venti giorni dalla data di ricezione rilascia\nattestato di conformità alle proprie registrazioni\ncontabili.\n5. Nell' utilizzazione delle risorse di cui ai precedenti\ncomma 3 e 4 devono trovare rigorosa applicazione i termini\nprevisti dall' articolo 27 della legge regionale n. 42\ndel 2 agosto 1982.", '6': "1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge\nsi provvede all' espletamento di tutte le procedure\ne degli adempimenti previsti per l' attuazione degli interventi,\ncon esclusione dei soli atti di concessione e di\nassunzione degli impegni di spesa che restano subordinati\nall' adozione, ai termini dell' articolo 93 del trattato\nCEE, della decisione positiva da parte della Commissione\ndelle Comunità Europee.\n2. La decisione della Commissione della Comunità \nEuropee sarà pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania.", '7': "1. All' onere derivante dall' applicazione dell' articolo\ndeterminato in L. 15 miliardi si fa fronte mediante\nprelievo della occorrente somma, ai sensi dell' articolo\n30 della legge regionale n. 20 del 27 luglio 1978, sul\ncapitolo 1040 dello stato di previsione della spesa per\nl' anno finanziario 1996, che si riduce di pari importo\ne la conseguente istituzione nel bilancio per l' esercizio\nfinanziario 1997 del capitolo 3832, di nuova istituzione,\ncon la denominazione << Aiuti agli imprenditori agricoli\nai termini degli articoli 5, 10 e 17 del regolamento CEE\nn. 2328 del 15 luglio 1991 >> con la dotazione, in termini\ndi competenza e di cassa di lire 15 miliardi.", '8': "1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi\ne per gli effetti del secondo comma dell' art. 127 della\nCostituzione, ed entra in vigore il giorno successivo\na quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale\ndella regione Campania.\nLa presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n14 marzo 1997"}
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{'1': "1. Se vi è << incompatibilità tra impianto e territorio >>,\ndi cui all' art. 19 della legge regionale 29 giugno 1994,\nn. 27, il comune, competente per territorio, entro e non\noltre 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente\nlegge, ordina al concessionario interessato di eliminare\nl' impianto entro e non oltre 18 mesi decorrenti\ndalla ricezione del relativo provvedimento, per evitare\nche sia irrogata la revoca, di cui agli articoli 31, comma\n1, lettera g), 38, 45, 51, comma 1, della legge regionale\n29 giugno 1994, n. 27.", '2': "1. Il termine, prescritto nelle ordinanze già emesse\ndai comuni alla data di entrata in vigore della presente\nlegge, per l' eliminazione degli impianti, di cui al comma\n2 dell' articolo 80 della legge regionale 29 giugno\n1994, n. 27, è prorogato di ulteriori 18 mesi con decorrenza\ndalla data di entrata in vigore della presente\nlegge.", '3': "1. All' articolo 31, comma 1, lettera g), della legge\nregionale 29 giugno 1994, n. 27, le parole << di cui al\ncomma 1. >> sono sostituite dalle seguenti: << di cui al\ncomma 2. >>.\n2. Il termine indicato nell' articolo 31, comma 1,\nlettera g) si intende prorogato di 18 mesi, ai sensi della\npresente legge.", '4': "1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi\ne per gli effetti del secondo comma dell' art. 127 della\nCostituzione, ed entra in vigore il giorno successivoa quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania.\nLa presente Legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n21 marzo 1997"}
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campania
1,997
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{'1': "1. Il termine del 28 febbraio indicato all' articolo\n1 della legge regionale 21 gennaio 1997, n. 4, è prorogato\nalla data del 30 aprile 1997.\n2. La Giunta Regionale è autorizzata ad esercitare il\nBilancio 1996, fino a quando non sarà approvato per\nlegge il bilancio della Regione per l' esercizio finanziario\n1997, con le modalità di cui alla legge regionale 21\ngennaio 1997, n. 4.", '2': "1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi\ne per gli effetti del secondo comma dell' art. 127 della\nCostituzione, ed entra in vigore il giorno successivo\na quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania, con effetto dal 1 marzo 1997.\nLa presente Legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n25 marzo 1997"}
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campania
1,997
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{'1': "Oggetto e finalità \n1. In osservanza ai principi generali della legge\n5 gennaio 1994, n. 36, che stabilisce all' articolo 1, comma\n1, il carattere pubblico di tutte le risorse idriche da\nsalvaguardare e utilizzare secondo i criteri di solidarietà ,\nla Regione Campania, nell' attuazione di tali finalità ,\nadotta programmi atti ad individuare il risparmio idrico\nsecondo il dettato degli articoli 5 e 6 della legge 5 gennaio\n1994, n. 36, e della direttiva CEE n. 271 del 21\nmaggio 1991.\n2. La presente legge delimita gli Ambiti Territoriali\nOttimali (ATO) per la gestione del servizio idrico integrato\nsecondo i criteri di efficienza, efficacia ed economicità ,\nadotta la convenzione tipo ed il relativo disciplinare\nnei rapporti tra gli Enti locali ed i soggetti gestori,\ndisciplina le forme e le modalità per il trasferimento al\nnuovo gestore del personale appartenente alle amministrazioni\npubbliche, aziende ed Enti, già adibito ai servizi\nidrici, acquedottistici, fognari e depurativi.", '2': "Delimitazione degli ambiti\nterritoriali ottimali\n1. Gli ATO per la gestione del servizio idrico integrato\ndi cui all' articolo 8 della legge 5 gennaio 1994,\nn. 36, sono i seguenti:\na) ATO n. 1, denominato << Calore - Irpino >>;\nb) ATO n. 2, denominato << Napoli - Volturno >>;\nc) ATO n. 3, denominato << Sarnese - Vesuviano >>;\nd) ATO n. 4, denominato << SELE >>\n2. I confini dei predetti ambiti sono rappresentati\nnella cartografia allegata sotto la lettera a), formanteparte integrante della presente legge, con l' elenco delle\nprovince e dei comuni compresi in ciascun ATO.\n3. Tutti i comuni della provincia di Avellino che\nnella cartografia allegato sotto la lettera A) assegnati\nalla ATO n. 3 (ambito Sarnese - Vesuviano) passano\nalla ATO n. 1 (ambito Calore - Irpino).", '3': "Modifiche degli ambiti territoriali\n1. Alle eventuali modifiche della delimitazione degli\nATO definiti all' articolo 2 si provvede con legge regionale\nai sensi dell' articolo 8 della legge 5 gennaio 1994,\nn. 36, sentite le province interessate.\n2. Qualora le Autorità di bacino non rilascino il\nparere di loro competenza entro sessanta giorni dalla\nrichiesta, il loro assenso è considerato acquisito.", '4': "Forma della cooperazione\nfra gli Enti Locali\n1. I comuni e le province ricadenti in ciascun ATO\norganizzano il servizio idrico integrato nel termine di\nsei mesi dall' entrata in vigore della presente legge, come\ndisposto dall' articolo 9, comma 1, della legge 5 gennaio\n1994, n. 36.\n2. A tal fine entro novanta giorni dall' entrata in\nvigore della presente legge, i comuni e le province ricadenti\nnel medesimo ATO provvedono alla costituzione\ndi un consorzio obbligatorio di funzioni ai sensi dell' articolo\n25, comma 7, della legge 8 giugno 1990, n. 142.\n3. Tale consorzio è denominato Ente di ambito; esso\nè dotato di personalità giuridica pubblica ed autonomia\norganizzativa.\n4. All' interno di ciascun ATO la Provincia con il\nmaggior numero di abitanti residenti entro la circoscrizione\ndell' ambito stesso provvede a coordinare le attività \nstrumentali alla costituzione dell' Ente di ambito, assumendo\nall' uopo tutte le iniziative idonee e, quindi, fra\nl' altro:\na) predisporre lo statuto dell' Ente di ambito, in base\nalle norme dei successivi articoli 6 e 7;\nb) stabilisce il termine perentorio di approvazione\ndello statuto da parte di ciascun consiglio degli Enti\nlocali che costituiscono l' Ente di ambito e chiede al\nComitato regionale di controllo l' esercizio del potere\nsostitutivo, ai sensi dell' art. 48 della legge 8 giugno\n1990, n. 142, in caso di inadempimento;\nc) convoca l' assemblea di insediamento per l' elezione\ndegli organi dell' Ente di ambito;\nd) assicura, con la propria struttura organizzativa, il\nprimo funzionamento dell' Ente di ambito;\n5. Gli oneri conseguenti all' esercizio delle competenze\nindicate al comma 4 sono posti a carico del bilancio\ndell' Ente stesso.", '5': "Costituzione coattiva\ndell' Ente di ambito1. La Regione, nel caso in cui i comuni e le province\nricadenti nel medesimo ATO, non costituiscano l' Ente\ndi ambito nel termine indicato all' articolo 4, provvede\nin via sostitutiva, previa diffida, per mezzo di un Commissario\nstraordinario nominato con decreto del Presidente\ndella Giunta regionale, su proposta dell' assessore\nal ramo, entro i trenta giorni successivi alla scadenza\ndei termini di diffida.\n2. Le funzioni del Commissario straordinario cessano\ncon la nomina del Presidente dell' Ente di ambito.\n3. Gli oneri conseguenti all' attività del Commissario\nsono posti a carico del bilancio dell' Ente di ambito.", '6': "Strutture dell' Ente di ambito\n1. L' ordinamento dell' Ente di ambito è stabilito nello\nstatuto e nelle disposizioni contenute nel presente\narticolo.\n2. Gli Organi del Consorzio - Ente di ambito, le loro\nattribuzioni ed il loro funzionamento sono definiti dallo\nstatuto del Consorzio in conformità all' articolo 25 della\nlegge 8 giugno 1990, n. 142.\n3. L' Assemblea degli Enti consorziati è composta\ndai Presidenti delle Province o loro delegati -, nei cui\nterritori ricadano almeno 1/ 4 dei Comuni compresi nell'\nambito e dai rappresentanti del COmuni consorziati, in\nragione di 1 ogni 20.000 abitanti e sino ad un massimo\ndi 15 rappresentanti. I Comuni con popolazione inferiore\na 200.000 abitanti hanno, comunque, diritto ad un rappresentante.\n4. In particolare lo statuto deve prevedere che l' Assemblea\nelegga un consiglio di amministrazione composto\ndai Presidenti delle Province - o loro delegati - di\ncui al comma precedente, dai Sindaci - o loro delegati\n- dai Comuni capoluoghi delle Province precedentemente\nrichiamate, o dal Sindaco - o suo delegato - del\nComune con maggior numero di abitanti, due rappresentanti\ndei Comuni con popolazione superiore a 20.000\nabitanti, in mancanza di tale requisito la rappresentanza\nscatta a favore dei comuni con popolazione inferiore\na 20.000 abitanti ed un rappresentante dei comuni con\npopolazione inferiore a 20.000 abitanti.\n5. Il Presidente del consiglio di amministrazione,\navente funzioni di amministratore delegato, è eletto dal\nconsiglio stesso fra i suoi membri.\n6. Il Consiglio di amministrazione dura in carica tre\nanni;\n7. Lo statuto prevede la costituzione di un organi\ntecnico avente il compito precipuo di controllare l' operato\ndel soggetto gestore del servizio idrico integrato\ne di indirizzarne l' attività in conformità al programma\ndegli interventi ed al Piano finanziario previsti dall' articolo\n11, ultimo comma, della legge 5 gennaio 1994, nº\n36 e dell' articolo 8 della presente legge.\n8. In particolare l' organo tecnico controlla che la\ngestione delle risorse idriche avvenga secondo le indicazioni\nformulate dall' Ente di ambito ed in conformità al Piano regolatore generale degli acquedotti ed ai piani\ne programmi di settore approvati dalla Giunta regionale.\n9. Per lo svolgimento delle attività di propria competenza\nl' Ente di ambito si avvale di personale proprio\noltre che eventualmente comandato.\n10. La pianta organica ed il regolamento organico\ndel personale dell' Ente di ambito sono predisposti nel\nrispetto dei principi dettati per la contrattazione collettiva\ndi comparto ed in conformità delle disposizioni del\ndecreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 e della legge\n24 dicembre 1993, n. 537 e successive modificazioni.\n11. La pianta organica, il regolamento organico del\npersonale e le loro modificazioni sono approvati dall'\nAssemblea del Consorzio.", '7': "Patrimonio bilancio e fabbisogno\nfinanziario dell' Ente d' ambito\n1. L' Ente di ambito ha un proprio patrimonio, costituito\nda un fondo di dotazione, dagli eventuali conferimenti\nin natura effettuati dai consorziati e dalle acquisizioni\ndirette realizzate dall' Ente stesso nei modi di\nlegge.\n2. Il fondo di dotazione è sottoscritto da ciascun\nconsorziato secondo le modalità fissate nello statuto,\ncomunque in proporzione alla popolazione servita.\n3. Eventuali conferimenti in natura sono imputati\nalla quota di partecipazione e la loro valutazione è effettuata\nin base al valore attuale con le modalità previste\ndall' articolo 2343 del codice civile.\n4. All' Ente di ambito possono essere assegnati beni\nin uso, locazione o comodato gratuito.\n5. L' Assemblea del Consorzio - Ente di ambito approva\nil bilancio annuale di previsione ed il conto consuntivo.\n6. Il bilancio di previsione ed il conto consuntivo\nsono inviati al settore Ciclo Integrato delle Acque, di\ncui al sesto comma dell' articolo 8, per la valutazione\ndella congruità delle spese di funzionamento dell' Ente\ndi ambito.\n7. Il bilancio di previsione stabilisce il fabbisogno\nfinanziario dell' Ente di ambito per il successivo esercizio.", '8': "Programma degli interventi\n1. L' Ente di ambito predispone il programma degli\ninterventi necessari per il conseguimento degli obiettivi\nprevisti dalla legge 5 gennaio 1994, n. 36 secondo le\nmodalità prescritte dall' articolo 11, ultimo comma, della\nstessa legge 5 gennaio 1994, n. 36 e secondo gli indirizzi\ned i criteri formulati dalla Giunta Regionale entro\nnovanta giorni dall' entrata in vigore della presente\nlegge.\n2. Il piano finanziario ed il modelli gestionale ed\norganizzativo di cui all' articolo 11 ultimo comma, della\nlegge 5 gennaio 1994, n. 36, costituiscono parte integrante\ndel programma degli interventi.\n3. Il programma degli interventi ha cadenza pluriennaleed alla sua realizzazione si provvede per mezzo di\npiani annuali di attuazione.\n4. Il programma degli interventi ed i suoi eventuali\naggiornamenti devono essere coerenti con le previsioni\ndel Piano regolatore generale degli acquedotti, dei Piani\nregionali di risanamento delle acque, dei Piani di bacino\ne degli altri strumenti di pianificazione incidenti nella\nmateria delle risorse idriche che siano vigenti sul territorio\ndella Regione.\n5. la verifica di coerenza è effettuata dalla Regione,\nsentita l' Autorità di bacino competente per territorio, per\nmezzo del settore Ciclo Integrato delle Acque di cui al\ncomma successivo.\n6. Presso l' Area generale di coordinamento << Ecologia,\nTutela dell' Ambiente e Disinquinamento >> è istituito\nil settore Ciclo Integrato delle Acque. Il settore Acque\ned Acquedotti dell' Area generale di coordinamenti dei\nLavori Pubblici è soppresso e le funzioni sono attribuite\nal settore Ciclo Integrato delle Acque. Le funzioni di\nrealizzazione ed impiego di impianti ed apparati per la\neliminazione e la riduzione dell' inquinamento, di cui\nall' allegato A dell' articolo 2 della legge regionale 4 luglio\n1991, n. 11, del settore Tutela dell' Ambiente -\nDisinquinamento sono attribuite al settore Ciclo Integrato\ndelle Acque.\n7. Il programma degli interventi e gli eventuali aggiornamenti\nsono inviati al settore Ciclo Integrato delle\nAcque entro trenta giorni dalla loro adozione. Questo\ncomunica l' esito della verifica, di cui al precedente\ncomma 5, nei sessanta giorni successivi al ricevimento.\nIn caso di esito negativo i documenti sono rinviati all'\nEnte di ambito perchè provveda alle modifiche necessarie\nentro il termine di trenta giorni. Il programma\ndegli interventi e gli eventuali aggiornamenti diventano\nesecutivi solo quanto il settore Ciclo Integrato delle\nAcque abbia comunicato l' esito positivo della verifica di\ncoerenza e non abbia effettuato alcuna comunicazione\nnei termini prescritti.\n8. Il predetto settore può formulare osservazioni anche\nsui piani annuali di attuazione del programma degli\ninterventi. A tal fine i piani di attuazione vengono trasmessi\nallo stesso settore entro trenta giorni dalla loro\nadozione.", '9': "Affidamenti delle gestioni\ndel Servizio idrico integrato\n1. L' Ente di ambito sceglie la forma di gestione fra\nquelle previste dall' articolo 22, comma 3, lettere b),\nc) ed e) della legge 8 giugno 1990, n. 142, come integrato\ndall' articolo 12 della legge 23 dicembre 1992, nº\n498, ed individua conseguentemente, entro sei mesi\ndall' entrata in vigore della presente legge, anche sulla\nbase del programma degli interventi di cui al precedente\narticolo 8, il soggetto gestore del servizio idrico integrato.\n2. L' Ente di ambito procede alla stipula con il soggettogestore del servizio idrico integrato di apposita\nconvenzione con relativo disciplinare, sulla base della\nconvenzione - tipo e del disciplinare - tipo di cui al successivo\narticolo 13 ed in conformità alle disposizione dell'\narticolo 11 della legge 5 gennaio 1994, n. 36.\n3. la gestione del servizio idrico integrato è affidata\ndi norma ad un unico soggetto gestore per ciascun\nATO, fatto salvo quanto previsto dall' articolo 9, comma\n4 e dall' articolo 10, comma 3, della legge 5 gennaio\n1994, n. 36. In tal senso, al fine di favorire una graduale\nintegrazione delle gestione unica, sono ammesse forme coordinate\ndi attività d' impresa.\n4. Qualora l' Ente di ambito non adempia ai compiti\ndi cui al comma 1 del presente articolo, la Regione,\nprevia diffida, provvede in via sostitutiva per mezzo di\nun Commissario straordinario nominato dall' Assessore\nal ramo entro il trenta giorni successivi alla scadenza dei\ntermini di diffida.", '10': "\nTariffa del servizio idrico integrato\n1. La tariffa del servizio idrico integrato è determinato\nsecondo quanto previsto dall' articolo 13 della legge\n5 gennaio 1994, n. 36. Specificatamente la tariffa è determinata\ndagli Enti locali sulla base della << Tariffa di\nriferimento >> fissata dal Ministero dei lavori pubblici\nd' intesa con il Ministero dell' ambiente.\n2. La tariffa è applicata dai soggetti gestori nel rispetto\ndella convenzione contemplando agevolazioni per\ni consumi domestici essenziali e per le categorie di\nreddito più basso.", '11': "\nInterferenze tra ambiti\nterritoriali ottimali\n1. Eventuali interferenze tra i servizi idrici integrati\ndi ATO diversi, con particolare riguardo ai trasferimenti\ndi risorse ed all' uso comune di infrastrutture, sono regolate\nda apposite convenzioni tra gli Enti d' ambito\nsulla base delle indicazioni fornire dalla Giunta regionale.\n2. La gestione delle infrastrutture regionali di\napprovvigionamento idrico ricadenti nella previsione di cui\nall' articolo 17 della legge 5 gennaio 1994, n. 36, è regolamentata\ndalla Regione secondo le modalità previste\ndall' articolo 22 della legge 8 giugno 1990, n. 142.", '12': "\nEffetti della costituzione dell' ente\nd' ambito e della sottoscrizione\ndella convenzione di gestione\n1. Dal momento della costituzione dell' Ente di ambito\ntutte le funzioni in materia di servizi idrici dei\ncomuni e delle province consorziati sono esercitate dall'\nEnte di ambito medesimo.\n2. Con la sottoscrizione, da parte del soggetto gestore,\ndella convenzione per la gestione del servizio idrico\nintegrato, cessano, in attuazione dell' articolo 10 della\nlegge 5 gennaio 1994, n. 35, le gestioni esistenti alladata di entrata in vigore della presente legge, con l' esclusione\ndi quelle indicate al comma 3, dell' articolo\n10, della legge 5 gennaio 1994, n. 36 e delle gestioni\nsalvaguardate dal comma 4 dell' articolo 9 della stessa\nlegge.", '13': "\nConvenzione tipo\n1. La convenzione tipo ed il relativo disciplinare per\nla regolamentazione dei rapporti fra gli Enti locali riuniti\nin Enti d' ambito ed i soggetti gestori del servizio\nidrico integrato sono allegati alla presente legge sotto la\nlettera B).\n2. Al fine della definizione dei contenuti di detta\nconvenzione, comuni e province ricadenti nello stesso\nATO, procedono alla ricognizione delle opere di adduzione,\ndistribuzione, fognature e depurazione esistenti,\npredisponendo un programma degli interventi necessari,\naccompagnato da un piano finanziario e connesso modello\ngestione ed organizzativo.", '14': "\nFunzioni di programmazione\ne controllo della Regione\n1. La Regione esercita funzioni di programmazione\ne controllo sull' attività delle Autorità di ambito.\n2. Le funzioni di programmazione vengono esercitate,\nsulla base degli indirizzi stabiliti dal piano regionale\ndi sviluppo, in sede di adozione ed aggiornamento del\nPiano regionale di risanamento delle Acque, di aggiornamento\ndel Piano regolatore generale degli acquedotti e,\nsul Piano finanziario, in sede di determinazione, da parte\ndella Giunta regionale, delle priorità di interventi in\nrelazione alle disponibilità di contributi o investimenti\nregionali, statali e comunitari.\n3. Le funzioni di controllo attengono:\na) alla verifica della compatibilità dei programmi di\nintervento predisposti dalle autorità di ambito con gli\nobiettivi e le priorità stabilite dalla Regione;\nb) alla verifica dello stato di attuazione degli strumenti\nprogrammatori sopra indicati;\nc) al controllo delle prestazioni dei gestori nei vari\nATO per quanto concerne i livelli qualitativi e quantitativi\ndei servizi, il costo dei servizi e la spesa per\ninvestimenti.\n4. Per mantenere lo svolgimento di tali attività di\nprogrammazione e controllo, le autorità di ambito forniscono\nalla Regione tutti i dati necessari, o comunque da\nquest' ultima richiesti, in accordo con il sistema informativo\nregionale.\n5. Nell' ambito dell' espletamento delle predette funzioni\nla Regione provvede:\na) a fissare gli standard comuni a tutte le autorità di\nambito per l' esercizio del controllo istituzionale sull' attività \ndel gestore dei servizi idrici integrati;\nb) a concorrere all' attività di controllo sui soggetti\ngestori sulla scorta dei dati trasmessi dall' Autorità diambito e dai gestori e dai soggetti gestori medesimi;\nc) a svolgere le attività ispettive e di verifica eventualmente\nrichieste dal comitato per la vigilanza sull' uso\ndelle risorse idriche di cui all' articolo 21 della legge\n5 gennaio 1994, n. 36.\n6. La Regione promuove periodicamente apposite\nconferenze di servizi tra i Presidenti delle Autorità di\nambito e, in relazione alla loro competenza, le Province\ne le Autorità di bacino, al fine di conseguire l' obiettivo\ndi rendere omogenee le scelte programmatorie e l' azione\namministrativa nei vari ATO.\n7. Per l' esercizio delle proprie funzioni, la Regione\npromuove progetti, studi e ricerche. Il relativo capitolo\nsarà istituito con la legge di bilancio dell' esercizio finanziario\n1997.", '15': "\nDisciplina del personale\n1. Con successiva legge regionale da emanarsi entro\nsei mesi dall' entrata in vigore della presente legge, saranno\ndisciplinate le forme e le modalità per il trasferimento\nai soggetti gestori del Servizio Idrico Integrato\ndel personale di cui all' art. 12, comma 3, della legge\n5 gennaio 1994, n. 36.", '16': "\nDichiarazione d' urgenza\n1. La presente legge è dichiarata urgente, ai sensi\ne per gli effetti del secondo comma dell' art. 127 della\nCostituzione, ed entra in vigore il giorno successivo\na quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale\ndella Regione Campania.\nLa presente Legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino\nUfficiale della Regione Campania.\nE' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di\nfarla osservare come legge della Regione Campania.\n21 maggio 1997\n75601\nAllegato A\nTitolo dedotto\nCartografia ed elenco dei comuni\nCartografia degli ambiti territoriali ottimali di cui\nall' art. 2.\nElenco Comuni ricadenti nell' ambito Calore Irpino\nProvincia di Avellino\nAIELLO DEL SABATO\nALTAVILLA IRPINA\nANDRETTA\nAQUILONIA\nARIANO IRPINO\nATRIPALDA\nAVELLA\nAVELLINO\nBAGNOLI IRPINO\nBAIANO\nBISACCIABONITO\nCAIRANO\nCALITRI\nCANDIDA\nCAPOSELE\nCAPRIGLIA IRPINA\nCARIFE\nCASALBORE\nCASSANO IRPINO\nCASTEL BARONIA\nCASTELFRANCI\nCASTELVETERE SUL CALORE\nCERVINARA\nCESINALI\nCHIANCHE\nCHIUSANO DI S DOMENICO\nCONTRADA\nCONZA DELLA CAMPANIA\nDOMICELLA\nFLUMERI\nFONTANAROSA\nFORINO\nFRIGENTO\nGESUALDO\nGRECI\nGROTTAMINARDA\nGROTTOLELLA\nGUARDIA LOMBARDI\nLACEDONIA\nLAPIO\nLAURO\nLIONI\nLUOGOSANO\nMANOCALZATI\nMARZANO DI NOLA\nMELITO IRPINO\nMERCOGLIANO\nMIRABELLA ECLANO\nMONTAGUTO\nMONTECALVO IRPINO\nMONTEFALCIONE\nMONTEFORTE IRPINO\nMONTEFREDANE\nMONTEFUSCO\nMONTELLA\nMONTEMARANO\nMONTEMILETTO\nMONTEVERDE\nMONTORO INFERIORE\nMONTORO SUPERIORE\nMORRA DE SANCTIS\nMOSCHIANO\nMUGNANO DEL CARDINALE\nNUSCO\nOSPEDALETTO D' ALPINOLOPAGO DEL VALLO DI LAURO\nPAROLISE\nPATERNOPOLI\nPETRURO IRPINO\nPIETRADEFUSI\nPIETRASTORNINA\nPRATA DI PRINCIPATO ULTRA\nPRATOLA SERRA\nQUADRELLE\nQUINDICI\nROCCA S FELICE\nROCCABASCERANA\nROTONDI\nSALZA IRPINA\nSAVIGNANO IRPINO\nSCAMPITELLA\nSERINO\nSIRIGNANO\nSOLOFRA\nSORBO SERPICO\nSPERONE\nSTURNO\nSUMMONTE\nS ANDREA DI CONZA\nS ANGELO A SCALA\nS ANGELO ALL' ESCA\nS ANGELO DEI LOMBARDI\nS LUCIA DI SERINO\nS MANGO SUL CALORE\nS MARTINO VALLE CAUDINA\nS MICHELE DI SERINO\nS NICOLA BARONIA\nS PAOLINA\nS POTITO ULTRA\nS SOSSIO BARONIA\nS STEFANO DEL SOLE\nTAURANO\nTAURASI\nTEORA\nTORELLA DEI LOMBARDI\nTORRE LE NOCELLE\nTORRIONI\nTREVICO\nTUFO\nVALLATA VALLESACCARDA\nElenco Comuni ricadenti nell' Ambito Calore Irpino\nProvincia di Avellino\nVENTICANO\nVILLAMAINA\nVILLANOVA DEL BATTISTA\nVOLTURARA IRPINA\nZUNGOLI\nProvincia di Benevento\nAIROLAAMOROSI\nAPICE\nAPOLLOSA\nARPAIA\nARPAISE\nBASELICE\nBENEVENTO\nBONEA\nBUCCIANO\nBUONALBERGO\nCALVI\nCAMPOLATTARO\nCAMPOLI DEL MONTE TABURNO\nCASALDUNI\nCASTELFRANCO IN MISCANO\nCASTELPAGANO\nCASTELPOTO\nCASTELVENERE\nCASTELVETERE IN VAL FORTORE\nCAUTANO\nCEPPALONI\nCERRETO SANNITA\nCIRCELLO\nCOLLE SANNITA\nCUSANO MUTRI\nDUGENTA\nDURAZZANO\nFAICCHIO\nFOGLIANISE\nFOIANO DI VAL FORTORE\nFORCHIA\nFRAGNETO L' ABATE\nFRAGNETO MONFORTE\nFRASSO TELESINO\nGINESTRA DEGLI SCHIAVONI\nGUARDIA SANFRAMONDI\nLIMATOLA\nMELIZZANO\nMOIANO\nMOLINARA\nMONTEFALCONE DI VAL FORTORE\nMONTESARCHIO\nMORCONE\nPADULI\nPAGO VEIANO\nPANNARANO\nPAOLISI\nPAUPISI\nPESCO SANNITA\nPIETRAROJA\nPIETRELCINA\nPONTE\nPONTELANDOLFO\nPUGLIANELLO\nREINOSASSINORO\nSOLOPACA\nS AGATA DEI GOTI\nS ANGELO A CUPOLO\nS ARCANGELO TRIMONTE\nS BARTOLOMEO IN GALDO\nS CROCE DEL SANNIO\nS GIORGIO DEL SANNIO\nS GIORGIO LA MOLARA\nS LEUCIO DEL SANNIO\nS LORENZELLO\nS LORENZO MAGGIORE\nS LUPO\nS MARCO DEI CAVOTI\nS MARTINO SANNITA\nS NAZZARO\nS NICOLA MANFREDI\nS SALVATORE TELESINO\nTELESE\nTOCCO CAUDIO\nTORRECUSO\nVITULANO\nElenco dei Comuni ricadenti nell' Ambito Napoli - Volturno\nProvincia di Caserta\nAILANO\nALIFE\nALVIGNANO\nARIENZO\nAVERSA\nBAIA E LATINA\nBELLONA\nCAIANELLO\nCAIAZZO\nCALVI RISORTA\nCAMIGLIANO\nCANCELLO ED ARNONE\nCAPODRISE\nCAPRIATI A VOLTURNO\nCAPUA\nCARINARO\nCARINOLA\nCASAGIOVE\nCASAL DI PRINCIPE\nCASALUCE\nCASAPESENNA\nCASAPULLA\nCASERTA\nCASTEL CAMPAGNANO\nCASTEL DI SASSO\nCASTEL MORRONE\nCASTEL VOLTURNO\nCASTELLO DEL MATESE\nCELLOLE\nCERVINOCESA\nCIORLANO\nCONCA DELLA CAMPANIA\nCURTI\nDRAGONI\nFALCIANO DEL MASSICO\nFONTEGRECA\nFORMICOLA\nFRANCOLISE\nFRIGNANO\nGALLO\nGALLUCCIO\nGIANO VETUSTO\nGIOIA SANNITICA\nGRAZZANISE\nGRICIGNANO DI AVERSA\nLETINO\nLIBERI\nLUSCIANO\nMACERATA CAMPANIA\nMADDALONI\nMARCIANISE\nMARZANO APPIO\nMIGNANO MONTE LUNGO\nMONDRAGONE\nORTA DI ATELLA\nPARETE\nPASTORANO\nPIANA DI MONTE VERNA\nPIEDIMONTE MATESE\nPIETRAMELARA\nPIETRAVAIRANO\nPIGNATARO MAGGIORE\nPONTELATONE\nPORTICO DI CASERTA\nPRATA SANNITA\nPRATELLA\nPRESENZANO\nRAVISCANINA\nRECALE\nRIARDO\nROCCA D' EVANDRO\nROCCAMONFINA\nROCCAROMANA\nROCCHETTA E CROCE\nRUVIANO\nSESSA AURUNCA\nSPARANISE\nSUCCIVO\nS ANGELO D' ALIFE\nS ARPINO\nS CIPRIANO D' AVERSA\nS FELICE A CANCELLO\nS GREGORIO MATESE\nS MARCELLINOS MARCO EVANGELISTA\nS MARIA A VICO\nS MARIA CAPUA VETERE\nS MARIA LA FOSSA\nS NICOLA LA STRADA\nS PIETRO INFINE\nS POTITO SANNITICO\nS PRISCO\nS TAMMARO\nTEANO\nTEVEROLA\nTORA E PICCILLI\nTRENTOLA - DUCENTA\nVAIRANO PATENORA\nVALLE AGRICOLA\nVALLE DI MADDALONI\nVILLA DI BRIANO\nVILLA LITERNO\nVITULAZIO\nProvincia di Napoli\nACERRA\nAFRAGOLA\nARZANO\nBACOLI\nBARANO D' ISCHIA\nCAIVANO\nCALVIZZANO\nCARDITO\nElenco Comuni ricadenti nell' Ambito Napoli - Volturno\nProvincia di Napoli\nCASAMICCIOLA TERME\nCASANDRINO\nCASAVATORE\nCASORIA\nCRISPANO\nFORIO D' ISCHIA\nFRATTAMAGGIORE\nFRATTAMINORE\nGIUGLIANO IN CAMPANIA\nGRUMO NEVANO\nISCHIA\nLACCO AMENO\nMARANO DI NAPOLI\nMELITO DI NAPOLI\nMONTE DI PROCIDA\nMUGNANO DI NAPOLI\nNAPOLI\nPOZZUOLI\nPROCIDA\nQUALIANO\nQUARTO\nSERRARA FONTANA\nS ANTIMO\nVILLARICCAElenco Comuni ricadenti nell' Ambito Sarnese - Vesuviano\nProvincia di Napoli\nANACAPRI\nBOSCOREALE\nBOSCOTRECASE\nBRUSCIANO\nCAMPOSANO\nCAPRI\nCARBONARA DI NOLA\nCASALNUOVO DI NAPOLI\nCASAMARCIANO\nCASOLA DI NAPOLI\nCASTELLAMMARE DI STABIA\nCASTELLO DI CISTERNA\nCERCOLA\nCICCIANO\nCIMITILE\nCOMIZIANO\nERCOLANO\nGRAGNANO\nLETTERE\nLIVERI\nMARIGLIANELLA\nMARIGLIANO\nMASSA DI SOMMA\nMASSA LUBRENSE\nMETA\nNOLA\nOTTAVIANO\nPALMA CAMPANIA\nPIANO DI SORRENTO\nPIMONTE\nPOGGIOMARINO\nPOLLENA TROCCHIA\nPOMIGLIANO D' ARCO\nPOMPEI\nPORTICI\nROCCARAINOLA\nSAVIANO\nSCISCIANO\nSOMMA VESUVIANA\nSORRENTO\nSTRIANO\nS AGNELLO\nS ANASTASIA\nS ANTONIO ABATE\nS GENNARO VESUVIANO\nS GIORGIO A CREMANO\nS GIUSEPPE VESUVIANO\nS MARIA LA CARITA'\nS PAOLO BELSITO\nS SEBASTIANO AL VESUVIO\nS VITALIANO\nTERZIGNOTORRE ANNUNZIATA\nTORRE DEL GRECO\nTRECASE\nTUFINO\nVICO EQUENSE\nVISCIANO\nVOLLA\nProvincia di Salerno\nANGRI\nBRACIGLIANO\nCALVANICO\nCASTEL S GIORGIO\nCORBARA\nFISCIANO\nMERCATO S SEVERINO\nNOCERA INFERIORE\nNOCERA SUPERIORE\nPAGANI\nROCCAPIEMONTE\nSARNO\nSCAFATI\nSIANO\nS EGIDIO DEL MONTE ALBINO\nS MARZANO SUL SARNO\nS VALENTINO TORIO\nElenco dei Comuni ricadenti nell' ambito Sele\nCALABRITTO Provincia di Avellino\nSENERCHIA Provincia di Avellino\nAGEROLA Provincia di Napoli\nProvincia di Salerno\nACERNO\nAGROPOLI\nALBANELLA\nALFANO\nALTAVILLA SILENTINA\nAMALFI\nAQUARA\nASCEA\nATENA LUCANA\nATRANI\nAULETTA\nBARONISSI\nBATTIPAGLIA\nBELLIZZI\nBELLOSGUARDO\nBUCCINO\nBUONABITACOLO\nCAGGIANO\nCAMEROTA\nCAMPAGNA\nCAMPORA\nCANNALONGA\nCAPACCIO\nCASALBUONOCASALETTO SPARTANO\nCASAL VELINO\nCASELLE IN PITTARI\nCASTEL S LORENZO\nCASTELCIVITA\nCASTELLABATE\nCASTELNUOVO CILENTO\nCASTELNUOVO DI CONZA\nCASTIGLIONE DEI GENOVESI\nCAVA DE' TIRRENI\nCELLE DI BULGHERIA\nCENTOLA\nCERASO\nCETARA\nCICERALE\nCOLLIANO\nCONCA DEI MARINI\nCONTRONE\nCONTURSI TERME\nCORLETO MONFORTE\nCUCCARO VETERE\nEBOLI\nFELITTO\nFURORE\nFUTANI\nGIFFONI SEI CASALI\nGIFFONI VALLE PIANA\nGIOI\nGIUNGANO\nISPANI\nLAUREANA CILENTO\nLAURINO\nLAURITO\nLAVIANO\nLUSTRA\nMAGLIANO VETERE\nMAIORI\nMINORI\nMOIO DELLA CIVITELLA\nMONTANO ANTILIA\nMONTE S GIACOMO\nMONTECORICE\nMONTECORVINO PUGLIANO\nMONTECORVINO ROVELLA\nMONTEFORTE CILENTO\nMONTESANO SULLA MARCELLANA\nMORIGERATI\nNOVI VELIA\nOGLIASTRO CILENTO\nOLEVANO SUL TUSCIANO\nOLIVETO CITRA\nOMIGNANO\nORRIA\nOTTATI\nPADULAPALOMONTE\nPELLEZZANO\nPERDIFUMO\nPERITO\nPERTOSA\nPETINA\nPIAGGINE\nPISCIOTTA\nPOLLA\nPOLLICA\nPONTECAGNANO FAIANO\nPOSITANO\nPOSTIGLIONE\nPRAIANO\nPRIGNANO CILENTO\nRAVELLO\nRICIGLIANO\nROCCADASPIDE\nROCCAGLORIOSA\nROFRANO\nROMAGNANO AL MONTE\nROSCIGNO\nRUTINO\nSACCO\nSALA CONSILINA\nSALENTO\nSALERNO\nSALVITELLE\nSANTOMENNA\nSANZA\nSAPRI\nSASSANO\nSCALA\nSERRAMEZZANA\nSERRE\nSESSA CILENTO\nSICIGNANO DEGLI ALBURNI\nSTELLA CILENTO\nSTIO\nS ANGELO A FASANELLA\nS ARSENIO\nS CIPRIANO PICENTINO\nS GIOVANNI A PIRO\nS GREGORIO MAGNO\nS MANGO PIEMONTE\nS MARINA\nS MAURO CILENTO\nS MAURO LA BRUCA\nS PIETRO AL TANAGRO\nS RUFO\nTEGGIANO\nTORCHIARA\nTORRACA\nTORRE ORSAIA\nTORTORELLATRAMONTI\nTRENTINARA\nVALLE DELL' ANGELO\nVALLO DELLA LUCANIA\nVALVA\nVIBONATI\nVIETRI SUL MARE", '17': '\nAllegato B\nalla legge Regionale n. 14 del 21.5.1997\nConvenzione tipo per regolare i rapporti fra\ngli enti locali ricadenti nel medesimo ambito ottimale\ned il gestore del servizio idrico integrato\ndisciplinare\nindice degli allegati\nindice delle norme richiamate'}
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